sabato 18 maggio 2024

Elie Wiesel - IL DONO DELLA PROFEZIA - Giuntina

 
Elie Wiesel
IL DONO DELLA PROFEZIA
Ventuno personaggi biblici
Traduzione di Vanna Lucattini Vogelmann
Giuntina, Collana Diaspora
2024, pp. 320, € 20
ISBN  9791255690306



Con il suo inimitabile modo di raccontare, attingendo al Midrash e al Talmud, Elie Wiesel ci fa sentire i personaggi biblici incredibilmente vicini: le loro speranze e le loro angosce diventano così le nostre. Noè, Sara, Agar, Mosè, Aronne, Miriam, Sansone, Ruth, Elia, Giona, Isaia, Daniele, Ezechiele, Geremia, Ester hanno tutti in comune una caratteristica: il dono della profezia. Questo li colloca in una posizione scomoda tra Dio e il suo popolo, tra la rabbia o l’indulgenza dell’uno e gli errori e il pentimento dell’altro. Scelti per essere messaggeri degli ordini e degli ammonimenti divini, sono costretti ad annunciare il castigo per le trasgressioni future. La loro forza risiede tanto nella sottomissione a una volontà che li trascende quanto nella potenza delle loro parole, parole minacciose o consolatorie il cui tono incute timore e la cui intensità è in grado di scuotere anche il cuore più arido.
Queste figure straordinarie, spesso costrette a un tragico destino, hanno un potere politico che le sovrasta e un potere poetico senza il quale la loro missione sarebbe priva di senso. E in mezzo a questo tumulto, in balia di voci e visioni, saranno anche capaci di una grande compassione e di un’infinita, profonda umanità.


Elie Wiesel è nato a Sighet, in Transilvania, nel 1928. Deportato ad Auschwitz e Buchenwald, ha raccontato la sua drammatica esperienza nel libro La notte, pubblicato per la prima volta nel 1958 ed edito in Italia dalla Giuntina nel 1980. Alla fine della seconda guerra mondiale si trasferisce prima in Francia e poi negli Stati Uniti. Testimone infaticabile degli orrori della Shoah e autore prolifico di saggi e romanzi, con i suoi libri ha voluto celebrare i tanti aspetti della cultura ebraica. Nel 1986, per la sua attività in difesa dei diritti dell’uomo e contro ogni forma di discriminazione e violenza, è stato insignito del premio Nobel per la pace. È morto a New York nel 2016. Di lui la Giuntina ha già pubblicato La notte, Il testamento di un poeta ebreo assassinato, Il processo di Shamgorod, L'ebreo errante, Il quinto figlio, Credere o non credere, Il Golem (con illustrazioni di Mark Podwal), Cinque figure bibliche, Personaggi biblici attraverso il Midrash, Rashi, La città della fortuna, Le porte della foresta, Il mondo sapeva, Maestri e leggende del Talmud e Il dono della profezia.  

giovedì 16 maggio 2024

Nei palchi e sulle sedie. Il teatro musicale nella società italiana dell’Ottocento La presentazione del libro di Carlida Steffan e Luca Zoppelli lunedì 20 maggio alle ore 17.00 nelle Sale Apollinee del Teatro La Fenice

 
È la sala della Fenice – una Fenice del 1837, con la sua platea piena di panche mobili e i palchi sullo sfondo – a fare bella mostra di sé nella copertina del volume di Carlida Steffan e Luca Zoppelli Nei palchi e sulle sedie. Il teatro musicale nella società italiana dell’Ottocento (Roma, Carocci, 2023, 344 pp., €32.00, paperback). Un omaggio al teatro veneziano con cui gli autori collaborano, in forme diverse, da molti decenni ormai. L’immagine, però, vuole anche sottolineare la particolarità di questo studio: qui si parla, in primo luogo, di pubblico, il pubblico dell’opera nell’Ottocento italiano. O meglio, dei pubblici: femminili e maschili, appassionati o distratti, abbienti e meno abbienti, colti e meno colti. La presentazione del volume si svolgerà nelle Sale Apollinee del Tearo La Fenice, lunedì 20 maggio 2024 ore 17.00: a colloquio con gli autori, Fortunato Ortombina, sovrintendente e direttore artistico della Fondazione Teatro La Fenice; e Michele Girardi, storico della musica. L’incontro è a ingresso libero fino  esaurimento dei posti disponibili.
            Il teatro d’opera rappresenta, nell’Italia di allora, la principale forma di spettacolo e il fulcro della vita sociale di centri grandi, piccoli e minimi. È in primo luogo un trattenimento d’élite, investito di un ruolo di rappresentanza, ma attira a teatro spettatori di ogni ceto: a Liszt pare un «focolaio comune di vita, di passione, d’entusiasmo» che «si spande incessantemente in ogni ramo della società». Assume ruoli molteplici ed è fruito in modo differente, talora antagonistico, da gruppi di spettatori diversi per estrazione socioculturale, interessi e motivazione (succede spesso che gli spettatori di platea fischino ciò che piace agli occupanti dei palchi, e viceversa). Il volume, attingendo a fonti spesso poco considerate (fra cui scritture private, carteggi, opere narrative, trattatelli pedagogici) indaga il contesto istituzionale e politico, la composizione sociale del pubblico, i modi di vivere la serata a teatro, che funge al tempo stesso da sala di conversazione, da dispositivo di identificazione sentimentale e di scambio intellettuale, da luogo di discussione o di protesta politica. Si sofferma – con risultati spesso sorprendenti per chi conosca il mondo dell’opera odierno, assai diverso – sugli orizzonti d’attesa degli spettatori e sulle loro sensibilità di ascolto e di visione, mostrando anche come il teatro musicale, fruito sin da bambini, contribuisca a formare l’educazione emotiva, la visione del mondo, i riflessi d’ascolto e di lettura. 
            C’è spazio, poi, anche per chi l’opera la faceva: cantanti (tanto più apprezzati se erano anche dei grandi attori), impresari, librettisti, compositori, tutti però immersi negli usi sociali, nelle pratiche culturali di un’intera società, che partecipa attivamente a ogni passo del processo, propone, discute. E c’è un’immensa ricaduta al di fuori del teatro: gli autori seguono la diffusione del genere e dei suoi “prodotti derivati” nei salotti e nelle associazioni di musicisti dilettanti, nelle strade, nei caffè e nelle chiese. Fanno anche il punto sui rapporti fra opera e processo risorgimentale, molto più complessi e contraddittori di quanto non si dica di solito.
            L’Unità d’Italia giunge poi a mutare le condizioni politiche, sociali e istituzionali dell’opera italiana: vengono a mancare quasi del tutto i sussidi pubblici, con il risultato di far esplodere il costo dei biglietti d’ingresso, e di stravolgere interamente la sua relazione col pubblico: si entra nell’era delle società di massa, i livelli di cultura si disgregano, nascono nuove sale, e si comincia a parlare della «popolarità» dell’opera, proprio nel momento la sua posizione di bene culturale trasversale – fruito, magari in forme diverse, da spettatori di ogni classe – comincia a vacillare: subentrano diversi orizzonti d’attesa per quanto riguarda le storie raccontate, la musica e il canto, la dimensione scenica, il modo di stare a teatro, di vedere e di ascoltare. Una storia di cambiamenti, che ci spinge anche a chiederci cos’è l’opera per noi, oggi, e come può parlare agli spettatori del nostro mondo.
           
Carlida Steffan insegna nel Conservatorio di Modena. Ha studiato la produzione liturgica e oratoriale del Sei-Settecento, la musica nella sociabilità privata ottocentesca (Cantar per salotti, Pisa, 2005), la messinscena operistica ottocentesca e contemporanea. Ha curato le edizioni critiche della musica vocale da camera di Bellini (Milano 2012) e di Verdi (Chicago, in preparazione). Da molti anni partecipa alle attività didattiche avanzate del Teatro La Fenice.
           
Luca Zoppelli è professore emerito dell’Università di Fribourg (Svizzera). Si è occupato di estetica musicale del Sei-Settecento e di storia, teoria e filologia del teatro musicale (Rossini, Berlioz, Verdi, Wagner). Ha prodotto edizioni critiche (Bellini, Donizetti), monografie, articoli specialistici, testi divulgativi per varie istituzioni operistiche europee. È l’autore de L’opera come racconto (Venezia, 1994) e di una monografia su Gaetano Donizetti (Milano, 2022).

Il 16 maggio alle 17:30 la presentazione del nuovo libro della Ilisso a cura di Mauro Ballero e Antonino Soddu Pirellas.

 
Un itinerario in otto tappe alla scoperta dei “Giardini e Parchi Storici della Sardegna” e delle loro principali specie arboree: il nuovo libro edito da Ilisso, a cura di Mauro Ballero e Antonino Soddu Pirellas, sarà presentato il 16 maggio nel salotto verde dell’Orto Botanico di Cagliari, l’oasi nel cuore della città in via Sant’Ignazio da Laconi 11, alle 17:30.
L’incontro sarà moderato da Alessandra Addari, giornalista, e vedrà oltre agli interventi dei due autori, i contributi di Annalena Cogoni, direttrice dell’Orto Botanico dell’Università di Cagliari, Luca liriti, responsabile dell’Orto Botanico, Giancarlo Nonnoi, già professore di Storia della Filosofia e Storia della Scienza dell’Università di Cagliari, Marzia Cilloccu, con delega dell’assessore regionale al Turismo, Artigianato e Commercio Franco Cuccureddu, i Sindaci dei Comuni dei Giardini Storici citati nel libro, Annalisa  Colombu, presidente regionale di Legambiente, e l’editrice della Ilisso Vanna Fois.
In Sardegna, isola dalla natura libera e di grande bellezza, l’intervento dell’uomo sul paesaggio ha disegnato giardini straordinari di biodiversità, sia privati che pubblici, su iniziativa di personaggi facoltosi e illuminati, eroici e pionieristici, monaci rispettosi del più autentico genius loci e giardinieri (agronomi, forestali, botanici, architetti, ingegneri, naturalisti e studiosi) per passione e professione.
Il volume “Giardini e Parchi Storici della Sardegna”, che inserisce la storia dei più rappresentativi siti sardi all’interno di una tradizione mondiale millenaria, accompagna i lettori in un’esplorazione unica del territorio fra storie, biografie, immagini e illustrazioni d’autore che rende omaggio anche agli alberi tipici del luogo, grandi “patriarchi” verdi di inestimabile valore, in cui lo stile “all’italiana” dei giardini si alterna alla tipologia del parco cittadino, come anche la vocazione economica del frutteto al rigore scientifico dell’Orto Botanico.
I giardini in Sardegna giunti fino a noi sono come un libro aperto di storia con uomini e donne illustri come Giuseppe Garibaldi, Benjamin Piercy, Patrizio Gennari ed Evelina Mameli Calvino, Gaetano Cima, Ignazio Aymerich, Vittorio Pilo Boyl, Stefano Manca di Villahermosa, Giovanni Antonio Sanna.
Sono luoghi di paesaggi identitari di particolare bellezza che si trovano a Sassari (Il Parco di Monserrato), Caprera (Isola Giardino di Giuseppe Garibaldi), Bolotana (Parco inglese di Villa Piercy), Santu Lussurgiu (Parco di San Leonardo de Siete Fuentes), Milis (Giardino degli agrumi e Palazzo Boyl), Laconi (Parco e Giardino all’Italiana di Ignazio Aymerich), Cagliari (Orto Botanico), Sarroch (Tenuta di Villa D’Orri).


martedì 14 maggio 2024

Neige Sinno - TRISTE TIGRE - Neri Pozza

Neige Sinno
TRISTE TIGRE
Traduzione di Luciana Cisbani
Neri Pozza, Collana Bloom
2024, pp. 240, € 18,00
ISBN: 9788854529656
 
Doveva avere sette anni, forse nove, non lo ricorda con esattezza Neige quando il suo patrigno ha cominciato ad abusare di lei. A parte il momento esatto in cui tutto ha avuto inizio (il trauma ha alterato per sempre la cronologia dei fatti), i ricordi sono perfettamente incisi nella mente e nel corpo della donna che Neige è diventata. La decisione a diciannove anni di rompere il silenzio, la denuncia, il processo pubblico, il carcere per lo stupratore, la vita nuova molto lontano dalla Francia. E quella donna si è interrogata a lungo se scrivere il libro che stringete tra le mani, perché trovava solo motivi per non farlo. Fino al giorno in cui il passato l’ha raggiunta e l’impossibilità di scrivere è diventata impossibilità di non scrivere. Questa che leggerete non è «soltanto» la storia di una bambina che è stata violentata per anni da un adulto; è la ricerca pervicace degli strumenti per dire di quell’altro luogo, il paese delle tenebre dove vivono tutti quelli come Neige; è il rifiuto netto della retorica delle vittime (nessuna resilienza, nessun oblio, nessun perdono); è la necessità di trovare semplici parole precise che dichiarino l’irreparabilità del danno; è l’urgenza di rendere testimonianza, sì, ma collettiva. Perché l’abuso si consuma in una dimensione separata di omertà e solitudine, una dimensione che è fisicamente la stessa in cui si svolge il resto della vita, ma che si sovrappone come un doppio di intollerabile nitore. Triste tigre è il viaggio in questa dimensione, è il dialogo necessario con i grandi della letteratura che questa dimensione l’hanno interrogata, e che hanno fornito all’autrice gli strumenti per tutto questo. Un libro, che usa la scrittura come un martello, attraversato da una domanda: colui che ha creato l’agnello ha creato anche la tigre?
Io ho voluto crederci, ho voluto sognare che il regno della letteratura mi avrebbe accolta come una delle tante orfane che vi trovano rifugio, ma neppure attraverso l’arte si può uscire vincitori dall’abiezione. La letteratura non mi ha salvata. Io non sono salva.

«Leggere Triste tigre è come calarsi in un abisso con gli occhi aperti. Ti costringe a vedere, a vedere davvero, cosa significa essere un bambino abusato da un adulto, per anni. Tutti dovrebbero leggerlo. Soprattutto gli adolescenti». Annie Ernaux

«Ricordate questo nome: Neige Sinno. Ha scritto un libro che è un evento». Les Inrockuptibles

«Sinno moltiplica i punti di vista per non rimanere sola di fronte alla catastrofe». Libération

«Triste tigre è un’opera potente, meditativa, impressionante, che alterna dolcezza, tormento, pacificazione, rabbia». Télérama




Neige Sinno è nata nel 1977 nella regione delle Hautes Alpes. Dopo un periodo negli Stati Uniti, si è trasferita in Messico, dove vive col compagno e la figlia. Ha studiato anglistica, traduce e ha scritto anche un altro romanzo e una raccolta di racconti. Alla sua uscita in Francia, Triste tigre è diventato immediatamente il caso editoriale dell’anno e il libro più premiato (Prix littéraire Le Monde; Prix Blù Jean-Marc Roberts; Prix Les Inrockuptibles; Prix Femina; Prix Goncourt des lycéens; Choix Goncourt de la Suisse; Choix Goncourt de la Belgique; Choix Goncourt de l’Orient; Choix Goncourt de la Slovaquie, Choix Goncourt de l’Inde, Choix Goncourt de l’Autriche, Choix Gouncourt de la Grande Bretagne, Choix Goncourt des Pays-Bas).

AES, bilancio positivo al Salone del libro di Torino: +25% di vendite. Enorme successo con i grandi eventi tra cui l’incontro con Alessandro Barbero. La presidente Castia: «Premiate la coerenza e la nostra offerta culturale»


Il 25% delle vendite in più rispetto alla scorsa edizione, grandi ospiti e ben tre eventi inseriti nel programma ufficiale: è questo il lusinghiero bilancio dell’AES – Associazione Editori Sardi presente anche quest’anno al Salone internazionale del libro di Torino che si è concluso ieri. Il risultato appare ancora più rilevante se si tiene conto che nel 2023, a differenza di quest’anno, l’AES era presente anche nello stand istituzionale della Regione. «Basterebbe il successo, quasi un’apoteosi, riscosso con l’appuntamento dedicato al Medioevo sardo, con oltre 1200 persone all’auditorium del centro congressi con Alessandro Barbero, affiancato da Sabrina Cisci, Rossana Martorelli, Giovanni Serreli e Alessandro Soddu, per attestare la bontà della proposta culturale dell’Associazione Editori Sardi, sviluppata all’insegna della coerenza dei contenuti e con la solidarietà attiva della maggior parte delle imprese editrici presenti nell’Isola», spiega la presidente AES Simonetta Castia. 


L’Associazione ha portato al Salone 31 editori regionali che rappresentano la stragrande maggioranza del comparto, compatti e coerenti con la proposta dell’AES. «I numeri ci confortano anche nei dati delle vendite, aumentate di un quarto rispetto al 2023 – dice ancora Castia – nonostante la separazione forzata dalla Regione Sardegna. L’AES ha salvaguardato ancora una volta la partecipazione degli editori sardi nella principale manifestazione fieristica in Italia, nel vuoto organizzativo creatosi all’indomani della nostra estromissione. Ci metteremo da subito al lavoro per dare continuità, auspichiamo di concerto con l’Assessorato regionale alla Cultura, a questa mirata e corretta visione di promozione e sostegno dell’editoria sarda all'insegna del dialogo all'interno e all'esterno della nostra isola».


Nel corso dei cinque giorni del Salone, dal 9 al 13 maggio, l’AES ha proposto 24 eventi, tre dei quali di particolare rilievo e per questo accolti dal programma ufficiale: il grande evento “Medioevo in Sardegna” con Alessandro Barbero, in collaborazione con l’editrice Ilisso, l’incontro con le associazioni di editori di Corsica e del Pais Valencià per l’attivazione di una rete mediterranea e l’omaggio a Grazia Deledda ed Eleonora Duse sul tema del romanzo “Cenere” e della sua trasposizione cinematografica. In chiusura del salone, lunedì, decine di studenti hanno affollato lo stand per la presentazione della raccolta di racconti di alcune scuole di Torino “Con i nostri occhi”, in collaborazione con Catartica, con Michela Magliona, curatrice dell’antologia. Oltre a questi, tante presentazioni di libri degli editori sardi che rappresentano il meglio del settore: Abbà, Aipsa, Alfa, AM&D, Amico Libro, Archivi del Sud, Arkadia, Camena, Carlo Delfino, Catartica, Domus de Janas, Edes, Ediuni, Edizioni della Torre, Edizioni Enrico Spanu, G.C., Grafica del Parteolla, Ilisso, Il Maestrale, Imago Multimedia, Iskra, Isolapalma, La Città degli Dei, La Zattera, Maxottantotto, Mediando, Paolo Sorba, Papiros, PTM, Soter, Taphros.

Nelle foto, dall'alto:
- Alessandro Barbero all'auditorium nell'incontro organizzato da AES e Ilisso
- L'incontro su "Cenere", omaggio a Grazia Deledda ed Eleonora Duse organizzato da AES
- Le scolaresche visitano lo stand AES

domenica 12 maggio 2024

Tra cinema e sport, gli editori sardi a Torino sono con l’AES. Al Salone del libro ricordati Maria Piera Mossa e Gigi Riva

 

Le biografie di due personaggi illustri, in campi diversi, hanno segnato la domenica al Salone internazionale del libro 2024 allo stand AES, che raccoglie i principali 31 editori sardi in uno dei più importanti appuntamenti europei del settore. 
Maria Piera Mossa è stata la prima regista sarda, come ha raccontato l’editrice Annamaria Baldussi (AIPSA) che le ha dedicato un volume: la vita e il lavoro di una pioniera del documentario sardo raccontati da chi l’ha conosciuta, con trenta testimonianze a cura di Pietro Clemente, Jacopo Onnis e Peppetto Pilleri. Maria Piera Mossa, ha detto l’editrice, è stata una donna che si è spesa fino all’ultimo per lanciare il progetto che le era più caro: il riordino dell’immenso patrimonio audio e video della RAI sarda perché venisse messo a disposizione di scuole, università, realtà culturali e associative, vere destinatarie di quel lavoro. E poi Gigi Riva, originario di Leggiuno ma sardo d’adozione, “più sardo di tanti sardi”, icona non solo sportiva degli anni Settanta, raccontato da Mario Fadda e Umberto Oppus, insieme all’ex portiere di Cagliari e Torino Renato Copparoni (Carlo Delfino). «Gigi Riva – spiegano gli autori – non è stato solo uno dei più grandi calciatori italiani di tutti i tempi, capace di portare il Cagliari a vincere lo storico scudetto del 1970, ancora oggi capocannoniere assoluto con la maglia della Nazionale; è stato un uomo e un amico per tanti, ma per la Sardegna è stato e sarà una leggenda, un mito assoluto». Il volume raccoglie 70 ricordi di compagni, giornalisti, amici di “Rombo di tuono” che ne raccontano le qualità sportive ma soprattutto umane. 
La giornata si è aperta con un viaggio nella produzione letteraria della casa editrice Taphros di Dario Maiore e con l’omaggio a Simone Sanna, artista originario di Aggius scomparso a soli 49 anni un mese fa. Pittore e fumettista, è stato autore delle “figurine” che ritraevano personaggi famosi ma anche persone comuni, illustratore per Taphros di molti libri per bambini, tra cui il recente “Lu pundaccju di li setti barretti”. Ancora per Taphros, è stato poi presentato il romanzo “La casa sbagliata”, con lo stesso Maiore e l’autore Carlo Ferrucci: le vicende della protagonista Tina Sanna sullo sfondo delle mitizzazioni opposte di USA e URSS negli anni Settanta. 
Gli eventi AES al Salone del libro di Torino si concludono domani, lunedì 13, con la raccolta di racconti di alcune scuole di Torino “Con i nostri occhi”, in collaborazione con Catartica, con Michela Magliona, curatrice dell’antologia, Marco Demurtas e Emanuela Vizzari.



sabato 11 maggio 2024

AES - Il futuro dell'editoria del Mediterraneo al Salone del libro di Torino

da sinistra: Mariana Val, Simonetta Castia, Bernard Biancarelli

Gli editori sardi, còrsi e valenzani si uniscono per essere più forti sul mercato internazionale nel progetto europeo Mediterrani-A. L’iniziativa è stata presentata stamane al Salone internazionale del libro di Torino da Simonetta Castia, presidente dell’AES - Associazione editori sardi, Marian Val dell’Associació d'Editors del País Valencià, e Bernard Biancarelli dell’Association des éditeurs de Corse. L’evento – inserito nella programmazione principale del Salone e in collaborazione con il Festival AES “Mediterranea. Culture. Scambi. Passaggi”, in programma nel prossimo luglio ad Alghero – ha presentato le tre linee del progetto che unisce le associazioni: formazione, programmazione fieristica e circuitazione dei festival e una piattaforma online che raccoglie i cataloghi delle tre comunità. I problemi dei piccoli editori locali nel mercato globale sarebbero insuperabili senza unire le forze, hanno spiegato i relatori, a maggior ragione per chi rappresenta le comunità e le lingue minoritarie. Per questo motivo, nel progetto che concorre al programma Europa Creativa dell’Unione Europea le tre associazioni rafforzano i loro legami e creano un fronte comune per competere sul mercato internazionale. Tratto comune è la cultura peculiare del Mediterraneo declinata dagli editori associati. «Il nostro obiettivo è difendere la cultura delle nostre comunità nel mercato globale, aprirci al mondo attraverso il Mediterraneo e condividere la nostra ricchezza per dimostrare di poter esistere col nostro carattere», è stato detto. Grazie all’iniziativa, in corso di approvazione, AES, AEPV e AEC potranno contare su un finanziamento di 250mila euro per partecipare alle fiere di settore, fare formazione per i propri soci e far confluire il loro patrimonio editoriale sulla piattaforma online Mediterranean Books. «La cultura può servire a legare i nostri territori, anche in assenza di infrastrutture e trasporti che li mettono in comunicazione», è stato detto. 
Nel corso della giornata sono proseguite le presentazioni dei libri allo stand AES, che riunisce al Lingotto i 31 principali editori sardi.  Gli appuntamenti si sono aperti con un ritratto di Antoni Simon Mossa (nella foto a destra), “L’architetto delle libertà” (Carlo Delfino Editore), a cura di Luciano Deriu, con il giornalista Massimo Boccaletti e Pietro Lorenzo Simon, figlio dell’intellettuale sardo. Ma è stata anche la giornata della presentazione di una nuova collana di “libri appetibili” curata da Ilisso, un “viaggio sensoriale in 5 volumi” ognuno con un tema – dolci, pane, olio, formaggio e vino – per scoprire la storia che ogni alimento racconta e le tradizioni che lo accompagnano, con l’editrice Vanna Fois e l’editor Anna Pau.
Un inedito epistolario di Grazia Deledda contenente oltre trenta pezzi tra lettere e cartoline, tra il 1899 e il 1904, è valso al Nobel nuorese il premio InediTo RitrovaTo, dedicato a un’opera inedita si scrittori non viventi e proprio in occasione del Salone il riconoscimento è stato assegnato al lavoro del filologo Giancarlo Porcu (nella foto a sinistra), che ne ha discusso nell’incontro “Fra editoria e filologia” (Il Maestrale). La favola di Lino Bistrussu, che da garzone di Villanova è diventato Alternos di Sant’Efisio, è stata raccontata in “Semplicemente Lino”, dallo scrittore e giornalista Paolo Matta, con Ilaria Loddo e lo stesso Lino Bistrussu (Ediuni). Un altro salto indietro negli anni, con le Cronache di archeologia e la misura del tempo nella Valle dei Nuraghi, è stato il cuore della conversazione tra Lavinia Foddai e Michele Forteleoni, della Società Astronomica Turritana, in collaborazione con Mediando e Circolo culturale Aristeo. La giornata si è chiusa con Aviazione dell’Esercito. Uno sguardo alla conquista militare italiana dei cieli, di Andrea Di Stasio e Gianluca Carofalo, insieme al giornalista e scrittore Massimo Boccaletti.

Il programma di domani. Domenica il programma si apre alle 12 allo stand AES con un viaggio nella produzione letteraria della casa editrice Taphros e, in particolare, con l’omaggio a Simone Sanna, artista di Aggius noto per le sue “figurine” di personaggi più o meno famosi, ricordato dall’editore Dario Maiore. Alle 13 lo stesso Dario Maiore dialoga con Carlo Ferrucci, autore del romanzo “La casa sbagliata”. Alle 17 ancora una delle “Reinas” sarde, Maria Piera Mossa, la prima regista sarda, ritratta in una biografia di AIPSA con Annamaria Baldussi. Alle 19 chiude “Gigi Riva”, di Mario Fadda e Umberto Oppus, che dialogano con Renato Copparoni (Carlo Delfino).

venerdì 10 maggio 2024

Alessandro Barbero, ospite di AES e Ilisso, applaudito da 1200 spettatori. Archeologia e Medioevo per una Sardegna ancora da scoprire. Continuano gli eventi degli editori sardi al Salone del Libro di Torino

 Da sinistra: Giovanni Serreli, Alessandro Soddu, Alessandro Barbero, Rossana Martorelli, Sabrina Cisci

«Isolamento è una parola che, nella storia, per un’isola come la Sardegna non va usata». Accolto dall’ovazione di 1200 spettatori attentissimi, lo storico Alessandro Barbero, ospite dell’AES e della casa editrice Ilisso all’auditorium del Salone del libro di Torino, non ha deluso le aspettative. In un evento straordinario e inserito nel programma ufficiale del Salone, Barbero ha raccontato la Sardegna del Medioevo partendo dai due volumi “Il tempo dei Vandali e dei Bizantini” e “Il tempo dei giudicati” curati da Ilisso, insieme agli storici Alessandro Soddu dell’Università di Sassari, Giovanni Serreli dell’Università di Cagliari e alle archeologhe Sabrina Cisci e Rossana Martorelli. «La storia della Sardegna – ha detto Barbero – non si può ricostruire se non considerandola come parte di un sistema che cambia: può essere l’Impero Romano, può essere il regno vandalo, può essere l'Impero Romano d'Oriente, quello bizantino, il mondo dei comuni italiani di Pisa, di Genova, può essere il mondo dei catalani o degli aragonesi: ma sempre la Sardegna è stata inserita in un sistema che da un lato l'ha arricchita e dall'altro certamente l'ha sfruttata. Non è corretto nemmeno lo stereotipo della fiera resistenza dei Sardi contro gli invasori – ha spiegato ancora il medievista – ma al contrario c’è stato un contatto continuo, una fusione, una globalizzazione mediterranea». Come ha aggiunto Alessandro Soddu, «il tempo dei Sardi non è una sequenza di dominazioni, c’è una complessità sociale che va oltre gli stereotipi, dà l’idea che chi arriva dal mare porti la rovina: in realtà è il contrario. Per la ricostruzione storica di un periodo così complesso, ha spiegato Giovanni Serreli, fondamentale è la collaborazione interdisciplinare «tra storici e archeologi, ma anche con i paleoclimatologi, grazie ai quali sappiamo che grave crisi che colpì l’isola nel Trecento è dovuta, oltre che alle carestie, alle epidemie di peste e alle guerre, anche al cambiamento climatico». L’ampio materiale, ha spiegato Rossana Martorelli, è stato diviso in due volumi che testimoniano come la Sardegna si sia integrata nel sistema delle varie dominazioni, ed è corredato, ha detto Sabrina Cisci, da immagini che possano “parlare”, che siano di facile comprensione a un pubblico più vasto possibile.
Nel pomeriggio nello stand AES, che raccoglie il meglio dell’editoria isolana con 31 protagonisti dell’industria libraria, si è continuato a parlare di Storia con “Alla scoperta dell’isola millenaria”, collana innovativa sull’archeologia sarda (Ilisso) con la curatrice Tatiana Cossu e l’editor Anna Pau. Sono poi seguiti due appuntamenti targati Carlo Delfino editore: “L’arte di essere figli” di Luciana Satta, con Simona Scioni, un confronto con famosi figli d’arte, da Cristiano De Andrè a Paola Gassman, da Francesco Venditti a Liliana De Curtis, e “Per le mie radici”, libro di poesie di Alessandro Zara con approfondimenti accessibili tramite QR code, in un dialogo con Maria Elena Sini. Ha chiuso la giornata “Maestre dell’università sconosciuta”, di Bastiana Madau, con cui ha dialogato Anna Pau (ISOLAPALMA): partendo da Orani, paese d’origine dell’autrice, un ritratto delle donne che insegnano, lungo i secoli, quell’universo di conoscenze tipico della Sardegna, un libro di ricordi e testimonianza di un passato ancora vicino ai giorni nostri.

Il programma di domani. Tra gli eventi di domani, un interessante dibattito sull’editoria, con un dibattito su “Mediterrani-A”, caso – vincente – degli editori del Mediterraneo, sardi, corsi e valenciani in rete per la condivisione di iniziative di promozione della lettura e dell’editoria e per la creazione di un portale dedicato sfruttando le opportunità del programma comunitario Europa creativa. Partecipano Simonetta Castia (AES), Bernard Biancarelli (Association des éditeurs de Corse) e Marian Val (Associació d’Editors del País Valencià) Particolarmente denso il programma nello stand AES: si inizia alle 10 con “Poeti rumeni contemporanei”, Ilaria Loddo dialoga col curatore Alberto Contu (Ediuni); segue “Antoni Simon Mossa. L’architetto delle libertà” a cura di Luciano Deriu, con Massimo Boccaletto e Pietro Lorenzo Simon (Carlo Delfino); alle 12 la presentazione della nuova collana Ilisso “Viaggio sensoriale in 5 volumi”, per scoprire la storia che ogni alimento racconta e le tradizioni che l’accompagnano, con Vanna Fois e Anna Pau. Dalle 15 “Maschighè” di Giampaolo Manca, con Alessandro Meloni (La Zattera edizioni), che precede “Fra editoria e filologia” con Giancarlo Porcu, in occasione dell’assegnazione del 23esimo Premio speciale InediTo RitrovaTo per la scoperta di un inedito epistolario di Grazia Deledda (Il Maestrale). Segue “Semplicemente Lino. La favola cagliaritana di Lino Bistrussu” di Paolo Matta con Lino Bistrussu e Ilaria Loddo (Ediuni). Dalle 18 “Cronache di archeologia e la misura del tempo nella Valle dei Nuraghi”, con Lavinia Foddai e Michele Forteleoni, in collaborazione con Mediando, Circolo culturale Aristeo e Società Astronomica Turritana. Si chiude con “Aviazione dell’Esercito. Uno sguardo alla conquista militare italiana dei cieli”, di Andrea Di Stasio e Gianluca Carofalo, con Massimo Boccaletti.

giovedì 9 maggio 2024

L’AES debutta al Salone del libro di Torino nel segno delle donne. Venerdì 10 all’auditorium l’atteso incontro con Alessandro Barbero

 

 
 

Una giornata declinata al femminile ha aperto gli eventi dell’AES, l’Associazione Editori Sardi presente anche quest’anno al Salone internazionale del libro di Torino, aperto oggi al Lingotto. AES riunisce al Salone per il 37esimo anno consecutivo la maggioranza degli editori sardi, ben 31, quegli stessi editori che, con il loro catalogo e la consolidata attività, garantiscono una piena rappresentatività dell’Isola e della sua cultura. Sono circa cinquemila i libri che AES porta a Torino, allestendo inoltre una serie di eventi originali per la promozione del comparto. 


La giornata inaugurale del Salone si è aperta in una sala Granata gremita con l’anteprima del Festival letterario “Mediterranea. Culture. Scambi. Passaggi”, in programma ad Alghero nel prossimo luglio, uno dei tre eventi AES inseriti nel programma principale del Salone: “Storia d’amore e di dolore”, omaggio a Grazia Deledda ed Eleonora Duse, a 120 anni dalla prima edizione del romanzo deleddiano “Cenere” e a cento dalla scomparsa della Duse, che recitò per il cinema soltanto una volta, proprio nella trasposizione cinematografica dell’opera deleddiana del 1916 (nell'immagine in alto, la Duse e Febo Mari iin un fotogramma del film) . Ne hanno parlato Paola Bertolone, docente di Discipline dello spettacolo all’Università La Sapienza di Roma, Claudia Gianetto del Museo del Cinema di Torino e la critica letteraria e docente Angela Guiso, che hanno raccontato il rapporto tra l’autrice e la “Divina” Eleonora Duse (nella foto di apertura, da sinistra, Angela Guiso, Claudia Gianetto, Paola Bertolone). Il rapporto tra le due donne, la genesi del romanzo – «uno dei più grandi scritti negli ultimi anni», scrisse Ugo Ojetti, del film e la forza interpretativa della Duse, hanno affascinato il pubblico, composto da tantissime donne. Non è chiaro se la Deledda apprezzò la recitazione della “Divina”, ma resta una lettera in cui l’autrice, dopo aver visto il film, scrisse «Cenere non è più il romanzo, ora è il film». La stessa Michela Murgia, ha spiegato Angela Guiso, era legata al libro e ne scrisse una prefazione: lei, che ha lasciato tanti “figli d’anima”, si è occupata di un’opera che tocca proprio questa tematica.
Ancora le donne – cui l’AES dedica una sezione dei propri eventi, “Reinas” – sono state protagoniste nello stand degli editori sardi, al padiglione 2 del Lingotto: Eleonora d’Arborea, promulgatrice della Carta de Logu, è stata raccontata dagli storici Alessandro Soddu dell’Università di Sassari e Giovanni Serreli dell’Istituto di Storia dell’Europa mediterranea del CNR in un evento di Ilisso. La giornata si è chiusa con l’omaggio a Maria Giacobbe (nella foto a destra), scrittrice e saggista di origine nuorese, scomparsa nello scorso gennaio. Naturalizzata danese, scrisse diversi romanzi legati alla sua terra d’origine e la sua figura è stata ricordata da Annamaria Baldussi, Angela Guiso e Simonetta Castia, presidente AES. Lo stand ha inoltre ospitato un confronto sulla bibliovarietà italiana, organizzato dal Forum dell’Editoria delle Regioni e del territorio e il Festival “Mediterranea”, con Simonetta Castia e i rappresentanti di diverse associazioni degli editori regionali, Elena Costa (AEA-Abruzzo), Alberto d’Angelo (ADEI Campania), Chiara Finesso (Editori Veneti), Mauro Garbuglia (Èdi.Marca), Salvatore Granata (ASE-Sicilia), Livio Muci (APE-Puglia), Aldo Putignano (ACE-Campania), Giuliano Velliscig (Editori Friuli-Venezia Giulia).
La seconda giornata del Salone, venerdì 10 maggio, ruota intorno al grande evento delle 12 all’auditorium, 1200 posti esauriti da settimane, con lo scrittore e medievista Alessandro Barbero che parlerà del Medioevo in Sardegna, a partire da “Il tempo dei Vandali e dei Bizantini” e “Il tempo dei giudicati”. L’evento, in collaborazione con Ilisso edizioni, prevede anche la partecipazione di Sabrina Cisci della Soprintendenza archeologica di Cagliari, Rossana Martorelli, docente di Archeologia cristiana e medievale nell'Università degli Studi di Cagliari e Alessandro Soddu. Si torna nello stand AES alle 16 con “Alla scoperta dell’isola millenaria”, collana innovativa sull’archeologia sarda con la curatrice Tatiana Cossu e l’editor Anna Pau (Ilisso). Dalle 17 L’arte di essere figli di Luciana Satta con Simona Scioni e Per le mie radici di Alessandro Zara con Maria Elena Sini (Carlo Delfino Editore). Dalle 19 Maestre dell’università sconosciuta di Bastiana Madau con Anna Pau (ISOLAPALMA).


venerdì 3 maggio 2024

L’AES porta al Salone del libro di Torino l’editoria sarda. Tra gli ospiti degli eventi il noto scrittore e storico Alessandro Barbero.

 
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L’Isola dei libri torna al Salone del libro di Torino sotto le insegne dell’AES, l’Associazione Editori Sardi che raccoglie la grande maggioranza e le principali case editrici regionali per il 37esimo anno consecutivo. Sono 31 gli editori che dal 9 al 13 maggio saranno ospitati nello stand AES e che porteranno al Lingotto 5000 libri, declinando in chiave regionale il tema “Vita immaginaria”, scelto dalla nuova direttrice editoriale di SalTo Annalena Benini, che apre a uno sguardo molteplice che va incontro agli orizzonti e alle comuni speranze insite nei diversi linguaggi della creatività. La Sardegna, “Isola futura”, riflette su ciò che sarà con coraggio e visionarietà grazie all’intreccio delle sue arti millenarie aperte al mondo, in continuità evolutiva con i temi delle due precedenti edizioni: “Isola fuori confini” del 2022 e “Isola allo specchio” dello scorso anno, quando grazie all’impegno di AES la Sardegna venne scelta come regione ospite del Salone. Migliaia di libri ma anche grandi eventi culturali targati AES, 22 in cinque giorni, tra cui spicca venerdì 10 nell’auditorium da 1200 posti, già tutti esauriti, l’incontro “Il Medioevo in Sardegna” con il medievista e divulgatore Alessandro Barbero. «I numeri, la qualità delle proposte editoriali e degli eventi – spiega la presidente AES Simonetta Castia – evidenziano ancora una volta che AES è soggetto titolato a rappresentare l’editoria sarda, l’unico capace di declinare in senso artistico, culturale e professionale l’immagine e la cultura dell’Isola anche sotto il profilo organizzativo. Non possiamo che essere delusi – prosegue la presidente Castia, riferendosi alla mancata assegnazione all’AES della programmazione dello stand istituzionale della Regione Sardegna – che l’assessorato alla Cultura non abbia scelto, com’era logico che fosse, gli editori a occuparsi del proprio comparto, per di più partecipando senza una rappresentanza autorevole di essi nel numero e nella qualità. Ma a Torino non si deve promuovere l’editoria Isolana?». L’AES sarà a Torino con il sostegno determinante della Fondazione di Sardegna.
Gli eventi principali
. Sono tre gli eventi principali nel palinsesto del Lingotto. Venerdì 10 alle 12 l’auditorium accoglierà Alessandro Barbero (nella foto a destra) per l’incontro, a cura di AES e Ilisso, “Il Medioevo in Sardegna” in cui il notissimo storico e scrittore ripercorrerà il Medioevo nell’Isola, dagli eventi meno conosciuti ai momenti in cui la Sardegna partecipa alla grande Storia, a partire da Il tempo dei Vandali e dei Bizantini e Il tempo dei giudicati (Ilisso). Con Barbero discuteranno le archeologhe Sabrina Cisci, Rossana Martorelli, lo storico Giovanni Serreli e il docente di Storia medievale all’Università di Sassari Alessandro Soddu. Inserito nella sezione “Reinas” della programmazione AES e anteprima del Festival letterario Mediterranea, giovedì 9 maggio alle 13,45 nella sala Granata è in programma “Cenere. Storia d’amore e di dolore”, approfondimento sul romanzo del Premio Nobel Grazia Deledda Cenere, in correlazione all’omonima trasposizione cinematografica del 1916, che vede la grande attrice Eleonora Duse per l’unica sullo schermo, con Paola Bertolone, Claudia Gianetto e Angela Guiso. L’11 maggio alle 11 la sala Cobalto ospita invece l’incontro “Europa creativa e le opportunità per gli editori: il caso di Mediterrani-A”, con Simonetta Castia, Bernard Biancarelli e Marian Val, rappresentanti di Associazione Editori Sardi, Association des éditeurs de Corse e Associació d'Editors del País Valencià, in rete per la condivisione di iniziative di promozione della lettura e dell’editoria e la creazione di un portale dedicato.
Nello stand AES
. Lo stand AES, al padiglione 2 del Lingotto, ospiterà la maggior parte degli incontri. Il 9 maggio dalle 16 spazio a “L’Isola dei libri e delle storie. Viaggio nella produzione letteraria di Aipsa” con Annamaria Baldussi; seguono Eleonora d’Arborea e Carta de Logu, con gli storici Alessandro Soddu e Giovanni Serreli (Ilisso) e dalle 18, in collaborazione con il Forum dell’Editoria delle Regioni e del territorio e il Festival letterario “Mediterranea. Culture, scambi, passaggi”, incontro tra Simonetta Castia (AES), Elena Costa (AEA), Alberto d’Angelo (ADEI Campania), Chiara Finesso (Editori Veneti), Mauro Garbuglia (Èdi.Marca), Salvatore Granata (ASE), Livio Muci (APE), Aldo Putignano (ACE), Giuliano Velliscig (Editori FVG) sulla bibliovarietà italiana. Chiude la giornata l’omaggio a Maria Giacobbe (nella foto a sinistra)  con Annamaria Baldussi, Angela Guiso e Simonetta Castia (sezione Reinas). Venerdì 10, dalle 16 Alla scoperta dell’isola millenaria, Collana innovativa sull’archeologia sarda con la curatrice Tatiana Cossu e l’editor Anna Pau (Ilisso). Dalle 17 L’arte di essere figli di Luciana Satta con Simona Scioni e Per le mie radici di Alessandro Zara con Maria Elena Sini (Carlo Delfino Editore). Dalle 19 Maestre dell’università sconosciuta di Bastiana Madau con Anna Pau (ISOLAPALMA). 
Sabato 11 dalle 10 Poeti rumeni contemporanei, Ilaria Loddo dialoga col curatore Alberto Contu (Ediuni); segue Antoni Simon Mossa. L’architetto delle libertà a cura di Luciano Deriu, con Massimo Boccaletto e Pietro Lorenzo Simon (Carlo Delfino); alle 12 la presentazione della nuova collana Ilisso “Viaggio sensoriale in 5 volumi”, per scoprire la storia che ogni alimento racconta e le tradizioni che l’accompagnano, con Vanna Fois e Anna Pau. Dalle 15 Maschighè di Giampaolo Manca, con Alessandro Meloni (La Zattera edizioni), che precede “Fra editoria e filologia” con Giancarlo Porcu, in occasione dell’assegnazione del 23esimo Premio speciale InediTo RitrovaTo per la scoperta di un inedito epistolario di Grazia Deledda (Il Maestrale). Segue Semplicemente Lino. La favola cagliaritana di Lino Bistrussu di Paolo Matta con Lino Bistrussu e Ilaria Loddo (Ediuni). Dalle 18 “Cronache di archeologia e la misura del tempo nella Valle dei Nuraghi”, con Lavinia Foddai e Michele Forteleoni, in collaborazione con Mediando, Circolo culturale Aristeo e Società Astronomica Turritana. Si chiude con “Aviazione dell’Esercito. Uno sguardo alla conquista militare italiana dei cieli”, di Andrea Di Stasio e Gianluca Carofalo, con Massimo Boccaletti. Domenica 12 “L’isola dei libri e delle storie. Viaggio nella produzione letteraria di Taphros”, omaggio a Simone Sanna (artista aggese recentemente scomparso), con Dario Maiore, che di seguito dialoga con Carlo Ferrucci, autore di La casa sbagliata (Taphros). Alle 17 Annamaria Baldussi presenta Maria Piera Mossa. La prima regista sarda (Aipsa) e a chiudere Mario Fadda e Umberto Oppus presentano con Renato Copparoni Gigi Riva (Carlo Delfino). Lunedì 13 gli eventi si chiudono con la raccolta di racconti di alcune scuole di Torino, con Marco Demurtas, Michela Magliona e Emanuela Vizzari, “Con i nostri occhi”, in collaborazione con Catartica.
Gli editori. AES da sempre riunisce gli editori sardi per rafforzarne i valori e rappresentarne al meglio le esigenze sul mercato del libro. Saranno con AES: Abbà, Aipsa, Alfa, AM&D, Amico Libro, Archivi del Sud, Arkadia, Camena, Carlo Delfino, Catartica, Domus de Janas, Edes, Ediuni, Edizioni della Torre, Edizioni Enrico Spanu, G.C., Grafica del Parteolla, Ilisso, Il Maestrale, Imago Multimedia, Iskra, Isolapalma, La Città degli Dei, La Zattera, Maxottantotto, Mediando, Paolo Sorba, Papiros, PTM, Soter, Taphros.