Selezione delle lettere e note introduttive a cura di Benedetta Vassallo.
Suddivisione tematica a cura di Alessandra Barbero.
Con approfondimenti critici di Alessandra Barbero, Virna Brigatti, Silvia Falcione e Anna Ferrando
8ttovolante editore
novembre 2024
pp. 240, € 18
ISBN 978-88-31263-52-8
Quando Guglielmo Bianchi e Lucia
Rodocanachi si conoscono, all’inizio degli anni Trenta, lui vive
tra Lavagna, Genova e Parigi, è un poeta e un artista “furibondo
di gloria”, un dandy che aspetta la sua consacrazione tra la ville
lumière e quella sottile striscia di Liguria. Lei invece è la
musa, instancabile motore di ispirazione creativa, degli “amici
poeti degli anni Trenta” che si riuniscono nella casa che divide
insieme al marito pittore ad Arenzano: tra gli altri Eugenio Montale,
Camillo Sbarbaro, Carlo Bo, Adriano Grande, Gianna Manzini, Henry
Furst.
L’amicizia che da subito lega Bianchi e Rodocanachi
sfocia in una corrispondenza che copre un decennio fondamentale per
la Storia collettiva e la loro storia personale. Le 34 lettere
scelte si snodano in un arco temporale che va dal 1937 al 1947:
in questi anni Bianchi si consuma in un’esistenza inquieta, causa
ed effetto di un successo mai raggiunto, fugge in Sud America,
naufrago superstite di un mondo che non riesce più a comprendere.
Lucia legge, studia, traduce – spesso su commissione al servizio di
penne importanti: Montale, Vittorini, Sbarbaro, Gadda senza che il
suo nome venga mai menzionato – attraversa la guerra, viene
incarcerata e sfollata. E scrive. Scrive agli amici nel tentativo di
illuminare quel buio, di riannodare i fili delle loro vite
drammatiche. In pochi hanno conservato quelle lettere, uniche
testimoni di una scrittura pulsante e vitale. Guglielmo fu uno di
questi.
Questa raccolta mira a ricostruire il sostrato
artistico e letterario che contribuì a dare vita a una stagione
culturale irripetibile per la Liguria dei primi del Novecento e a
conoscere la storia, intellettuale e umana, di due artisti da
riscoprire.
Lucia Morpurgo Rodocanachi (1901- 1978), moglie del pittore Paolo Stamaty Rodocanachi, è stata musa di poeti e artisti e traduttrice segreta al servizio di penne importanti: Montale, Vittorini, Sbarbaro, Gadda. L’Olivetta, la casetta rosa che la coppia divideva in Arenzano con gli “amici poeti degli anni Trenta”, è stata rifugio creativo per molti di loro e porto sicuro negli anni tumultuosi della guerra. Lucia ne è stata nume tutelare, ispiratrice e instancabile motore.
Guglielmo Bianchi (1899 - 1966) è stato poeta, pittore, drammaturgo, pensatore, dandy: impossibile imprigionarlo in una defi nizione. Ha consumato un’esistenza irre quieta in un continuo vagabondare tra la sua terra, la Parigi di Borges e il Sud America dove metaforicamente naufragò nel 1939, appena in tempo per non assistere al più grande naufragio, quello bellico, degli amici e del mondo che conosceva.
Nessun commento:
Posta un commento