giovedì 30 ottobre 2025

Torna a Nuoro la Fiera regionale del libro. Dal 6 al 9 novembre “Un’isola e i suoi libri”; con AES e le istituzioni locali trenta editori da tutta la Sardegna

 
 

La Fiera regionale del libro torna a Nuoro, dopo lo straordinario successo dello scorso anno, quando aveva fatto registrare oltre cinquemila visitatori in tre giorni. 
“Un’isola e i suoi libri”, evento curato da AES - Associazione Editori Sardi, trova ancora casa nel capoluogo barbaricino dal 6 al 9 novembre, negli spazi del MAN (in alto nella foto di Donato Tore/Man) in corso Garibaldi, preceduta da un pre-fiera a partire da lunedì 3 novembre in una settimana dedicata anche alle scuole e ai mestieri del libro. L’appuntamento è realizzato in collaborazione con Comune di Nuoro, Provincia di Nuoro, la Diocesi, il Museo Archeologico “Asproni”, il Museo delle maschere mediterranee di Mamoiada, Spazio Ilisso, Invitalia, Laore, il Festival Mediterranea, Sardegna Teatro, Boche Teatro, le librerie cittadine e gli operatori culturali e turistici. 
«Ogni libro è una forma di ritorno – spiega la presidente AES Simonetta Castia –: torna chi scrive, chi pubblica, chi legge. Torna il pensiero, la lingua, la memoria. Con questa fiera gli editori sardi vogliono restituire ai libri il loro valore originario: essere ponti e strumenti riconoscibili di inclusione in un’isola che spesso si divide in nome della cultura. Nuoro diventa ancora una volta la capitale del libro sardo, il suo cuore dialogante, la casa di una comunità che pensa e sogna insieme».
Fondamentale la collaborazione con gli enti locali: «La scelta di Nuoro come sede della Fiera Regionale del Libro – sottolineano il presidente della Provincia Giuseppe Ciccolini e il sindaco di Nuoro Emiliano Fenu – rappresenta molto più di un riconoscimento: è un atto di fiducia verso una comunità che ha sempre fatto della cultura la propria identità e la propria forza. Investire nella cultura – aggiungono Ciccolini e Fenu – significa credere in una società più consapevole, aperta e solidale. La cultura è un’arma potente, ma anche fragile: va difesa, custodita e continuamente alimentata».
Una fiera diffusa. Se gli spazi del MAN costituiranno la parte espositiva, con le presentazioni dei libri in circa trenta incontri con autori e editori in quattro giorni, Un’isola e i suoi libri si presenta quest’anno come una fiera diffusa, grazie alle tante collaborazioni con gli operatori istituzionali e culturali cittadini, le imprese, i ristoratori e gli operatori culturali. La parte centrale del ricchissimo programma culturale è data dagli appuntamenti di promozione delle novità librarie, mentre è molto articolata l’offerta di laboratori per ragazzi, dalle primarie alle superiori, con lo scopo di incentivare e promuovere l’interesse alla lettura, così come non mancheranno momenti di confronto legati alle problematiche dell’editoria, in collaborazione con gli attori del mondo del libro, tra i quali si segnala l’edizione nuorese del forum “Tutti i libri del mondo”, che vedrà la partecipazione dei presidenti degli editori veneti, pugliesi e siciliani che si confronteranno, sabato 8, su sfide e opportunità dell’editoria contemporanea. Nella stessa giornata è prevista l’assegnazione del premio Lorem Ipsum.
In collaborazione con l’hub Sardegna di Invitalia, dal 31 ottobre al 6 novembre è in programma alla Camera di Commercio di Nuoro un panel rivolto alle scuole e mirato alla conoscenza dei mestieri del libro, con la partecipazione di testimonial d’eccezione, quali l’editore e traduttore Lorenzo Flabbi (L’Orma), il libraio Rocco Pinto (Libreria Il Ponte sulla Dora), lo scrittore Alberto Capitta (Il Maestrale), l’editrice Daniela di Sora (Voland), il bibliotecario Luca Valenza (Aib Piemonte).
Infine, l’Ex.Mè (nella foto) di piazza Mameli sarà teatro di tre speciali show-cooking letterari inseriti nella sezione Menu letterari, il 6, 7 e 9 novembre: “Colazione con Grazia, Bustianu e Bobore”, in collaborazione con gli autori, i ristoranti e le attività commerciali della città, moderati da Tommaso Sussarello, tra letture ad alta voce e un assaggio accompagnato da un calice di vino.

mercoledì 22 ottobre 2025

FRANCESCO MICHELI PRESENTA AL RIDOTTO DEL TEATRO COMUNALE DI FERRARA IL SUO LIBRO “IL CAPITALISTA RILUTTANTE”

 
Giovedì 23 ottobre alle 17.30 il Ridotto del Teatro Comunale di Ferrara “Claudio Abbado” ospiterà la presentazione del libro "Il capitalista riluttante" di Francesco Micheli, finanziere e mecenate, presidente dell'Associazione Ferrara Musica, con la moderazione e l’introduzione di Francesca Colombo, Direttrice generale e culturale di BAM, Biblioteca degli Alberi Milano, e la partecipazione di Marco Gulinelli, assessore alla Cultura del Comune di Ferrara, e Riccardo Maiarelli, presidente della Fondazione Estense. L’ingresso è libero. 
Braccio destro di Eugenio Cefis, sodale e rivale di Enrico Cuccia, a stretto contatto con Carlo De Benedetti e Raul Gardini, commensale di Roberto Calvi, in barca con Gianni Agnelli e Marco Tronchetti, socio dissociato di Armani. Francesco Micheli è sempre stato nel cuore del potere economico italiano. Eppure, si è sempre mostrato schivo al riguardo: un capitalista riluttante, forse perché il suo percorso viene da lontano. Parte da Parma, da un padre pianista e docente, da una madre molto attenta alla scelta della scuola migliore. 
Oggi, passati gli ottant'anni, Micheli ripercorre nel suo primo libro, edito da Solferino Libri, questo viaggio che lo ha reso unico nel panorama della nostra finanza: innamorato del mare, del volo, fine musicista, raffinato collezionista d'arte, tutto sempre mantenendo quella spontaneità e curiosità nei confronti del mondo che lo ha animato sin da bambino, quella capacità di divertirsi, sullo sfondo delle note del jazz. Un memoir formidabile che racconta un nomade della cultura e della vita che continua a cercare il bel suono, un visionario che ripercorre una vita vissuta da esploratore, col vento in faccia, per assaporarne ogni attimo e scoprire che è prezioso. Molto più del denaro.

Aa.Vv. - QUALCOSA LA' FUORI - Sellerio

 
Aa.Vv.
QUALCOSA LA' FUORI
Un’antologia New Black Horror
(titolo originale: Out there screaming. An anthology of New Black Horror, Randon House, ottobre 2023)
a cura di Jordan Peele, John Joseph Adams
traduzione di Luca Briasco
Sellerio editore
collana Il contesto / 173
ottobre 2025
pp. 528, euro 19
ISBN 9788838948800

L’antologia vincitrice del Bram Stoker Award e del British Fantasy Award. Una gemma nata dal genio di Jordan Peele, acclamato regista horror di classici contemporanei come Get Out-Scappa, Us-Noi e Nope.


L’horror ci permette di affrontare il nostro dolore e le nostre paure più profonde, in una catarsi che avviene attraverso l’intrattenimento. Con questa convinzione Jordan Peele ci invita ad attraversare la soglia della sua terrificante e raffinata antologia dell’orrore non solo per intrattenerci ma per scoprire, non senza sorprese, quanto sia difficile essere riconosciuti come esseri umani.
Diciannove racconti selezionati dal regista che più di tutti, negli ultimi anni, ha fatto scuola, grazie a film già diventati veri e propri cult; storie originali accomunate da temi più che mai attuali, la diversità, il trauma, il razzismo, la violenza della repressione, letti attraverso la lente del weird e dell’horror. Un’antologia di autrici e autori neri, nuove voci e scritture affermate, capaci di intrecciare mito, storia e identità per reinventare i confini del genere. Grandissima è la varietà di personaggi e ambientazioni: un poliziotto inizia a vedere occhi minacciosi sui fari delle macchine che ferma al posto di blocco; un’adolescente si immerge nelle profondità della Terra alla ricerca del demone che ha ucciso i suoi genitori; una creatura aliena cresce nel grembo di una donna ignara; una giovane donna segnata da una relazione tossica riceve all’improvviso un messaggio da incubo; in un mondo apocalittico le persone iniziano a «sfarfallare», dissolvendosi a scatti… Tutti gli autori e le autrici rappresentano l’ingiustizia, il dolore, la solitudine, la sopravvivenza, con un’arte tanto raffinata quanto inquietante, e in ognuna delle loro storie si insinua il raggelante fantasma di un potere, di un male assoluto, che attraverso la sopraffazione e la violenza segna la vita reale delle persone.
Qualcosa là fuori ci espone alle storture della società in cui viviamo, e dimostra come l’horror, attraverso il talento di voci appassionanti, originali e ambiziose, sia uno specchio che al tempo stesso deforma e rivela chi siamo davvero.

Anne Brontë - TU NON CONOSCI LA MIA DOTTRINA - Oligo

 
Anne Brontë
TU NON CONOSCI LA MIA DOTTRINA
testo inglese a fronte
traduzione e cura di Sara Grosoli
Oligo editore
collana Daimon
ottobre 2025
pp. 72, euro 13
ISBN 9791281000063
 
Un inedito di Anne Brontë. Il conflitto tra scienza e fede nel XIX secolo 

No, S, tu non conosci la mia dottrina. Pur essendo stati amici intimi fin dalla nostra infanzia, siamo sempre stati stranamente riservati sul tema della religione; anche se non puoi immaginare quale segreto dolore io abbia provato nello scoprire gradualmente e fortuitamente la tua mancanza di fede… Ma ora, dato che abbiamo rotto il ghiaccio, continuiamo a conversare di questo interessantissimo argomento; non come avversari in lotta tra di loro, ma come persone che con umiltà e zelo ricercano la verità”. 
Brontë vergò prima di spegnersi prematuramente a causa della tisi. In queste scarne e lucidissime pagine, per la prima volta tradotte in lingua italiana, riaffiora il dibattito sul conflitto fra scienza e fede che infuocò la società intellettuale durante l’epoca vittoriana e che ancora oggi non smette di interrogarci. Il testo è tradotto e curato da Sara Grosoli, esperta di narrativa vittoriana, che si è già occupata di autori come Charlotte Brontë, Mary Shelley, George Eliot e, per Oligo Editore, Rudyard Kipling (Come Shakespeare giunse a scrivere La tempesta).

Anne Brontë (Thornton, 17 gennaio 1820 – Scarborough, 28 maggio 1849) è stata una scrittrice britannica dell'età vittoriana, sorella minore delle più celebri Charlotte Brontë ed Emily Brontë. La sua opera più nota è La signora di Wildfell Hall, considerata da molti il primo romanzo femminista

Laureata in Lingue e letterature straniere all’Università di Bologna, Sara Grosoli ha concentrato i suoi studi sulla narrativa vittoriana. Ha lavorato come lettrice di narrativa straniera per la casa editrice Rizzoli. Ha tradotto opere di Charlotte Brontë, Mary Wollstonecraft, Louisa M. Alcott, George Sand, Mary Shelley, Isaak Babel’, Wilkie Collins, Elizabeth Gaskell, M.E. Braddon, Sarah Bernhardt e George Eliot. Ha curato un’edizione critica delle lettere di Anna Bolena e la pubblicazione della biografia di Jane Austen scritta dalle nipoti dell’autrice. Per Oligo Editore ha tradotto Come Shakespeare giunse a scrivere La tempesta di Rudyard Kipling, Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina di Olympe de Gouges e Due racconti di Virginia e Leonard Woolf.


Alla Kasa dal 28 ottobre alle 18.00 in mostra Jean-Michel Folon

 

In francese, la parola "Livresse" non esiste: è un po' come se in italiano dicessimo "librità". Abbiamo però pensato che non ci dispiaceva utilizzarla come titolo della nostra prossima mostra, che ospita i libri di un maestro dell'illustrazione come Jean-Michel Folon.

Folon ha attraversato la seconda metà del secolo scorso con l'inconfondibile leggerezza dei suoi acquerelli: quelle tinte tenui, rosate, celesti, verdine, che fanno da sfondo a uomini e donne privi di un'identità precisa, ma legati tra loro da un costante senso di poesia. È questo il sentimento che si trasmette in tutte le infinite applicazioni cui l'artista ha messo mano: copertine e illustrazioni di libri e riviste, certo, ma anche di dischi e agende... e poi un gran numero di manifesti e di oggetti sparsi che vanno da magnifiche ceramiche Ginori ai francobolli per il bicentenario della rivoluzione francese.

Vedere sparsi per la Kasa questi colori nelle loro svariate manifestazioni ci ha fatto amare anche questa parola nuova che evoca leggerezza e libertà, e che con la sola aggiunta di un apostrofo diventa l'ivresse: una ebbrezza che ti fa sentire nella giusta atmosfera di sogno che merita il viaggio in queste opere. Livresse apre martedì prossimo, 28 ottobre, alle 18.00.

K.

Silvia Falcione - TUTTE CHIACCHIERE - 8tto edizioni

 
Silvia Falcione
TUTTE CHIACCHIERE
le voci e i silenzi delle donne italiane di fine Ottocento

curatela interna di Manola Mendolicchio
con approfondimenti critici di Roberta Cesana e Vittoria Vittori
8tto edizioni
collana In sal8tto
ottobre 2025
pp. 160, euro 15
ISBN 9788831263665


Nello svolgimento della storia umana le donne hanno sempre ricoperto un ruolo centrale, ma poche forse se ne sono rese realmente conto. Nell’Ottocento scrivevano e parlavano bisbigliando e chiacchierando fra di loro nella domesticità dei loro salotti, mentre fuori imperversava la narrazione dominante della storia, della politica e dell’economia a uso e consumo del maschio. La seconda metà del secolo segna però in Italia una svolta in questo senso: quello che era un luogo deputato al mondo femminile e alle chiacchiere mondane, il salotto, diviene per mano delle stesse dame che lo abitano ritrovo di intellettuali, politici, artisti. Da lì in avanti la voce delle donne, a lungo relegata nel silenzio, riprende forza e vigore, oltrepassando il confine circoscritto dei luoghi domestici per appropriarsi di platee più ampie ed eterogenee. Anna Maria Mozzoni, Marchesa Colombi, Matilde Serao, Contessa Lara divengono personaggi a tutto tondo, che attraverso le loro azioni e i loro scritti riescono a ritagliarsi nella società del tempo un ruolo attivo ben definito. Conferenziere, giornaliste, scrittrici che utilizzando lo strumento delle “chiacchiere tra donne”, spesso con ironia, tracciano e raccontano la realtà che le circonda, mostrando al pubblico che le ascolta e le legge un punto di vista nuovo, sino ad allora misconosciuto ai più, quello femminile.
Silvia Falcione ci invita a passeggiare con lei tra i salotti fin de siècle e ad ascoltare le chiacchiere di quelle donne che le seppero trasformare in un primo strumento di emancipazione e di libertà, consapevoli che solo attraverso la parola il genere femminile avrebbe trovato, un giorno, la sua piena indipendenza.


dall' Introduzione
Una chiacchiera tira l’altra
 “In principio era il Verbo – e alla fine le chiacchiere.” 
Stanisław Jerzy Lec

“Venite, avvicinatevi pure. Non alla pagina, s’intende, figurativamente. Come avrete capito dal titolo, qui si chiacchiera. O, ancora meglio, si parla di chiacchiere. Si chiacchiera sulle chiacchiere. Nessun discorso serio, dunque, nessun discorso eccessivamente elaborato o profondo. Solo discorsi da poco, sciocchezze, giusto per passare un po’ il tempo. Roba da donne.” Se state continuando a leggere e non vi siete interrotti prima, signif ica che l’escamotage che ho utilizzato funziona oggi come un tempo: questo stratagemma comunicativo era lo stesso sfruttato a partire dal secondo Ottocento da moltissime autrici, giornaliste e novellatrici, per avvicinare il proprio pubblico, lettrici donne principalmente, e nel frattempo strizzare l’occhiolino allo sguardo vigile e prepotente degli uomini di casa. D’altronde, si sa, per gli uomini le donne non fanno altro che chiacchierare. Nel sentire comune è radicata questa convinzione: i discorsi tra donne sono frivoli, di poco conto. Non si nasconde che al genere femminile piace intrattenersi districandosi tra consigli di cucina, impressioni sulla manicure e accorgimenti sul make-up, sfogliando riviste che parlano di moda e di popstar, dal cinema ai grandi concerti. Questo avviene fin dalla prima gioventù: d’altronde i trend di TikTok che intrattengono i giovanissimi non sono poi così distanti dalle sezioni di Cioé e altre riviste affini, quando l’era digitale non era nemmeno all’orizzonte. Ebbene, non si tratta di una pratica dell’oggi, e il XIX secolo segna una svolta in questo senso. La voce delle donne a lungo è stata relegata nel silenzio; le stesse scrivevano e parlavano bisbigliando e chiacchierando fra di loro nella domesticità dei loro salotti, mentre fuori imperversava la narrazione dominante della storia, della politica e dell’economia degli uomini. Il circolo vizioso che costringeva il mondo femminile al silenzio è stato rotto in Italia proprio nel corso dell’Ottocento, quando i contingenti fatti sociopolitici hanno permesso alle donne di prendere parola e di far sentire la propria voce, una voce che “chiacchiera”. Lo spazio che riuscirono a ritagliarsi sui giornali (lo spazio che gli uomini loro concedevano, come ricorda Marchesa Colombi in numerosi e pungenti articoli scritti per il Corriere della Sera, giornale cofondato con il marito e diretto poi dallo stesso) infatti sembrava in apparenza solo un luogo di ciance tra donne, di racconti di occasione e di consigli di moda. Invece, tutto questo parlare di frivolezze diede la possibilità alle donne di far udire la propria voce, nell’esatto momento storico in cui nasceva il Regno d’Italia unito. Si può dire che, prima ancora dell’Italia unita, c’erano le riviste di moda per signore e signorine; in quelle riviste, modellate apposta per lettrici donne da scrittrici donne, trattavano consigli di moda, accorgimenti stagionali di trucco e parrucco, letture di svago, sfiziose ricette e suggerimenti per le faccende casalinghe… Nelle prime pagine dei quotidiani, nelle riviste serie e autorevoli, invece, parlavano gli uomini: argomentavano di fatti di cronaca, di politica estera, delle proposte in Parlamento, della guerra e della pace. Alle donne restarono le chiacchiere… E se le fecero bastare. Kirkegaard sull’argomento ebbe a dire che nulla è così demoralizzante come le chiacchiere. Kirkegaard non era donna e questo fa la differenza. La storia delle donne, come è stato indagato dalla numerosa letteratura scientifica e dalle diverse produzioni saggistiche e accademiche sul tema, è una storia di silenzi, di voci soffocate, strozzate ancor prima di essere ascoltate. Questo tema è antichissimo e nel secondo Ottocento non è affatto ignorato; d’altronde, se la voce della donna non fosse stata così interessante, si sarebbero dati tanta pena per reprimerla? In tutte le epoche e in tutti gli ambiti, dalla religione, alla politica, dalla scienza alla filosofia: se fosse stata così inoffensiva, questa rosa, si sarebbero tanto prodigati gli uomini a spogliarla, spina per spina, di ogni sua difesa? (...)

Silvia Falcione, classe 1999, si è laureata prima in Filosofia e poi in Editoria, culture della comunicazione e della moda all’Università degli Studi di Milano. Fin da piccola appassionata e onnivora lettrice, durante gli studi universitari si è dedicata all’approfondimento della scrittura femminile tra Ottocento e Novecento. Profondamente convinta del grande valore della Storia e delle storie, lavora in una libreria e collabora con l’ISRAL di Alessandria.

Peter Thiel - IL MOMENTO STRAUSSIANO - Liberilibri

 
Peter Thiel
IL MOMENTO STRAUSSIANO
a cura di Andrea Venanzoni
Liberilibri
collana Altrove
ottobre 20255
pp. XXXIV-66, eur 14
ISBN 9791280447715

Dopo il successo dell’esclusiva pubblicazione digitale della scorsa estate, arriva ora in libreria in formato cartaceo il libro di Peter Thiel Il momento straussiano, un testo agile e sintetico che rappresenta la bussola perfetta per orientarsi nell’attuale, e futura, dimensione politica americana, e comprenderne i riflessi sul mondo intero.
Thiel, l’eminenza grigia del nuovo potere americano, uno dei più influenti venture capitalist della Silicon Valley, già allievo a Stanford di René Girard e tra i primi giganti del Tech ad aver sostenuto Donald Trump, delinea qui la ragione filosofica della piena convergenza tra innovazione tecnologica e sicurezza.
Leo Strauss e intelligenza artificiale, Carl Schmitt e algoritmi, Palantir Technologies e teoria mimetica, il volume è una cavalcata nella mission della nuova Silicon Valley, concepita sempre meno quale spazio esclusivamente economico-finanziario e sempre più come argine contro la stagnazione e la decadenza della civiltà occidentale.
Il momento straussiano è curato da Andrea Venanzoni, che nel suo approfondito saggio introduttivo lo descrive come «un testo essenziale, fondamentale e probabilmente la migliore lente possibile per comprendere il presente», e anticipa al lettore i “concetti snudati” da Thiel: «Libertà attraverso la sicurezza, consapevolezza della forma inquieta della violenza, pericolo della stagnazione culturale, tecnologica e spirituale, tragedia dell’addormentamento catatonico delle forze innovative d’Occidente».
 
Peter Thiel (1971) è uno dei magnati dell’industria high-tech. Fondatore con Elon Musk di PayPal, ha supportato Mark Zuckerberg nell’espansione di Facebook e, tra molte altre cose, è fondatore e principale azionista di Palantir, gigante della analisi dei dati e dell’intelligenza artificiale.


venerdì 17 ottobre 2025

Annunciati i finalisti della XII edizione del Premio Internazionale di Lettaratura Città di Como. A Giovanni Caprara il Premio alla Carriera. Mursia pubbicherà il vincitore della sezione inediti. Appuntamento a Como l'8 novembre per conoscere i nomi dei vincitori

 

Sono stati ufficialmente selezionati i finalisti della dodicesima edizione del Premio Internazionale di Letteratura Città di Como, tra i più prestigiosi appuntamenti letterari in Italia e in Europa. Il concorso quest’anno ha registrato oltre 2.300 iscrizioni suddivise in tredici sezioni, offrendo una panoramica vivace della creatività contemporanea, con autori e editori dalla penisola e dall’estero. A questo link trovate i nomi dei finalisti: https://premiocittadicomo.it/i-finalisti-della-xii-edizione-2-2/
Nel dettaglio sono state 128 le iscrizioni nella sezione Autobiografia, 89 nella sezione Bambini/Ragazzi, 9 nella sezione Giornalismo, 54 in quella Multimediale, 598 nella sezione Narrativa edita e 390 nella Narrativa inedita, 22 nella sezione Opera a tema, 76 nella sezione Opera dall'estero, 170 per l'Opera prima. Nella sezione Poesia edita le iscrizioni sono state 232, mentre per la Poesia inedita 199. La sezione Racconto ha contato 89 iscrizioni, mentre la sezione Saggistica edita ed inedita si è attestata a 285.
La cerimonia di proclamazione si svolgerà sabato 8 novembre alle ore 16 nella Sala Bianca del Teatro Sociale di Como, celebrando i vincitori di tutte le categorie e offrendo un ricevimento dedicato a ospiti e stampa.
Importante novità dell’edizione 2025 è l’accordo con Mursia, storica casa editrice italiana. Mursia dal 2025 è il nuovo partner del Premio e pubblicherà il vincitore della sezione narrativa inediti, offrendo così un’opportunità concreta di debutto nel panorama editoriale italiano.
Il Premio alla Carriera sarà assegnato a Giovanni Caprara (nella foto), giornalista, editorialista scientifico del Corriere della Sera, saggista, storico della scienza e dello spazio, valorizzando il dialogo tra letteratura e divulgazione culturale.
Da sempre l’evento si distingue per pluralità e apertura, con una rosa di sezioni che include narrativa edita e inedita, poesia, saggistica, opera prima, giornalismo, multimediale, opera a tema, bambini/ragazzi, biografia, narrativa internazionale e altro. Negli anni il Premio Città di Como ha incoronato autori destinati a lasciare un segno nella letteratura italiana e non solo. Fra i vincitori della narrativa edita troviamo Camilla Baresani, Franco Di Mare, Ilaria Tuti, Daniela Raimondi, Saverio D’Ercole e Roberto Moliterni; nella saggistica Domenico Quirico, Corrado Augias, Luca Ricolfi, Franco Gabrielli, Ernesto Galli Della Loggia, Giorgio Zanchini; nella poesia Fabio Pusterla, Sebastiano Aglieco, Alessandro Catà. Licia Colo, Giovanna Pancheri e Marco Valle si sono distinti nell’Opera a Tema, Andrea Maggi e Anna Vullo nella sezione Ragazzi, Enrico Rotelli e Daniela Musini nella biografia. Il percorso di Margherita Nani, L’Ospite, vincitore tra gli inediti nel 2018, selezionato dal Premio Strega, testimonia la forza del concorso nel promuovere talenti autentici.
Il Premio Letterario Città di Como, ideato nel 2014 da Giorgio Albonico e promosso dall’Associazione Eleutheria, è patrocinato dalla Regione Lombardia, dal Comune di Como, dalla Provincia di Como, Comune di Erba, Camera di Commercio Como Lecco, Università degli Studi dell’Insubria, Comune di Tremezzina. Oggi rappresenta uno dei più rilevanti concorsi letterari italiani, caratterizzato dalla presenza di una giuria di assoluto prestigio che garantisce imparzialità e trasparenza nel processo di valutazione. Il montepremi complessivo è di 30.000 euro, cifra che può essere aumentata per sostenere nuove iniziative culturali e benefiche lanciate durante l’evento.
Il premio non si limita al sostegno degli autori; esso promuove attivamente progetti culturali e iniziative di particolare rilievo. Nelle edizioni precedenti, ha già offerto contributi significativi a enti assistenziali, hospice pediatrici e a un ospedale in Siria.
Inoltre, il Premio arricchisce l'offerta culturale organizzando, nel corso dell'anno, convegni su temi di grande attualità. Solo quest'anno si sono tenuti tre incontri di successo con rinomati relatori: Invecchiare in salute, Viaggio nel mistero e Fake news e social.
Molti degli autori e dei libri che partecipano al Premio sono anche protagonisti di interviste con Giorgio Albonico nel programma televisivo Storie d’autore, trasmesso sull'emittente locale di Como.


martedì 14 ottobre 2025

Edizioni le Assassine è la Migliore Casa Editrice a Giallo Garda 2025

 

Edizioni le Assassine, di Tiziana Prina, si aggiudica il Premio Speciale per la Migliore Casa Editrice in occasione dell'undicesima edizione del Festival Giallo Garda, che si è svolta domenica 12 ottobre 2025 al Vittoriale degli Italiani a Gardone Riviera.
La motivazione del Premio:
Le Assassine di Tiziana Prina Scrittrici lontane nello spazio, in mondi letterari diversi da quelli a noi familiari; scrittrici lontane nel tempo, in recessi poco noti o sconosciuti della grande epopea del giallo. In questi territori incogniti, l’unica, appassionata e appassionante ricerca di Tiziana Prina e delle sue Assassine trova da anni autentici tesori, portando alla luce il contributo essenziale delle donne nelle origini, nell’evoluzione e nell’arricchimento dei punti di vista della letteratura crime.


Edizioni le Assassine nasce nel 2017 dalla passione per le storie che sanno lasciare il segno. Il focus della casa editrice è il mistero in tutte le sue sfumature: dal giallo classico, al thriller psicologico, al noir o semplicemente alla trama dalla forte intensità emotiva. Gli stili sono i più diversi come lo sono i contesti geografici che fanno da palcoscenico ai libri: Corea del Sud, Malesia, Marocco, Repubblica Ceca, Turchia, per menzionarne alcuni. Il filo conduttore è la scelta di pubblicare solo scrittrici e la tensione narrativa. Le collane delle Edizioni le Assassine non seguono una formula: cercano invece la sorpresa, la complessità.
Dichiara l’editrice Tiziana Prina (nella foto): «Mi chiamo Tiziana Prina e la mia grande passione per i viaggi e la curiosità del mondo mi ha sempre accompagnato. L'idea di unire i miei interessi (viaggi, lingue ed editoria) è nata frequentando fiere del libro internazionali, dove inizialmente mi recavo per proporre testi a editori. È stato in quel contesto che ho deciso di fondare una casa editrice per pubblicare i libri che più mi appassionano. Nel 2017 è nata l'iniziativa Edizioni Le Assassine, con il primo titolo pubblicato a febbraio 2018. Attualmente, il catalogo conta circa trenta titoli, suddivisi in due collane: Vintage (dedicata ad autrici del passato inedite in Italia) Oltreconfine (che presenta autrici di letteratura crime e noir provenienti da diverse parti del mondo) e la nuovissima Sisters (che amplia gli orizzonti del catalogo, senza tradire la nostra anima. Apriamo le porte a nuove voci, capaci di dare vita a storie appassionanti e memorabili che ci portano lungo sentieri narrativi inaspettati). Il focus è su autrici che, pur essendo poco o per niente note in Italia, godono di un rilevante peso letterario e civile all'estero. Il mio obiettivo non è solo offrire una storia avvincente, ma anche far conoscere il background culturale e sociale delle scrittrici. Per noi, ogni storia ha valore, e i crimini peggiori sono la banalità e la noia: a quelle, non facciamo sconti».
 
Sito web: www.edizionileassassine.it

Tillie Olsen - YONNONDIO - Marietti1820

 
Tillie Olsen
YONNONDIO
La storia degli Holbrook

traduzione di Giovanna Scocchera
appendice di Cinzia Biagiotti
Marietti1820
ottobre 2025
pp. 248, euro 20
ISBN 9788821156502


Yonnondio, parola ripresa da una poesia di Walt Whitman, e che nella lingua della tribù degli irochesi significa «lamento per una perdita», è la storia della famiglia Holbrook che poco meno di un secolo fa provò a credere nel sogno americano. La seguiamo in un percorso straziante quando, durante la Grande Depressione, si trasferisce dalle miniere di carbone delWyoming a una fattoria in affitto nel Nebraska, per approdare nei mattatoi e nei quartieri miserabili di Omaha, nel vano tentativo di migliorare le proprie condizioni di vita. Otto capitoli narrati dalla piccola Mazie, la primogenita della famiglia, da Anna, la madre, e da un narratore onnisciente, che tuona implacabile contro la menzogna e incita alla resistenza politica.

Tillie Olsen (1912-2007) è figlia di ebrei russi di militanza socialista, immigrati negli Stati Uniti agli inizi del Novecento. A vent’anni, già membro della Lega dei giovani comunisti, ha la prima figlia, che chiama Karla in onore di Karl Marx, da un uomo che l’abbandona subito dopo. È costretta, quindi, a lavorare senza sosta per il sostentamento della famiglia. Fa la cameriera, la lavandaia, l’operaia, la saldatrice. Partecipa al nascente movimento sindacale nella San Francisco degli anni Trenta, dove incontra il suo futuro marito, Jack Olsen, con cui ha altre tre figlie. Sono gli anni di un intenso attivismo che le costa, nel periodo maccartista, due arresti e la sorveglianza da parte dell’FBI. Solo nel 1955 grazie a una borsa di studio a Stanford, e con le figlie ormai cresciute, può dedicarsi alla scrittura, che aveva amato da sempre ma frequentato in modo solo frammentario. Nel 1961 esce Tell Me a Riddle che la consacra al successo. Nel 1974 pubblica Yonnondio, un romanzo cominciato quarant’anni prima, e nel 1978, infine, la raccolta di saggi Silences, in cui indaga la letteratura delle donne e della classe operaia. Con una produzione attenta ai temi del lavoro, della condizione femminile e della militanza politico-sociale, Tillie Olsen diventa una voce libera, potente e pluripremiata della letteratura nordamericana del XX secolo. Per Marietti1820 è uscita la raccolta di racconti Fammi un indovinello (2024).


Salvatore Satta, a Sassari il secondo convegno a 50 anni dalla scomparsa. Il 17 ottobre nuovo appuntamento all’Università per riscoprire lo scrittore e giurista

 

Dopo la grande partecipazione di pubblico nel primo evento a Nuoro, Sassari si prepara a ospitare il secondo dei tre convegni dedicati alla figura dello scrittore e giurista Salvatore Satta, nel cinquantesimo anniversario della scomparsa, organizzati da AES - Associazione editori sardi. L’incontro, intitolato “Salvatore Satta: l’impegno giuridico e il valore letterario”, è in programma il 17 ottobre dalle 9 nell’aula magna dell’Università di Sassari. Nella città turritana l’autore di Il giorno del giudizio ha compiuto i suoi studi liceali e accademici, oltre ad aver incontrato figure fondamentali per la sua vita, come il penalista Giacomo Delitala e il docente Lorenzo Mossa. La giornata sarà aperta dai saluti del rettore Gavino Mariotti, del direttore del Dipartimento di Giurisprudenza Michele Maria Comenale Pinto e del sindaco di Sassari Giuseppe Mascia. Interverranno quindi, coordinati da Mauro Grondona dell’Università di Genova Federico Puppo, ordinario di Filosofia all’Università di Trento, Luca Stefanelli, docente di Letteratura italiana contemporanea all’Università di Pavia, Gianmario Demuro, ordinario di Diritto costituzionale all’Università di Cagliari e la critica letteraria Angela Guiso. Alla sessione pomeridiana, coordinata da Rosanna Ortu dell’ateneo sassarese, parteciperanno Silvia Calamandrei della Biblioteca Archivio Piero Calamandrei, Piergiuseppe Lai, associato di Diritto processuale civile all’Università di Sassari, Alessandro Carrera, direttore del Department of Modern and classical languages e Director of Italian studies alla University of Houston in Texas e Tommaso Gazzolo, associato di Filosofia del diritto all’ateneo sassarese. Gli incontri sono curati dal comitato scientifico composto dalla presidente e critica letteraria Angela Guiso, dai docenti universitari Carlo Felice Casula, Luigi Nonne e Rosanna Ortu, col sostegno della Regione Sardegna. È prevista la diretta streaming sui canali YouTube e Facebook dell’AES.


Al convegno nuorese (nella foto), il 10 ottobre all’auditorium Giovanni Lilliu del Museo del Costume, sono intervenuti la presidente della Regione Alessandra Todde, il sindaco di Nuoro Emiliano Fenu, il presidente dell’ISRE Stefano Lavra e Maria Luisa Serra, presidente di Scienze dei servizi giuridici dell’Università di Sassari. Oltre al sostegno delle istituzioni, rappresentate ai massimi livelli, è da segnalare il pubblico numerosissimo, tra cui molti studenti delle scuole cittadine, e l’elevato spessore culturale degli interventi. L’iniziativa, resa possibile dal sostegno dell’Assessorato Regionale alla Cultura, gode del patrocinio dell’Università degli Studi di Sassari, dell’Accademia dei Lincei, dell’Istituto Regionale Etnografico di Nuoro, dei Comuni di Nuoro e Sassari, dell’Ordine degli Avvocati di Nuoro.

venerdì 10 ottobre 2025

Nadeesha Uyangoda - ACQUA SPORCA - Einaudi

 
Nadeesha Uyangoda
ACQUA SPORCA
Einaudi
collana Stile Libero
2025
pp. 288, € 18,50
ISBN 9788806259747
 

Intrecciando la storia tumultuosa dello Sri Lanka e lo sfondo della provincia italiana, le vite di quattro donne si inerpicano lungo sentieri lastricati di rancore, rabbia e amarezza, mentre tentano di andare avanti ritornando indietro, a casa. Dopo trent’anni trascorsi in Italia, Neela ha deciso di tornare in Sri Lanka. Come l’attrazione gravitazionale della Luna, questa scelta genera maree che si ritirano dalle coste della sua famiglia, scoprendo ansie radicate nelle menti e spiriti ancestrali imprigionati nei corpi. Sull’isola, sua sorella Himali cresce una figlia sul modello di un ideale politico, con un marito fantasma, ex militante comunista immigrato senza documenti in Europa. Pavitra, la sorella più piccola, alle spalle un matrimonio insapore, si aggira come uno spettro in un appartamento non suo, soffrendo la povertà che l’ha costretta a dare in pegno l’unica ricchezza che possedeva. Ayesha, la figlia di Neela, vive a Milano una vita sgretolata, precaria, senza mai riuscire a «trovare né la soddisfazione morale né la compensazione economica». Una storia famigliare ambientata tra il presente e il passato, tra due spazi geografici che sradicano e frammentano, tra un Paese in cui è difficile provare a realizzare i propri sogni e uno in cui la magia e il mito pervadono ancora ogni cosa.
 
Nadeesha Uyangoda è una scrittrice italofona nata in Sri Lanka, autrice del libro L'unica persona nera nella stanza (66thand2nd 2021) - vincitore del Premio Sila nella sezione «Economia e Società» e del Premio Rapallo Speciale «Anna Maria Ortese» - e di Corpi che contano (66thand2nd 2024). Per Einaudi ha pubblicato Acqua sporca (2025). Inoltre, è ideatrice del podcast Sulla Razza (Juventus/OnePodcast), ha scritto per media nazionali e stranieri e cura la rubrica Il libro di «Internazionale».



 Éntula a Cagliari: Nadeesha Uyangoda presenta "Acqua sporca"
“A romanticizzare la memoria
dei luoghi è sempre chi emigra,
chi resta fa i conti
con i ruderi di quelle fantasie.”

ACQUA SPORCA
di e con Nadeesha Uyangoda
in dialogo con Mamadou Mbengue
Fondazione Siotto, via dei Genovesi 114, ore 19
Cagliari, martedì 14 ottobre 
 


giovedì 9 ottobre 2025

Pablo Echaurren - L'ETERNA PERIFERIA - Bordeaux

 
Pablo Echaurren
L'ETERNA PERIFERIA
Il Neanderthal e Duchamp

Bordeaux edizioni
collana RIF_Lezioni
orrobre 2025
pp. 92, euro 12
ISBN 9791259632013

In questo libro affascinante e visionario, Pablo Echaurren intreccia archeologia, arte contemporanea, filosofia e autobiografia per riflettere sul senso profondo dell’umano, a partire dalla figura del Neanderthal. L’autore esplora la “periferia” come luogo fisico, mentale e simbolico, opponendola alla centralità egemonica della storia ufficiale, dell’arte istituzionalizzata e del pensiero dominante. Muovendosi tra le selci preistoriche della bonifica pontina e i readymade di Marcel Duchamp, Echaurren immagina un’altra umanità: meno aggressiva, più contemplativa, forse più gentile. Attraverso passeggiate, osservazioni, intuizioni e confronti con studiosi e scoperte scientifiche, il libro propone un’alternativa utopica alla narrazione evolutiva e culturale del sapiens, elevando il Neanderthal a simbolo di una possibilità diversa, non ancora del tutto svanita. Un invito a “cambiare specie”, a immaginare nuove forme di esistenza, più umane dell’umano.
 
Pablo Echaurren (Roma, 22 gennaio 1951) è un pittore, fumettista e scrittore italiano.
La sua produzione si è sviluppata all’insegna della contaminazione fra generi, fra alto e basso, arte e arti applicate, secondo un approccio progettuale, manuale e mentale, tipico del laboratorio. Ne discende un’idea dell’artista come artefice e inventore a tutto campo (pittura, ceramica, illustrazione, fumetto, scrittura, video), indifferente agli steccati e alle gerarchie che solitamente tendono a comprimere la creatività.

Carlo Rovelli - SULL'EGUAGLIANZA DI TUTTE LE COSE - Adelphi

 
Carlo Rovelli
SULL'EGUAGLIANZA DI TUTTE LE COSE
Lezioni americane

Adelphi
Piccola Biblioteca Adelphi, 823
ottobre 2025
pp. 214, 5 immagini a colori, € 15,00
ISBN 9788845940293


La scienza del XX secolo ha modificato per sempre la nostra comprensione della realtà, anche se siamo ben lontani dal poter affermare che questa realtà abbia un senso (forse non accadrà mai). Eppure, è grazie alla meccanica quantistica che il pensiero può dirsi per la prima volta libero di percorrere strade veramente ignote. A coltivare quello shock permanente, fatto di «stupore e vertigine», è Carlo Rovelli che, dalle Sette brevi lezioni di fisica, con leggerezza si muove fra gli abissi speculativi della relatività quantistica, senza paura di toccarne il fondo – anche perché quel fondo, secondo lui, non esiste. «Elettroni e mente, sassi e leggi, giudizi e galassie non sono di natura essenzialmente diversa gli uni dagli altri. Sono nozioni che si illuminano a vicenda». Di questo continuo gioco di specchi è fatto il mondo, e per comprenderlo in tutta la sua complessità, per vederne la coerenza e «sentire che è la nostra casa», scrive Rovelli, bisogna fare un salto ulteriore e accogliere l’incertezza che è al cuore della conoscenza, quella che porta all’«eguaglianza di tutte le cose». Come il personaggio di un racconto del Zhuangzi – uno dei grandi libri dell’antichità – che dopo aver sognato di essere una farfalla «svolazzante e soddisfatta della sua sorte» non sa più se è stato lui a sognare la farfalla o è la farfalla a sognare lui.
 
Carlo Rovelli presenta "Sull'eguaglianza di tutte le cose" al Teatro Dal Verme di Milano




Tanti, possibili, accessibili: l'impegno delle Edizioni La Meridiana per i libri per tutti

 

Sabato 11 ottobre saremo a Bologna, presso la Biblioteca Salaborsa, per l'evento "Moltiplicare mondi. Tanti, possibili, accessibili: i libri per il diritto alla lettura" organizzato dal Centro Documentazione Handicap - Cooperativa Accaparlante.
Elvira Zaccagnino, direttrice delle edizioni la meridiana, interverrà durante la plenaria pomeridiana per raccontare il nostro impegno nell'accessibilità culturale: dalla produzione e messa in commercio dei libri accessibili (in CAA, ad alta leggibilità, audiolibri, Silent book) al progetto Lettori alla Pari, che con i suoi eventi e le sue attività formative e laboratoriali porta i libri accessibili in scuole, biblioteche e spazi culturali.
Sempre nella plenaria, Fabio Fornasari racconterà l'esperienza del progetto ConTatto (da noi promosso con la cooperativa Zorba) all'interno della Casa di Reclusione di Turi, dove i detenuti hanno trasformato la lettera di Antonio Gramsci "L'albero del riccio", indirizzata a suo figlio Delio, in un libro tattile pensato per persone non vedenti.
Tra i laboratori previsti nella mattinata, Luca Cenci (Coop. Accaparlante e coordinatore del gruppo Librarsi, che cura la nostra collana accessibile Parimenti) approfondirà l'uso della CAA come strumento concreto per favorire l'accessibilità e l'inclusione in contesti educativi, sociali e culturali. E anche Teresa Righetti (founder ArtistiCAA®) che, a partire dai libri del progetto "Frida Kahlo pittrice coraggiosa", "Van Gogh pittore malinconico" e "Paul Klee pittore musicista", a nostra edizione, parlerà di arte accessibile. 
L'evento si svolge in collaborazione con il Comune di Bologna e la Rete Biblioteche di Bologna, nell'ambito del Patto per la lettura.

mercoledì 8 ottobre 2025

Jan Struther - LA SIGNORA MINIVER - Elliot

 
Jan Struther
LA SIGNORA MINIVER
(titolo originale Mrs. Miniver, 1939)
traduzione di Carla Pinna
Elliot edizioni
collana Raggi
ottobre 2025
pp. 244, € 17.50


Nata come protagonista di una serie di articoli sul «Times» – lo scrittore Peter Fleming propose all’autrice di curare una rubrica su «una donna ordinaria che conduce una vita altrettanto ordinaria» –, il personaggio della signora Miniver riscosse un immediato e straordinario successo sin dal suo debutto, nel 1937, tanto da diventare dopo solo due anni un libro e nel 1942 un film pluripremiato agli Oscar. La vita della signora Miniver, che «gode dei suoi quarant’anni molto più intensamente di quanto non avesse goduto i trenta», non è poi così ordinaria: abita in una graziosa villetta a Chelsea con il marito Clem, affermato architetto, i tre figli, e completano l’assetto familiare decisamente upper class una tata, una cuoca e una governante. L’estate si trascorre in un cottage nel Kent, i weekend immersi in battute di caccia. E quando la Seconda guerra mondiale arriva a sparigliare il suo mondo ordinato, la signora Miniver conserva intatto il suo spirito, con entusiasmo e incrollabile forza d’animo. Scene di vita quotidiana che brillano di una verve ironica e di una gioiosa leggerezza, rivelando quanto le esistenze tranquille possano essere preziose.
 
«Era una bella cosa tornare alla tranquillità, dopo aver riposto i ricordi estivi quasi in un astuccio, riprendere le abitudini consuete, il corso normale della vita di cui le vacanze rappresentavano un intermezzo insignificante. Non che non le piacessero le vacanze; ma provava sempre – ed era questa forse la misura della sua particolare felicità – un certo sollievo quando esse giungevano al termine»

Jan Struther (1901-1953), pseudonimo di Joyce Anstruther, nata a Whitchurch, nel Buckinghamshire, frequentò la prestigiosa Miss Ironside’s School di Londra e sposò il broker Anthony Maxtone Graham, con il quale ebbe tre figli. Negli anni Trenta iniziò a collaborare con il settimanale satirico «Punch» e poi con il «Times». Dalla rubrica quindicinale sul «Times» dedicata alla signora Miniver fu tratto prima il libro e poi l’omonimo film del 1942, pluripremiato agli Oscar e noto per aver commosso profondamente l’America che entrava in guerra.

Renzo Paris - LA FAVOLOSA ELSA - Elliot

 
Renzo Paris
LA FAVOLOSA ELSA
Elliot edizioni
Collana Scatti
ottobre 2025
pp. 144, € 16.50


La favolosa Elsa chiude la trilogia dei ritratti femminili di Renzo Paris. Dopo Miss Rosselli e Madame Betti ecco un’altra artista, forse la più estrema: Elsa Morante. L’amicizia con l’autrice de L'isola di Arturo durò nove anni, dal 1965 al 1974, l'anno de La Storia, e continuò idealmente fino a dopo la sua morte avvenuta nel 1985. Più del corpo qui il filo conduttore è l'ombra, con cui l'autore conversa anche dopo l'irrompere di un dramma familiare personale che tenterà di togliere il respiro alla letteratura e alla vita stessa. Le ricordanze seguono un ritmo interiore, non cronachistico, e sono a volte fluttuanti come detta la memoria involontaria proustiana. Ogni capitolo narra un episodio, a volte divertente come quello del ritorno da Capri seminuda, e ne emerge una Elsa Morante lontana dal perbenismo borghese e affascinata dalle mode giovanili, vicina ai “capelloni di piazza di Spagna”, con le sue gonne lunghe e l’immancabile foulard. Sfilano in questo romanzo sentimentale gli amori e gli amici di Morante: Moravia, Visconti, Bill Morrow, Sandro Penna, Pier Paolo Pasolini, la sorella Maria e la pittrice Bice Brichetto, fino a Dario Bellezza e Jean-Noel Schifano.

Renzo Paris è nato a Celano nel 1944 e vive a Roma dal 1955. Poeta, romanziere e critico, ha insegnato letteratura francese nelle Università di Salerno e Viterbo.
Collabora con «il manifesto» e «il Venerdì di Repubblica». Tra le ultime opere pubblicate: Il Fenicottero, vita segreta di Ignazio Silone (Elliot, 2014), Pasolini ragazzo a vita (in corso di ripubblicazione per il cinquantenario dalla morte), Miss Rosselli (Neri Pozza, 2020), Pasolini Moravia due volti dello scandalo (Einaudi, 2022) e Madame Betti (Elliot, 2024).

Sara Mesa - IL CONCORSO - La Nuova Frontiera

 
Sara Mesa
IL CONCORSO
(titolo originale Oposición, Editorial Anagrama S.A. 2025)
traduzione di Elisa Tramontin
La Nuova Frontiera
collana Liberamente
settembre 2025
pp. 224, euro 17,50
ISBN 9788883734946
 

Compresi che una parte di me stava già accettando la mia situazione lì dentro. In un certo senso mi stavo appropriando di un pezzetto di terra, quell’angolo in mezzo al nulla che all’inizio mi era risultato tanto ostile e che ora era mio. Fu una rivelazione scomoda e sconcertante.”
Sara ha un impiego temporaneo in un ufficio pubblico e studia per un concorso che dovrebbe assicurarle stabilità e sicurezza. Dal primo istante, però, si trova immersa in un ambiente vagamente minaccioso, fatto di mansioni fumose, regole contraddittorie e direttive insensate.
Cerca di adattarsi, ma la macchina burocratica inizia lentamente a soffocarla. Il disagio cresce in silenzio, tra momenti di sconforto e piccoli atti di resistenza: la scrittura, il disegno, la poesia, l’osservazione minuziosa diventano gli unici strumenti per non smarrirsi, finché un suo gesto inaspettato metterà in crisi l’intero sistema.
Con una prosa incisiva e implacabile, Sara Mesa coglie magistralmente le ridicole e grottesche storture dell’apparato amministrativo, consegnandoci un romanzo ipnotico e irriverente tra le cui pagine serpeggia un dilemma: adattarsi o ribellarsi? Scegliere la tranquillità o la libertà? Sottomettersi o fuggire?

Come inizia
La scrivania la piazzarono in mezzo al nulla, in un punto di passaggio, senza finestre. Si sentiva un ronzio costante, chissà di quale apparecchio o cos’altro. Posai la borsa e la cartellina sopra la scrivania, il giaccone sullo schienale della sedia e mi sedetti ad aspettare proprio come mi aveva indicato l’usciere. Lì, nella penombra, si sentiva soltanto il ronzio, nulla più, e le sue minime variazioni ogni due o tre secondi, come un corpo asfissiato che riusciva a fatica a prendere una boccata d’aria. Davanti a me, la parete color crema; a sinistra, la curva dietro la quale c’era il corridoio che portava agli uffici; a destra, la porta a due ante con gli oblò da cui ero appena entrata. Era una fredda mattinata d’inverno, aveva da poco fatto giorno, la luce mi fece pensare alla consistenza porosa della cera. Ebbi la sensazione di essermi introdotta di soppiatto in un edificio disabitato. Di occupare quel posto per errore. C’era un computer sopra la scrivania, con la sua tastiera e il suo mouse. Un computer non molto nuovo, ingiallito dal tempo, con adesivi aziendali e un’etichetta con un codice a barre. Dopo qualche minuto di indecisione, premetti il pulsante di accensione. Lo schermo si tinse di blu, poi di bianco e alla fine di un brillante verde mela. Sul desktop, una dopo l’altra, cominciarono ad apparire diverse icone. Spostai il mouse con cautela, ci cliccai sopra. Non portavano da nessuna parte oppure mi chiedevano password che non conoscevo. Spensi il computer, tirai fuori i fogli che mi ero portata e me li misi davanti, prima in una pila, tutti insieme, poi sparsi perché occupassero più spazio. Il ronzio si era interrotto. Aspettai. Erano le otto passate quando sentii i primi impiegati. Arrivavano alla spicciolata, come a scaglioni: alle otto e dieci, alle otto e venti, alle otto e mezza, alle nove, alle nove e venti. Saluti, schiarimenti di gola, colpetti di tosse, qualche risata, passi lenti e altri più svelti, mischiati. Tutti svoltavano dalla parte opposta. Io intuivo le loro sagome attraverso gli oblò, macchie indistinte che apparivano e poi si rimpicciolivano e scomparivano. Rimasi al mio posto in ascolto di tutte quelle persone che andavano a infilarsi chissà dove, chiedendomi perché nessuno si dirigesse verso gli uffici. Mi alzai e percorsi il corridoio laterale con circospezione, come se stessi contravvenendo a una regola. Tre cubicoli a vetri, ciascuno dotato di una sola postazione, erano ancora al buio. In fondo c’era un bagno, o quello che sembrava essere un bagno, forse un piccolo ripostiglio, o forse niente, solo una porta cieca o d’emergenza. Sulle targhette accanto a ogni ufficio non erano indicati nomi, solo incarichi. caposezione. caposezione. caposezione. Tre capisezione. Ancora non se ne era presentato neanche uno. Senza aver concluso nulla, tornai alla mia scrivania. Alle dieci e mezza la porta con gli oblò si aprì. Un uomo alto, piuttosto esile, con una valigetta, un cappotto lungo e l’aria di essere sommamente preso dai fatti suoi, passò davanti alla mia scrivania. Buongiorno, disse. Buongiorno, risposi. Quella creatura spettrale svoltò nel corridoio e andò verso gli uffici. Una luce si accese. Caposezione uno? Caposezione due? Caposezione tre? Il silenzio si ispessì al suo passaggio. Impossibile saperlo.

Sara Mesa, nata a Madrid nel 1976, è una pluripremiata autrice di racconti e romanzi.
Ha pubblicato Cuatro por cuatro, finalista del premio Herralde, Cicatrice (Bompiani, 2017), Un incendio invisible, Cara de pan, la raccolta di racconti Mala letra e la novella Silencio administrativo.
Con La Nuova Frontiera ha pubblicato i romanzi Un amore, libro dell’anno per i maggiori supplementi letterari spagnoli e finalista al Premio Strega Europeo, e La famiglia.

Shlomo Sand - L'INVENZIONE DEL POPOLO EBRAICO - Mimesis

 
Shlomo Sand
L'INVENZIONE DEL POPOLO EBRAICO
(titolo originale ,2008 מתי ואיך הומצא העם היהודי )
traduzione di Elisa Carandina
Mimesis edizioni
fuori collana
2024
pp. 576. euro 26
ISBN 9791222310732

 
E se la storia ufficiale del popolo ebraico, costruita e tramandata dagli studiosi, non fosse altro che un mito con cui giustificare l’impresa coloniale dello Stato di Israele? E se la narrazione che ne propone una storia “unitaria”, descrivendola come un percorso lineare che dall’epoca biblica arriva ai giorni nostri con il ritorno nella terra perduta, fosse il falso ideologico di una storiografia di stampo nazionalista?
Nella sua opera più importante, che ha acceso un ardente dibattito in diversi paesi ed è diventata un best seller, lo storico israeliano Shlomo Sand smonta la teoria dell’esilio forzato a opera dei Romani, sostenendo che gli ebrei discendano da una moltitudine di convertiti provenienti da varie aree del Medio Oriente e dell’Europa orientale. Il viaggio a ritroso nella storia proposto da Sand, basato su fonti e reperti archeologici, mette in discussione con coraggio le fondamenta della politica identitaria dello Stato di Israele ed è animato dalla speranza in un futuro di pace e in una società israeliana aperta e multiculturale.
Con una prefazione inedita dell’autore.
 
Shlomo Sand (Linz, 1946), storico e scrittore di fama internazionale. Nato da una famiglia di ebrei polacchi sopravvissuti all’Olocausto, nel 1948 emigra a Giaffa. Nel 1977 si laurea in Storia all’Università di Parigi. Attualmente è professore emerito di Storia all’Università di Tel Aviv. L’invenzione del popolo ebraico è stato nella classifica dei best seller in Israele per diciannove settimane e in Francia ha vinto il premio Aujourd’hui.



Silvio Ziliotto - DAYTONSKA STANICA - Infinito

 
Silvio Ziliotto
DAYTONSKA STANICA
Viaggio nella pace che non c’è 

prefazione di Luca Leone
introduzione di Diana Bošnjak Monai
presentazione di Marina Brualdi
postfazione di Roberto Borghi
Infinito edizioni
ottobre 20255
pp. 104, € 14,00
ISBN 9788868618605
 

Daytonska stanica. Viaggio nella pace che non c’è è un percorso che parte dalla “stazione di Dayton” per ricordare quello che non vuole essere più ricordato, ormai posto nel dimenticatoio della nostra memoria, che ha rimosso una delle pagine più ambigue e oscure della storia europea, apertasi con l’aggressione militare alla Bosnia Erzegovina del 1992 e conclusasi – o più probabilmente no – nel novembre del 1995 con gli Accordi di pace che prendono nome dall’anonima cittadina dell’Ohio. Una pagina che tuttora, dagli anni Novanta, segna una profonda faglia tra la cosiddetta Europa democratica e quella obliata e in divenire, fonte spesso di caos e di problematiche che riguardano l’intero continente, per non dire il mondo.
Un libro coraggioso nato sul campo, che trae spunto dalle infinite situazioni e persone incontrate nell’esistenza balcanica dell’autore, parallela a quella italiana. Non uno sguardo vuoto al passato, tuttavia, ma riflessioni e spunti per il presente e il futuro di tutte le terre che hanno subìto dapprima le guerre degli anni Novanta, poi gli Accordi di Dayton.

Silvio Ziliotto (Milano, 1971) è traduttore, interprete e docente di lingua e letteratura serba, croata e bosniaca. È consulente e autore dei lemmi degli autori e dei profili delle letterature slovena, croata, serba, bosniaca, montenegrina, macedone e albanese della Garzantina della letteratura (2007). Tra i libri tradotti ama ricordare: la monografia Palmižana, la saga della Quintessenza (2005); la raccolta di racconti Gli occhi colmi di terra, di  (2011); Diario da Sarajevo, di Dubravka Ustalic (Infinito edizioni, 2016). Ha pubblicato La sentinella del piccolo popolo (Infinito edizioni, 2019) e ha curato con Luca Leone il saggio Dayton, 1995 (Infinito edizioni, 2020).

Fumio Yamamoto - I DILEMMI DELLE DONNE CHE LAVORANO - Neri Pozza


Fumio Yamamoto
I DILEMMI DELLE DONNE CHE LAVORANO
(titolo originale 働く女たちのジレンマ, 2000)
traduzione di Gala Maria Follaco
Neri Pozza
collana Bloom
ottobre 2025
pp. 224, euro 18
ISBN 9788854531529


Haruka deve smettere di parlare della sua malattia, ma non sa se ne è capace. È guarita, eppure la malattia sembra ormai diventata la sua identità. Tutti nella sua vita, amici, fidanzato, famiglia, la vedono come la solita Haruka. Nessuno pare accettare la sua trasformazione. Izumi deve trovarsi un lavoro ma, da quando è stata costretta a stravolgere la sua realtà, non è più sicura di volerlo. E se questa nuova vita, senza marito e senza occupazione, fosse la felicità? Ogni notte Katō deve arrivare alla fine del turno al minimarket senza essere molestata. Deve soprattutto cercare di non pensare alla figlia adolescente, che non vive più in casa da quattro anni e che spera solo di non diventare mai come sua madre. Mito deve scegliere se sposare il suo fidanzato. Oppure lasciarlo. Dopo sette anni, sarebbe il naturale esito della loro relazione, anche se per Mito significherebbe sposare un quasi trentenne disoccupato: e se il passato fosse tutto quello che è rimasto fra loro? Sumie deve fermarsi. Selvaggia e senza un luogo in cui posarsi, cerca calore, forse adorazione, di sicuro una vita eccitante. Non è però disposta a barattare nulla in cambio della sua libertà.
In questo libro ormai diventato di culto, Fumio Yamamoto racchiude le tante anime femminili della società giapponese, tra emancipazione e ruoli tradizionali, aspirazioni legittime e millenarie aspettative. Riscoperto a venticinque anni dalla prima pubblicazione, e solo ora tradotto in italiano, questo classico moderno, femminista e anticapitalista, è una lettura senza tempo.

Fumio Yamamoto (1962-2021) è autrice di romanzi e saggi. Tra i suoi titoli ricordiamo Loveholic, che ha vinto il Yoshikawa Eiji Prize nel 1999, e Blu o l’altro blu (atmosphere libri 2024). I dilemmi delle donne che lavorano ha vinto il prestigioso Premio Naoki che lo ha consacrato a bestseller mondiale.

Cinzia Caminiti - FRANCESCA SERIO E LE ALTRE - Algra

 
Cinzia Caminiti
FRANCESCA SERIO E LE ALTRE
Donne contro la mafia

Algra editore
ottobre 2025
pp. 184, euro 15
ISBN 9788893418577


Quindici racconti veri, vissuti a partire dagli anni Cinquanta in poi. Storie. E anche Storia della mafia subita e combattuta da quindici donne che la ricordano da vittime, dolenti spettatrici e attiviste. Donne diventate, loro malgrado, emblema e simbolo della lotta a cosa nostra in Sicilia. Una Sicilia che non aveva tenuto conto di quella forza e di quel coraggio. Donne di valore le “donne contro la mafia”, testimoni della ferocia mafiosa, pietre d’inciampo per chi volesse provare a cancellare la memoria delle vittime. Storie sì di vite spezzate, ma anche di lotta rigenerativa, di denuncia, di fiducia nelle nuove generazioni chiamate qui a riscattare una terra insanguinata. Questo libro, tutto al femminile, è duro come un pugno nello stomaco perché se si racconta la mafia bisogna raccontarla in tutta la sua crudezza. Non è un’analisi del fenomeno mafioso, né un studio giuridico, né un trattato sociologico. è solo la narrazione asciutta e semplice di fatti veri tratti dalla cronaca, ché solo così arriverà alla pancia e al cuore di tutti. Dolore. Poesia. Speranza nella Giustizia e in un domani migliore.

Cinzia Caminiti Nicotra, sin da giovanissima avviata allo studio del canto e della musica, sotto la guida del M° Franco Greco, partecipa a importanti concorsi televisivi nazionali e internazionali, nonché all’incisione di alcuni LP. Nel 1980 inizia il suo percorso teatrale e nel 1986, con l’intento di promuovere e divulgare la cultura popolare siciliana, costituisce l’Associazione Culturale Schizzid’Arte della quale, dal 1991, è Presidente e Direttore Artistico. Poliedrica la sua attività che la vede impegnata, anche con altre realtà teatrali e musicali, come cantante, attrice, ricercatrice, autrice di testi teatrali, regista e, più specificatamente, come animatore socioculturale ed esperta in materia etno-antropologica. Attualmente sta lavorando alla catalogazione di canti, cunti, santini e altro materiale riguardante il Natale siciliano.