lunedì 11 novembre 2024

Hans-Hermann Hoppe - DEMOCRAZIA: IL DIO CHE HA FALLITO - Liberilibri


Hans-Hermann Hoppe
DEMOCRAZIA: IL DIO CHE HA FALLITO
(titolo originale Democracy: The God That Failed - Transaction, 2001)
traduzione di Alberto Mingardi
prefazione di Raimondo Cubeddu
con uno scritto di Alessandro Fusillo
Liberilibri
novembre 2024
pagg. XXXIV-450, euro 20.00
ISBN 979-12-80447-16-6


Torna in libreria, in una nuova edizione e una nuova veste grafica, un titolo del catalogo Liberilibri ormai diventato di culto, Democrazia: il dio che ha fallito di Hans-Hermann Hoppe. Un libro urgente, attualissimo, che ci parla oggi con ancora più chiarezza. 
L’autore, economista tedesco succeduto a Murray N. Rothbard nella cattedra di Economia presso la University of Nevada, compie qui un’analisi rigorosa dei due principali ordinamenti politici: monarchia e democrazia. La democrazia, scrive Hoppe, è diventata un dio sul cui laico altare possono essere sacrificate tutte le libertà. La gabbia mentale e sociale prodotta dall’ideologia democratica non lascia spazio a visioni alternative. La tutela dei diritti e delle libertà individuali non fa parte del patrimonio democratico, ma risale alla tradizione politica medievale del rapporto contrattuale tra governanti e governati.
L’idea delle carte dei diritti e delle costituzioni, intese come sistemi di limitazione dei poteri del monarca, proviene quindi da un altro retaggio. La democrazia «è immorale oltre ad essere antieconomica», perché «non è la democrazia ma sono la proprietà privata, la produzione e lo scambio volontario le vere fonti della civilizzazione e della prosperità umana».
Il duro attacco alla democrazia viene sferrato da Hoppe con le armi della logica e dell’analisi storica, attraverso una puntuale rassegna di deficienze, assurdità ed errori delle politiche socialdemocratiche. Così, egli demolisce la fede del pensiero liberale classico nella possibilità di un governo limitato, e prospetta una naturale alleanza fra conservatorismo e libertarismo per un obiettivo comune: la frantumazione degli Stati nazionali, raggiungibile con un processo di secessioni a catena per la creazione di una moltitudine di regioni e città-Stato disseminate nel continente europeo e americano: «Il secessionismo e la crescita di movimenti separatisti e regionalisti nell’Europa orientale e occidentale, in Nord America e altrove, non rappresentano un anacronismo, ma la forza potenzialmente più rivoluzionaria della storia», in quanto la secessione incoraggia le diversità etniche, linguistiche, religiose e culturali, e promuove l’integrazione e lo sviluppo.
Il saggio, tradotto da Alberto Mingardi e preceduto dalla Prefazione firmata da Raimondo Cubeddu, è arricchito anche da uno scritto di Alessandro Fusillo.

Hans-Hermann Hoppe (Peine, Germania 1949) ha studiato filosofia, sociologia, storia ed economia all’Universität des Saarlandes di Saarbrücken, alla Goethe-Universität di Francoforte e alla University of Michigan di Ann Arbor. Ha insegnato in varie università tedesche e alla Johns Hopkins University di Bologna. Nel 1986 si trasferisce negli Stati Uniti per approfondire le sue ricerche sotto la guida di Murray N. Rothbard, a cui è succeduto nella cattedra di economia presso la University of Nevada nel 1995. Distinguished Fellow del Ludwig von Mises Institute, è stato direttore del «Journal of Libertarian Studies».
 



venerdì 1 novembre 2024

Michael Palumbo - LE ATROCITA' DI MUSSOLINI - Alegre

 
Michael Palumbo
LE ATROCITA' DI MUSSOLINI
I crimini di guerra rimossi dell’Italia fascista
traduzione di Paola Tornaghi
prefazione di Eric Gobetti
postfazione di Ivan Serra
Edizioni Alegre
novembre 2024
pp. 416, euro 20,00
ISBN 9791255600299


Trent'anni dopo, il 1 novembre 2024, il libro di Michael Palumbo arriva finalmente in libreria Questo libro è stato già pubblicato nel 1992 (con il titolo L’Olocausto rimosso), ma nessuno ha mai potuto trovarlo in libreria. La casa editrice Rizzoli decise infatti di mandare al macero tutte le copie di questo testo, ritenuto evidentemente troppo scomodo. Delle 8.000 copie prima stampate e poi mandate al macero ne parlò Simonetta Fiori su Repubblica del 17 aprile 1992. con il titolo Le atrocità di Mussolini, e la prefazione dello storico Eric Gobetti. La ricerca di Palumbo porta alla luce la documentazione proveniente dagli archivi nazionali degli Stati Uniti a Washington DC e dalla Commissione delle Nazioni Unite per i Crimini di Guerra con cui, insieme a ulteriore materiale reperito in dieci lingue diverse, comprova le atrocità commesse in tutti i paesi in cui l’Italia entrò in guerra: dalla Libia all’Etiopia, dalla Grecia alla Jugoslavia. Crimini poi insabbiati dagli angloamericani per non disturbare gli equilibri del dopoguerra e mantenere a disposizione una classe dirigente utile alla crociata anticomunista della nuova Italia democratica. Successivamente altri studiosi, tra la fine degli anni Novanta e i primi anni Duemila, hanno pubblicato importanti ricerche sui crimini di guerra fascisti. Arrivando solo oggi nelle librerie, Le atrocità di Mussolini completa il quadro.
Lo stile di Palumbo e la drammaticità degli eventi offrono un affresco tragico e illuminante di cosa è stata l’Italia fascista. Un volto che ancora trent'anni fa, quando alcuni ex gerarchi fascisti erano ancora in vita, sembrava meglio lasciare insabbiato. Un volto che ancora oggi le forze politiche eredi di quella stagione provano costantemente a rimuovere dalla memoria nazionale.

Michael Palumbo è uno storico italoamericano nato a New York nel 1944. Oltre che delle ricerche sui crimini di guerra fascisti, riportate in questo libro e nel documentario Fascist Legacy, si è occupato del conflitto israelo-palestinese pubblicando i volumi The Palestinan Catastrophe (da cui è stato anche tratto un documentario) e Imperial Israel.