L'IDEA RUSSA
da Dostoevskij a Putin
(Vi och dom, 2017)
traduzione di Lidia Salvati
Neri Pozza, collana I Colibrì
pp. 192, 2022, Euro 18
ISBN 978-88-54526-13-6
Il libro
Un’idea
percorre la storia della Russia e attraversa i secoli per giungere
fino a noi, da Dostoevskij fino a Putin: l’idea dell’eccezionalità
della Russia, di un Impero che non è né Occidente né Oriente e
che, perciò, può congiungere i due mondi in nome di una sua
peculiare forza morale e spirituale. «È ora che io passi alla
storia» ha dichiarato Putin a un giornalista russo nel lontano
settembre 2013. Non vi sono dubbi che l’obiettivo di Putin sia
ricostituire l’Impero russo. Su quali basi, su quali idee, però,
si fonda questo disegno, oltre che, naturalmente, sulla forza delle
armi? La risposta sta, secondo Bengt Jangfeldt, uno dei maggiori
studiosi internazionali di letteratura russa, nelle idee
sull’identità nazionale russa formulate da filosofi e scrittori
sin dalla metà del xix secolo. In Fëdor Dostoevskij, il grande
autore di indimenticabili capolavori della letteratura, che scrive:
«C’è una sola verità, e solo un popolo può avere un vero Dio.
L’unico popolo portatore di Dio è il russo». In Nikolaj
Danilevskij, l’autore di Russia ed Europa, che afferma: «La Russia
può conquistare un posto nella storia degno di sé e dei popoli
slavi solo ponendosi a guida di un sistema indipendente di Stati e
agendo da contrappeso all’Europa in tutte le sue manifestazioni».
In Nikolaj Trubeckoj, l’inventore del movimento politico-filosofico
chiamato eurasismo per il quale il «mondo russo» è uno spazio che
comprende Russia, Ucraina, Bielorussia e Kazakistan. E naturalmente
in Aleksandr Dugin e il suo sogno della Grande Russia
eurasiatica.
Attraverso un agile excursus storico, Bengt
Jangfeldt mostra come, formulata circa due secoli fa, all’epoca di
Nicola I, dopo il crollo dell’Unione Sovietica, e in particolare
nell’era di Putin, l’idea che la Russia sia una civiltà a sé
abbia conosciuto «una straordinaria rinascita al punto che, sotto il
nome di patriottismo, sia arrivata a sostituire il comunismo come
ideologia di Stato». L’«idea russa», la chiamava Dostoevskij. A
quest’idea sono dedicate le pagine che seguono, indispensabili per
capire realmente che cosa è in gioco nella «terra di frontiera»
chiamata Ucraina.
L'autore
Bengt Jangfeldt è nato a Stoccolma nel 1948. Professore di lingue e cultura slave all’Università di Stoccolma, è uno dei maggiori studiosi internazionali di letteratura russa. Tra le sue opere si segnalano Majakovskij, una biografia di prossima pubblicazione presso Neri Pozza, e la cura del carteggio tra V. Majakovskij e L. Brik, L’amore è il cuore di tutte le cose (Neri Pozza 2005).
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