domenica 31 marzo 2024

Massimo Gatta - BREVE STORIA DI DELITTI IN LIBRERIA - Graphe.it

 
Massimo Gatta
BREVE STORIA DI DELITTI IN LIBRERIA
premessa di Norberto Melis
Graphe.it
Collana Parva, 38
marzo 2024
pp.60, Euro 9,50
ISBN 9788893722186
Contiene un poster con indizi fondamentali per la lettura


Avete mai letto, nelle pagine di cronaca nera, di qualcuno che sia stato ucciso in una libreria? È cosa quantomeno molto rara. Nel noir di tutte le epoche e nazioni, invece, accade talora che bibliomani, cacciatori di libri, librai ed editori finiscano coinvolti in omicidi più e meno efferati, e non sempre risolti. 
Pur se in tirature di nicchia, le storie di questo tipo sono sufficientemente numerose da essersi guadagnate addirittura una, ormai celebre, definizione: bibliomysteries.
Da Gustave Flaubert a Hans Tuzzi, le sale nelle quali un avido lettore si inoltra per cercare vicende immaginarie di delitti sono talvolta esse stesse immaginarie, e al loro interno si consumano crimini due volte letterari. Ed ecco, un libro che ne parla, triplicandone la dimensione.
Massimo Gatta, a sua volta bibliografo erudito, costringe deliziosamente il lettore a concentrarsi per non confondere il reale con la fantasia, distinguere i luoghi di carta da quelli che hanno un vero indirizzo, e separare i personaggi dai loro creatori. Il gioco riesce così bene che perfino la prefazione è a firma di un celebre personaggio bidimensionale di gialli, primo dirigente della Questura di Milano, il quale di questo saggio ha scritto che «è, a ben vedere, una scorribanda tanto dotta quanto ammiccante fra delitti, librerie e biblioteche bidimensionali per investigatori bidimensionali».
Premessa di Norberto Melis

Massimo Gatta
(Napoli, 1959) è bibliotecario dell’Università degli Studi del Molise. Studioso di editoria del Novecento, tipografia privata, bibliografia, grafica aziendale, storia della carta, storia della libreria, storia della bibliofilia e di aspetti paratestuali del libro. Nell’ambito di tali settori ha organizzato diverse mostre bibliografiche.
Ha collaborato al supplemento domenicale de «Il Sole 24 Ore». Da venti anni collabora al periodico «Charta», oltre che a «La Bibliofilia», «Bibliologia. An International Journal of Bibliography, Library Science, History of Typography and the Book», «Paratesto. Rivista internazionale», «ALAI. Rivista di cultura del libro», «PreText», «Fogli. Rivista dell’Associazione Biblioteca Salita dei Frati di Lugano», «la Biblioteca di via Senato», «Utz», «Percorsi», «ImPressioni», «Colophon», «L’Esopo», «Wuz», «Cartevive», «Il Domenicale», «Leggere:Tutti», «MenSa. Culture e piaceri della tavola», «Contributi biblioteconomici». Fa parte del comitato di redazione di «ALAI. Rivista di cultura del libro», organo dell’Associazione Librai Antiquari d’Italia e della Collana “Piccola Biblioteca Umanistica”, edita da Olschki e del comitato scientifico de «la Biblioteca di Via Senato». È direttore editoriale della casa editrice Biblohaus di Macerata, specializzata in bibliografia e bibliofilia. Per l’editore Palladino di Campobasso ha diretto la Collana “DAT - Documenti d’Arte Tipografica”.
È autore di circa cinquecento pubblicazioni, tra le ultime: L’Aldo degli scrittori. La figura e l’opera di Aldo Manuzio nell’immaginario narrativo (secoli XVI-XXI), (Biblohaus, 2018), Metallibri. Latta, ferraglia & bulloni nell’editoria futurista (Biblohaus, 2018), Segnalibro (Babbomorto editore 2018) e Librai, librerie et amicorum. Appunti per una bibliografia (Biblohaus, 2018), Come e perché mantenere in perfetto disordine i propri libri (FuocoFuochino, 2019).

Jacob Israël de Haan - QUARTINE - DiFelice


Jacob Israël de Haan
QUARTINE
(titolo originale Verzamelde gedichten II - G.A. Van Oorschot, Amsterdam, 1952)
Traduzione dal nederlandese di Patrizia Filia
DiFelice Edizioni
Collana Il Gabbiere
pp. 208, € 25.00
Questo libro è stato pubblicato con il sostegno della Fondazione nederlandese per la Letteratura.
ISBN 978-88-94860-87-0
(In copertina: Thomas Seddon, Jerusalem and the Valley of Jehoshaphat from the Hill of Evil Counsel, 1854, Tate Britain)

Jacob Israël de Haan è il poeta del rimorso, ma più che del rimorso eterno è il poeta della risurrezione poiché il poeta giudaico non annienta ma risuscita il rimorso, si mette in pericolo di morte morale. È una rappresentazione mirabilmente terrificante, quella dell'anima e dei sensi, che si ribaltano in un feroce combattimento corpo a corpo rotolando insieme sull'orlo dell'abisso. Questo è certo: De Haan, che ha difeso l'ortodossia ebraica contro i sionisti, nel suo ultimo canto, ispirato dai Profeti, ha negato l'ortodossia dei profeti di Israele, i penitenti di Yahweh che rasero al suolo Sodoma e Gomorra. Ma se il dire era un dovere, anche il silenzio lo diventa. Anche i pensieri più oscuri trovano pace nella misericordia divina. E l'errante riposò in pace.
Bernard Verhoeven

Jacob Israël de Haan (1881-1924) è stato un romanziere, poeta, giornalista e giurista ebreo-olandese. Nel 1904 esce il suo primo romanzo, Pijpelijntjes, e nel 1908 il secondo, Pathologieën. Entrambi i romanzi hanno una tematica omossessuale e suscitano all'epoca non poche controversie. Tra il 1914 e il 1921 pubblica cinque volumi di poesie che gli apportano una certa consacrazione, ma il valore della sua opera letteraria sarà riconosciuto solo dopo la sua morte. Quartine, un ampio volume di poesie intime e pubblicato postumo, è la raccolta più conosciuta tra le sue opere. Nel 1919 emigra in Palestina dove, il 30 giugno 1924, viene assassinato a Gerusalemme da un membro del movimento di liberazione Hagana, che lo accusava di ostacolare il sionismo e di collaborare con gli arabi. È il primo omicidio politico nella Palestina ebraica ad attirare l'attenzione mondiale. De Haan viene considerato un precursore di Amnesty International per l'attenzione da lui data, nel 1912 e 1913, alle condizioni dei prigionieri politici nelle carceri russe, nonché un precursore del movimento di emancipazione omosessuale.



venerdì 29 marzo 2024

Sergio Campagnano - LA BILDUNG E L'INSIDIA DELL'ANTIGIUDAISMO FRA SETTECENTO E OTTOCENTO IN GERMANIA - Giuntina

 
Sergio Campagnano
LA BILDUNG E L'INSIDIA DELL'ANTIGIUDAISMO FRA SETTECENTO E OTTOCENTO IN GERMANIA
La questione ebraica da Federico II alla Restaurazione

Giuntina
marzo 2024
pp. 600, Euro 38
ISBN: 9791255690122


La problematica centrale del saggio, rispetto alla quale l’indagine della Bildung e della Kultur tedesche, pur esaustiva, intende essere funzionale, è costituita dal processo di emancipazione e di integrazione ebraica che, grazie alla spinta dell’Aufklärung e della legislazione napoleonica, aveva cominciato, fra ’700 e ’800, a muovere i primi passi significativi anche in Germania. L’autore ha indagato come la storia della Bildung si sia rapportata con la questione ebraica e con lo stesso ceto ebraico tedesco, laddove, arricchitosi con le attività finanziarie e imprenditoriali, cominciava ad affacciarsi alla vita sociale della borghesia tedesca, aspirando alla concessione dei diritti civili e politici di cui godeva il resto della popolazione. Avveniva dunque che la Bildung e la Kultur fossero considerate dagli ebrei stessi, che potevano permetterselo, come lo strumento e la modalità per integrarsi e persino assimilarsi nella società tedesca, dovendo, in ogni caso, fare i conti, non solo con antiche vessazioni e radicati pregiudizi, ma anche con resistenze conservatrici interne al mondo ebraico, preoccupate che il processo di integrazione potesse compromettere il rispetto delle tradizioni religiose.
La ricerca ha potuto rilevare che alle aspirazioni di integrazione dei ceti ebraici più evoluti culturalmente, quasi mai si è corrisposta una analoga disponibilità, non solo da parte della popolazione tedesca, ma anche da parte degli intellettuali tedeschi che coltivavano la Bildung. Resta allora fondamentale, per l’autore, l’interrogativo se forse anche nella Bildung si annidasse il germe, ovvero «l’insidia dell’antigiudaismo», che avrebbe reso impossibile un vero dialogo fra gli ebrei e la società tedesca, la presunta mitica simbiosi, che ad alcuni, ma forse solo agli ebrei, sembrò sul punto di realizzarsi.
 
Sergio Campagnano, docente di filosofia e storia e lettere nei licei, ha svolto l’attività di Preside, di Direttore apicale dei Settori educativi, formativi e diritto allo studio del Comune di Milano, di Direttore della scuola media e del liceo della Scuola ebraica del Merkos l’Inyonei Chinuch.
Ha partecipato come relatore e formatore a numerosi convegni e seminari sulla scuola e sull’educazione ed è autore di contributi di carattere pedagogico e storico pubblicati in riviste specializzate o in volume miscellaneo.
In particolare si è dedicato allo studio della Bildung ebraico-tedesca, prima di intraprendere una lunga e complessa ricerca sul rapporto della Bildung con gli ebrei in Germania fra Settecento e Ottocento.

mercoledì 27 marzo 2024

Grandi autori da scoprire: Miroslav Krleža con Silvio Ziliotto – Trieste 4 aprile

Silvio Ziliotto
LA SENTINELLA DEL PICCOLO POPOLO
Storia di Miroslav Krleža, l’uomo che visse sette vite
prefazione di Silvio Ferrari 
postfazione di Roberto Borghi
Infinito Edizioni
2019
pp.208, Euro 14
ISBN 9788868613327 

Miroslav Krleža (1893-1981, nella foto in basso) è stato di certo il più grande letterato e intellettuale del Novecento croato. Saggista, critico, drammaturgo, poeta, scrittore, anticipatore di correnti e pensiero, è stato spesso censurato per il suo anti-militarismo e le sue critiche graffianti sia sotto l’Impero austro-ungarico che durante il Regno dei Serbi, dei Croati e degli Sloveni. Espulso dal Partito comunista jugoslavo nel 1939, avversato e scampato alla fucilazione del regime ustaša croato alla fine della seconda guerra mondiale, fu perdonato da Tito che lo volle alla guida della politica culturale del nuovo Stato federale socialista di Jugoslavia. Attraverso la sua vicenda umana e la sua incredibile produzione letteraria, Krleža si presenta come figlio e sentinella di un piccolo popolo, ma al contempo intellettuale mitteleuropeo tra i più innovativi e apprezzati.
“Silvio Ziliotto – scrive Silvio Ferrari nella prefazione al libro dal titolo La sentinella del piccolo popolo. Storia di Miroslav Krleža, l’uomo che visse sette vite, firmato dal nostro autore Silvio Ziliotto – ha costruito e scritto un ampio e ben articolato testo sulla storia e il valore del più importante (e straripante) autore della letteratura croata del XX secolo: Krleža il ribelle, il rivoluzionario, l’escluso, il salvato, l’intellettuale ufficiale, il sopravvissuto (a se stesso), il decano di Zagabria”.
Vi invitiamo alla presentazione del libro che si terrà a Trieste giovedì 4 aprile, nell’ambito della Rassegna Trieste. Incroci letterari. Viaggio nell’anima multiculturale della città, organizzata in collaborazione con la libreria Ubik e la Comunità Croata di Trieste. Appuntamento presso la libreria Ubik, Piazza della Borsa 15 (Galleria del Tergesteo), ore 18,00. Con l'autore dialoga Marijana Sutic, responsabile attività culturali della Comunità Croata di Trieste.

Silvio Ziliotto è traduttore, interprete e insegnante della lingua serba, croata e bosniaca. Consulente e autore dei lemmi degli autori e dei profili delle letterature slovena, croata, serba, bosniaca, montenegrina, macedone e albanese della Garzantina della letteratura (2007). Tra i libri tradotti ama ricordare: la monografia Palmižana, La saga della Quintessenza (2005); la raccolta di racconti Gli occhi colmi di terra, di Šimun Šito Coric (2011); Diario da Sarajevo, di Dubravka Ustalic (Infinito edizioni, 2016).

L'AES scrive alla presidente Alessandra Todde: «Rammaricati di mancata collaborazione con la Regione per il Salone del Libro 2024»

 
La presidente dell’Associazione Editori Sardi, Simonetta Castia (nella foto), ha inviato una lettera alla neoeletta presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, per chiedere un incontro e attenzione per il comparto dell’editoria, ricordando l’impegno dell’AES al Salone del Libro di Torino. Nel documento, inoltre, proprio a proposito della prossima partecipazione al Salone (9-13 maggio) la presidente AES sottolinea «il rammarico di non poter agire in armonia con la Regione Sardegna, di cui saremmo naturali interlocutori per queste attività, poiché durante questa delicata fase di passaggio non sono maturate le condizioni per una gestione armonica, efficace e consapevole del ruolo esercitato dagli editori nella più importante fiera editoriale d’Italia. Analogamente a quanto accaduto nel 2019, la Regione Sardegna ha clamorosamente ritenuto di non volerci affidare le mansioni di programmazione culturale e di gestione delle attività previste in seno a una partecipazione istituzionale finalizzata “necessariamente” al sostegno e alla promozione dell’editoria sarda, a Torino».

di seguito la lettera integrale:

Cara Presidente, Onorevole Alessandra Todde
scrivo questa lettera a nome di tutti i colleghi del direttivo e dei 29 editori sardi associati, per formularLe i nostri migliori auguri di buon mandato, con la speranza che la prossima legislatura sia occasione anche di un riscatto economico e culturale per la nostra Isola.
Gli editori sardi, in armonia con i soggetti della filiera locale e nazionale del libro, sono come sempre disponibili a un confronto e a una collaborazione sincera e costruttiva, in vista di una crescita culturale collettiva delle nostre comunità, in nome della lettura e del libro.
Come Presidente della rete locale della filiera del libro più longeva d’Italia, non Le nascondo però le problematiche che affliggono il nostro settore editoriale e l’intero comparto, gravato da limitazioni di mercato e caratterizzato da un ecosistema fragile.
Ciò nonostante AES coordinerà i propri associati e tutti gli editori che vorranno aderire, nella partecipazione alla 36ma edizione del Salone Internazionale del Libro in Italia, in programma dal 9 al 13
maggio.
Resta il rammarico di non poter agire in armonia con la Regione Sardegna, di cui saremmo naturali interlocutori per queste attività, poiché durante questa delicata fase di passaggio non sono maturate le condizioni per una gestione armonica, efficace e consapevole del ruolo esercitato dagli editori nella più importante fiera editoriale d’Italia.
Analogamente a quanto accaduto nel 2019, la Regione Sardegna ha clamorosamente ritenuto di non volerci affidare le mansioni di programmazione culturale e di gestione delle attività previste in seno a una partecipazione istituzionale finalizzata “necessariamente” al sostegno e alla promozione dell’editoria sarda, a Torino.
Grazie anche a un contributo della Fondazione di Sardegna, che aiuta ma non risolve, ci adopereremo comunque per restituire un’immagine consona al prestigio che la nostra editoria merita, con uno stand dedicato e un programma di qualità.
Chiediamo sin da ora che si creino le condizioni per ripristinare lo spirito collaborativo che quest’anno è mancato, nonostante il determinante e meritevole apporto dato da AES sin dalla prima edizione del Salone e in particolare nel 2023, che è valso alla Regione Sardegna il riconoscimento di regione ospite, la realizzazione del programma, la partecipazione di oltre trenta editori e dei propri autori.
Auspichiamo un incontro con Lei per ulteriori approfondimenti.
La Presidente e il Direttivo AES
Simonetta Castia

JOHN MCGAHERN scrittore irlandese protagonista 15° IRISH FILM FESTA : 4/7 aprile Roma, Casa del Cinema


Il grande scrittore irlandese John McGahern (1934 - 2006, nella foto) è il protagonista della 15esima edizione di Irish Film Festa, festival di cinema irlandese che si svolgerà a Roma, presso la Casa del Cinema, da giovedì 4 a domenica 7 aprile 2024. 
Ospite d’onore del Festival sarà il regista irlandese Pat Collins, che sabato 6 aprile, alle 18 presso la Sala Cinecittà, presenterà il suo “That They May Face the Rising Sun”, adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di John McGahern (purtroppo non ancora tradotto in Italia).
Il Festival prevede anche una vera e propria sezione “Cinema e letteratura”, dedicata appunto a John McGahern: venerdì 5 aprile, alle 18,30 presso la Sala Cinecittà, si terrà un incontro dedicato al grande autore irlandese, in cui sarà proiettato il film documentario a lui dedicato “John McGahern. A Private World”, sempre di Pat Collins, alla presenza di John McCourt, Rettore dell’Università di Macerata, Docente di Letteratura Inglese e Irlandese e massimo esperto di letteratura irlandese e James Joyce.  
“John McGahern. A Private World”(un fotogramma del film nella foto a destra), girato nel 2005, poco prima della scomparsa di McGahern, offre una visione intima e a tratti persino commovente del processo creativo e della vita di colui che è considerato il più importante scrittore irlandese dell’epoca moderna. Pat Collins ha saputo penetrare nel tempo e nello spazio di McGahern e stabilire con lui una forte e discreta intimità.
John McGahern ha raccontato l’Irlanda rurale come nessun altro: i suoi rituali, la sua durezza, l’incanto della natura ma anche le ipocrisie e le violenze nascoste nelle piccole comunità isolate.
Ha saputo indagare non solo le comunità rurali, con straordinaria capacità di analisi e integerrima onestà intellettuale (pagandome personalmente il prezzo), ma anche i legami famigliari, descrivendoli in tutta la loro complessità e, anche in questo caso, senza fare sconti: i personaggi di McGahern dimostrano una incredibile articolatezza, sono sempre ricchi di sfumature, la capacità dello scrittore di scendere fino all’ultimo gradino nell’animo umano si tocca con mano leggendo le sue storie. 
Nel 1965 il romanzo The Dark venne messo al bando dalla Censorship of Publications Board per "oscenità": McGahern perse il suo lavoro da insegnante e anche la Irish National Teachers’ Organisation gli negò sostegno sindacale.
That They May Face the Rising Sun (un fotogramma del film nella foto a sinistra) di Pat Collins è tratto dall'ultimo romanzo di McGahern, pubblicato nel 2002 in lingua inglese: il film segue un anno nella vita di Joe e Kate Ruttledge, tornati a vivere nel paesino della campagna irlandese dove lui è cresciuto, e di quella dei memorabili personaggi del luogo, assecondando il ritmo del lavoro, la vita quotidiana e il passare delle stagioni. 
Il cast è composto da tanti volti noti del cinema irlandese: Barry Ward (divenuto celebre in Italia nel ruolo di Jimmy Gralton nel film “Jimmy’s Hall” di Ken Loach), Lalor Roddy, Philip Dolan, Seán McGinley, Brendan Conroy, Ruth McCabe, John Olohan, Declan Conlon e l'attrice tedesca Anna Bederke. 
Il film ha appena ricevuto 11 candidature all'edizione 2024 degli IFTA - Irish Film & Television Academy Awards, tra cui quelle come Miglior Film e per la Miglior Regia.
In Italia l’opera di John McGahern è stata tradotta e pubblicata solo parzialmente: Moran tra le donne (Einaudi 1990), Il pornografo (Einaudi 1994), The Dark (Minimum Fax 2016), Cose impossibili di tutti i tipi (Racconti 2020).
Programma completo del Festival su www.irishfilmfesta.org. L’ingresso è sempre gratuito fino a esaurimento posti, possibilità di richiedere posti riservati vincolata ad una piccola donazione a sostegno del festival (sul sito tutti i dettagli).

IRISH FILM FESTA è prodotto dall’Associazione Culturale Archimedia ed è realizzato in collaborazione con Irish Film Institute, con il sostegno di Culture Ireland, Screen Ireland; con il patrocinio dell’Ambasciata d’Irlanda in Italia. Sponsor: Intesa Sanpaolo. Mediapartner: Film Tv, Taxidrivers.

Giulio Sapelli - VERSO LA FINE DEL MONDO - Guerini e Associati

 
Giulio Sapelli
VERSO LA FINE DEL MONDO
Lo sgretolarsi delle relazioni internazionali

Prefazione di Lodovico Festa
Guerini e Associati
marzo 2024
pp.144, € 18
ISBN 9788862509152

«Se il mondo va a rotoli è possibile che dal suo sgomitolarsi sorga un ricomporsi delle fila della storia e che Usa e Russia ritornino a quel dualismo competitivo che è l'ultima speranza prima della fine del mondo».


Dalla pandemia globale e dall’aggressione russa in Ucraina al genocidio di Hamas. Quali sono i conflitti che scuotono il mondo, da cosa sono determinati, quali le forze che ne sono il motore? Verso quali scenari drammatici stiamo andando? Che cosa ne sarà della vecchia Europa? È destinata a spegnersi in silenzio, soffocata dal fumo dei conflitti che stanno facendo tremare il mondo? Unica via di speranza un ritorno alla politica «buona», ma anche a una economia regolata e a una finanza che guardi alle comunità e non al profitto del singolo individuo. Perché ciò possa avvenire, i valori dell’Occidente come la democrazia, la libertà, i diritti della persona devono essere oggi ridiscussi, ripensati e non certo rinunciati o dimenticati.
Giulio Sapelli ci guida in un viaggio infernale verso un mondo che si sta sgretolando.

GIULIO SAPELLI (Torino, 1947) ha insegnato Storia economica ed Economia politica nelle università europee e delle due Americhe e ha lavorato come consulente e consigliere d’amministrazione in importanti gruppi industriali e finanziari. Nel 2020 gli è stato assegnato il Premio Fieri (Fincantieri) alla carriera. È presidente della Fondazione Germozzi di Confartigianato. Tra le sue ultime pubblicazioni ricordiamo Oltre il capitalismo (2018), Nulla è come prima (2019, con Enrico Quintavalle), Perché esistono le imprese e come sono fatte (2019), Pandemia e Resurrezione (2020), Nella storia mondiale (2021), Draghi o il caos (2021, con Lodovico Festa), Ucraina anno zero (2022).

Flavio Fusi - LA BALLATA DELLE FRONTIERE - Exòrma


Flavio Fusi
LA BALLATA DELLE FRONTIERE
Storie dal secolo belva

Exòrma Edizioni
marzo 2024
pp.276, € 16,50
ISBN 9788831461634



Con La ballata delle frontier atterriamo su un pianeta di conflitti a bassa intensità che poi deflagrano, come a Gaza. Dalla dissoluzione del fianco orientale dell’Europa alla gola squarciata tra Nord e Sud del mondo.
Le testimonianze frammentarie degli ultimi, le storie minuscole, si mescolano alla ricostruzione degli eventi e alla descrizione dei luoghi in un racconto periferico e avvolgente.
Veniamo trasportati tramite un’affascinante narrazione a ritroso nell'epicentro di un mondo sconvolto dalle conseguenze della guerra di Putin, ma non solo: l’autore guarda ai milioni di esseri umani spinti oltre le frontiere dal secolo belva: antiche frontiere che esplodono e frontiere nuove che sorgono, frontiere non scritte, terre di mezzo e grandi fiumi-frontiera, tra illusioni, nuove schiavitù e massacri.
La prefazione di Giovanni Floris ci introduce magistralmente a questo viaggio letterario, sottolineando l'importanza della responsabilità nel comprendere le complesse dinamiche delle frontiere e dei conflitti che le attraversano.
La Ballata delle Frontiere è quindi molto più di un semplice libro: è un invito a esplorare le sfide e le speranze di un mondo in continua trasformazione, a riflettere sulle conseguenze dei confini e delle divisioni, e a riscoprire il sostrato umano che ci accomuna al di là delle frontiere geografiche.
 

Flavio Fusi ha imparato il mestiere di giornalista alla vecchia scuola de “L’Unità”. Ha coltivato poi la passione del viaggiatore sulla navicella corsara del Tg3 della Rai. In compagnia delle storie e delle immagini televisive ha consumato suole e scarpe inseguendo come inviato tutte le più importanti crisi internazionali nel passaggio tra il secolo breve e il secolo belva. Le frontiere – l’esplosione delle frontiere, la caduta dei muri, le brevi tregue, i nuovi muri e la transumanza di popoli e comunità – sono state per trent’anni il suo pane quotidiano: dalla Russia al Caucaso e all’Ucraina, dai Balcani alla Cecenia all’Irlanda, in Africa e sui confini incerti tra le due Americhe.
Nelle pause del lungo viaggiare è stato corrispondente Rai a New York e Buenos Aires, e poi conduttore e commentatore del Tg3. Oggi continua a viaggiare e scrivere, muovendo dai luoghi modesti e incantati della sua Maremma.

martedì 26 marzo 2024

Voltaire - IL FANATISMO O MAOMETTO IL PROFETA - Cue Press

 
Voltaire
IL FANATISMO 
O MAOMETTO IL PROFETA
a cura di Fabrizio Dentini
Cue Press
Collana I Classici
pp. 64, Euro 14,99
febbraio 2024
ISBN 8855103334


Immortale critica del dogmatismo religioso, Il fanatismo o Maometto il profeta racconta la lotta fra Maometto, fondatore dell’Islam e fautore di una civiltà teocratica e Zopiro, sceicco di La Mecca e «intelletto irriducibile agli orrori del fanatismo».
In questa tragedia Voltaire rilegge un travagliato episodio dell’avvento dell’Islam in Oriente, indicando, nel più puro spirito illuminista, il relativismo e la tolleranza fra gli uomini come vie per una piena redenzione spirituale e come unici valori in grado di rivelare «ogni menzogna mascherata da verità trascendente».
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Voltaire
Pseudonimo di François-Marie Arouet (1694-1778), è stato uno dei principali esponenti dell’Illuminismo. Autore prolifico e versatile, si cimentò con successo in tutti i generi letterari popolari della sua epoca, come la tragedia (dall’Edipo all’Irene), il romanzo (Candido o l’ottimismo), il poema epico (Enriade) e l’epistola didascalica. Filosofo e saggista in aperta polemica con le ingiustizie, i dogmatismi e le superstizioni, fu uno strenuo difensore del principio della tolleranza religiosa (Trattato sulla tolleranza e Dizionario filosofico), nonché un feroce critico delle istituzioni dell’ancien régime (Lettere inglesi).


Abbas Khider - LO SCHIAFFO - Fandango

 
Abbas Khider
LO SCHIAFFO
traduzione di Lavinia Azzone
Fandango
marzo 2024
pp. 256, Euro 18,50
ISBN 9788860449795


Alla disperata ricerca di qualcuno che ascolti la sua storia, il rifugiato iracheno Karim Mensy prende in ostaggio Frau Schulz, la funzionaria dell’Autorità per l’immigrazione che gli ha revocato il diritto d’asilo.
Dopo un interminabile barcamenarsi nel tentativo di ottenere lo status di rifugiato, infatti, gli è stato appena comunicato che sarà costretto a tornare in quello stesso Iraq da cui è scappato, questo perché (ritengono le autorità tedesche) con la caduta di Saddam post 11 Settembre ormai il suo è un paese sicuro.
Arrivato in Germania per sbaglio, Karim scopre che le leggi europee per i rifugiati non gli consentono di scegliere dove fare richiesta d’asilo e così passa i successivi tre anni in un labirinto di centri di accoglienza, lavori in nero, divieti e moduli da riempire, per ritrovarsi poi di fronte al vicolo cieco dell’espulsione.
Tra le nevi della Baviera e l’ostilità di una lingua mai sentita, Karim rivela cosa davvero lo ha portato a fuggire, la struggente nostalgia di casa, la paura di un mondo di cui non conosce i codici, l’innominabile segreto che gli impedisce di tornare e le storie che lui e i suoi compagni di sventura hanno dovuto imbastire per rendersi “degni” di aiuto agli occhi delle autorità tedesche.
Un romanzo poetico, tragico e amaramente ironico, un viaggio nel sistema dell’accoglienza europea che sarete grati di non aver mai dovuto intraprendere.

Abbas Khider è nato nel 1973 a Baghdad. All’età di diciassette anni è stato arrestato per attivismo politico. Dopo il rilascio, nel 1996 è fuggito dall’Iraq e ha vissuto in vari paesi come rifugiato illegale. Vive in Germania dal 2000. Ha studiato Lettere e filosofia a Monaco e Potsdam. Nel corso degli anni ha ricevuto diversi premi, di recente il Nelly Sachs Preize, l’Hilde Domin Preize e l’Adelbert von Chamisso Preize. Attualmente vive a Berlino.

Paolo Pagani - IN CAMMINO CON WALTER BENJAMIN - Neri Pozza

 
Paolo Pagani
IN CAMMINOCON WALTER BENJAMIN
Il naufragio di un genio e le idee della sua epoca
Neri Pozza, collana Bloom
marzo 2024
pp.320, Euro 20,00
ISBN 9788854525900
 
«In fondo, la vera materia della Storia, quel che la costituisce, è pur sempre la geografia». È su questo assunto che Paolo Pagani dà inizio al suo viaggio, in parte biografia e in parte reportage, in parte narrazione romanzesca e in parte memoir, sulle tracce di Walter Benjamin, filosofo inafferrabile, randagio per vocazione prima ancora che per necessità, intellettuale raffinatissimo e poliedrico, capace di interessarsi a «una costellazione di temi solo in apparenza inconciliabili: il messianismo teologico, i giocattoli, i romanzi gialli, l’arte, il dramma barocco tedesco, la radio, la fotografia, i nuovi media, le esperienze allucinogene con gli stupefacenti, le città e i loro misteri nascosti benché eloquenti». Eppure incamminarsi con lui attraverso le sue esperienze, i suoi nomadismi, il suo pensiero spesso impervio e anticipatore significa non soltanto seguire il dipanarsi di un’esistenza, ma anche compiere un itinerario incandescente dentro a una stagione di ferro e fuoco, dagli inizi del Secolo Breve sino allo scoppio della Seconda guerra mondiale. Significa incontrare Benjamin, dunque, ma anche le idee della sua epoca, i formidabili ingegni del suo tempo: da Ernst Bloch a Theodor Adorno, da Max Horkheimer a Bertolt Brecht, da Hannah Arendt a Joseph Roth e moltissimi altri. E quel cammino che Pagani ha ripercorso quasi passo passo per infiniti anfratti d’Europa non poteva che cominciare dalla fine, dalla stanza numero 4 dell’hotel di Port-Bou, al confine tra Francia e Spagna, dove intorno alle dieci di sera del 26 settembre 1940, sopraffatto dalla tragedia della Storia e dalle assurdità degli uomini, il dottor Walter Benjamin ingoia una dose letale di pillole di morfina e muore. A un soffio dalla salvezza e per sempre ignaro dell’ultima, feroce beffa della sorte.

Figlio indisciplinato e renitente di un grand seigneur, uomo sfortunatissimo e totalmente sprovvisto di senso pratico, marxista eterodosso e libertario, filosofo atipico e sincopato, indagatore della modernità capitalista, critico letterario sopraffino, traduttore di Baudelaire e Proust, teorico rivoluzionario molto sui generis, scrittore asistematico ma saggista eccelso, Walter Benjamin, classe 1892, una delle figure intellettuali più originali, inclassificabili e poliedriche del Novecento, vittima predestinata della barbarie.

Paolo Pagani
 è nato a Milano e ha studiato filosofia con Mario Dal Pra all’Università degli Studi di Milano. Giornalista professionista, ha lavorato per qualche decennio nei periodici, nei quotidiani e in televisione e, da caporedattore, ha lanciato startup digitali (è stato vicecapo dell’ufficio romano di CNN Italia) e guidato redazioni web. Fra i suoi libri recenti si ricordano I luoghi del pensiero (Neri Pozza 2019), Nietzsche on the road (Neri Pozza 2021) e Citofonare Hegel (Rizzoli 2022). Con lo stesso titolo ha realizzato per Chora Media un podcast filosofico in 60 episodi da 7 minuti l’uno, giunto al terzo posto nella classifica degli ascolti in Italia. Attualmente collabora al domenicale de Il Sole 24 Ore. Vive e lavora a Milano.

Sun Tzu - L'ARTE DELLA GUERRA - Nuinui


Sun Tzu ( 孫子)
L'ARTE DELLA GUERRA
(Sūnzǐ Bīngfǎ; 孫子兵法)
della prima versione annotata di Lionel Giles del 1910
testo bilingue italiano-cinese
traduzione di Enrico Lavagno
Nuinui
pp.360, Euro 24,90
marzo 2024
ISBN 9782889354870

L'arte della guerra, attribuita a Sunzi, è il primo trattato di strategia conosciuto al mondo. Ha inoltre esercitato un fascino potente su molti importanti leader politici e militari, in Cina e altrove. La recente notorietà in Occidente, commisurata all’oblio durato secoli, si deve alle tante possibilità di applicazione in ambito strategico e militare, ma anche economico e commerciale, di questo testo. Fu tradotto per la prima volta in una lingua occidentale dal gesuita francese Amiot nel 1772, ma la prima traduzione annotata dal cinese classico fu pubblicata in inglese solo nel 1910 da Lionel Giles. Grazie alla sua incredibile capacità di penetrare nelle più recondite pieghe di significato del testo, l'opera una pietra miliare negli studi sinologici e su di essa si basa quest’edizione illustrata, con 24 pagine a colori, testo cinese completo e un ricco apparato di note e commenti. Nei suoi 13 capitoli viene a comporsi un quadro completo della teoria della guerra, ma anche della pace
 
LIONEL GILES (1875-1958) fu un apprezzato sinologo e orientalista inglese. Segretario della China Society a partire dal 1911, lavorò per gran parte della sua carriera al British Museum, prima come vice-curatore e poi come curatore del Dipartimento manoscritti e libri orientali, collaborando con i più illustri studiosi del tempo. Umanista e grande erudito, a lui si devono alcune delle più riuscite traduzioni di classici della filosofia cinese per il grande pubblico e un gran numero di articoli, recensioni e studi bibliografici pubblicati su riviste specialistiche. Nel 1951 re Giorgio VI lo nominò Commander of the Order of the British Empire (C.B.E.) in riconoscimento dei servizi resi nel campo della sinologia.

ENRICO LAVAGNO è autore di numerosi volumi d’argomento storico, artistico e geografico pubblicati da editori italiani e stranieri. È stato coautore dei testi per i volumi La Sacra Bibbia (2003) e Meraviglie dell’architettura (2008), e autore de Il Mondo (2005), Italia tracce del passato (2007), La Terra Santa nelle litografie di David Roberts (2008) e La Madonna delle Grazie: fede, arte e tradizione (2010).

Elizabeth Taylor - TI PIACERA' QUANDO CI ARRIVI - Racconti

Elizabeth Taylor
TI PIACERA' QUANDO CI ARRIVI
Traduzione di Paola Moretti
Copertina di Nerosunero
Racconti Edizioni
aprile 2024
pp 288, Euro 18,00.  


«Una delle migliori scrittrici inglesi nate in questo secolo
Kingsley Amis, autore di Jim il fortunato
«Invidio il lettore che la legge per la prima volta
Elizabeth Jane Howard, autrice della saga dei Cazalet
«C’è stata davvero una migliore cronista della vita inglese 
nei trent’anni successivi alla Seconda guerra mondiale?» 
Geoff Dyer, autore di L’infinito istante

La raccolta di racconti Ti piacerà quando ci arrivi raccoglie una selezione di short stories, tutte inedite in Italia, dell’autrice inglese Elizabeth Taylor, introdotte e tradotte da Paola Moretti.
La vita di tutti i giorni, la casa, la maternità e i legami coniugali, sono il nucleo centrale della poetica di Taylor, che propone nei suoi testi una riflessione delicata ma puntuale sulla società inglese dei suoi tempi, sui rapporti umani in generale e quelli amorosi in particolare. Una moglie insoddisfatta, una donna invidiosa della domestica di nuovo incinta, una luna di mielenoiosa e una casuale liaison extraconiugale; e poi ancora i pub di provincia, la campagna inglese, i lavori a maglia. Rose tutti i venerdì aspetta che arrivi Gilbert, il suo amante, nella villetta di campagna in cui lui le ha dato la possibilità di vivere: non fa altro che aspettare, aspettare che arrivi il fine settimana, aspettare che Gilbert le dia dei soldi per vivere, aspettare che qualcosa succeda. Beryl si agghinda di tutto punto per la sua prima notte di nozze, attesa con trepidazione ed ansia. Il suo giovane spo-
so, però, non risale in stanza dal ristorante dell’albergo, dove lo ha lasciato chiedendogli di raggiungerla di lì a poco: le ha forse preferito una bevuta in compagnia? Muriel è invischiata in un gioco di dispetti e rivendicazioni ai danni della cugina del marito, Hester Lily, di cui si ritrova a essere profondamente gelosa nonostante sia una ragazza goffa e sgraziata, ma decisamente più giovane e candida di lei.
Il microcosmo di intrecci e personaggi che si costruisce è familiare e a tratti quasi banale, ma è solo il pretesto che Taylor usa per raccontarci qualcosa di più: la routine di una vita qualunque che ci si sforza di scompigliare. È soprattutto la solitudine di un’esistenza grigia che i protagonisti così umani tentano di combattere, attraverso l’amore certo, ma soprattutto attraverso il desiderio fortissimo di non piegarsi mai agli eventi, di non arrendersi alla propria condizione, di combattere per avere sempre qualcosa di meglio.

Elizabeth Taylor (Reading, 1912 – Penn, 1975) è stata per molti la Jane Austen del xx secolo. Ha scritto una dozzina di romanzi fra cui Angel, La colpa e A casa di Mrs Lippincote (tutti Neri Pozza). Ti piacerà quando ci arrivi è una selezione dei suoi migliori racconti, perlopiù pubblicati sul New Yorker e tutti inediti in italiano.  

Cesare Pavese - CIAU MASINO - Capricorno

 
Cesare Pavese
CIAU MASINO
Capricorno
pp. 192, Euro 12,00
marzo 2024
ISBN 978-88-7707-732-5


Dopo più di cinquant’anni di assenza dalle librerie, ritorna la prima, affascinante prova narrativa del «giovane» Cesare Pavese, scritta fra il 1931 e il 1932. Racconta le vicende del giovane giornalista torinese Masino e dell’operaio Masin, che viene dalle colline di Langa.
Un testo per certi versi «sperimentale», ma di grande compiutezza, fatto di racconti paralleli che disegnano destini incrociati e individuano i temi che saranno al centro dei capolavori della maturità: il contrasto fra campagna e città, il desiderio di appartenere a un ambiente sociale cui si è incapaci di aderire e quello di evadere in un altrove mitico. La straordinaria, sobria Torino degli anni Trenta, le colline delle Langhe.
Insomma, con Ciau Masino si entra in presa diretta nel laboratorio fondativo delle tematiche pavesiane, trovandosi di fronte a un suggestivo «ritratto dell’artista da giovane».
Ciau Masino. Lirico e potente, un capolavoro che sorprenderà tutti coloro che amano Pavese.
«Ci sono autori che esprimono il vertice della loro produzione nella prima opera, dopo la quale potranno perfezionare la tecnica, ma mai più raggiungere quella temperatura da lava vulcanica che l’eruzione giovanile spesso celebra. Vien da pensare che Pavese appartenga a questa categoria, e che Ciau Masino sia la sua opera più sfaccettata e sfacciata: ardita nella struttura che allude al caleidoscopio di racconti, tutti autoconclusi e pur concatenati; libera nel palleggio fra prosa e stacchi in versi; sfrontata nell’uso dei dialetti, mai piegati alla traduzione; muscolare nella sintassi, che si concede anacoluti pieni e consapevoli o contrazioni di sontuosa immediatezza.» (Massimo Tallone)

Cesare Pavese (Santo Stefano Belbo, 1908 – Torino, 1950) è stato narratore, poeta, traduttore, critico letterario, anima della casa editrice Einaudi dal 1934 fino alla morte. Tra i suoi romanzi vanno ricordati: Paesi tuoi (1941), La spiaggia (1942), Il compagno (1947), La casa in collina (1948), La luna e i falò (1950), La bella estate (trittico di romanzi brevi: La bella estate, Il diavolo sulle colline, Tra donne sole, Premio Strega 1950). Tra le raccolte poetiche: Lavorare stanca (1943) e Verrà la morte e avrà i tuoi occhi (1951). Il suo diario, Il mestiere di vivere 1935-1950, è stato pubblicato postumo nel 1952 a cura di Massimo Mila, Italo Calvino e Natalia Ginzburg.

Kurt Cobain - TERRITORIAL PISSINGS - minimum fax

 
Kurt Cobain
TERRITORIAL PISSINGS
L'ultima intervista e altre conversazioni

Traduzione di Assunta Martinese
minimum fax
pp. 116, Euro 16
marzo 2024
ISBN 978-88-3389-534-5


«Abbiamo scelto di fare i musicisti, e abbiamo sempre pensato che il rock dovesse essere rilassato. Che diavolo, non dobbiamo lasciarci la salute. Noi siamo qua per divertirci, scrivere canzoni e suonare. Non vogliamo fare una scalata al successo, diventare famosi. Il livello che abbiamo raggiunto ci va benissimo. Sarebbe carino guadagnare appena un po’ di più, così potremmo pagare l’affitto tutti i mesi. Ma l’unica cosa che ci importa è che alla gente piaccia la nostra musica. Non vogliamo un contratto promozionale multimilionario per suonare in ogni scuola superiore del paese, e diventare burattini multimilionari». 
Le interviste raccolte in Territorial Pissings consentono di ricostruire, attraverso le sue stesse parole, la vita, le idee, la concezione musicale di un genio fragile, che ha saputo, quasi contro la sua stessa volontà, farsi portavoce di una generazione lontana dagli antichi sogni rivoluzionari e dalle grandi ideologie ma carica di una creatività e di una rabbia probabilmente irripetibili.

Vincent Haegele, Frédéric Bey, Nicolas Guillerat - INFOGRAFICA DELL'IMPERO NAPOLEONICO - L'Ippocampo

 
Vincent Haegele, Frédéric Bey, Nicolas Guillerat
INFOGRAFICA DELL'IMPERO NAPOLEONICO
L'Ippocampo
2024
pp.160, € 25,00
ISBN 9788867229055

La storia di Napoleone Bonaparte, dall’ascesa al potere alla caduta, riprende vita grazie all’affascinante linguaggio dell’infografica. In questa originale trattazione, volta a offrire nuove prospettive sulle complesse vicende dell’epoca, vengono esplorati gli aspetti politici, economici e territoriali dell’impero napoleonico, la straordinaria potenza della Grande Armée e della Marina imperiale, i conflitti e le alleanze. La finezza analitica di Frédéric Bey e Vincent Haegele e il talento grafico di Nicolas Guillerat ci trasportano in un accattivante viaggio storico e visivo. Esperto di guerre napoleoniche, Frédéric Bey è autore di tre monografie sulle battaglie di Austerlitz, Jena e Friedland. Vincent Haegele, conservatore delle biblioteche di Versailles, storico e archivista paleografo, ha curato la Correspondance intégrale, 1784-1818 tra Napoleone e Giuseppe Bonaparte ed è autore di una monografia su Murat. Nicolas Guillerat, data designer, ha realizzato le fortunatissime Infografica della Seconda guerra mondiale (L’ippocampo, 2019) e Infografica della Roma antica (L’ippocampo, 2020).  








Michele Antonio Piazza - FLORA SARDOA (1748-1788) - Edizioni di Storia e Letteratura

 
Michele Antonio Piazza
FLORA SARDOA (1748-1788)
Saggio introduttivo, trascrizione del manoscritto autografo e note di Giancarlo Nonnoi
Edizioni di Storia e Letteratura
Collana Testi e studi di storia delle idee e della cultura n.235
marzo 2024
pp. vi-400 , Euro 45,00
ISBN 9788893598088
 
Opera del poliedrico chirurgo collegiato piemontese Michele Antonio Plazza (1720-1791) la Flora Sardoa, giunta fino a noi in forma manoscritta e di cui qui si propone la prima trascrizione integrale, è il più antico testo conosciuto di botanica sistematica sul mondo vegetale sardo. Vi vengono classificate oltre ottocento specie in base alla tassonomia e al metodo ideati da Linneo, una caratteristica che ne fa insieme un unicum tra gli studi floristici italiani del secondo Settecento.

Michele Antonio Plazza
(1720-1791), vissuto in Sardegna oltre trentacinque anni, si avvicinò al systema naturae linneiano nel corso di un soggiorno a Parigi e a Montpellier, dove frequentò con assiduità i giardini botanici ed ebbe modo di confrontarsi con alcuni dei principali fitologi e naturalisti francesi, tra cui Antoine e Bernard de Jussieu, Buffon, Guettard, d'Argenville, Bombard e Sauvages de Lacroix. Dopo un periodo trascorso a Torino, durante il quale fece parte dei circoli che animavano la nascente scienza sperimentale della capitale sabauda e fu tra i primi membri della neonata Società Privata Torinese, Plazza tornò a Cagliari nel 1759, per ricoprire la cattedra di chirurgia e dar vita alla relativa scuola. A partire da quella data, attraverso un lavoro di raccolta, di studio analitico e di documentazione, prese corpo il progetto della Flora Sardoa, alla quale il chirurgo-naturalista lavorò almeno fino al 1788, dedicandosi allo stesso tempo alla realizzazione del primo nucleo di un orto botanico con annessa un'accademia di agricoltura.

Giancarlo Nonnoi
è stato professore di Storia della filosofia moderna e di Storia della scienza all'Università di Cagliari. La sua attività di studio ha toccato molteplici tematiche e seguito diversi percorsi, con particolare attenzione per le intersezioni tra scienza e cultura. Con un gruppo di giovani collaboratori, ha creato il primo nucleo di documentazione in formato digitale sulla circolazione delle idee scientifiche e filosofiche nella Sardegna dell'età moderna. Tra le sue pubblicazioni Saggi galileiani. Atomi, Immagini e Ideologia (Am&D, 2000). Ha curato Circolazione d’idee, parole, libri, uomini e culture: Sardegna, Corsica, Toscana (CUEC, 2009) e, con Carlo Mulas, Riflessioni intorno ad alcuni mezzi per rendere migliore l’isola di Sardegna (1755-56) di Michele Antonio Plazza (Centro di studi filologici sardi, 2016).


lunedì 25 marzo 2024

Giovanni Peli - FERMATE LA PRODUZIONE! - Calibano

 
Giovanni Peli
FERMATE LA PRODUZIONE!
Diario di un arboricolo
Calibano Editore
pp.90, Euro 10
2022
ISBN 979-12-80224-58-3

Giovanni Peli gioca di sciabola e di fioretto. Di sciabola perché affonda nella polpa del racconto e nella mente del lettore con una storia di fantascienza italiana – genere quanto mai necessario ma stranamente troppo poco presente, seppure i nomi, e che nomi!, non manchino: dai "classici" Lino Aldani e Gilda Musa, ai "nuovi maestri" Nicoletta Vallorani e Valerio Evangelisti.
Di fioretto perché usa i mezzi che gli sono più cari, la musica e la poesia, per dare un tono vibrante e prensile alla narrazione dei fatti – e che fatti.
Quando un romanzo è riuscito, diventa anch'esso qualcosa di fantascientifico, un potentissimo e implacabile generatore di nuove realtà tridimensionali. Dunque, godetevi questa nuova dimensione – per nulla virtuale, ma tragicamente attuale – alimentata dal cuore e dall'intelligenza di Giovanni Peli. Terrestricolo, anno 2022 Nuova Era SARS-CoV-2.
Flavio Santi
 

Giovanni Peli
è nato a Brescia nel 1978. Ha pubblicato poesie, canzoni, romanzi brevi e testi per bambini. Ha scritto testi per musica, libretti d’opera e testi teatrali. Tra le sue opere ricordiamo la narrazione distopica “Veranio”, l’album discografico “Stadio successivo” e la raccolta di poesie “Incontro al tuono vicino”.

venerdì 22 marzo 2024

lunedì 25 marzo 2024 nelle Sale Apollinee del Teatro La Fenice «Mon vieux!... ». Bruno Maderna: un ritratto a più voci La presentazione del libro di Valerio Tura nelle Sale Apollinee del Teatro La Fenice


«Mon vieux!...». Bruno Maderna: un ritratto a più voci è il titolo del volume di Valerio Tura (Libreria Musicale Italiana, Collana LIM Tascabili, 2023, 14×21, pp. XV+201) che sarà presentato dall’autore, a dialogo con Roberto Calabretto e Paolo Pinamonti, lunedì 25 marzo 2024 ore 18.00 nelle Sale Apollinee del Teatro La Fenice. Il libro riunisce decine di interviste, ricordi e testimonianze, raccolte nell’arco di oltre dieci anni da persone che Bruno Maderna lo hanno conosciuto e frequentato, in Europa e negli Stati Uniti: vi compaiono musicisti, organizzatori, studiosi, editori e amici.  Una sorta di ritratto a più voci, un contributo, uno strumento per favorire una migliore conoscenza ‘da vicino’ di Bruno Maderna, in occasione del cinquantesimo anniversario della morte, avvenuta, a soli cinquantatré anni, il 13 novembre 1973. L’appuntamento è a ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili.
            Visionario cercatore di diversità e iniziatore di inesplorati percorsi musicali; musicologo precursore e attento; originalissimo innovatore della composizione e della creazione musicale; straordinario direttore d’orchestra; instancabile catalizzatore e stimolatore di talenti, divulgatore, didatta, ‘agitatore’ artistico… Bruno Maderna è stato tutto questo, in una vita troppo breve, stroncata dalla malattia nel pieno della maturità artistica ed espressiva. La morte precoce ha impedito a Maderna di lasciare un’impronta ancor più importante e feconda, di produrre nuovi capolavori, di seminare nuove idee, oltre a quanto ancora dobbiamo sondare e metabolizzare della sua eredità, che tanto ha ancora da dirci.

Natsuo Kirino - AMBOS MUNDOS - Neri Pozza


Natsuo Kirino
AMBOS MUNDOS
Traduzione di Gianluca Coci
Neri Pozza
Collana Bloom
marzo 2024
pp. 288, € 19,00
ISBN: 9788854529175
  

All’Avana pernottammo in un vecchio hotel: l’Ambos Mundos. Ikebe mi disse che il nome significava: «I due mondi, ossia quello vecchio e quello nuovo». In fondo descriveva esattamente la nostra condizione. Io e Ikebe potevamo esistere solo dall’altro lato, in un mondo in antitesi con il nostro. C’era qualcosa di più triste e penoso nell’universo?

Una giovane vagabonda, fiera e ribelle, diventa oggetto di contesa sessuale in un gruppo di clochard, unica regina tra soli uomini, su uno sfondo di angoscia e pareti di cartone. Una donna vittima di bullismo e incapace di una relazione sana con l’altro sesso, incalzata da movimenti oscuri della sua immaginazione, finisce col credersi coinvolta in un caso criminale. Un marito, una moglie, un’amante, costretti a fronteggiare i propri demonî in un mondo di incertezze e di attese glaciali, scivolano verso una separazione inevitabile e insieme impossibile. Tre colleghe in vacanza a Shanghai si confidano esperienze sessuali in cui si insinuano con prepotenza equivoci, imbarazzi e traumi lontani. Una ragazza intrappolata in una famiglia e in un lavoro opprimenti fa sogni terribili, in cui si intersecano l’odio per il patrigno presente e l’adorazione per il padre naturale mai conosciuto. Un’insegnante di scuola elementare sprofonda in un irrefrenabile amore proibito su cui piomba, inatteso, un evento fatale. La figlia di un noto scrittore appena scomparso ripercorre la storia di famiglia fino a una drammatica epifania. Donne e uomini, sesso e incomunicabilità, eccessi e intimismi, passione e violenza, amore e morte abitano i sette racconti di Natsuo Kirino, «formidabile contestatrice delle istituzioni sacre alla società nipponica» (Il venerdì di Repubblica). Tra personalità multiformi e relazioni umane tortuose, Kirino si destreggia in questi suoi mondi paralleli che si toccano di rado e talvolta deflagrano, confermandosi voce originale della letteratura giapponese di oggi.

«Con ogni sua opera, Kirino spinge sempre più in là i limiti umani» - Los Angeles Times

«Le sue pagine sono macchiate di infelicità, frustrazione e incertezza morale» - The Guardian

«Le storie di Kirino sono elettriche, inquietanti e piene di rabbia per le battaglie che le donne devono combattere da sempre, ogni giorno» - Tan Twan Eng

Natsuo Kirino è nata nel 1951 a Kanazawa, un’antica città del Giappone centrale. Autrice di Le quattro casalinghe di Tokyo (Neri Pozza, 2003; BEAT, 2016), Morbide guance (Neri Pozza, 2004; BEAT 2017), Grotesque (Neri Pozza, 2008; BEAT, 2012), Real World (Neri Pozza, 2009), Pioggia sul viso (Neri Pozza, 2015), La notte dimenticata dagli angeli (Neri Pozza, 2016), In (Neri Pozza, 2018). È considerata tra le più importanti scrittrici giapponesi.

Saba Anglana - LA SIGNORA MERAVIGLIA - Sellerio

 
Saba Anglana
LA SIGNORA MERAVIGLIA
Sellerio Editore
Collana Il Contesto, 150
marzo 2024
pp. 304, Euro 17
EAN 9788838946516

Un esordio lirico e ironico tra memoir e saga familiare. La ricerca delle origini tra una Mogadiscio magica e un’Italia in trasformazione.
 
«Da una ragazzina che tra gli arbusti di caffè africani fugge qualcosa di inevitabile parte un racconto vertiginoso che arriva fino a noi, le nostre strade, il cuore del nostro presente. Una trama di affetti, conflitti e nostalgie, memorie tenaci, stupide burocrazie e dolcezze familiari dove ogni cosa diventa avventura, coraggiosa, pericolosa, vitale. E domina la sorprendente felicità di raccontare con allegria tutta la brutalità e la meraviglia del nostro tempo».
Marino Sinibaldi 
Un uomo insegue una giovane, poco più di una bambina, che corre disperata per salvarsi la vita. Lui è somalo, lei etiope, si chiama Abebech, e verrà abbandonata in Somalia con una figlia e un vuoto incolmabile dentro di sé. Nel 1938 l’Africa Orientale Italiana è un regno coloniale, un nuovo impero nato da pochi anni. Molti decenni dopo, nel 2015 a Roma, Dighei è una signora etiope dal carattere ribelle. Ha bisogno di prendere la cittadinanza, il governo ha imposto nuove regole per gli stranieri, anche per chi è in Italia da quarant’anni insieme al resto della famiglia. La nipote Saba aiuta la zia a muoversi nella burocrazia di una città faticosa e contraddittoria: dipendenti comunali confusi, documenti impossibili da reperire, barriere di ogni tipo, situazioni talmente assurde da diventare comiche. Questo percorso frustrante alla ricerca della agognata signora Meraviglia – come in casa chiamano la cittadinanza italiana – si rivela decisivo per comprendere la natura di un turbamento che da nonna Abebech fino a Saba stessa ha infestato tutte loro. Un sentimento oscuro, un senso martellante e oppressivo di vuoto, forse un bisogno insoddisfatto di capire chi si è davvero, la paura raggelante di non essere niente e nulla.
Dal passato emerge la storia di una famiglia sin dall’inizio sradicata: Abebech giunge a Mogadiscio seguendo il caso e la necessità, e in ascolto dei presagi di un indovino. Qui conosce il suo futuro marito e finalmente, con i loro otto figli, sembra possibile una parvenza di felicità, di serenità familiare. Almeno fino a quando Abebech non inizia a scivolare in un abisso dove le parole e il senso della vita svaniscono. Forse è posseduta da uno spirito pericoloso e inquietante, che solo una donna può aiutarla ad affrontare. Questa donna ha un nome che tornerà molti anni dopo: Wezero Dinkinesh, letteralmente signora Meraviglia.
Saba Anglana ha scritto un romanzo di verità violentissima e un memoir pieno di dolcezza, di ironia, a tratti picaresco. Nelle sue pagine che si muovono tra il presente e la Storia tutto è nuovo, diverso, inaspettato: gli spettri esistono davvero, la frustrazione quotidiana si scioglie in risata, il dolore viene condiviso senza vergogna, la violenza del passato si può disinnescare, tramutandola in una energia inattesa.

Saba Anglana (Mogadiscio, 1970), cantante, attrice e scrittrice. I suoi album musicali, distribuiti in più di 60 paesi, compongono idealmente il suo albero genealogico, tra Italia e Africa Orientale. Come autrice, tra i diversi lavori, ha portato in scena il suo monologo teatrale Mogadishow e lo spettacolo musicale Abebech - Fiore che sboccia. Storia di identità, preghiera e guarigione.

Bertrand Schefer - FRANCESCA WOODMAN - Johan & Levi

 
Bertrand Schefer
FRANCESCA WOODMAN
Traduzione di Andrea Franzoni
Johan & Levi Editore
marzo 2024
pp. 68, Euro 14
ISBN 9788860103512

 
«La storia non è nell’immagine, ma nel nostro rapporto con l’immagine, in ciò che essa deposita in noi» scrive Bertrand Schefer, che alla fine degli anni novanta vede per la prima volta alcuni scatti fotografici di Francesca Woodman e ne rimane folgorato. Quelle fotografie, per lui così respingenti in un primo momento, tornano negli anni a interrogarlo, a tormentarlo, incessanti come gocce, persistenti come un’ossessione amorosa. Si ripromette di scrivere un giorno su di lei, per far luce sull’enigma che incarna, per salvarla dall’oblio. Non è della sua fotografia che vuole parlare, è lei che vuole riportare in vita, anche solo per qualche attimo.
Come un archeologo insaziabile, riesuma allora tutto quanto può aiutarlo a ricostruire quella “storia mancante”; una storia in cui il flusso dei propri ricordi personali, innescati dalla figura sfuocata e irraggiungibile di Francesca, si mescola alla vicenda biografica della giovane fotografa: l’infanzia in Colorado, il legame forte con l’Italia, i genitori, anche loro artisti, la prima macchina fotografica, gli anni formativi alla scuola d’arte, il soggiorno romano che porta a maturazione un temperamento così singolare. Francesca si distingue dalla massa, atipica ovunque vada. Nei suoi vestiti d’epoca sbiaditi si ritrae di volta in volta come una presenza fantasmatica, ineffabile, sensuale, anacronistica, già consapevole che non è il mondo contemporaneo lo scenario in cui troverà la propria dimensione. Se la sua arte è il motore che la muove, è anche il veleno che la consuma, la prigione da cui un giorno del 1981 riuscirà a liberarsi aprendo la finestra del suo sgangherato appartamento, a soli ventitré anni, lasciando dietro di sé un’opera immensa.
 
Bertrand Schefer

È scrittore e ha pubblicato alcuni romanzi e numerosi testi sull’esperienza delle immagini, fra i quali La Photo au-dessus du lit (2014) e Disparitions (2020). Filosofo di formazione, ha consacrato i suoi primi lavori alla riscoperta di testi fondamentali del Rinascimento, in particolare quelli legati alle questioni della rappresentazione e del visibile. Ha tradotto per la prima volta in francese opere di autori classici italiani come Pico della Mirandola e Marsilio Ficino. Nel 2003 è uscita in Francia la sua traduzione dello Zibaldone di Leopardi.

Liz Martin, Annie Davidson - IL GIARDINIERE DA DAVANZALE - Guido Tommasi

 
Liz Martin
IL GIARDINIERE DA DAVANZALE
50 piante facili da coltivare
per trasformare la casa

illustrazioni di Annie Davidson
Guido Tommasi Editore
Collana Germogli
marzo 2024
pp. 176, Euro 15
ISBN 9788867534067


Quante volte ci è capitato di sospirare davanti a un giardino ben curato o all’allegra confusione di un orto in pieno rigoglio, come di fronte a paradisi inarrivabili? Un appartamento in città, senza neanche un’aiuola da chiamare pomposamente “il mio angolo di verde”, potrebbe non essere quell’enorme ostacolo che pensate. Con Il giardiniere da davanzale, familiarizzerete subito con un concetto fondamentale, ossia che “la vostra casa è il vostro giardino”. Cosa significa? Che non avete bisogno di un giardino per sentirvi giardinieri. Con un po’ di immaginazione, un pizzico di pazienza, tanti tentativi ed altrettanti errori, potete riempire il vostro davanzale, il bancone della cucina, le mensole e ogni altro ripiano a disposizione con piante coltivate da voi che potrete mangiare, usare per insaporire i vostri piatti, oppure per abbellire e rendere più rilassanti alcuni angoli della casa. Non avrete bisogno di un complicato kit di attrezzi per iniziare a seminare; basteranno un po’ di entusiasmo e tutti i contenitori riciclati che avete in giro per casa. Quando il vostro davanzale inizierà a traboccare di piantine, comincerete anche a raccoglierne i benefici per la salute: dagli antiossidanti delle verdure per l’insalata, alle piante che purificano l’aria. Così, senza grandi rivoluzioni o investimenti, le piante coltivate sul davanzale trasformeranno ogni aspetto della vostra vita. Vi ricordate la tristezza nell’osservare i giardini altrui di cui si diceva sopra? Nel giro di poco tempo scomparirà, perché è incoraggiante trovare piante insolite come la combava, lo zenzero e l’ananas incluse in un libro di giardinaggio per principianti. Così come è rassicurante leggere consigli e suggerimenti su come rimboccarsi le maniche e provare, che è poi un principio fondamentale per qualsiasi esperimento in ambito botanico.
 
Annie Davidson

È un’illustratrice di Melbourne. I suoi disegni sono apparsi su tessuti, libri illustrati, vetrine di negozi e articoli di cancelleria in tutto il mondo per clienti come Lonely Planet e Converse, solo per citarne alcuni.
Si ispira alle stampe giapponesi, all’arte botanica e alla natura, in particolare alle foreste, ai paesaggi tropicali, alle barriere coralline e ai giardini di cactus.

Sergio Zatti - IL NARRATORE POSTUMO - Quodlibet

 
Sergio Zatti
IL NARRATORE POSTUMO
Confessione, conversione, vocazione 
nell’autobiografia occidentale
Quodlibet
marzo 2024
pp. 576. € 28,00
ISBN 9788822922069
 
Questo è un libro sull’autobiografia d’autore, ma non solo. Vuole essere una riflessione sulla storia dell’io in letteratura e sulle forme e le strategie della autorappresentazione. Intende documentare l’evoluzione degli assetti testuali in rapporto alle mutanti concezioni del soggetto nel corso della storia culturale.
Oggi che siamo sommersi nell’autobiografismo di massa (diffuso sui media e sui social) e da un successo commerciale senza precedenti del life writing, il libro vuole rintracciare la genesi e gli sviluppi dell’autobiografia come genere letterario, confrontando quelle lontane radici storiche con gli esiti contemporanei. Lo studio dedica spazio alle questioni e ai temi dell’autobiografia moderna inaugurata dalle Confessioni di Rousseau, da quando cioè la svolta romantica ha segnato un vero e proprio spartiacque espressivo: il rapporto fra verità storica e fictio, il ricordo d’infanzia e la nuova attenzione per l’io bambino, la confessione e le forme della sua secolarizzazione; e ancora, il confronto con la psicanalisi e le moderne teorie della memoria, la svolta novecentesca con Freud e Proust, il rapporto con i processi identitari di genere e di etnia, la contaminazione fra memorialistica e forme romanzesche.
Il volume è articolato in quattro parti: nelle prime tre le questioni riguardano le condizioni di scrittura, il suo statuto e i suoi protocolli; nella quarta una serie di campioni testuali (da Dante a Vico, da Rousseau a Joyce, da Woolf a Sartre) mira a verificare tali questioni nel concreto della prassi autobiografica.

Formatosi alla Scuola Normale di Pisa, Sergio Zatti ha insegnato Storia della critica letteraria nelle università di Genova e di Pisa ed è stato visiting professor in quelle di Harvard, Yale e Berkeley. Si è occupato prevalentemente di epica rinascimentale con numerosi libri, edizioni, saggi su Ariosto e Tasso; tra gli altri si ricordano L’uniforme cristiano e il multiforme pagano (Il saggiatore, 1983), Il «Furioso» fra epos e romanzo (Pacini Fazzi, 1990), Il modo epico (Laterza, 2000).