martedì 29 novembre 2022

Emanuela Pulvirenti - IL MONDO ALLA FINESTRA - Rizzoli


Emanuela Pulvirenti
IL MONDO ALLA FINESTRA
La storia dell'arte raccontata
alla cornice di una finestra
Rizzoli BUR, collana Saggi
pp. 304, novembre 2022, Euro 20
ISBN 9788817164627



Il libro

Chi di noi non si è mai perso a guardare il mondo fuori da una finestra? A tutti è successo almeno una volta, anche a tantissimi artisti e pittori che hanno trasformato quelle visioni in meravigliosi dipinti e creazioni. Opere che per la prima volta vengono raccolte in questo libro da Emanuela Pulvirenti – architetto, esperta di illuminotecnica, insegnante di storia dell’arte e fondatrice di Didatticarte, uno dei siti di divulgazione artistica più seguiti e amati in Italia. Dagli affreschi classici di Pompei ai maestri rinascimentali, dalle tele seicentesche al romanticismo, dalle avanguardie del ’900 all’arte contemporanea, pagina dopo pagina prende forma un caleidoscopio di finestre silenziose e abitate, reali e immaginarie, intime e giocose, aperte verso un paesaggio o racchiuse su scene sacre o di vita quotidiana. Come se fossimo in una mostra, l’autrice attraversa le epoche e ci accompagna tra i dipinti di grandi artisti come Leonardo, Tiziano, Vermeer, Friedrich, Monet, Magritte, Hopper, Van Gogh, Chagall e molti altri, svelandoci dettagli, retroscena, tecniche, curiosità, storie e aneddoti nascosti dietro le opere. Un itinerario sorprendente tra celebri capolavori e rarità da scoprire, un libro in cui immergersi con gli occhi e la fantasia per godere la meraviglia dell’arte, e del mondo, appoggiati al davanzale di una finestra.



L'autrice

Emanuela Pulvirenti si occupa da molti anni di divulgazione e didattica dell’arte. Architetto, insegnante di storia dell’arte e dottore di ricerca in Fisica Tecnica Ambientale con specializzazione in illuminotecnica, nel 2001 ha fondato lo Studio Triskeles Associato, per il quale ha curato l’illuminazione di musei, chiese e aree archeologiche in diverse città italiane. Ha scritto numerose pubblicazioni di illuminotecnica e insegnato light design in varie istituzioni universitarie, tra cui la Sapienza di Roma e lo IED di Milano. Nel 2011 ha aperto il blog Didatticarte, diventato in pochi anni uno dei siti di divulgazione artistica più seguiti in Italia e la cui pagina Facebook conta oltre 220 mila iscritti. Nel 2016 ha vinto il premio Silvia Dell’Orso per la divulgazione dei beni culturali. È spesso invitata a tenere lezioni e parlare di arte in incontri pubblici, webinar, sui giornali e in tv per Geo e altri programmi. È autrice di libri scolastici di storia dell’arte per Zanichelli.

mercoledì 23 novembre 2022

Ilaria Pavan - LE CONSEGUENZE ECONOMICHE DELLE LEGGI RAZZIALI - Il Mulino

 

Ilaria Pavan
LE CONSEGUENZE ECONOMICHE
DELLE LEGGI RAZZIALI
Il Mulino, collana Biblioteca Storica
pp. 320, 2022, Euro 25
ISBN 978-88-15-29500-2



Il libro

Un silenzio vischioso, legato ad atteggiamenti di omertà e collusione, cominciò velocemente ad avvolgere la vicenda dei beni sottratti agli ebrei

La persecuzione degli ebrei in Italia è seconda per durata nell’Europa occidentale solo a quella tedesca: anche questo spiega la gravità delle sue conseguenze. Lo Stato fascista applicò con zelo leggi razziali che prevedevano l’esproprio di case, imprese e terreni, la perdita dell’impiego, l’esclusione dalle professioni; poi nei due anni della guerra civile, nazisti e fascisti della Repubblica sociale italiana arrivarono alla confisca e al saccheggio. Ma questa è solo una metà della storia affrontata in queste pagine da Ilaria Pavan; l’altra metà è quella non meno grave di uno Stato repubblicano che ignora o non favorisce il legittimo tentativo degli ebrei sopravvissuti di tornare in possesso di quanto era stato loro sottratto. Una vicenda non ancora del tutto conclusa a quasi ottant’anni dalla fine della guerra.


L'autrice

Ilaria Pavan insegna Storia contemporanea alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Con il Mulino ha pubblicato «La doppia epurazione. L’Università di Pisa e le leggi razziali tra guerra e dopoguerra» (con F. Pelini, 2009) e «Storia dello Stato sociale in Italia» (con C. Giorgi, 2021).

martedì 15 novembre 2022

Franco Scaldati - TUTTO IL TEATRO, voll. 1 e 2 - Marsilio

 
Franco Scaldati
TEATRO 1975-1979
a cura di Viviana Raciti, Valentina Valentini
Marsilio, collana I Giorni
pp. 840, 2022, Euro 35
ISBN 9788829715053





Franco Scaldati
TEATRO 1981-1990
a cura di Viviana Raciti, Valentina Valentini
Marsilio, collana I Giorni
pp. 672, 2022, Euro 32
ISBN 9788829715060




Il libro

Dell’ampio corpus di opere teatrali scritte da Franco Scaldati in più di quarant’anni di attività, soltanto tredici sono state pubblicate. Il suo teatro ha avuto in Italia una ridotta circolazione sia in forma di testo letterario che di spettacolo. A distanza di dieci anni dalla scomparsa, vede la luce un progetto editoriale di tutta la sua produzione per il teatro, articolato in otto volumi ordinati cronologicamente. Ciascun testo è presentato nell’originale disposizione del dattiloscritto con la traduzione a fronte e integrato con schede introduttive. Ciascun volume include inoltre saggi di contestualizzazione storico-critica relativi alle opere incluse nel volume, che analizzano trasversalmente varie dimensioni della drammaturgia di Franco Scaldati. Un’accurata nota biografica e una ragionata nota alle traduzioni completano il volume.

L'autore

Franco Scaldati (1943-2013) è stato un drammaturgo, poeta, attore e regista siciliano, autore di una vasta produzione di opere teatrali scritte principalmente in palermitano, per buona parte inedite. Si deve a Franco Quadri la pubblicazione per Ubulibri di una prima raccolta di testi, Il teatro del sarto (1990). Il suo è stato un percorso in solitudine con una predilezione per la dimensione del laboratorio. Negli anni novanta, con l’Associazione Laboratorio Femmine dell’Ombra, ha svolto un lavoro teatrale nel quartiere popolare di Palermo dell’Albergheria con gli abitanti del luogo. Nel 2002 nasce la Compagnia Franco Scaldati con un’attività di produzione e promozione delle opere del drammaturgo. Nel biennio 2005-2006 Scaldati è direttore artistico del festival Orestiadi di Gibellina. All’attività teatrale ha affiancato il lavoro cinematografico con registi quali i fratelli Taviani, Pasquale Scimeca, Ciprì e Maresco. Durante la sua carriera, ha ricevuto numerosi e prestigiosi riconoscimenti, tra cui due premi speciali Ubu.

lunedì 24 ottobre 2022

Giorgio Tacconi - 50 SFUMATURE DI MILANO - Giacovelli

Giorgio Tacconi
50 SFUMATURE DI MILANO
Incontri con personaggi letterari
in giro per la città

prefazione di Antonio Di Bella
Giacovelli Editore
pp. 340, settembre 2022, Euro 17
ISBN 179-12-81113-02-2 


Il libro

Un percorso fanta-letterario alla scoperta di Milano in compagnia dei personaggi nati dalla penna di Erica Arosio & Giorgio Maimone, Giovanni Arpino, Cletto Arrighi, Riccardo Bacchelli, Luciano Bianciardi, Gianni Biondillo, Massimo Bontempelli, Deborah Brizzi, Dino Buzzati, Paola Calvetti, Sveva Casati Modignani, Carlo Castellaneta, Piero Colaprico & Pietro Valpreda, Carmen Covito, Dario Crapanzano, Giuseppe Culicchia, Sandrone Dazieri, Augusto De Angeli, Emilio De Marchi, Paolo Di Stefano, Carlo Emilio Gadda, Ernest Hemingway, Gabriella Kuruvilla, Alessandro Manzoni, Giuseppe Marotta, Milena Milani, Renato Olivieri, Laura Pariani, Giuseppe Pederiali, Andrea G. Pinketts, Carlo Porta, Francesco Recami, Alessandro Robecchi, Giuseppe Rovani, Luigi Santucci, Giorgio Scerbanenco, Antonio Scurati, Umberto Simonetta, Gianni Simoni, Carlo Tenca, Giovanni Testori, Hans Tuzzi, Alberto Vigevani, Elio Vittorini.

I personaggi, presentati da biografie rigorosamente ricavate dalle opere di riferimento, incontrano il ‘Lettore’ in luoghi della città connessi alle loro vicende e rievocano, in surreali dimensioni temporali, storie drammatiche, grottesche e sentimentali che ben esprimono la molteplice e dinamica identità di Milano.


L'autore

Giorgio Tacconi è nato nel 1956 a Milano, dove vive con sua moglie Silvia. Si occupa di progetti editoriali e di comunicazione. Con l'Associazione Quarto Paesaggio, di cui è presidente, ha creato e cura la Mappa Letteraria Milano su Goggle Maps, con migliaia di citazioni da opere di tutte le epoche, geolocalizzate nei luoghi della città metropolitana milanese citati nel testo. In narrativa, ha pubblicato Sottosopra Cosa succede al cimitero? (Cabila 2008), La selva della seduttrice Viaggio nel verde letterario (Quarto Paesaggio 2011), La versione di Giuda (BookaBook 2017) 

lunedì 17 ottobre 2022

“Mediterranea” fa tappa alla Biblioteca universitaria di Sassari - Dal 18 ottobre al 10 novembre in mostra preziose mappe del “mare nostrum”



Anche la celebre Carta nautica del Mediterraneo, manoscritto miniato cinque-seicentesco, sarà esposta al pubblico alla mostra “Mediterranea. Carte. Isole. Confini.”, dal 18 ottobre al 10 novembre alla Biblioteca universitaria di Sassari, inserita nel programma del Festival Mediterranea. L’evento, curato dall’Associazione Editori Sardi d’intesa con la Biblioteca universitaria di Sassari e in collaborazione con l’Università “L’Orientale” di Napoli, consentirà di apprezzare da vicino il prezioso fondo cartografico della stessa Biblioteca, arricchito da alcuni pregevoli pezzi di collezioni private. La mostra declina il tema di Mediterranea – il “mare nostrum” inteso come ponte tra genti, tradizioni, letterature differenti – attraverso le antiche mappe, spesso vere e proprie opere d’arte, realizzate dal XV secolo in poi: dalla riscoperta della geografia tolemaica da parte del monaco Maximus Planudes, tradotta in latino nel 1406 da Jacopo Angelo di Scarperia, ai nuovi metodi di proiezione del XVI secolo delle due maggiori scuole, quella olandese e quella italiana, con la produzione degli atlanti di Abramo Ortelio (1570) e di Gerardo Kremer detto Mercatore (1595), di Giacomo Gastaldi (1561) e Giovanni Antonio Magini (1620). Accompagna il percorso una rassegna delle bellissime riproduzioni di alcuni manoscritti miniati su pergamena provenienti dai fondi della Bibliothèque nationale de France, che consente di “navigare” attorno alla produzione cartografica sul Mediterraneo: dall’Atlante catalano, realizzato intorno al 1375, alla “Carta del Mare Mediterraneo” attribuita a François Ollive, del 1662, a una veduta particolare della Sardegna e di alcune isole fuori confini tratte dalla seicentesca Description des côtes et des îles de la Médiiterranée fino all’opera Secrets de l’histoire naturelle (1480-1485).
La mostra sarà inaugurata martedì 18 ottobre alle 17,30 da una tavola rotonda cui parteciperanno la presidente dell’AES Simonetta Castia (“Mediterranea. Carte. Isole. Confini.), il direttore della Biblioteca Giovanni Fiori (“Il fondo cartografico della Biblioteca universitaria di Sassari), la docente di Letteratura italiana dell’Università “L’Orientale” di Napoli Roberta Morosini (“Isole mobili. Cartografie letterarie. Note tra Medioevo e Rinascimento”) e lo storico Antonello Mattone (“Cenni sulla cartografia nautica della Sardegna”).
Durante l’incontro si parlerà, in particolare, della visione delle isole, racchiuse dal Mediterraneo, luogo dai contorni indefiniti che le abbraccia e racchiude, sublimate in letteratura e nell’arte, in terre di volta in volta “solitarie, silenziose, assetate, nude, deserte, sconosciute, incantate, talvolta fortunate o beate”.
Il festival letterario Mediterranea. Culture, scambi, passaggi è un appuntamento dedicato alla vasta dimensione, letteraria e culturale, del Mediterraneo. La rassegna – realizzata con il patrocinio e il sostegno di Regione Sardegna, Comune di Alghero e Fondazione di Sardegna – è tornata per il secondo anno nello scorso luglio all’ex Mercato civico con presentazioni, incontri con gli autori, mostre, reading e concerti legati insieme dal filo rosso della diversità letteraria e della mediterraneità.

Giacomo Di Girolamo - MATTEO VA ALLA GUERRA - Zolfo

 

Giacomo Di Girolamo
MATTEO VA ALLA GUERRA
La mafia e le stragi del '92. 
Come tutto ha inizio
Zolfo Editore, collana Le Storie 25
pp. 288, aprile 2022, Euro 18
ISBN 9788832206456



Il libro

È tutto vero. È tutto rimasto finora nell’ombra. 1992: la mafia attacca il cuore dello Stato. 2022: trent’anni dopo, una ricostruzione inedita su quel­le terribili stragi. Perché quella che fu una vera e propria guerra allo Stato è stata ideata con il con­tributo di una mafia segreta e intoccabile. Non solo: la strategia stragista di Cosa nostra servì al giovane boss Matteo Messina Denaro per at­tuare un ricambio generazionale e prendere il comando dell’organizzazione, facendo compiere un salto di qualità alla mafia e trasformandola in maniera profonda, con conseguenze che riuscia­mo a capire solo oggi.

Non è la biografia di Riina o Messina Denaro, né un libro di storia, non si parla di depistaggi, di trattative. Questo libro individua un preciso periodo, i primi anni Novanta, un preciso luogo, la Sicilia occidentale, e lì scava in profondità per raccontare ‒ per la prima volta ‒ il punto cieco in cui nasce una delle pagine più nere di un passato sempre presente.



L'autore

Giacomo Di Girolamo (1977) è giornalista e scrittore. Vive in Sicilia occidentale, si occupa principalmente di mafia, corruzione, tutela del territorio. Direttore del portale www.tp24.it e della radio più ascoltata in provincia di Trapani, RMC 101, conduce ogni giorno una rubrica dal titolo "Dove sei, Matteo?", dove si occupa di Matteo Messina Denaro, capomafia e boss tra i più ricercati al mondo. Proprio su Messina Denaro ha scritto il libro "L'invisibile" (con una ristampa aggiornata del Saggiatore del 2017). Nel 2012 ha pubblicato invece "Cosa Grigia" (Il Saggiatore), un reportage sulla mafia che cambia, denunciando i grandi affari criminali dietro il business dell'eolico, dei centri scommesse, dei grandi eventi, dello spreco dei fondi dell'Unione Europea al Sud. Collabora con il quotidiano Domani. Ha vinto per le sue inchieste il premio "Ambiente e Legalità" di Libera e Legambiente, e il premio Libero Grassi. Nel 2014 è uscito "Dormono Sulla Collina" (Il Saggiatore) , la Spoon River Italiana, dal 1969 ad oggi. Nel 2018, Gomito di Sicilia (Laterza).

venerdì 14 ottobre 2022

Salvatore Requirez - IL LEONE DI PALERMO - Piemme

 

Salvatore Requirez
IL LEONE DI PALERMO
La vita di Ignazio Florio
Piemme, serie Saggi e Attualità
pp. 400, giugno 2022, Euro 18,50
ISBN 978-88-566-8553-4



Il libro

Nel 1799 i Florio arrivano in Sicilia e costruiscono, pezzo dopo pezzo, un impero economico con pochi eguali in Europa. Novantadue anni dopo, Ignazio diventa l'uomo di punta della famiglia. Uomo capace di vivere appieno il suo tempo, travolto dal culto della bellezza e del lusso, vive come un re, tra intuizioni economiche e grossi sbandamenti imprenditoriali; investe in chimere, spende una fortuna tra regali alla moglie Franca e alle sue amanti. Incomprensioni ed errori finanziari, egoismi personali e tragedie familiari scandiscono il ritmo di una storia che naufraga tra delusioni, tradimenti, passioni distruttive, successi, fallimenti.
Il Leone di Palermo è un racconto, dettagliato e accattivante, sulle gesta di un uomo, figlio della sua epoca. Un'opera che si legge come un romanzo e che offre al lettore un'entusiasmante cavalcata che ricostruisce amabilmente il "piccolo mondo antico" tra la fine dell'Ottocento e la prima metà del Novecento. Un tassello indispensabile per conoscere ancora meglio la dinastia Florio - che negli anni ha conquistato milioni di lettori - e gli splendori di una Sicilia memorabile ed epica.


L'autore

Salvatore Requirez è nato a Palermo nel 1957. Direttore sanitario di azienda ospedaliera è appassionato di Storia prevalentemente locale. Cultore di storia dell'automobilismo, ha scritto diversi volumi sulla Targa Florio ed altre memorabili corse, e nel 1998 riceve la targa d'onore al Premio Bancarella Sport. Da lì il suo interesse si è spostato sulla storia della famiglia Florio trattata, sulla base di documenti d'archivio inediti, sia attraverso saggi che romanzi.

giovedì 13 ottobre 2022

la recensione di Sergio Albertini: Francesco D'Adamo - LA TRAVERSATA - Il Castoro

 

Francesco D'Adamo
LA TRAVERSATA
Il Castoro
febbraio 2021, pag. 154, Euro 14
età: 10+


valutazione: 4/5


Francesco D'Adamo ha iniziato la sua carriera di scrittore scrivendo noir per adulti. Dopo ha preferito dedicarsi a quelli che lui definisce “adulti, provvisoriamente di 13-14 anni”, ottenendo peraltro un meritato successo (il suo “La storia di Iqbal” è diventato anche un film animato). Il libro nasce dalle immagini di ciò che rimane dai viaggi e nei viaggi dei migranti, siano esse un paio di ciabatte o una felpa col logo taroccato. Inizia in una notte di tempesta in cui una imbarcazione rimane incagliata nei paraggi della costa; i naufraghi, ricchi solo della loro paura, fuggono, e sulla sabbia rimane uno zainetto, appartiene al piccolo Omar. Un pescatore, Ezechiele, in compagnia del nipote Tonino, undicenne, e da un cucciolo, decide di compiere la traversata (che da' titolo al libro) (“Anche senza leggere i giornali, le storie dei barconi abbandonati alla deriva nel Mediterraneo e dei gommoni semiaffondati che aspettavano i soccorsi tra le onde le conosceva qualunque pescatore. E i pescatori sapevano anche altre storie, ma la pietà e il pudore gli impedivano di raccontarle. Ezechiele non aveva mai capito se arrivare in Italia in quel modo fosse legale o no. Se ne dicevano tante. Ma quando scappi dalla fame, pensava lui, mica stai a fare tanto il sofistico.”). Vuol riportare in Africa lo zainetto alla mamma per far sapere che il suo piccolo è giunto salvo sulle coste italiane. C'è in questa bellissima figura di vecchio pescatore il valore della condivisione, l'importanza dei piccoli gesti. I tre, affrontando il mare aperto, arriveranno all'Isola Che Non C'è (un luogo abitato da tutte le persone che hanno perso la vita in mare), imparando a comunicare con gi abitanti di un mondo sconosciuto. (“Dicevano tutti che non ce l’avrei fatta. E invece sì. Ma non è stato facile, sai? Quel posto è così grande, da perderci la testa. L’Africa pensa un po’!  È che noi non siamo abituati al mondo, avremmo dovuto viaggiare quando eravamo giovani, Caterina, andare in giro, ma come facevamo? A un certo punto mi ero scoraggiato. Pensa che mi volevano arrestare! Ma ho tenuto duro. Certe volte essere un caprone ostinato, come dici tu, serve. L’ho trovata e le ho dato lo zainetto. Era contenta, la dovevi vedere Caterina. Certo, ha pianto, ma erano lacrime di gioia.”). Libro poetico, intriso di una pietas che appare spesso latente nel mondo reale, con un personaggio come Ezechiele (e il suo rapporto con la moglie morta) che rimane fortemente impresso anche a chiusura di libro.

Sergio Albertini

mercoledì 12 ottobre 2022

L’IILA e l’Ambasciata dell’Uruguay in Italia presentano il libro “Racconti” dell’autore Juan José Morosoli

 


L’IILA e l’Ambasciata dell’Uruguay in Italia presentano il libro “Racconti” dell’autore Juan José Morosoli. La presentazione avrà luogo il giorno giovedì 20 ottobre 2022 alle ore 17:00, presso la sede dell’IILA.

Parteciperanno all’incontro Milton Fernández della casa editrice Rayuela Edizioni, curatore e traduttore dell'edizione, e Martha Canfield, Università di Firenze.

Juan José Morosoli (Minas, 1899) è uno dei narratori più amati dell'Uruguay, esordì nel 1925 con Balbuceos, una raccolta di poesie, ma fu con i racconti che Morosoli conquistò il cuore dei lettori sudamericani. Alcuni autori, come Eduardo Galeano e Mario Benedetti lo considerano il padre del racconto latinoamericano. Morì nel 1957 lasciando due opere inedite, successivamente pubblicate: Tierra y tiempo (1959) e El viaje hacia el mar (1962). Negli anni Novanta la Fundación "Lolita Rubial" ha istituito in Uruguay alcuni importanti riconoscimenti alla sua memoria. Juan José Morosoli ha scritto soprattutto racconti ambientati nei latifondi o ai margini di Minas, una piccola città nell'interno del Paese dove lo scrittore è nato, ha passato la sua vita, e dove i discendenti dei mitici gauchos, che un tempo percorrevano liberi la prateria tra le mandrie selvagge, oggi si dedicano a lavorare i campi. L'impegno letterario e civile di Morosoli ci permette anche di conoscere le vicende dell'Uruguay, passato da un periodo di grande benessere e stabilità, che l'avevano consacrato "Svizzera d'America", alla profonda crisi economica e politica di quei decenni. Questa è la prima traduzione della sua opera in territorio italiano.

Milton Fernández (Minas), curatore e traduttore di Racconti, è scrittore, poeta, drammaturgo e editore. Dal 2011 è anche direttore del Festival della Letteratura di Milano. In italiano ha scritto e pubblicato: Fattebenefratteli (premio Terre di Mezzo), Versi Randagi (primo Premio Dipartimento di Italianistica, Università di Bologna), Bracadà (Di Salvo Editore), L’argonauta (Rayuela Edizioni), Sapessi, Sebastiano... (Rayuela Edizioni), Per arrivare a sera (Rayuela Edizioni) e per Rayuela Edizioni ha tradotto diversi autori latinoamericani.

Martha Canfield, professoressa presso l'Università di Firenze è poetessa, saggista, traduttrice e accademica uruguaiana. Negli anni ‘90 fonda la collana letteraria “Latinoamericana” della casa editrice Le Lettere di Firenze.

martedì 11 ottobre 2022

la recensione di Sergio Albertini: Giuseppe Catozella - ITALIANA - Mondadori

 

Giuseppe Catozzella
ITALIANA
Mondadori
febbraio 2021, pag. 324, Euro 19

valutazione: 2/5

L'Italiana che da' il titolo a questo libro è una figura femminile (nata nel 1841) dalla vita a dir poco avventurosa; Maria Oliverio, detta Ciccilla, sposa a 17 anni di un brigante, uccide la sorella con 48 colpi di scure. Autrice di numerosi sequestri, la sera prima della Vigilia di Natale suo marito venne ucciso dal suo braccio destro e lei ferita che, dopo l'inseguimento vano degli assassini torna dal marito, ormai cadavere, decapitandolo. Dopo quasi due mesi di caccia spietata la Oliverio viene catturata, condannata a morte, ma re Vittorio Emauele II le concesse la grazia commutando la pena in lavori forzati a vita, spegnendosi (forse al Forte di Fenestrelle) 15 anni dopo. Giuseppe Catozzella, con una scrittura appassionata e fremente (dieci anni consulente editoriale alla Mondadori, cinque anni editor della narrativa italiana da Feltrinelli, dpcente alla Scuola Holden, Premio Strega Giovani nel 2014), attinge a documenti d'epoca e ne racconta la storia. C'è un ma, però: il libro di Peppino Curcio (“Ciccilla. la storia della brigantessa Maria Oliverio, del brigante Pietro Monaco  e della sua comitiva”, che peraltro contiene in appendice anche il racconto storico di Alexandre Dumas su Ciccilla) uscito da Pellegrini nel 2010 e da cui è stato tratto anche un film (2019) di Andrea Bonanno. Niente di nuovo, quindi. Come una cover musicale o un remake filmico, una elegante riscrittura di una storia che possiede già una nutrita bibliografia.

Sergio Albertini

la recensione di Sergio Albertini: Diego Lama - TUTTI SI MUORE SOLI - Mondadori

 

Diego Lama
TUTTI SI MUORE SOLI
La prima indagine del commissario Veneruso
Mondadori
giugno 2021, pag. 384. Euro 17,50


valutazione: 3/5


Siamo a Napoli, ultimo ventennio del secolo XIX. L'omicidio di una nobildonna fa emergere, all'interno della democrazia partenopea, un intrecciarsi di tradimenti. Tutto ciò accade mentre Veneruso, commissario della Polizia del Regno, è bloccato a casa per una settimana d'una pesante influenza che ha acuito ancor di più la sua visione amara della vita. I delitti, tuttavia, si susseguono; tocca ad uno studioso milanese pugnalato nella Biblioteca Nazionale, e ad una prostitura adolescente. Il commissario Veneruso lungo un tempo di appena venti ore (in venti capitoli) attraverserà la deriva di una città, della sua perduta umanità, ma anche del suo disperdersi d'una lingua antica (“viva e mutevole, da oltre duemila anni”) verso una dimensione dialettale che par solo meritevole per gli ignoranti, di una memoria culturale. Forse, il nuovo secolo che avanza, profuma troppo di nuovo che corrode il passato.

Sergio Albertini

la recensione di Sergio Albertini: Sara Benedetti - SULLA CATTIVA STRADA - Nottetempo

 

Sara Benedetti
SULLA CATTIVA STRADA
Nottetempo
ottobre 2021, pag. 320, Euro 17

valutazione: 4/5

In copertina, un tavolino con una pistola in primo piano; sullo sfondo, una porta finestra che si affaccia sul mare. Il titolo non può non rimandare ai versi di De Andrè. Genova, quindi. La luce all'orizzonte, il buio dei carruggi. Tedesco, Pagano, Lord Jim, Morango, Ethan e Jamila. Ragazzi dei vicoli abitano il labirinto di vite difficili, quelle ai margini di una città di mare, dove le madri spesso crescono figli del cui padre s'è perduta memoria, il quotidiano traffico di roba ai confini della legalità aiutano a tirare fio al giorno dopo. Un labirinto dove ci si perde, ma anche un labirinto che protegge. Trent'anni di vita di Tedesco, chiamato così per via dei suoi capelli color oro e dei suoi occhi azzurri. Trent'anni, tra amori tossici, il Pagano, pugile, che entra ed esce dal carcere, e gli altri, sempre tra fallimenti e qualche vittoria, ma sempre dal lato sbagliato della vita. E sempre, in sottofondo, Genova, Genova ferita dal sangue del G8 nel 2001, dalla tragica alluvione del 2014, dai 43 morti nel crollo del Ponte Morandi. Genova, dalla prigione del “Marasci” a quella solo un po' più ampia dei vicoli. Sara Benedetti rielabora alcune sue esperienze per un documentario che ha sceneggiato nel carcere di Torino, reinventando storie di vite tenere e bastarde, ma dannatamente vere e reali, descritte con rara intensità.

Sergio Albertini

lunedì 10 ottobre 2022

la recensione di Sergio Albertini: Giorgia Giuntoli - SANTA CAROGNA - Ultra

Giorgia Giuntoli
SANTA CAROGNA
UltraNovel Editore
aprile 2021, pag. 176, Euro 15

valutazione: 3/5


Giorgia Giuntoli è attrice, regista e Trainer di compagnia, e si occupa di formazione teatrale. Quasi cinquantenne. Eppure questa 'Santa Carogna' sembra opera di una teenager. A partire dalla playlist consigliata e posta in apertura di libro. E proseguendo per lo stile narrativo (da subito leggo: “Sì, me l’aveva data lui una bella busta di maria, eravamo sulla spiaggia ai Laghi Alimini. Ricordo che appena entrati al campeggio chiedemmo subito dove poter trovare della buona robina da fumare e il tipo ci indirizzò da Tonio, appunto, che poco dopo si presentò alla spiaggia libera di fronte al campeggio con un fagotto di carta da giornale grande quanto un melone, pieno di erba”). E prosegue con: “la soia mi fa cagare”, l'amica Zina è “bionda, alta, tette grosse e culo da urlo”

Santa. Va verso la quarantina (ma il suo volto è quello di una ragazzina), veste con tanti argenti addosso (“Un portagioie ambulante praticamente.”), lavora come restauratrice e decoratrice, ha uno studio dietro Piazza del Popolo. C'è tanta musica, sempre, attorno. Quella delle playlist. Zina, che di lavoro fa la escort, la ama. Santa non riesce a ricambiare come ci si aspetterebbe (o si dovrebbe: “Che facesse la mignotta e che fosse una transessuale sono dettagli che sinceramente non mi hanno mai condizionato.“). C'è la Carogna (“È che ogni volta che la Carogna si sveglia tutto diventa faticoso, nulla è più ciò che è, ma tutto diventa riflesso di altro. In quei momenti una porta girevole della banca mi può mettere angoscia, può diventare ai miei occhi una tomba tanto da rinunciare a entrarci. Davvero. Se sono in auto e la bestia è ben sveglia, una galleria può diventare in pochi secondi l’Acheronte dal quale non farsi travolgere, tanto da scappare mollando la macchina con le quattro frecce in mezzo alla carreggiata… e così via, potrei elencare per ore i mille modi che la Stronza ormai ha per governarmi la vita”). E ovunque, amarezza mascherata da spensieratezza, una forma diffusa di solitudine. Di solitudini. Una serie di personaggi, di incontri, di occasioni che nutrono una inquietudine irrisolvibile. Fino ad un finale amaro (“Mi tolgo il giacchetto in corsa, corro sempre più veloce, lo sento gridare alle mie spalle «Santaaaa!!» ma non mi fermo, corro più forte che posso e non voglio pensare a niente in questi due secondi che mi dividono dal baratro.”)

171 pagine vorticose, in cui si finisce col voler bene a Santa, che insiste, persiste, che non vuol cedere, che non può non cedere.

Sergio Albertini


la recensione di Sergio Albertini: Caterina Soffici - QUELLO CHE POSSIEDI - Feltrinelli

 

Caterina Soffici
QUELLO CHE POSSIEDI
Feltrinelli
aprile 2021, pag. 256, Euro 17

valutazione: 1/5

Agiatezza, benessere, financo ricchezza a Villa del Grifo, dei conti Brunori Princi. Lei, la contessa Clotilde, figura eccentrica di ottantaduenne, sparisce con la sua Alfa Aurelia bianca. C'è un segreto, dietro questa fuga, che risale all'infanzia. Poi c'è l'amica del cuore, Virginia, che ogni anno, da tanti anni, le regala per il compleanno una boccettia di Chanel r.5 “Virginia dalle unghie sempre laccate di rosso e i capelli candidi da quando aveva trent’anni. “È così chic non tingersi. Non tutti possono permetterselo. È l’Harry’s Bar invece di McDonald’s. Non è vero, cara?” ). Poi c'è il marito di Clotilde, Giannotto, che fa una vacanza con la figlia a Cap d'Antibes (“Scesero in uno splendido albergo con vetrate sul mare, soffitti altissimi, stucchi dorati, lampadari a gocce di cristallo e camerieri in livrea.”) Poi c'è Olivia, la figlia. La sensazione di non essere mai stata amata dalla madre (è stata cresciuta dalle domestiche), madre che Scesero in uno splendido albergo con vetrate sul mare, soffitti altissimi, stucchi dorati, lampadari a gocce di cristallo e camerieri in livrea. pure ha sempre venerata. Poi c'è Giacomo Lorusso, meridionale, marito di Olivia, l'uomo dell'assenza e dell'indifferenza (e di qualche strabica deviazione). Olivia, madre di due figli (Giada vive a Londra, Lupo a Milano), un matrimonio oramai finito, dopo una sensazione di libertà da adolescente (era stata mandata a studiare a 16 anni in Gran Bretagna), sente adesso solo l'oppressione che la soffoca. In fondo, è il crollo delle certezze, è la (solita) presenza di demoni, di dolori taciuti, di verità non dette (chi sarà quell'uomo sulla sedia a rotelle cui Clotilde tagliò una ciocca di capelli ?). Un eccesso di snobismo che personalmente rende poco empatici i personaggi (“Lei, la perfettissima contessa, aveva fatto del benessere il suo scudo. La villa era stata la sua fortezza e la sua gabbia.”). La narrazione procede con flashback che, come in un puzzle, pian piano disvelano l'antefatto (“Più si sentiva marcia dentro, più si rendeva impeccabile fuori. Più era ferita, più si mostrava impassibile. Impeccabile e impassibile. Si era creata quell’immagine e stava attenta a non scoprirsi. La copertura non può avere crepe, pensava. Basta uno spiraglio, perché il castello crolli. Sotto le sete, gli chiffon e i veli c’era un’armatura che nessuno poteva scalfire.”). Di ferite nascoste è piena la narrativa, ed anche la vita. La Soffici prova a narrarne, l'intrigo potrà piacere (forse soprattutto a lettrici donne). Trovo tuttavia la scrittura secca, algida, dal respiro corto, a volte affannato, con figure per certi versi stereotipate. Come il finale (“Olivia gira la chiave d’accensione e l’Aurelia parte al primo colpo. Ingrana la marcia ed esce piano, imbocca il viale e nello specchietto vede la torre del Grifo. Lì è iniziato tutto. Sua madre è stata prigioniera della villa, della sua troppa bellezza e di tutti quegli antenati, delle sue paure. A Olivia non importa più. Lei, la piccola e insignificante Olivia, la bambina che si nascondeva nei cavi degli alberi, guida e pensa. Sai che c’è? Io faccio quello che voglio. Mollo tutto. Giacomo, Villa del Grifo. Firenze. Guida tutto il giorno e quando il sole si abbassa all’orizzonte e il cielo vira al rosa e all’arancio, Civitavecchia è già alle sue spalle.”)

Sergio Albertini


lunedì 3 ottobre 2022

Milano racconta - Quattro appuntamenti tra libri e città

 

Milano racconta
Quattro appuntamenti tra libri e città
a cura di Michela Fregona
al Teatro Dal Verme


Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili


Le architetture visionarie della Stazione Centrale. La città della moda, del lusso e della proiezione in avanti – sempre. I bassifondi di un mondo in costruzione, percorso dal brivido del pensiero illuminista. La quotidianità nascosta delle strade, degli uomini e delle donne. In quattro movimenti, una convocazione a teatro del mondo di fuori: il racconto della città e delle sue storie nella voce di chi ne ha scritto, per festeggiare, in una delle scene che l’immaginazione ha tenuto viva per oltre un secolo, i centocinquant’anni del Teatro Dal Verme.


Sabato 8 ottobre 2022, ore 15
Jacopo De Michelis
La stazione (La nave di Teseo)
La Centrale di Milano è il perfetto palcoscenico per il romanzo di un esordio che ha polverizzato tutti i record: in vetta alle classifiche per settimane, è diventato subito fenomeno di lettura. Destinato a continuare anche su schermo.


Sabato 22 ottobre 2022, ore 15
Cecilia Scerbanenco
Si vive bene in due (La nave di Teseo)
Milano, il noi, Scerbanenco e un romanzo ritrovato: una nuova avventura de Il fabbricante di storie. 


Sabato 5 novembre, ore 15
Marina Di Guardo
Dress Code Rosso Sangue (Mondadori)
l jet set milanese, i locali più esclusivi e ambigui della città della moda e giù in fondo al cuore, a volte nerissimo, dei suoi protagonisti.


Sabato 26 novembre, ore 15
Alessandro Zaccuri
Poco a me stesso (Marsilio)
Il segreto di Giulia Beccaria in un romanzo candidato al Premio Strega. Premio Isola d’Elba-Raffaele Brignetti.

Orhan Pamuk - LE NOTTI DELLA PESTE - Einaudi

 

Orhan Pamuk
LE NOTTI DELLA PESTE
(Veba Geceleri, 2021)
traduzione di Barbara La Rosa Salim
Einaudi Editore, Supercoralli
pp. 720, settembre 2022, Euro 25
ISBN 9788806251697



Il libro

Nell’aprile del 1901 un piroscafo si avvicina silenzioso all’isola di Mingher, «perla del Mediterraneo orientale». Dall’imbarcazione scendono due persone: il dottor Bonkowski – il maggior specialista di malattie infettive dell’Impero ottomano – e il suo assistente. Bonkowski è lí per conto del sultano: deve indagare su un nemico invisibile ma mortale, che rischia di mettere in ginocchio un Impero già da molti definito il «grande malato d’Europa» e innescare cosí una reazione a catena nei delicatissimi equilibri continentali. Sull’isola di Mingher, si dice, c’è la peste. Il morbo viene rapidamente confermato, ma imporre le corrette misure sanitarie rappresenta la vera sfida, soprattutto quando le esigenze della scienza e della medicina piú nuova si scontrano con le credenze religiose. In quest’isola multiculturale dove musulmani e cristiani ortodossi cercano di convivere pacificamente, la malattia funge da acceleratore delle tensioni sociali e non solo: poco dopo aver parlato con il governatore e chiesto che venga imposta la quarantena, il corpo del dottor Bonkowski viene trovato senza vita in un vicolo.
In un drammatico crescendo la peste dilaga, spingendo le autorità a rafforzare le misure di contenimento: queste però aumentano le frizioni tra le varie identità dell’isola (e dell’Impero), tra chi le asseconda e chi nega l’esistenza stessa della malattia, o l’efficacia della quarantena, gettando la comunità nelle tenebre di una notte non soltanto sanitaria.
Le notti della peste è un’opera-mondo grandiosa, universale, attraversata da echi di Tolstoj, di Manzoni, del Conrad di Nostromo, di Camus. Romanzo storico e allegorico (tra le righe si legge la deriva di ogni nazionalismo verso l’autocrazia dell’uomo forte), brulicante di personaggi e di storie, di guerre, amori e immortali tensioni etiche. In cui il particolare – le esistenze dei singoli individui travolti dalla Storia – si apre all’universale – il rapporto tra paura e potere, tra vita e destini generali, tra fede e ragione, tra modernità e tradizione.


L'autore

Orhan Pamuk è nato nel 1952 a Istanbul. Nel 2006 ha vinto il Premio Nobel per la Letteratura. Tra i suoi libri, tutti pubblicati da Einaudi, ricordiamo: Il castello bianco, La nuova vita, Il mio nome è rosso, Neve, La casa del silenzio, Istanbul (anche in edizione illustrata nel 2017), Il libro nero, La valigia di mio padre, Il Museo dell'innocenza, Altri colori, Il Signor Cevdet e i suoi figli, Romanzieri ingenui e sentimentali, L'innocenza degli oggetti, La stranezza che ho nella testa, La donna dai capelli rossi Le notti della peste.


domenica 2 ottobre 2022

Luca Serianni - PAROLA DI DANTE - Il Mulino

 

Luca Serianni
PAROLA DI DANTE
Il Mulino, collana Intersezioni
pp. 200, 2021, Euro 15
ISBN 978-88-15-29314-5



Il libro

Da qualche anno, nei dibattiti televisivi o in presenza, si sente l’oratore di turno che non si risolve a terminare il suo intervento e dice «Un’ultima cosa e poi mi taccio». Si tratta di una lepida formula anticheggiante restata inconsapevolmente nell’orecchio dal canto di Farinata, uno dei più famosi: «qui dentro è ’l secondo Federico / e ’l Cardinale; e degli altri mi taccio». La memorabilità di questa clausola ha probabilmente generato questo uso imperversante, senza nessuna consapevolezza da parte di chi usa questa formula.

La Commedia di Dante non è soltanto un esempio insuperato di creazione poetica, ma anche un serbatoio linguistico che nel tempo ha riccamente alimentato il vocabolario dell’italiano. L’eredità dantesca è fatta di parole ed espressioni dalla storia diversa. Alcune resistono nella nostra lingua fino a oggi, a volte cambiando in tutto o in parte il significato. Altre è stato Dante stesso a coniarle, o a usarle per primo in italiano. Ma in un’opera letteraria come la sua le parole non possono essere staccate dalla poesia, e così il libro si sofferma su alcuni casi esemplari, ne tratteggia il profilo in riferimento al contesto in cui occorrono e alle implicazioni di senso di cui sono portatrici. Con il garbo e lo stile di sempre, e un inconfondibile tratto di originalità, Serianni guida il lettore ad accostarsi al genio linguistico del nostro poeta nazionale.


L'autore

Luca Serianni è professore emerito di Storia della
lingua italiana alla Sapienza Università di Roma. Fra gli ultimi volumi pubblicati con il Mulino ricordiamo: «Parola» (2016); «Per l’italiano di ieri e di oggi» (2017) e «Il sentimento della lingua» (con G. Antonelli, 2019).

David Levi Strauss - PERCHE' CREDIAMO ALLE IMMAGINI FOTOGRAFICHE - Johan & Levi

 

David Levi Strauss
PERCHE' CREDIAMO ALLE IMMAGINI
FOTOGRAFICHE
(Photography and belief, 2020)
traduzione di Federico Florian
Johan & Levi, collana Il Punto
pp. 88, maggio 2021, Euro 10
ISBN 9788860102997



Il libro

David Levi Strauss firma un saggio lucido e conciso che esplora la relazione tra verità e medium fotografico. Prendendo avvio dall’assunto secondo cui “basta vedere per credere”, Levi Strauss esamina la figura di san Tommaso nei Vangeli, il rapporto tra fede e Sacra Sindone - per alcuni studiosi la prima immagine protofotografica della storia -, i contributi sul tema di critici e filosofi quali Walter Benjamin, John Berger e Roland Barthes.

Uno spazio importante è inoltre dedicato agli scritti di Vilém Flusser e alle sue “immagini tecniche”, all’intreccio tra magia e tecnologia, mentre l’ultimo capitolo riflette sulla contemporaneità: in un mondo popolato da deepfake, in che modo è mutata oggi la relazione tra fede e fotografia? È ancora possibile credere alle immagini?



Sommario

Capitolo 1
Vedere per credere - Beati quelli che non hanno visto - L’immagine di Dio - La prima fotografia
Capitolo 2
Credere alle immagini fotografiche secondo Benjamin - Credere alle immagini fotografiche secondo Berger - Credere alle immagini fotografiche secondo Barthes - Analogie - Al di là dell’indice
Capitolo 3
Credere alle immagini secondo Flusser - Al di là della fede
Capitolo 4
Tre fonti diverse
Capitolo 5
Senza avvenire: è possibile credere alla realtà postfotografica?
Piccola antologia di citazioni
(Omaggio a Walter Benjamin e Susan Sontag)
Bibliografia


L'autore

David Levi Strauss, scrive per le riviste ArtforumApertureThe Nation e The Brooklyn Rail, ed è stato uno dei fondatori di Acts. A Journal of New Writing (1982-1990). Insegna al Center for Curatorial Studies del Bard College di Annandale-On-Hudson, nello stato di New York, ed è responsabile del dipartimento di Teoria e Critica d’Arte della School of Visual Arts di New York. I suoi saggi sono stati pubblicati in monografie di numerosi artisti. In Italia è stato tradotto il saggio Politica della fotografia (con un’introduzione di John Berger, 2007).