Da sinistra Emiliano Longobardi, Giacomo Mameli, Simonetta Castia, Francesca Casula e Davide Peddis
Solo un tavolo permanente, con la
cabina di regia regionale e un impegno finanziario certo, può
consolidare la continuità operativa e progettuale dei festival
letterari in Sardegna. La proposta è stata lanciata stamane al
Salone internazionale del libro di Torino dai rappresentanti di
quattro rassegne riunite dall’Associazione editori sardi nella sala
Sardegna, lo stand istituzionale della Regione di cui l’AES cura la
gran parte del programma. A discutere sul tema, coordinati dalla
presidente degli editori Simonetta Castia, si sono ritrovati
Francesca Casula (Entula), Emiliano Longobardi (Florinas in giallo),
Giacomo Mameli (SetteSere SettePiazze SetteLibri) e Davide Peddis
(Cagliari Festival Scienza). Tutti hanno concordato sulla necessità
di fare fronte comune, anno dopo anno, davanti alle difficoltà che
comporta l’organizzazione delle iniziative di promozione della
lettura. Solo da un attento monitoraggio che premi le
professionalità, è stato detto, possono emergere situazioni che
qualifichino adeguatamente l’offerta, evitandone la sovraproduzione
non sempre calibrata sulle effettive esigenze dei lettori. Tutti gli
intervenuti hanno concordato sulla necessità di fare rete, lodando
l’intervento pubblico (in Sardegna i festival ricevono circa 1,5
milioni di finanziamento annuo) ma lamentando la mancanza dei
privati. La cancellazione dei festival, caso non raro in Sardegna,
impoverisce ulteriormente un territorio già gravato da gap culturali
rispetto al resto del Paese: l’Isola detiene il triste record
dell’abbandono scolastico ed è penultima per numero di laureati in
Italia. I festival non possono però fungere da supplenti se la
scuola non funziona. Il loro ruolo è un altro, quello di diffondere
la cultura dei libri non soltanto nei territori in cui risiedono ma
creando collegamenti con altri luoghi, unendo le forze: solo così i
festival possono continuare a operare per il bene della cultura.
Proseguono intanto eventi e presentazioni, quest’anno oltre 30, che l’AES - presente anche con un proprio stand grazie alla Fondazione di Sardegna - ha portato al Lingotto nella principale mostra-mercato europea del libro. Tra gli altri temi, oggi si è parlato delle statue di Mont’e Prama, che secondo l’archeologo Alessandro Atzeni, autore di “Gladiatores: combattimenti rituali nella Sardegna nuragica” (NOR) erano dei veri e propri protogladiatori: il libro è stato presentato con Walter Siccardi, leggenda tra gli stuntman italiani, che ha collaborato alla realizzazione di una video-ricostruzione dei combattimenti dei “pugilatori”. Dall’antica terra al cielo degli antichi, con la tesi descritta in “The Nuraghes and the Pleiades” (Condaghes), traduzione in inglese di “In terra come in cielo” di Augusto Mulas e Marco Sanna, che propone una lettura archeoastronomica del sistema insediativo nuragico della valle di Santu Antine.
Proseguono intanto eventi e presentazioni, quest’anno oltre 30, che l’AES - presente anche con un proprio stand grazie alla Fondazione di Sardegna - ha portato al Lingotto nella principale mostra-mercato europea del libro. Tra gli altri temi, oggi si è parlato delle statue di Mont’e Prama, che secondo l’archeologo Alessandro Atzeni, autore di “Gladiatores: combattimenti rituali nella Sardegna nuragica” (NOR) erano dei veri e propri protogladiatori: il libro è stato presentato con Walter Siccardi, leggenda tra gli stuntman italiani, che ha collaborato alla realizzazione di una video-ricostruzione dei combattimenti dei “pugilatori”. Dall’antica terra al cielo degli antichi, con la tesi descritta in “The Nuraghes and the Pleiades” (Condaghes), traduzione in inglese di “In terra come in cielo” di Augusto Mulas e Marco Sanna, che propone una lettura archeoastronomica del sistema insediativo nuragico della valle di Santu Antine.
Di
tutt’altro genere “Controluce” (Condaghes), secondo romanzo di
Claudia Aloisi, presentato insieme a Eleonora Carta e Anthony
LaMolinara, premio Oscar per gli effetti speciali per “Spiderman
2”: quest’ultimo ha collaborato alla realizzazione di un teaser
basato su “Flavia’s end”, precedente romanzo di Aloisi di cui
“Controluce” è il seguito, ambientato nella suggestiva Porto
Flavia. Spazio poi a “L’infinito in un istante”, terzo libro di
Emiliano Deiana e secondo pubblicato da Maxottantotto edizioni,
presentato insieme a Matteo Porru e Virginia Saba, viaggio nelle
epoche e nelle epopee, alla ricerca della grazia perduta. L’eccidio
di Buggerru è stato poi rievocato con “Eva e Petra” (Domus de
janas), novella scritta da Gianni Loy, con le illustrazioni di
Francesco Del Casino, già autore di diversi murales a Orgosolo, e
tradotta in logudorese da Banne Sio.
La giornata è stata chiusa da
“SCHWA: una soluzione senza problema” (Ediuni) di Yasmina Pani,
che riaccende il dibattito linguistico sul segno che dovrebbe aiutare
a superare le barriere di genere: non tutto quello che si scrive sul
tema è supportato dalla scienza, ma piuttosto sostenuto da
influencer e sedicenti esperti.
Domani, ultima giornata del Salone, l’AES presenta “Mamma, leggiamo una fiaba” (La Zattera) di Biagio Arixi con Vincenzo Di Dino, “S’intelligèntzia de Elias” (Janus) con Enzo Cugusi, Teresa Geninatti e Giacomo Lombardo, “La Teoria della Mela” di Michela Magliona (Catartica Edizioni) con Paola Demartini, Marco Demurtas e Andrea Pasotto e “Frida in Sardegna” di Matteo Pinna.
Domani, ultima giornata del Salone, l’AES presenta “Mamma, leggiamo una fiaba” (La Zattera) di Biagio Arixi con Vincenzo Di Dino, “S’intelligèntzia de Elias” (Janus) con Enzo Cugusi, Teresa Geninatti e Giacomo Lombardo, “La Teoria della Mela” di Michela Magliona (Catartica Edizioni) con Paola Demartini, Marco Demurtas e Andrea Pasotto e “Frida in Sardegna” di Matteo Pinna.
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