venerdì 29 luglio 2022

NEANCHE GLI DEI, a Cagliari la seconda edizione del festival letterario e incontri d'autore

 


Forte del debutto dello scorso novembre, ritorna Neanche gli Dei, il festival letterario e incontri d'autore promosso a Cagliari dalla cooperativa Vox Day.

Neanche gli Dei (il nome è preso in prestito dal titolo di uno dei romanzi di fantascienza di maggior successo di Isaac Asimov, "The Gods Themselves", del 1972) promuove la ricerca e l'approfondimento della percezione del quotidiano, la condivisione del sapere, il valore dell'esperienza umana, elementi che costituiscono un percorso intricato e affascinante, fatto di distopie e fantastico, economia sostenibile e psicologia, medicina, arte e spiritualità.

Dopo il Palazzo Siotto, nel cuore di Castello, sede della prima edizione, il festival in versione estiva si trasferisce al Lazzaretto, il Centro comunale di arte e cultura in un altro storico quartiere cagliaritano, Sant'Elia, dove pianterà le tende per quattro sere nell'ultimo weekend del mese, da giovedì 28 a domenica 31 luglio (con una successiva sezione prevista per l'1, il 2 e il 3 settembre). Tra i protagonisti di questa seconda edizione, che si presenta sotto il titolo "RiEvoluzioni", la giornalista e scrittrice Enrica Perucchietti, il fotoreporter Giorgio Bianchi, il blogger Francesco Narmenni, l'esperto di controinformazione Marco Pizzuti, ma anche la satira dell'autrice, scrittrice e performer Arianna Porcelli Safonov, le parole e la musica del cantautore Andrea Chimenti.

A colloquio con il giornalista Giacomo Serreli, apre la serie di incontri – giovedì 28 alle 19 - Alessandro Muroni, con il suo libro "Danzami fino alla fine dell'amore", pubblicato l'anno scorso da Arkadia: storia di un'esperienza di vita dell'autore che prende spunto da quella, seppur breve, del padre, ma anche storia di uno spettacolo musicale e teatrale, "Canzoni d'amore d'autore", andato in scena nel 2000 a Sassari: ideato dallo stesso Muroni - musicista, compositore, direttore artistico del gruppo Charme de Caroline (quattro album all'attivo e relativi spettacoli musicali) - fu un piccolo evento che vide la partecipazione attiva di musicisti, attori e attrici della scena sassarese.

Si resta in ambito musicale con la seconda ospite della serata, la giornalista Laura Pezzino: intervistata dal direttore artistico del festival, il musicista e autore Davide Catinari, presenta "A New York con Patti Smith", la "geobiografia" (pubblicata quest'anno da Giulio Perrone Editore) che ripercorre le tappe principali della grande cantante e performer americana nella "Grande Mela".

Alle 21 il microfono passa al veneziano Andrea De Spirt con il suo romanzo d'esordio, "Ogni creatura è un'isola", anche questo di recente pubblicazione (per i tipi de Il Saggiatore): l'isola è quella remota in cui si è trasferito il protagonista della storia sperando di trovare risposte sulla scomparsa del fratello, forse suicida proprio in quella terra. A dialogare con l'autore, il giornalista Simone Cavagnino.

Chiusura di serata in musica con Andrea Chimenti, già cantante - dal 1983 al 1989 - dei Moda, uno dei gruppi di punta del rock italiano di quegli anni assieme ai Litfiba e ai Diaframma, prima di intraprendere la carriera solista, nel 1990. Accompagnato da Cristiano Roversi e Francesco Cappiotti, proporrà canzoni dai suoi esordi alla più recente attualità, caratterizzata dal suo decimo album in studio, "Il Deserto La Notte Il Mare", uscito lo scorso autunno.

Ma la giornata inaugurale del festival vedrà anche il taglio del nastro della mostra "Tavole Zen", dedicata alle tavole di "Storie Zen a Fumetti", di Luca Borriero, art director con una specializzazione in Web Designer. Da sempre attratto dal mondo del fumetto e della grafica, così come dalle discipline e dalla saggezza orientali, unendo queste due passioni ha iniziato a creare i primi fumetti zen negli anni Novanta, prima di arrivare, nel 2021, insieme a Sergio Peterlini che ne ha curato i testi, al suo primo libro di fumetti, "Storie Zen a Fumetti", appunto, edito da Edizioni Il Punto d'Incontro. Di questo e di altro Luca Borriero parlerà in apertura della seconda serata del festival, venerdì 29 alle 20, in compagnia di un grande esperto del "mondo delle nuvole" come il fumettista e scrittore Bepi Vigna. Altro impegno per Borriero a Neanche gli Dei, un laboratorio gratuito che terrà venerdì 29 e sabato 30, dalle ore 18 alle 20 (prenotazioni online nella sezione "Programma" del sito www.neancheglidei.com).

Moderato dal giornalista Simone Spiga, il secondo ospite di venerdì 29, il fotoreporter, documentarista e scrittore Giorgio Bianchi, presenta il suo saggio, ancora fresco di stampa, "Governare con il terrore", pubblicato lo scorso aprile da Meltemi Editore, che tratta un tema di stretta attualità come la manipolazione mediatica al tempo dell'informazione globalizzata. Nella sua fotografia Giorgio Bianchi ha sempre posto attenzione sulle tematiche di carattere politico e antropologico: il suo "Teatri di guerra contemporanei"(2021) racconta con parole e immagini sette anni di reportage tra Donbass e Siria. Molto attivo e seguito sui social network, le sue riflessioni infiammano la rete, destando scalpore.

Il didjeridoo, il tipico strumento a fiato dei popoli aborigeni australiani, è al centro del concerto- laboratorio "Armonie evolutive", ultimo appuntamento in scaletta, alle 22, per la seconda giornata del festival. A tenerlo, Giampaolo Solaris (operatore del benessere, insegnante di shiatsu e tecniche di massaggio, lavora e ricerca nell'ambito dell'integrazione delle tecniche fisico-energetiche-spirituali volte alla crescita dell'Essere), Ivano Naiely (si occupa di comunicazione e mediazione, degli aspetti spirituali dell'essere umano multidimensionale, di sciamanesimo e costruzione di Tamburi di Medicina nella via sciamanica) e Patrizio del Kama (da tempo addentro alla musica spontanea e ancestrale con il Didgeridoo o Iydaky degli aborigeni australiani e nella ricerca delle conoscenze e pratica della musico-terapia non solo con il didgeridoo e nella pratica medico-meditativa col canto armonico e i tamburi sciamanici).

Psicologo e psicoterapeuta, ideatore dell'Omeosinergia (un approccio filosofico e pedagogico alla vita e alla malattia), Luigi Marcello Monsellato è il primo ospite di sabato 30 (inizio alle 20). Di recente ha firmato (per Uno Editori) "I Virus. Figli di un dio minore", in cui riflette sull'esperienza della pandemia, che ha evidenziato un deficit globale nelle difese non solo dell'individuo ma dell'intera Terra, per trovarvi un senso, e analizza in che modo, grazie alla malattia virale, abbiamo la possibilità di disintossicarci, rinforzare il nostro sistema immunitario, e come la malattia nasconda in sé un importante messaggio. 

Blogger affermato e musicista appassionato, Francesco Narmenni, al centro dell'appuntamento delle 21, fino a qualche anno fa era un comune impiegato. Dopo essersi licenziato e aver messo in pratica i suggerimenti contenuti nei suoi libri, vive tra Italia e isole Canarie coltivando la sua grande passione per la scrittura e la musica. Il suo blog smetteredilavorare.it è un punto di riferimento per tutti coloro che intendono cambiare vita. Dopo "Smettere di lavorare", "Mollo tutto e vado all'estero" e "Ricco solo risparmiando", l'anno scorso l'editrice Il Punto d'Incontro ha pubblicato il suo nuovo libro, "Diventare invisibili", un "manuale di difesa" dalla strumentalizzazione delle informazioni personali dell' individuo a fini commerciali, politici e di controllo.

Protagonista col suo monologo "Fiabafobia" a suggello della serata (ore 22), anche Arianna Porcelli Safonov ha deciso a un certo punto (correva l'anno 2010) di lasciare la sua professione di Project Manager per dedicarsi a tempo pieno alla scrittura. Attiva (dal 2008) sul blog di racconti umoristici Madame Pipì, dal 2014 è in tour con diversi progetti di satira e critica umoristica al costume sociale italiano, come "Il Rìding Tristocomico", già approdato a Cagliari due anni fa al Karel Music Expo, o come il monologo comico "Fiabafobia" che presenta ora a Neanche gli Dei: una collana di racconti scritta per ridere e per pensare, che indaga sulle fobie che accompagnano la nostra persona, a volte per tutta la vita, a volte più dei parenti.

Giornalista, scrittrice, editor e caporedattrice della Uno Editori, autrice di numerosi saggi di successo pubblicati in Italia e in Francia, Enrica Perucchietti apre alle 19 l'ultima serata del festival, domenica 31 luglio, portando in dote il recente saggio "Coronavirus. Il nemico invisibile" (Uno Editori, 2021) di cui è coautrice con Luca D'Auria: un viaggio tra le trasformazioni della nostra sfera sociale, grazie a un nemico invisibile che in pochi mesi ha contagiato centinaia di Paesi, provocando migliaia di morti e spingendo l'Organizzazione Mondiale della Sanità a dichiarare lo stato di pandemia globale, trasformando la vita di tutti in una realtà "virtuale".

Classe 1985, da anni impegnato in diversi ambiti di interesse sociale, con particolare attenzione al tema della sovranità monetaria, Alessandro Trinca – moderato dal giornalista Simone Spiga - presenta invece alle 20 il suo saggio "Un inganno criminale chiamato debito" (Youcanprint, 2021) dove fornisce una visione alternativa, in molti passaggi opposta, a tutto quello che si sente quotidianamente dire a proposito di denaro e di debito: partendo dalle origini del denaro stesso, ne illustra i diversi significati e le diverse funzioni, e mostra come venga contabilmente manipolato in modo artificioso, così da reggere in piedi un castello di carte che crollerebbe in un istante se la gente comprendesse l'inganno.

Ex ufficiale dell'esercito, dottore in Legge, conferenziere, saggista (più di 250.000 copie dei suoi libri vendute solo in Italia), ricercatore scientifico e sceneggiatore, esperto di controinformazione (suo il blog di "notizie politicamente scorrette" Altrainformazione.it), Marco Pizzuti chiude il festival, alle 21, con il suo ultimo libro, "Deep State", edito quest'anno da Il Punto d'Incontro. Lo "Stato profondo" sarebbe un'entità ibrida tra pubblico e privato che guida il processo di globalizzazione e che affonda le sue radici in un lontano passato. Nato dagli intrecci tra gli uomini delle istituzioni, della finanza e dell'industria, questo "Stato nello Stato" secondo Pizzuti è riuscito a ridisegnare la società "a misura di banchiere": un regno costituito dalle multinazionali, le agenzie di rating, i mercati finanziari, le banche centrali e le banche d'affari.

 

La seconda edizione del festival Neanche gli Dei è organizzata dalla cooperativa Vox Day con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport) e del Comune di Cagliari (Assessorato alla Cultura), con la collaborazione di Accademia d'Arte di Cagliari, Biblioteca Satta, Libreria Mondadori i Mulini/Amiche di Jane, Biblioteca Siotto, Fondazione Siotto, Scuola Luigi Pirandello, Factory, Cooperativa Sant'Elia 2003, Le Officine, Il Punto d'incontro, Leggimi.

giovedì 28 luglio 2022

Torna il Salìber Fest, il festival del libro della città di Salemi

 


Torna il Salìber Fest, il festival del libro della città di Salemi giunto alla seconda edizione. Un festival ancora troppo giovane eppure mai stato acerbo, dalla visione chiara, dall’obiettivo dichiarato: aprire le menti, guardarsi attorno e mettere a fuoco con sguardo nuovo, condividere la necessità dell’ascolto, l’importanza del dialogo, la meraviglia della buona Letteratura.
Quattro giorni, dal 27 al 30, di incontri con numerose firme, nomi eccellenti e bravissimi esordienti, che si alterneranno sul palco del Salìber per presentare sì i loro libri, ma anche e soprattutto per aiutare a fare chiarezza, per riuscire a tracciare e leggere insieme quella mappa in cui in mezzo a tanti pericoli è segnata la parola umanità.
Lo scorso anno, appena terminata la prima edizione del festival, scegliemmo subito come tema successivo – quello di quest’anno insomma- “il viaggio” ma nessuno di noi poteva immaginare quello che sarebbe successo in un solo anno.
Le notizie - il più delle volte tragiche - che giungevano e ancora giungono da ogni parte del mondo. Il Medio Oriente, l’Afghanistan e quello che sembra, adesso, l’abbandono dei Curdi. E ancora il Mediterraneo, i 108 giorni di prigionia dei pescatori mazaresi in Libia e poi la brutale guerra nel cuore del nostro continente. L’Europa.  Abbiamo sentito così il dovere di abbandonare destinazioni e storie rassicuranti per attraversare invece la complessità del globo. Rischiare. Ma riuscire a comprenderlo alla fine, forse, questo mondo. Un viaggio per conoscere l’umano e il disumano. Il dolore e la ribellione. La libertà. Questo vuole essere la seconda edizione del Salìber Fest. Non un viaggio rassicurante, ma necessario quello sì. Cammineremo in un mondo minato, tra le macerie della guerra, le torture di regimi che non conoscono diritti, tra le onde alte del Mediterraneo. Attraverseremo confini e celle, avremo paura e proveremo dolore. Ma da questo viaggio ne usciremo migliori. Avremo con noi la potenza della poesia, versi di donne veramente libere, provenienti da tutto il mondo, raccolti con cura dalla poetessa Maria Grazia Calandrone. Un’antologia poetica preziosa, “Versi di Libertà. 30 poetesse da tutto il mondo” edito da Mondadori e che bisognerebbe portare nelle scuole. Chiederemo aiuto alla Filosofia e sarà proprio il professore più amato dai ragazzi, Matteo Saudino, a dover tirare le somme a dirci dove stiamo andando, e se in rotta di collisione, come sembra, ad insegnarci ad essere ribelli, sì, ma con filosofia.
Inoltre, si alterneranno in presenza ed in collegamento – il covid non fa sconti a nessuno – autori fantastici che ci hanno regalato nell’ultimo anno libri indispensabili, come l’esordiente Mattia Corrente che ha scritto per Sellerio “La fuga di Anna”, Alessandra Carati ed il suo “E poi saremo salvi”, Catia Catania autrice di “La cala. Cento giorni nelle prigioni libiche”, Fariborz Kamkari con “Ritorno in Iran”, Sarah Iles Belmonte ed il suo esordio per Rizzoli “La pittrice di Tokyo”.
Uno spazio importante sarà dedicato ad un classico del Novecento, “Viaggio al termine della notte”, capolavoro assoluto di Celine. Una scelta coraggiosa e non scontata che mi vedrà sul palco insieme all’attore Silvio Spisso per un reading della prima parte dell’opera. Un libro sulla notte dell’uomo, pagine che si fanno sguardo che nulla perdona a sé e agli altri. Una lunga affascinante narrazione che racconta l’orrore della guerra ed un viaggio per sfuggire alla miseria umana.
Un festival, il Salìber, decisamente ambizioso che si fa forte della rete di partnership che negli anni ha intrecciato. Oltre al sostegno del Comune di Salemi, le sponsorizzazioni di Alleanza Assicurazioni, U Toccu e Stramondo, anche la presenza di Unicef e Mediterranea, e ancora della Rete dei Castelli di Sicilia, della ProLoco Salemi, di Unpli Trapani, del CineKim Fest.
E poi le media partnership dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia, di questo meraviglioso giornale online, Tp24 che ringrazio, di Saleming Visit Borgo Salemi, di Luoghi d’autore.
Una menzione a parte merita BiblioTp, la rete delle biblioteche dalla provincia di Trapani grazie alla quale è stato avviato un percorso fruttuoso che ha portato al Patto intercomunale per la Lettura e adesso, proprio pochi giorni fa, alla sottoscrizione della rete delle rassegne e dei festival della provincia di Trapani. Proprio questo deve fare un festival, fare rete con la realtà locale e limitrofa, tessere legami e formare comunità.
Partiremo oggi per questa avventura, isseremo le vele e saremo pronti a navigare in mare aperto. Parleremo di viaggio, e lo faremo nel ricordo di Gloria, energia preziosa per Salemi, protagonista della vita culturale, che amava il cielo e adesso vola in eterno.
Il direttore artistico
Filippo Triolo

Tishani Doshi - UN DIO ALLA PORTA - InternoPoesia

Tishani Doshi
UN DIO ALLA PORTA
(A God at the door, 2021)
Testo inglese a fronte
Curatela e traduzione di Andrea Sirotti
InternoPoesia, collana Interno Books
pp. 236, giugno 2022, Euro 15
ISBN 978-88-85583-71-9



Il libro

Travolgente, disorientante, genuinamente «civile», la poesia di Tishani Doshi arriva per la prima volta in Italia con un libro in cui intimo, pubblico e sacro si intrecciano e danno vita ad una voce unica e originale. Una lingua composita e meticcia, assertiva, non di rado bizzarra, colta e popolare al tempo stesso, ricca di espressioni e parole che raramente trovano cittadinanza in poesia. Una formidabile eloquenza e vitalità in cui i versi liberi, cadenzati, pensati per essere letti ad alta voce, sono disposti con estro e consapevolezza sulla pagina. Quella di Doshi è una militanza a 360° gradi. Nessuna questione di scottante attualità è esclusa, in India come altrove nel mondo. Le poesie sgorgano dalla cronaca e dalla storia, dalle ultime notizie come dai vecchi rancori e contrapposizioni, lo spunto può essere un articolo di giornale, un video su YouTube, una foto, un dipinto, un libro. Poesie sempre pronte a denunciare le disuguaglianze, il mancato rispetto dei diritti civili. Tra i temi ricorrenti: la condizione della donna, le diseguaglianze economiche e sociali, le trasformazioni esistenziali in tempo di Covid, le relazioni sentimentali, la malattia, le difficoltà quotidiane del singolo individuo; il tutto mediato dalla contrapposizione di due visioni del mondo, tra laica indifferenza e fanatismo religioso, tra spiritualità e materialismo.


Una poesia

Maybe what you miss is what’s simple,
which isn’t childhood, but that bird
of prey holding the air with its claws.
If you knew it would cost nothing
to keep your wings open like an albatross,
that you could go ten thousand miles without
a single flap, that it has to be this way,
this glissando between soaring and falling,
you could pack up your indignations
and move towards the phone booth
in the sky. A god at the door sitting
on a giant buffalo offers you a sip
of wine to make the bitterness go away.
Your final phone call is to the future,
We’re fine, you say. We’re all going to be just fine.

 

 

Forse quello che ti manca sono le cose semplici,
che non è l’infanzia, ma quell’uccello
rapace che afferra l’aria con gli artigli.
Se tu sapessi che non costerebbe nulla
tenere le ali aperte come un albatro,
che potresti andare per diecimila miglia senza
un solo battito d’ali, che deve essere così,
questo glissando tra impennata e caduta,
potresti impacchettare le tue indignazioni
e andare verso la cabina telefonica
nel cielo. Un dio alla porta seduto
su un bufalo gigante ti offre un sorso
di vino per far passare l’amarezza.
La tua ultima telefonata è verso il futuro,
Stiamo bene, dici. Staremo tutti bene.



L'autrice

Tishani Doshi è poetessa e narratrice nata nel Tamil Nadu da madre gallese e padre gujarati. Per quindici anni ha lavorato come prima ballerina di bharatanatyam (un tipo di danza classica indiana) nella compagnia Chandralekha a Madras. Ha pubblicato sette libri di narrativa e poesia, i più recenti dei quali sono Girls Are Coming Out of the Woods, inserito nella shortlist del Ted Hughes Poetry Award, e un romanzo, Small Days and Nights (Giorni e notti fatti di piccole cose, Feltrinelli 2020, traduzione di Silvia Rota Sperti), inserito nella shortlist del RSL Ondaatje Prize. Ha intervistato più di cento scrittori sul mestiere di scrivere e ha pubblicato saggi su diverse testate tra cui «The Hindu», «Granta», «The National», «The New York Times», «The Guardian», «Lithub» e il «Corriere della Sera». È visiting professor alla New York University di Abu Dhabi e, per il resto del tempo, vive presso una spiaggia del Tamil Nadu. A God at the Door, la sua quarta raccolta di poesie, è stata selezionata per il prestigioso Forward Prize for Poetry del 2021. 


mercoledì 27 luglio 2022

Frédéric Pajak - MANIFESTO INCERTO Ezra Pound chiuso in gabbia, la morte di Walter Benjamin - L'Orma

 

Frédéric Pajak
MANIFESTO INCERTO
Ezra Pound chiuso in gabbia,
la morte di Walter Benjamin
(Manifeste incertain - volume III. Ezra Pound mis en cage. La mort de Walter Benjamin, 2014)
Traduzione di Nicolò Petruzzella
L'Orma editore
pp. 224, luglio 2020, Euro 28
ISBN 9791254760093


Il libro

«Una delle imprese artistiche più originali e illuminanti del nostro tempo.» Emanuele Trevi

Parigi, 1939. Lo scrittore e filosofo ebreo Walter Benjamin, come migliaia di altri rifugiati tedeschi in Francia, è costretto ad abbandonare il proprio domicilio e a recarsi nella più vicina stazione per essere internato in un campo per «lavoratori volontari». Quando due mesi e mezzo dopo viene liberato, Parigi è ormai nelle mani dell’esercito nazista; per Benjamin comincia un lungo pellegrinaggio clandestino fino al confine spagnolo sui Pirenei. Nel suo unico bagaglio porta un manoscritto che, dice, «è più importante della mia stessa vita». Ma proprio alla frontiera, a Portbou, la fuga si interrompe per un tragico e beffardo scherzo della burocrazia, e il manoscritto è perduto per sempre.
Rapallo, 1945. Il poeta americano Ezra Pound viene arrestato sulla porta di casa e consegnato alle autorità statunitensi che lo accusano di tradimento: da anni la follia totalitaria lo ha contagiato trasformandolo in un improbabile strumento di propaganda che gli stessi fascisti non mancano di irridere. Pound viene trasferito in un campo di detenzione vicino Pisa e rinchiuso per settimane in una gabbia a cielo aperto, mescolato ad assassini e stupratori. Qui scriverà alcuni dei suoi versi più celebri, in bilico tra delirio e poesia assoluta.
Attraverso i destini diversi, quasi opposti, di questi due giganti travolti dalla catastrofe della Storia, nel terzo volume della serie 
Manifesto incerto Frédéric Pajak disegna con china e parole i contorni di un’epoca, riuscendo a farla parlare con il nostro presente e le sue nuove ideologie, angosce, speranze.

L'autore

Nato in Francia nel 1955, Frédéric Pajak ha avuto un’esistenza assai tribolata. A sedici anni viene ammesso all’Accademia delle Belle Arti, ma vi resta solo un semestre, oppresso dalla rigidità dell’ambiente. È l’inizio di un lungo valzer di mestieri che lo porterà negli anni successivi a lavorare come operaio, grafico, cuccettista sui treni notturni, inserviente in un macello industriale. In questi anni conosce la povertà più disperata – arrivando a chiedere l’elemosina tra i boulevard di Parigi – e una solitudine cui riesce a sfuggire soltanto grazie alla scrittura, alla poesia e al disegno. I libri della serie Manifesto incerto, l’impresa letteraria di una vita, intessono esistenze, parole e immagini di grandi figure dell’arte e del pensiero del XIX e del XX secolo. Tradotti in oltre dieci Paesi, dagli Stati Uniti alla Corea del Sud, dalla Russia alla Germania, hanno ottenuto prestigiosi riconoscimenti come il premio Médicis per il saggio 2014 e il premio Goncourt per la biografia 2019 e, nel 2021, il Gran premio svizzero di letteratura e il premio di saggistica “Città delle Rose”.

“Mediterranea” non finisce: gli appuntamenti di agosto e settembre

 



Chiusa la settimana algherese di incontri, reading e concerti, il festival letterario Mediterranea. Culture. Scambi. Passaggi, organizzato dall’AES-Associazione Editori Sardi, è pronto a ripartire con gli eventi collaterali di agosto e settembre, distribuiti tra le location di Sassari, Caprera e Alghero.

Il successo di Alghero. Otto giorni di appuntamenti, dal 14 al 21 luglio, tra l’ex Mercato civico e il complesso archeologico di Palmavera hanno riscosso un ottimo successo di pubblico: centinaia di persone hanno partecipato attivamente alle presentazioni con gli autori che in questa seconda edizione hanno spaziato tra un mare di temi, legati insieme dal filo rosso del Mediterraneo inteso come un ponte tra culture e comunità di tutto il mondo. Diciotto eventi, tredici autori presenti, due recital, un concerto, la proiezione di un cortometraggio e un’esposizione di libri d’autore: un programma intenso e articolato, che ha saputo coniugare i diversi aspetti legati al mare nostrum, esaltando la dimensione dello scambio, della cooperazione, delle contaminazioni e di una rete di relazioni foriere di solidi e ulteriori scenari. Particolarmente apprezzata è stata la serata al Nuraghe di Palmavera, in un’atmosfera magica che ha richiamato l’attenzione di molti sardi ma anche tantissimi turisti.

I prossimi eventi. Mediterranea, con il contributo di Regione Sardegna, Comune di Alghero e Fondazione di Sardegna e col patrocinio della Fondazione Alghero, non ha però ancora concluso il suo viaggio. Tra agosto e settembre è infatti in programma una serie di eventi letterari e collaterali che partiranno dal Compendio garibaldino sull’isola di Caprera, il 12 agosto, con la presentazione del libro “Garibaldi la spada dei Mille” (Arkadia Editore), con l’autore Pietro Picciau e Gianluca Lioni. L’evento è inserito nella programmazione della manifestazione “Estate nei Musei” del ministero della Cultura. Si torna ad Alghero il 15-16 settembre con il Forum nazionale sull’editoria regionale, organizzato in collaborazione con l’Associazione nazionale degli editori indipendenti. Dal 25 settembre, infine, la Biblioteca universitaria di Sassari ospiterà la mostra “Mediterranea”, esposizione bibliografica e per documenti dedicata ai temi del festival: un percorso espositivo tra antiche carte, portolani, libri storici dei grandi esploratori del passato e le edizioni di pregio dei leggendari poemi epici.


martedì 26 luglio 2022

Premio Letterario Città di Erice, vinto per la seconda volta da Simona Lo Iacono


 
Si è conclusa la fase finale del Premio Letterario Città di Erice, organizzato per il quarto anno consecutivo dall’Associazione Salvare Erice e da quest’anno con la Fondazione Erice Arte, con il patrocinio del Comune di Erice.

Il libro vincitore dell’edizione 2022 è risultato La tigre di Noto di Simona Lo Iacono (Neri Pozza). Gli altri libri finalisti sono Oliva Denaro di Viola Ardone (Einaudi) e Il Sangue della montagna di Massimo Maugeri (La Nave di Teseo).
I tre libri sono stati scelti a seguito di una selezione operata da un Comitato di Lettura composto da sedici membri che hanno letto e valutato otto libri, editi nel 2021, segnalati da sessantadue librerie indipendenti di tutta Italia, e aventi come oggetto la Sicilia, le sue storie, le sue tradizioni e la sua cultura. 

Nella seconda fase una Giuria di qualità ha valutato la terna dei finalisti. La Giuria è composta da Angelo Piero Cappello, direttore del Centro per il libro e la lettura, in qualità di presidente, dalla docente universitaria e saggista Daria Galateria, da Guido Barbieri, giornalista, drammaturgo e critico musicale, da Mario d’Angelo, vincitore dell’edizione 2019, da Tea Ranno, vincitrice dell’edizione 2020, dall’attore e regista Corrado Fortuna e dallo studente Giuseppe Capozzo. 

È la seconda volta che Simona Lo Iacono, magistrato di Siracusa, si aggiudica il Premio letterario, nel 2020 aveva partecipato e vinto con il romanzo L’Albatro (Neri Pozza). Nell’ultimo romanzo La tigre di Noto, edito anch’esso da Neri Pozza, l’autrice ha sottratto all’oblio e alla dimenticanza Marianna Ciccone, scienziata nata alla fine dell’Ottocento nella città di Noto, che ha dedicato l’intera esistenza all’insegnamento universitario e alla ricerca scientifica. Una donna moderna, caparbia, coraggiosa, studiosa e ricercatrice anche di bellezza e di poesia. Marianna meriterà l’appellativo di “tigre” sul campo quando nell’estate del 1944, in un clima di distruzione e bombardamenti degli Istituti universitari, nascose gli “oggetti più pregevoli” - gli strumenti scientifici e il patrimonio librario - dell’Università di Pisa dove insegnava, ai saccheggiatori nazisti, con la determinazione di una “tigre infuriata che difende i suoi piccoli”.

«Il romanzo di Simona Lo Iacono - dice Noemi Genovese, vicepresidente dell’Associazione Salvare Erice, che si è occupata del coordinamento del Premio - ha commosso e coinvolto i lettori. La scrittura sobria ed elegante, lo stile rapido ed essenziale ma sempre chiaro, lucido e potente ha restituito una figura di donna antesignana dei suoi tempi».

La premiazione si terrà domenica 28 agosto alle 19.00 ad Erice Weisskopf-Ciclope - Fondazione Ettore Majorana, alla presenza dell’autrice.


lunedì 25 luglio 2022

Kapka Kassabova - IL LAGO - Crocetti

Kapka Kassabova
IL LAGO
Ritorno nei Balcani 
in pace e in guerra
(To the Lake: a Balkan Journey of War and Peace, 2020)
Traduzione di Anna Lovisolo
Crocetti Editore, collana Mediterranea
pp. 376, maggio 2022, Euro 20
ISBN 9788883063596




Il libro

Ho viaggiato in territori lontani. Ho tentato la fuga. E tuttavia sono qui, in riva al lago, in cerca di risposte,” scrive Kapka Kassabova, che in riva ai laghi di Ocrida e Prespa ha le sue radici, in un incrocio di confini che separano Grecia, Albania e Macedonia del Nord.
Un centro geografico che è anche un appuntamento, a lungo disatteso, con le storie della sua famiglia, attraversata dalle migrazioni e dai rivolgimenti della storia. Più di cent’anni fa partì la bisnonna lasciando il Regno di Jugoslavia per quello di Bulgaria, la imitò la nonna quando quegli Stati avevano già cambiato nome, e poi la madre, verso la Nuova Zelanda, e Kapka di nuovo in Europa. Una genealogia di sradicati: donne e uomini che ogni volta devono cominciare da zero in posti dove a stento sanno pronunciare i loro nomi, in cerca di una pace che può diventare perversamente elusiva. Mentre la storia dell’Europa centrale incombe alle loro spalle, tormentandoli con i fantasmi dei conflitti peggiori e la dolcezza delle tradizioni antiche.
Queste pagine, all’esplorazione di un confine dove Oriente e Occidente si intrecciano mescolando lotte sanguinose e splendidi amori, ci interrogano su come la geografia e la politica si imprimano nelle famiglie e nelle nazioni, ponendoci di fronte alle domande più cruciali sulla sofferenza umana e sulla nostra capacità di cambiamento.

Vincitore in Francia del Premio per miglior libro straniero 2021.



L'autrice

Kapka Kassabova è nata nel 1973 a Sofia, in Bulgaria, dove è cresciuta, prima di trasferirsi in Nuova Zelanda, e ora vive nelle Highlands scozzesi. Poetessa e scrittrice, i suoi libri hanno ricevuto numerosi premi e riconoscimenti. In Italia è stato pubblicato il saggio Confine. Viaggio al termine dell’Europa (EDT 2019), vincitore del British Academy Book Prize for Global Cultural Understanding, del Saltire Scottish Book of the Year, del Prix Nicolas Bouvier, dell’Edward Stanford-Dolman Travel Book of the Year e dello Highland Book Prize.

sabato 23 luglio 2022

Giulio Neri - CARNE - Il Maestrale

 

Giulio Neri
CARNE
Il Maestrale
pp. 352, settembre 2021, Euro 20
ISBN 9788864292656





Il libro

Sulla scena di un sontuoso e pacchiano matrimonio di provincia, con un tornado di personaggi, il lettore precipita subito in mezzo a una grande famiglia malavitosa che impera sulla immaginaria cittadina rivierasca di Porto Dattero (in un Sud Sardegna pure immaginario). A sposarsi è la figlia del patriarca ricco, rozzo e appena eletto Onorevole, malauguratamente legatasi a un drammaturgo fallito. Il boss, i familiari stretti, gli acquisiti e una banda di delinquenti più che altro da strapazzo, vivono un’esistenza tra affari sporchi (con la copertura di una agenzia di pompe funebri), cibi prelibati, omicidi, psichiatria, supremazie da imporre al meno derelitto di loro. Ma stanno comunque tutti insieme, falsamente amandosi e trescando per convenienza. In un caos sfavillante (ironico e dolente nello stesso tempo) signoreggia il sesso, ma non c’è sentimentalismo e neppure erotismo se non quello di un’immensa farsa delle carni. Così il romanzo di Neri rende il cinismo e i tempi nostri di vuoti esistenziali, e il Niente da colmare nelle più disparate maniere.


L'incipit

Dopo la cena, prima del ballo tondo, gli sposi salirono in camera per darsi “una rinfrescata”. I più maliziosi ne sorrisero, ma in verità Augusta aveva una forte colica da pesce burro e doveva andare di corpo.

I suoi lamenti, dietro la porta a soffietto, rimbombavano: - Ohi, se avessi dato retta a babbo: meglio il parago o il sampietro!

Tuo padre ha votato grongo, - precisò Edmondo Seduto a bordo letto, annusava il garofano bianco all'occhiello con quella sensazione di ineluttabilità che solo i garofani sapevano dargli.

Poi, udì bussare.

Donna Genesia, piacentissima, entrò quasi di soppiatto: fasciata nell'abito a squame argentate e con strascico di tre metri, era una sirena che si avvicinava allo scoglio del naufrago: - Ti ho portato l'osso di morto, - dichiarò porgendo il biscotto liturgico avvolto nella carta velina.

Edmondo, che dall'agliata in poi aveva mangiato a forza, era stomacato: - Tanto basta un morso, no ?

Neanche per sogno, - rispose la suocera, - si chiama Assaggio, ma nemmeno una briciola devi lasciarne. E' la tradizione.

Era, sì, una tradizione, e risaliva alla prima nocte dei trisavoli di Donna Genesia: Estella di San Bartolomeo, marchesina di Monfenera, e Abelardo Troja, principe di Giorgino. Narra la leggenda che la marchesina, nell'intimità dell'alcova avesse frenato il primo irruento assalto del principe con l'offerta di quel biscotto; e poiché l'unione si era rivelata felice e prolifica, il rito dell'Assaggio, per la discendenza, aveva un significato propiziatorio.


L'autore

Giulio Neri (1978), antiquario cagliaritano, ha esordito nel 2016 con il romanzo Carta forbice sasso. Memorie senza raccordo (Asterios). Per Il Maestrale ha pubblicato i romanzi  A tie solu bramo (2018; seconda edizione nei “Tascabili”: 2020) e Portoro (2020).



Carl Frode Tiller - ACCERCHIAMENTO - Stilo

 

Carl Frode Tiller
ACCERCHIAMENTO
(Innsirkling, 2007)
Traduzione di Margherita Podestà Heir
Stilo Editrice, collana Limin
pp. 330, 2019, Euro 16
ISBN 9788864792224





Il libro

Tre voci per ricomporre un’identità: quella di David, che non ricorda più chi sia. Nelle tre lettere/monologhi che gli rivolgono due amici dell’adolescenza e il patrigno, i ricordi che lo coinvolgono si intrecciano con le storie personali di chi scrive, in una fitta tessitura di vicende dolenti e disperate e sentimenti che rompono gli argini del quieto vivere familiare, mostrando le numerose crepe nei rapporti interpersonali. L’autore trascina nell’occhio del ciclone una storia personale che è anche generazionale, indagando sui ruoli famigliari e di genere, e su quello che accade quando l’identità di qualcuno viene ricostruita attraverso il filtro delle vite degli altri.


L'incipit

Saltdalen, 4 luglio 2006. In tournée.

Ci dirigiamo lentamente verso il centro, ammesso che lo si possa definire tale, una piccola rotatoria attorniata da qualche casa. Seduto sul sedile anteriore, mi guardo intorno con il busto proteso in avanti, non si vede anima viva, è tutto morto, immerso nel silenzio, a tratti non ci sono neanche negozi, soltanto una caffetteria chiusa e una drogheria dalle vetrine avvolte nel buio. E sarebbe qua che dovremmo suonare, cazzo, il posto sembra disabitato, del resto non capsco a chi verrebbe mai in mente di vivere in un luogo simile, chi potrebbe volersi così male. Lascio cadere nuovamente le spalle sullo schienale, abbasso il finestrino e appoggio il gomito sul bordo. Una brezza fresca, frizzante si spande sul viso, aria buona. Piego la testa all'indietro e chiudo gli occhi, inspiro dal naso e annuso, sono così tanti gli odori che aleggiano quando ha appena finito di piovere: il sentore d terra bagnata, il profumo dei lillà. Apro gli occhi, mi piego nuovamente in avanti. Casso che deserto, un vero e proprio mortorio, non si vede nessuno non si sente quasi nessun suono, soltanto il ronzio del ostro motore. E il frusciare appiccicoso degli pneumatici che percorrono l'asfalto fradicio di pioggia. Ma chi cazzo sceglie di stabilirsi in un posto come questo.


L'autore

Carl Frode Tiller  (Norvegia, 1970) è scrittore, storico e musicista, considerato uno dei romanzieri norvegesi più importanti della sua generazione. Oltre ai romanzi, Tiller ha scritto diverse opere teatrali, racconti e brevi prose per varie riviste e giornali. Accerchiamento, pubblicato nel 2007 e primo volume di una trilogia, è il suo primo romanzo edito in Italia. Con questa opera ha vinto, nello stesso anno, il Norwegian Critics Prize for Literature e il Brage Prize, nel 2008 è stato nominato per il Nordic Council Literature Award e nel 2009 ha vinto l’EU Prize for Literature.


La traduttrice

Margherita Podestà Heir è nata e cresciuta a Galliate (NO). Laureata in Lingue e Letterature  scandinave si è specializzata a Oslo dove dal 1994 insegna italiano. Dal 1998 si occupa di traduzione di testi letterari, gialli, saggi, film e opere teatrali, in particolare dal norvegese. Collabora con le più prestigiose case editrici italiane.

venerdì 22 luglio 2022

Madame de Lambert - L'ALTRA META' DEL MONDO - La Scuola di Pitagora

 

Madame de Lambert
L'ALTRA META' DEL MONDO
Scritti sul femminino
La Scuola di Pitagora editrice

pp. 128, 2022, Euro 15
ISBN 978-88-6542-832-0


Il libro

Autrice importante e da noi poco conosciuta, la marchesa di Lambert non è solo una finissima penna, moralista, pedagogista, trattatista delle manieresalonnière, di fatto è posta all’intersezione di Ancien e Nouveau Régime, di XVII e XVIII secolo, di Preziosismo e Illuminismo. Suoi grandi ammiratori furono Leopardi (che la cita a più riprese nello Zibaldone) e Nietzsche. Poiché oggi si guarda a lei come a una sorta di filosofa del femminino, si presentano qui i suoi scritti sulla donna (circa la metà di tutta la sua opera). Gli Avvisi di una madre alla propria figlia, le Riflessioni novissime sulle donne o Metafisica dell’amore, il Trattato della vecchiaia e altri scritti minori – mai prima tradotti in italiano – colmano un’assenza vergognosa lunga tre secoli. Inoltre il saggio iniziale (La bellezza che salva il mondo. Una mappa del lambertinage) è – per sintesi stilosa e dottrina – quasi un libro nel libro, una gemma critica. In tempi di femminicidi e donne talebane brutalizzate, questo titolo di illuminata “filoginia” appare quanto mai attuale, anzi doveroso, per rammentare che l’Europa è ancora una fiaccola di civiltà di contro a qualsivoglia oscurantismo bifolco.


L'autore

Nato a Milano nel 1973, Marco Lanterna è cresciuto alla “bottega” dei filosofi Anacleto Verrecchia (del quale ha curato i postumi Il cantore filosofo. Scritti su Wagner e Il mastino del Parnaso. Elzeviri e polemiche) e di Sossio Giametta (del quale ha curato i Capricci napoletani. Pagine di diario e la postfazione ai Grandi problemi risolti in piccoli spazi. Codicillo dell’essenzialismo); è anche traduttore e postillatore di moralisti tra cui Damien Mitton (Pensieri sull’onestà decorosa e altri scritti), Vauvenargues (Consigli a un giovane per diventare uomo) e Pierre Nicole (Miseria dell’uomo); nonché pubblicista e critico letterario. Come pensatore indipendente ha composto il Peisithanatos. Trattato della buona estinzione che è una cuspide della filosofia pessimista.

mercoledì 20 luglio 2022

Paola Farinetti - TUFFI DI SUPERFICIE - Gallucci

 

Paola Farinetti
TUFFI DI SUPERFICIE
Gallucci editore
pp. 192, marzo 2022, Euro 15
ISBN 9788836242979





Il libro


La memoria ingannevole fa la persona. Così attraverso dettagli d’amore, bellezza, perdita, quasi perdita, qui si delinea l’esistenza di una donna. Intenso, commovente” Teresa Ciabatti


Leggere come sfogliare l’album di un’altra persona, un’altra vita. Solo che, foto dopo foto, i suoi ricordi diventano i miei, le sue diverse età le mie, mie le sue malinconie” Enrica Tesio


Un romanzo che procede per racconti dove non tutto è letteralmente vero, ma tutto è intimamente vero e crudo. 

Una donna di una cinquantina d’anni disegna sulla pagina scritta i fotogrammi della propria esistenza. Quella vissuta? Quella immaginata? È stata una bambina voluta, ma molto sola, una ragazza inquieta, una moglie e madre che ha vissuto momenti di felicità e di profondo dolore. A partire da dettagli apparentemente insignificanti – un cappotto di tweed, una ciabatta, la scia di un piccolo aeroplano – Paola Farinetti si tuffa nel mare dei ricordi per poi riemergerne portando alla luce il senso dell’esistenza.


L'autore

Paola Farinetti (Alba, 1967), figlia di un comandante partigiano che nel dopoguerra si è fatto imprenditore, lavora da più di vent’anni nel campo dello spettacolo, della musica, della cultura. Lo ha fatto a lungo con suo marito, Gianmaria Testa, indimenticato cantautore scomparso nel 2016, e con artisti come Erri De Luca, Paolo Rossi, Giuseppe Battiston, Giuseppe Cederna, Mario Brunello e molti altri. Ha un figlio adolescente che si chiama Nicola.