giovedì 4 agosto 2022

Ana Blandiana - APPLAUSI NEL CASSETTO - Elliot

 

Ana Blandiana
APPLAUSI NEL CASSETTO
(Sertarul cu aplauze, 1992)
traduzione dal romeno di Luisa Valmarin
Elliot Edizioni, collana Scatti
pp. 400, aprile 2021, Euro 18,50
ISBN 9788892760752
Questo libro è pubblicato grazie al supporto finanziario dell’Istituto Culturale Romeno di Bucarest



Il libro

Sorvegliato dai servizi segreti, lo scrittore Alexandru Serban si ritira in un luogo remoto sulle rive del Danubio per raccontare le sue vicende di perseguitato politico, costretto al ricovero coatto e al progressivo abbandono dei rapporti sociali. Scrivere è il suo atto di ribellione e di libertà, un gesto simbolico compiuto anche dall’autrice di questa opera straordinaria. Miracoloso intreccio tra finzione e realtà, Applausi nel cassetto è il primo romanzo della poetessa romena Ana Blandiana. Frutto di anni di lavoro – e non poteva essere altrimenti – è la trasposizione creativa del vissuto di un’artista che negli anni Ottanta subì la censura e l’isolamento da parte del regime di Ceausescu. Pedinata dalla Securitate, isolata dagli affetti e impossibilitata a pubblicare, Blandiana mette in atto la propria resistenza all’annientamento continuando a scrivere, come il protagonista del suo romanzo. Con una prosa dal fraseggio ampio, che ci conduce attraverso molteplici piani narrativi e luoghi diversi – una città in continuo rifacimento, lo scavo archeologico di un sito bizantino, un ospedale psichiatrico, il fiume e la sua forza inarrestabile -, l’autrice dà vita a un’opera-mondo appassionante, ricca di simboli e profondità, che evidenzia la tensione tra individuo e Storia, tra libertà/prigionia e creazione artistica, da sempre in lotta contro la follia lucida della dittatura.


Un estratto

La macchina è comparsa, sembra, proprio fin dall’inizio dell’interdizione, ma non l’abbiamo notata che dopo parecchi giorni e ci siamo convinti dell’inequivocabilità del suo significato solo dopo che hanno cominciato ad allarmarsi anche i vicini.

La macchina arriva alle ore otto-nove della mattina e si parcheggia a distanza di qualche metro dal nostro portone. L’uomo al volante scende e si allontana ogni volta nella stessa direzione, mentre la donna seduta a fianco resta in macchina immobile, senza far nulla per ore intere. È la stessa donna quasi giovane, bella secondo il gusto dei piccoli arazzi con il ratto dal serraglio, dai capelli lunghi, gli occhi grandi con sopracciglia molto arcuate e la bocca disegnata con un rosso violento. Molto raramente le fa compagnia anche un giovane quasi obeso, che resiste con minore stoicismo all’immobilità richiesta dal mestiere: scende continuamente, sistema i tergicristalli, pulisce il parabrezza, verifica le gomme. La donna, al contrario, sembra avere inesauribili risorse di pazienza. Non legge mai nulla, non lavora a maglia, non fa parole crociate. Resta immobile, guardando dritto avanti, immobile come una statua di cera. Alle tre l’autista ritorna, saluta con un gesto di rispetto subalterno la compagna, si siede al volante e va via. Le sette ore di immobilità passate davanti al nostro portone, al gelo più rigido o con la più insopportabile canicola, sono tanto più assurde in quanto sembrano prive di qualsiasi scopo. Solo da noi dipende decidere se il secondo e il terzo cambio della donna nella macchina si trovano nascosti in una delle case vicine o se si ritiene semplicemente che la sorveglianza della prima mezza giornata ci spaventi abbastanza perché non ci sia più bisogno di continuare. O forse si tratta semplicemente di una pazza? Ho pensato anche a questo. Del resto, l’antipatia violenta che le si legge negli occhi quando, raramente, i nostri occhi si incrociano, potrebbe avvalorare quest’ultima e tanto improbabile variante. Che del resto, a parte me, nessuno prende in considerazione. Comunque, le conseguenze dello strano stazionamento – qualunque ne sia la spiegazione – sono state sollecite ed evidenti: pian piano, nessuno ha più avuto il coraggio di entrare nel nostro cortile sotto gli occhi fissi e fortemente truccati della sorvegliante o dei suoi invisibili sostituti, mentre noi abbiamo cominciato a parlare in casa solo bisbigliando. Credo che questa, del resto, sia stata la più difficile da sopportare tra le conseguenze dell’interdizione.



L'autrice

Ana Blandiana, nata Otilia Valeria Coman a Timisoara, è una poetessa e scrittrice, attiva sostenitrice dei diritti civili in Romania. Tra le molte iniziative di cui è stata promotrice, nel 1990 ha rifondato il PEN Club romeno, ha dato vita al movimento “Alleanza Civica” e ha creato, insieme al marito Romulus Rusan, giornalista e scrittore, il “Memoriale delle vittime del Comunismo e della Resistenza”. È membro dell’Accademia Europea di Poesia, dell’Accademia di poesia “Stéphane Mallarmé” e dell’Accademia Mondiale della Poesia (Unesco). Tra i numerosi premi e onorificenze di cui è stata insignita, si è aggiudicata in Italia il Premio Acerbi e il Premio Camaiore. Applausi nel cassetto è apparso per la prima volta nel 1992, dopo la rivoluzione, ed è stato tradotto in Germania e in Bulgaria. Elliot ha pubblicato la raccolta di poesie dal titolo L’orologio senza ore (2018).

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