Martedì 6 giugno 2023 alle ore 18.30
alla Sala degli Specchi del Teatro Valli di Reggio Emilia, il Reggio
Parma Festival presenta il volume “Il Bestiario della Terra di
Yuval Avital”, edito da Silvana Editoriale, che racconta l’intenso
anno di attività dell’artista Yuval Avital (
nella foto di Sebastian Rodriguez-Medieta)
nel territorio di
Reggio Emilia e Parma. A moderare l’incontro con l’artista, Yuval
Avital, e la curatrice del volume, Marina Dacci, sarà la giornalista
Livia Savorelli, direttrice di “Espoarte”. Concepito in forma di
“atlante visivo”, la pubblicazione si struttura come raccolta di
immagini e testi che restituiscono al lettore il progetto “Il
Bestiario della Terra”, promosso da Reggio Parma Festival
(associazione costituita dalla Fondazione Teatro Regio di Parma,
Fondazione Teatro Due, Fondazione I Teatri di Reggio Emilia e dai
Comune delle due città emiliane). Il volume evidenzia la continuità
di alcuni elementi della ricerca e della poetica dell’artista nei
diversi capitoli del progetto in cui l’identità del luogo
ospitante è sempre stata centrale per Avital: “lavorare in strada
non è come lavorare in teatro, lavorare in una museo non è come
lavorare in uno spazio storico vuoto”. Le immagini vengono
inanellate e legate per assonanza, continuità, vicinanza definite da
alcune parole chiave della sua ricerca. Atlante visivo, dunque, e non
catalogo perché propone una mappatura del suo lavoro come glossario
e, insieme, rete di coordinate. Corpi, Energia, Trasformazione,
Mostri, Libertà, Senza tempo, Rito sonoro, Insieme, Making of sono i
capitoli in cui è organizzato e in cui si sovverte l’idea di
cronologia legata ai capitoli del progetto. Il libro è arricchito
dai contributi redatti da chi ha affiancato l’artista in questa
avventura (il presidente del Reggio Parma Festival, Luigi Ferrari; i
direttori dei teatri coinvolti, Paola Donati; Paolo Cantù con
Roberto Fabbi, Anna Maria Meo con Barbara Minghetti; i curatori delle
mostre, Alessandro Gazzotti, Cristiano Leone, Chiara Canali, Marina
Dacci), e dall’intervista della curatrice belga Carine Fol
all’artista. Il volume stesso può essere considerato un’opera
d’arte che apre lo sguardo sul lavoro complessivo di Yuval Avital
così come il progetto può essere considerato una possibile
esplorazione del concetto di animalità e mostruosità per
evidenziarne una matrice universale e una declinazione specifica nel
presente. La ricerca di Yuval Avital in questa direzione è
portatrice di un messaggio indiretto e non didascalico sull’approccio
etico, esistenziale e anche “politico” verso la natura e la
storia. "Penso che l’elemento più importante nella mia arte
relazionale sia l’incontro […] Credo che Il Bestiario della Terra
abbia cambiato la mia vita per sempre e che abbia lasciato un segno
sulla cultura e l’identità di questo territorio, che per un anno
ha aperto le porte di tutti questi luoghi con il messaggio prego,
accomodatevi”. L’atlante è disponibile a partire dall’8 giugno
nelle librerie e nei consueti canali di vendita

NOTE DI REDAZIONE
Il progetto Il Bestiario della Terra,
la cui ideazione risale alla fine del 2021, si è sviluppato tra
giugno e dicembre 2022 nei teatri e musei di Parma e Reggio Emilia, e
ha messo in dialogo differenti linguaggi artistici: composizioni
sonore, performance, pittura, scultura, disegno, video, fotografia,
installazioni icono-sonore. Un progetto per cui è stata data carta
bianca data a un artista poliedrico e multidisciplinare, musicista,
compositore, artista visivo e multimediale. Frutto di un lavoro
complesso e articolato, come emerge dall’alto numero di
collaborazioni (circa 500) e relazioni create sui territori, ha
raggiunto un pubblico ampio e variegato di circa 25.000 visitatori.
Un “monstrum” che ha attraversato i mesi e i territori con
un’ampiezza inedita e una capacità notevole di coinvolgere che lo
hanno reso un’avventura davvero unica. Come scrive Luigi Ferrari
nel suo intervento: “Yuval ha saputo mobilitare e raccogliere
attorno a sé le centinaia di persone che hanno reso tutto questo
possibile: musicisti, danzatori, volontari, tecnici, artigiani,
operatori teatrali e della comunicazione, amministrativi,
amministratori e persino politici. Tutti noi che ne stiamo ancora
parlando e scrivendo, ciascuno sospinto a partecipare, col proprio
diverso e personale contributo, a una vera e propria opera d’arte
corale”. Da giugno a novembre, nei Musei Civici di Reggio Emilia è
stata allestita la mostra “Anatomie Squisite”, curata da
Alessandro Gazzotti, esposizione di opere in parte realizzate grazie
ad artigiani locali che hanno interpretato, ognuno con il proprio
linguaggio e supportato l’artista con le proprie competenze
tecniche disegni di bizzarre creature. L’artista utilizzando anche
i materiali delle collezioni museali ha realizzato una gigantesca
wunderkammer dedicata all’aspetto immaginativo proprio
dell’infanzia applicato alle raccolte scientifiche del museo.

In
contemporanea all’inaugurazione di “Anatomie squisite”, a Parma
ha aperto al pubblico “Il Canto dello Zooforo”, installazione
icono-sonora alla Casa del Suono: un viaggio all’interno di un
gigantesco ventre materno, realizzato dalla squadra di sartoria del
Teatro Regio di Parma, accompagnato da una composizione originale,
cantata dal coro di voci bianche del Teatro Regio di Parma con
inserti di registrazioni interpretati dai bambini della Scuola
dell’infanzia comunale Ernesto Balducci di Reggio Emilia. A luglio
è stato inaugurato il murale “Cadavre Exquis”, realizzato da
Simone Ferrarini sui disegni di Avital che avevano dato vita ad
“Anatomie squisite”. Realizzato davanti al Padiglione Lombroso
dell’ospedale San Lazzaro, un tempo istituto psichiatrico,
l’intervento artistico mira a proporre allo spettatore
contemporaneo una riflessione attorno al tormento dei corpi e delle
menti. Da luglio a ottobre, ad APE Parma Museo è stato esposto
“Lessico Animale. Prologo”, curato da Cristiano Leone, momento
finale del percorso formativo e artistico in collaborazione con il
Corso di alta formazione teatrale di Teatro Due “Casa degli
artisti”. La mostra che ne è nata ha riunito musica, performance,
video, recitazione, scultura, fotografia. Il focus di questo intenso
workshop è stato il processo di trasformazione/immedesimazione degli
attori coinvolti in una dimensione animale a loro affine.

In settembre a Parma, a Palazzo Marchi,
si è aperta la mostra “Persona”, curata da Chiara Canali e
Camilla Mineo e realizzata da Parma360 in collaborazione con Reggio
Parma Festival: una quarantina di opere, tra sculture, maschere
sonore (celebri opere dell’artista, arcaiche, simboliche e
misteriose), video art, sound art, fotografie e installazioni inedite
di Avital che è intervenuto anche integrando e rivisitando oggetti
del palazzo sul tema del progetto. A Reggio Emilia, la tappa
autunnale è consistita nella doppia mostra ai Chiostri di San Pietro
“Membrane”, a cura di Marina Dacci. Al piano nobile una selezione
di lavori pittorici, disegni, sculture sonore che focalizzavano il
percorso visivo come un viaggio intimo e personale dell’artista
teso una presa di coscienza sulla ricerca identitaria tra miti e
archetipi che attraversano varie culture. Al primo piano
l’esposizione multimediale (fotografia, suono e proiezione) di tre
tappe del progetto Foreign Bodies focalizzato sul rapporto primigenio
con la terra come processo liberatorio per un ritorno alle origini di
cui l’ultima e inedita tappa è stata realizzata interamente nel
territorio reggiano nel corso della primavera del 2022 coinvolgendo
diversi danzatori e danzatrici. Ultimo capitolo del Bestiario della
terra “Il Mostrario”, articolato in tre parti (la prime due a
Parma, al Teatro Regio e al Teatro Due, la terza al Teatro Valli di
Reggio Emilia), si è sviluppato in spazi noti e meno noti dei
teatri, sovvertendo le dinamiche partecipative del pubblico. Qui, tra
palcoscenici, sotterranei e ordini di palchi, hanno preso vita le 18
scene ideate e disegnate dall’artista, che fanno rivivere creature
mitologiche, allegorie e animali fantastici. Scene immersive, a volte
perturbanti e disturbanti realizzati in stretta collaborazione con le
maestranze dei teatri e con artisti e artigiani del territorio, ma
non solo.