TOPOGRAFIA
(Místopis, 1981)
traduzione di Sylvie Richterová e Caterina Graziadei
prefazione di Massimo Rizzante
Rina Edizioni
pp. 200, giugno 2021, Euro 20
ISBN 9791280251084
Il libro
Era il 1981 quando Topografia venne pubblicato a Praga nell’ambito del samizdat, il sistema clandestino di stampa e diffusione messo a punto per sfuggire alla censura sovietica. La storia di quest’opera irrequieta non poteva che iniziare in clandestinità. Fedele alla propria natura, per quarant’anni Topografia si è preoccupato, quasi non potesse farne a meno, di scomparire nel nulla e dal nulla riapparire: a Colonia nel 1983, in Italia nella «Collana praghese» di e/o diretta da Milan Kundera nel 1986, in Francia per Gallimard nel 1995. Una famiglia ceca alle prese con una sgangherata vacanza in Jugoslavia, un bambino nato «nero come un’ombra, immateriale come uno spettro», un uomo che, per salvare il bilancio familiare, da Praga va a Parigi per tentare di vendere un’incisione di Dürer, un giovane fuoriuscito che un sabato arriva a Roma con l’intenzione di raccontare a tutti cosa sta succedendo oltrecortina. E ancora mille individui, città, strade e notti bianche, una festa melancolica, colma di umorismo. Con una lingua che sembra non avere origine che da sé stessa Sylvie Richterová modella la materia della memoria e dell’esilio, e regala al lettore un racconto dalle coordinate evanescenti in cui ogni elemento sfugge a sé stesso e che sembra rispondere al proclama di Lautréamont: «Io, come i cani, provo il bisogno dell’infinito». Corredato da alcuni collages di Jiří Kolář, da un testo critico di Massimo Rizzante, da due note inedite dell’autrice e in traduzione aggiornata, Topografia riappare nell’anniversario della sua prima pubblicazione per ribadire ancora una volta la propria essenza di opera mutevole, impossibile da catalogare, ostinatamente viva.
L'autrice
Sylvie Richterová (Brno, 20 agosto 1945) è nata e cresciuta in Moravia, nella città di Brno nell'ex Cecoslovacchia. Dal 1963 ha vissuto a Praga, studiando lingue all’Università 17 novembre. Terminati gli studi nel 1967, ha conseguito, nel 1971, il dottorato in filosofia all’Università Carolina di Praga. Nel 1967 ha sposato il boemista italiano Sergio Corduas; nel 1968 è nata la figlia Milena. La famiglia ho vissuto a Brno, a Bratislava e a Praga. L’occupazione della Cecoslovacchia da parte del Patto di Varsavia nell’agosto 1968, la volontà di indipendenza e l’esilio rimandarono la sua entrata nella vita letteraria pubblica. Fino al 1971 ha lavorato come traduttrice, approfondendo gli studi di letteratura e l’estetica fuori dalle istituzioni, aiutata amichevolmente dal filosofo Robert Kalivoda e dal professor Oleg Sus. Verso la fine del 1971 si è trasferita a Roma insieme al marito e alla figlia. Si è iscritta alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi La Sapienza mettendo al centro dei suoi studi letterature slave, in particolare quella ceca. Lì insegnava Angelo Maria Ripellino, poeta, critico teatrale e slavista il quale l’invitò, nel 1974, a collaborare all’insegnamento della lingua e letteratura ceca e slovacca.
Nel 1974 ha divorziato, ma ha deciso di rimanere in Italia, vista la durezza e la limitatezza del regime totalitario in Cecoslovacchia. Ogni manifestazione di libertà veniva repressa nel paese, in prigione si è trovata anche sua sorella Zuzana Richterová e, nel corso degli anni, diversi amici. A Roma è vissuta di traduzioni, ha ottenuto una borsa di studio del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e ha lavorato all’Istituto di Filologia Slava della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università La Sapienza. Ha lavorato saltuariamente anche per la televisione italiana, soprattutto a documentari sul dissenso nell'Europa dell'Est. Insieme al poeta e collega Enzo De Filippis ha scritto per alcuni programmi radiofonici sulla letteratura ceca.
Avendo acquisito fin dal 1967 la doppia cittadinanza, non ha perso il diritto (negato allora agli esuli), di rientrare in Cecoslovacchia. Grazie a questa libertà è diventata, negli anni settanta e ottanta, mediatrice tra esuli e dissidenti cecoslovacchi, collaborando in particolare con il giornalista e uomo politico Jiří Pelikán, direttore della rivista ceca in esilio Listy, la cui redazione si trovava a Roma e sulle cui pagine pubblicava con diversi pseudonimi. Col suo nome scriveva per altre riviste ceche in esilio: Svědectví/Témoignage diretta da Pavel Tigrid e Lettera Internazionale, diretta da Antonín Jaroslav Liehm, entrambe pubblicate a Parigi, e altri periodici cechi dell’emigrazione. Ha collaborato inoltre con diversi scrittori della diaspora ceca nell’Europa occidentale, tenendo i legami stretti e amichevoli con Jiří Kolář, Milan Kundera, Věra Linhartová, Antonín Brousek, Jiří Gruša, Jan Vladislav a Petr Král. La polizia dello Stato cecoslovacca non ha mai smesso di seguirla, sottoponendola a vari interrogatori e minacciandola.
I suoi libri scritti prima del 1989 sono tutti usciti in samizdat e in case editrici dell’emigrazione. Tra i suoi amici più vicini a Praga e a Brno si annoverano Sergej Machonin, Ludvík Vaculík, Jan Skácel, Miroslav Červenka, Josef Hiršal a Bohumila Grögerová. Nel 1987 Sylvie Richterová è riuscita a prendere parte a una riunione di scrittori cechi e slovacchi del dissenso organizzata nella casa di campagna di Václav Havel, a Hrádeček. L’importante obiettivo di riunire sul piano culturale e spirituale l’Europa tragicamente divisa costituisce il denominatore comune del suo lavoro di scrittrice e di docente, non solo nella la sua opera letteraria ma anche nella partecipazione a numerosi eventi. A partire dagli anni novanta, dopo la caduta dei regimi totalitari nell’est Europeo, Sylvie Richterová vive una parte dell’anno a Praga e una a Roma (a Trevignano Romano). Scrive in ceco e in italiano (in particolare la saggistica). Negli 1974 – 2009 ha lavorato come docente nelle Università di Roma, Padova, Viterbo e ancora di Roma, in qualità di borsista, ricercatrice, professore associato e ordinario. I primi saggi letterari risalgono agli anni settanta (sulla poesia di J. Prévert, su Věra Linhartová), pubblicati sulle riviste Strumenti critici e Ricerche slavistiche. I suoi studi sulla letteratura ceca si trovano su periodici italiani, francesi, tedeschi ecc. Ha partecipato a colloqui e conferenze organizzati da diverse università (Padova, Napoli, Trento, Pisa, Firenze, Parigi, Berlino, Bruxelles e, a partire dagli anni novanta, da università ceche e slovacche.
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