giovedì 23 giugno 2022

Fernanda Trías - MELMA ROSA - Sur


 

Fernanda Trías
MELMA ROSA
(Mugre rosa, 2020)
Traduzione di Massimiliano Bonatto
SUR, nuova serie nr. 65
pp. 240, maggio 2022, Euro 17
ISBN: 978-88-6998-309-2


Il libro

In una città portuale devastata da una peste misteriosa, una donna tenta di capire perché il suo mondo sta crollando. Un vento tossico avvelena le strade e costringe a chiudersi in casa o a fuggire, i supermercati si svuotano e la melma rosa prodotta con scarti animali è ormai l’unico alimento reperibile, ma c’è dell’altro: il collasso di tutti i suoi legami affettivi, l’incertezza, il peso dei ricordi. Mentre mette insieme i risparmi con l’idea di partire per il Brasile, la protagonista si muove fra la madre, a cui da sempre la lega un rapporto fortissimo ma conflittuale; Max, l’amore che non riesce a dimenticare, ora ricoverato dopo il contagio; e Mauro, il ragazzino di cui si prende cura, afflitto da una fame insaziabile. Partire equivale a salvarsi, eppure farlo senza di loro è impossibile.

Scritto prima della pandemia, con tratti da romanzo distopico, Melma rosa racconta oggi il nostro tempo con inquietante precisione e una scrittura cristallina e magnetica. Fernanda Trias ha la grande dote di trovare bellezza anche nel caos, grazie a una scrittura luminosa e immagini potenti: in questa storia mette a nudo la schizofrenia di una società sempre più simile alla nostra e la fragilità dei rapporti umani, l’unica cosa che conta quando si è sull’orlo dell’abisso.


L'incipit

Nei giorni di nebbia il porto diventava una palude. Un’ombra attraversava la piazza, si insinuava tra gli alberi e lasciava le lunghe impronte delle sue dita su ogni cosa che toccava. Sotto la superficie intatta, una muffa silenziosa solcava il legno; la ruggine perforava il metallo. Tutto marciva: anche noi. Se non ero con Mauro, nei giorni di nebbia uscivo a fare un giro da sola per il quartiere. Mi lasciavo guidare dall’insegna luminosa dell’hotel che sfarfallava in lontananza: hote a acio. Mancavano sempre le stesse lettere, anche se ormai non era più un hotel ma uno dei tanti edifici occupati della città. A che giorno sto pensando? Mi sembra ancora di sentire il ronzio del neon – la sua vibrazione elettrica – il falso contatto di un’altra lettera sul punto di spegnersi. Gli occupanti abusivi dell’hotel non lo lasciavano acceso per incuria e nemmeno per nostalgia, ma per ricordare che erano vivi. Potevano ancora permettersi quel capriccio meramente estetico, potevano ancora modificare il paesaggio.


L'autrice

Fernanda Trías (Montevideo, 1976) è scrittrice, traduttrice e docente di scrittura creativa. È autrice della raccolta di racconti No soñarás flores e dei romanzi La azotea e La ciudad invencible. La pubblicazione di Melma rosa, accolto stupendamente dalla critica e dei lettori e opzionato per la trasposizione cinematografica, l’ha consacrata come una delle migliori autrici della sua generazione.

La sua opera è in corso di traduzione in inglese, francese, danese, svedese, portoghese e italiano.

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