venerdì 10 ottobre 2025

Nadeesha Uyangoda - ACQUA SPORCA - Einaudi

 
Nadeesha Uyangoda
ACQUA SPORCA
Einaudi
collana Stile Libero
2025
pp. 288, € 18,50
ISBN 9788806259747
 

Intrecciando la storia tumultuosa dello Sri Lanka e lo sfondo della provincia italiana, le vite di quattro donne si inerpicano lungo sentieri lastricati di rancore, rabbia e amarezza, mentre tentano di andare avanti ritornando indietro, a casa. Dopo trent’anni trascorsi in Italia, Neela ha deciso di tornare in Sri Lanka. Come l’attrazione gravitazionale della Luna, questa scelta genera maree che si ritirano dalle coste della sua famiglia, scoprendo ansie radicate nelle menti e spiriti ancestrali imprigionati nei corpi. Sull’isola, sua sorella Himali cresce una figlia sul modello di un ideale politico, con un marito fantasma, ex militante comunista immigrato senza documenti in Europa. Pavitra, la sorella più piccola, alle spalle un matrimonio insapore, si aggira come uno spettro in un appartamento non suo, soffrendo la povertà che l’ha costretta a dare in pegno l’unica ricchezza che possedeva. Ayesha, la figlia di Neela, vive a Milano una vita sgretolata, precaria, senza mai riuscire a «trovare né la soddisfazione morale né la compensazione economica». Una storia famigliare ambientata tra il presente e il passato, tra due spazi geografici che sradicano e frammentano, tra un Paese in cui è difficile provare a realizzare i propri sogni e uno in cui la magia e il mito pervadono ancora ogni cosa.
 
Nadeesha Uyangoda è una scrittrice italofona nata in Sri Lanka, autrice del libro L'unica persona nera nella stanza (66thand2nd 2021) - vincitore del Premio Sila nella sezione «Economia e Società» e del Premio Rapallo Speciale «Anna Maria Ortese» - e di Corpi che contano (66thand2nd 2024). Per Einaudi ha pubblicato Acqua sporca (2025). Inoltre, è ideatrice del podcast Sulla Razza (Juventus/OnePodcast), ha scritto per media nazionali e stranieri e cura la rubrica Il libro di «Internazionale».



 Éntula a Cagliari: Nadeesha Uyangoda presenta "Acqua sporca"
“A romanticizzare la memoria
dei luoghi è sempre chi emigra,
chi resta fa i conti
con i ruderi di quelle fantasie.”

ACQUA SPORCA
di e con Nadeesha Uyangoda
in dialogo con Mamadou Mbengue
Fondazione Siotto, via dei Genovesi 114, ore 19
Cagliari, martedì 14 ottobre 
 


giovedì 9 ottobre 2025

Pablo Echaurren - L'ETERNA PERIFERIA - Bordeaux

 
Pablo Echaurren
L'ETERNA PERIFERIA
Il Neanderthal e Duchamp

Bordeaux edizioni
collana RIF_Lezioni
orrobre 2025
pp. 92, euro 12
ISBN 9791259632013

In questo libro affascinante e visionario, Pablo Echaurren intreccia archeologia, arte contemporanea, filosofia e autobiografia per riflettere sul senso profondo dell’umano, a partire dalla figura del Neanderthal. L’autore esplora la “periferia” come luogo fisico, mentale e simbolico, opponendola alla centralità egemonica della storia ufficiale, dell’arte istituzionalizzata e del pensiero dominante. Muovendosi tra le selci preistoriche della bonifica pontina e i readymade di Marcel Duchamp, Echaurren immagina un’altra umanità: meno aggressiva, più contemplativa, forse più gentile. Attraverso passeggiate, osservazioni, intuizioni e confronti con studiosi e scoperte scientifiche, il libro propone un’alternativa utopica alla narrazione evolutiva e culturale del sapiens, elevando il Neanderthal a simbolo di una possibilità diversa, non ancora del tutto svanita. Un invito a “cambiare specie”, a immaginare nuove forme di esistenza, più umane dell’umano.
 
Pablo Echaurren (Roma, 22 gennaio 1951) è un pittore, fumettista e scrittore italiano.
La sua produzione si è sviluppata all’insegna della contaminazione fra generi, fra alto e basso, arte e arti applicate, secondo un approccio progettuale, manuale e mentale, tipico del laboratorio. Ne discende un’idea dell’artista come artefice e inventore a tutto campo (pittura, ceramica, illustrazione, fumetto, scrittura, video), indifferente agli steccati e alle gerarchie che solitamente tendono a comprimere la creatività.

Carlo Rovelli - SULL'EGUAGLIANZA DI TUTTE LE COSE - Adelphi

 
Carlo Rovelli
SULL'EGUAGLIANZA DI TUTTE LE COSE
Lezioni americane

Adelphi
Piccola Biblioteca Adelphi, 823
ottobre 2025
pp. 214, 5 immagini a colori, € 15,00
ISBN 9788845940293


La scienza del XX secolo ha modificato per sempre la nostra comprensione della realtà, anche se siamo ben lontani dal poter affermare che questa realtà abbia un senso (forse non accadrà mai). Eppure, è grazie alla meccanica quantistica che il pensiero può dirsi per la prima volta libero di percorrere strade veramente ignote. A coltivare quello shock permanente, fatto di «stupore e vertigine», è Carlo Rovelli che, dalle Sette brevi lezioni di fisica, con leggerezza si muove fra gli abissi speculativi della relatività quantistica, senza paura di toccarne il fondo – anche perché quel fondo, secondo lui, non esiste. «Elettroni e mente, sassi e leggi, giudizi e galassie non sono di natura essenzialmente diversa gli uni dagli altri. Sono nozioni che si illuminano a vicenda». Di questo continuo gioco di specchi è fatto il mondo, e per comprenderlo in tutta la sua complessità, per vederne la coerenza e «sentire che è la nostra casa», scrive Rovelli, bisogna fare un salto ulteriore e accogliere l’incertezza che è al cuore della conoscenza, quella che porta all’«eguaglianza di tutte le cose». Come il personaggio di un racconto del Zhuangzi – uno dei grandi libri dell’antichità – che dopo aver sognato di essere una farfalla «svolazzante e soddisfatta della sua sorte» non sa più se è stato lui a sognare la farfalla o è la farfalla a sognare lui.
 
Carlo Rovelli presenta "Sull'eguaglianza di tutte le cose" al Teatro Dal Verme di Milano




Tanti, possibili, accessibili: l'impegno delle Edizioni La Meridiana per i libri per tutti

 

Sabato 11 ottobre saremo a Bologna, presso la Biblioteca Salaborsa, per l'evento "Moltiplicare mondi. Tanti, possibili, accessibili: i libri per il diritto alla lettura" organizzato dal Centro Documentazione Handicap - Cooperativa Accaparlante.
Elvira Zaccagnino, direttrice delle edizioni la meridiana, interverrà durante la plenaria pomeridiana per raccontare il nostro impegno nell'accessibilità culturale: dalla produzione e messa in commercio dei libri accessibili (in CAA, ad alta leggibilità, audiolibri, Silent book) al progetto Lettori alla Pari, che con i suoi eventi e le sue attività formative e laboratoriali porta i libri accessibili in scuole, biblioteche e spazi culturali.
Sempre nella plenaria, Fabio Fornasari racconterà l'esperienza del progetto ConTatto (da noi promosso con la cooperativa Zorba) all'interno della Casa di Reclusione di Turi, dove i detenuti hanno trasformato la lettera di Antonio Gramsci "L'albero del riccio", indirizzata a suo figlio Delio, in un libro tattile pensato per persone non vedenti.
Tra i laboratori previsti nella mattinata, Luca Cenci (Coop. Accaparlante e coordinatore del gruppo Librarsi, che cura la nostra collana accessibile Parimenti) approfondirà l'uso della CAA come strumento concreto per favorire l'accessibilità e l'inclusione in contesti educativi, sociali e culturali. E anche Teresa Righetti (founder ArtistiCAA®) che, a partire dai libri del progetto "Frida Kahlo pittrice coraggiosa", "Van Gogh pittore malinconico" e "Paul Klee pittore musicista", a nostra edizione, parlerà di arte accessibile. 
L'evento si svolge in collaborazione con il Comune di Bologna e la Rete Biblioteche di Bologna, nell'ambito del Patto per la lettura.

mercoledì 8 ottobre 2025

Jan Struther - LA SIGNORA MINIVER - Elliot

 
Jan Struther
LA SIGNORA MINIVER
(titolo originale Mrs. Miniver, 1939)
traduzione di Carla Pinna
Elliot edizioni
collana Raggi
ottobre 2025
pp. 244, € 17.50


Nata come protagonista di una serie di articoli sul «Times» – lo scrittore Peter Fleming propose all’autrice di curare una rubrica su «una donna ordinaria che conduce una vita altrettanto ordinaria» –, il personaggio della signora Miniver riscosse un immediato e straordinario successo sin dal suo debutto, nel 1937, tanto da diventare dopo solo due anni un libro e nel 1942 un film pluripremiato agli Oscar. La vita della signora Miniver, che «gode dei suoi quarant’anni molto più intensamente di quanto non avesse goduto i trenta», non è poi così ordinaria: abita in una graziosa villetta a Chelsea con il marito Clem, affermato architetto, i tre figli, e completano l’assetto familiare decisamente upper class una tata, una cuoca e una governante. L’estate si trascorre in un cottage nel Kent, i weekend immersi in battute di caccia. E quando la Seconda guerra mondiale arriva a sparigliare il suo mondo ordinato, la signora Miniver conserva intatto il suo spirito, con entusiasmo e incrollabile forza d’animo. Scene di vita quotidiana che brillano di una verve ironica e di una gioiosa leggerezza, rivelando quanto le esistenze tranquille possano essere preziose.
 
«Era una bella cosa tornare alla tranquillità, dopo aver riposto i ricordi estivi quasi in un astuccio, riprendere le abitudini consuete, il corso normale della vita di cui le vacanze rappresentavano un intermezzo insignificante. Non che non le piacessero le vacanze; ma provava sempre – ed era questa forse la misura della sua particolare felicità – un certo sollievo quando esse giungevano al termine»

Jan Struther (1901-1953), pseudonimo di Joyce Anstruther, nata a Whitchurch, nel Buckinghamshire, frequentò la prestigiosa Miss Ironside’s School di Londra e sposò il broker Anthony Maxtone Graham, con il quale ebbe tre figli. Negli anni Trenta iniziò a collaborare con il settimanale satirico «Punch» e poi con il «Times». Dalla rubrica quindicinale sul «Times» dedicata alla signora Miniver fu tratto prima il libro e poi l’omonimo film del 1942, pluripremiato agli Oscar e noto per aver commosso profondamente l’America che entrava in guerra.

Renzo Paris - LA FAVOLOSA ELSA - Elliot

 
Renzo Paris
LA FAVOLOSA ELSA
Elliot edizioni
Collana Scatti
ottobre 2025
pp. 144, € 16.50


La favolosa Elsa chiude la trilogia dei ritratti femminili di Renzo Paris. Dopo Miss Rosselli e Madame Betti ecco un’altra artista, forse la più estrema: Elsa Morante. L’amicizia con l’autrice de L'isola di Arturo durò nove anni, dal 1965 al 1974, l'anno de La Storia, e continuò idealmente fino a dopo la sua morte avvenuta nel 1985. Più del corpo qui il filo conduttore è l'ombra, con cui l'autore conversa anche dopo l'irrompere di un dramma familiare personale che tenterà di togliere il respiro alla letteratura e alla vita stessa. Le ricordanze seguono un ritmo interiore, non cronachistico, e sono a volte fluttuanti come detta la memoria involontaria proustiana. Ogni capitolo narra un episodio, a volte divertente come quello del ritorno da Capri seminuda, e ne emerge una Elsa Morante lontana dal perbenismo borghese e affascinata dalle mode giovanili, vicina ai “capelloni di piazza di Spagna”, con le sue gonne lunghe e l’immancabile foulard. Sfilano in questo romanzo sentimentale gli amori e gli amici di Morante: Moravia, Visconti, Bill Morrow, Sandro Penna, Pier Paolo Pasolini, la sorella Maria e la pittrice Bice Brichetto, fino a Dario Bellezza e Jean-Noel Schifano.

Renzo Paris è nato a Celano nel 1944 e vive a Roma dal 1955. Poeta, romanziere e critico, ha insegnato letteratura francese nelle Università di Salerno e Viterbo.
Collabora con «il manifesto» e «il Venerdì di Repubblica». Tra le ultime opere pubblicate: Il Fenicottero, vita segreta di Ignazio Silone (Elliot, 2014), Pasolini ragazzo a vita (in corso di ripubblicazione per il cinquantenario dalla morte), Miss Rosselli (Neri Pozza, 2020), Pasolini Moravia due volti dello scandalo (Einaudi, 2022) e Madame Betti (Elliot, 2024).

Sara Mesa - IL CONCORSO - La Nuova Frontiera

 
Sara Mesa
IL CONCORSO
(titolo originale Oposición, Editorial Anagrama S.A. 2025)
traduzione di Elisa Tramontin
La Nuova Frontiera
collana Liberamente
settembre 2025
pp. 224, euro 17,50
ISBN 9788883734946
 

Compresi che una parte di me stava già accettando la mia situazione lì dentro. In un certo senso mi stavo appropriando di un pezzetto di terra, quell’angolo in mezzo al nulla che all’inizio mi era risultato tanto ostile e che ora era mio. Fu una rivelazione scomoda e sconcertante.”
Sara ha un impiego temporaneo in un ufficio pubblico e studia per un concorso che dovrebbe assicurarle stabilità e sicurezza. Dal primo istante, però, si trova immersa in un ambiente vagamente minaccioso, fatto di mansioni fumose, regole contraddittorie e direttive insensate.
Cerca di adattarsi, ma la macchina burocratica inizia lentamente a soffocarla. Il disagio cresce in silenzio, tra momenti di sconforto e piccoli atti di resistenza: la scrittura, il disegno, la poesia, l’osservazione minuziosa diventano gli unici strumenti per non smarrirsi, finché un suo gesto inaspettato metterà in crisi l’intero sistema.
Con una prosa incisiva e implacabile, Sara Mesa coglie magistralmente le ridicole e grottesche storture dell’apparato amministrativo, consegnandoci un romanzo ipnotico e irriverente tra le cui pagine serpeggia un dilemma: adattarsi o ribellarsi? Scegliere la tranquillità o la libertà? Sottomettersi o fuggire?

Come inizia
La scrivania la piazzarono in mezzo al nulla, in un punto di passaggio, senza finestre. Si sentiva un ronzio costante, chissà di quale apparecchio o cos’altro. Posai la borsa e la cartellina sopra la scrivania, il giaccone sullo schienale della sedia e mi sedetti ad aspettare proprio come mi aveva indicato l’usciere. Lì, nella penombra, si sentiva soltanto il ronzio, nulla più, e le sue minime variazioni ogni due o tre secondi, come un corpo asfissiato che riusciva a fatica a prendere una boccata d’aria. Davanti a me, la parete color crema; a sinistra, la curva dietro la quale c’era il corridoio che portava agli uffici; a destra, la porta a due ante con gli oblò da cui ero appena entrata. Era una fredda mattinata d’inverno, aveva da poco fatto giorno, la luce mi fece pensare alla consistenza porosa della cera. Ebbi la sensazione di essermi introdotta di soppiatto in un edificio disabitato. Di occupare quel posto per errore. C’era un computer sopra la scrivania, con la sua tastiera e il suo mouse. Un computer non molto nuovo, ingiallito dal tempo, con adesivi aziendali e un’etichetta con un codice a barre. Dopo qualche minuto di indecisione, premetti il pulsante di accensione. Lo schermo si tinse di blu, poi di bianco e alla fine di un brillante verde mela. Sul desktop, una dopo l’altra, cominciarono ad apparire diverse icone. Spostai il mouse con cautela, ci cliccai sopra. Non portavano da nessuna parte oppure mi chiedevano password che non conoscevo. Spensi il computer, tirai fuori i fogli che mi ero portata e me li misi davanti, prima in una pila, tutti insieme, poi sparsi perché occupassero più spazio. Il ronzio si era interrotto. Aspettai. Erano le otto passate quando sentii i primi impiegati. Arrivavano alla spicciolata, come a scaglioni: alle otto e dieci, alle otto e venti, alle otto e mezza, alle nove, alle nove e venti. Saluti, schiarimenti di gola, colpetti di tosse, qualche risata, passi lenti e altri più svelti, mischiati. Tutti svoltavano dalla parte opposta. Io intuivo le loro sagome attraverso gli oblò, macchie indistinte che apparivano e poi si rimpicciolivano e scomparivano. Rimasi al mio posto in ascolto di tutte quelle persone che andavano a infilarsi chissà dove, chiedendomi perché nessuno si dirigesse verso gli uffici. Mi alzai e percorsi il corridoio laterale con circospezione, come se stessi contravvenendo a una regola. Tre cubicoli a vetri, ciascuno dotato di una sola postazione, erano ancora al buio. In fondo c’era un bagno, o quello che sembrava essere un bagno, forse un piccolo ripostiglio, o forse niente, solo una porta cieca o d’emergenza. Sulle targhette accanto a ogni ufficio non erano indicati nomi, solo incarichi. caposezione. caposezione. caposezione. Tre capisezione. Ancora non se ne era presentato neanche uno. Senza aver concluso nulla, tornai alla mia scrivania. Alle dieci e mezza la porta con gli oblò si aprì. Un uomo alto, piuttosto esile, con una valigetta, un cappotto lungo e l’aria di essere sommamente preso dai fatti suoi, passò davanti alla mia scrivania. Buongiorno, disse. Buongiorno, risposi. Quella creatura spettrale svoltò nel corridoio e andò verso gli uffici. Una luce si accese. Caposezione uno? Caposezione due? Caposezione tre? Il silenzio si ispessì al suo passaggio. Impossibile saperlo.

Sara Mesa, nata a Madrid nel 1976, è una pluripremiata autrice di racconti e romanzi.
Ha pubblicato Cuatro por cuatro, finalista del premio Herralde, Cicatrice (Bompiani, 2017), Un incendio invisible, Cara de pan, la raccolta di racconti Mala letra e la novella Silencio administrativo.
Con La Nuova Frontiera ha pubblicato i romanzi Un amore, libro dell’anno per i maggiori supplementi letterari spagnoli e finalista al Premio Strega Europeo, e La famiglia.

Shlomo Sand - L'INVENZIONE DEL POPOLO EBRAICO - Mimesis

 
Shlomo Sand
L'INVENZIONE DEL POPOLO EBRAICO
(titolo originale ,2008 מתי ואיך הומצא העם היהודי )
traduzione di Elisa Carandina
Mimesis edizioni
fuori collana
2024
pp. 576. euro 26
ISBN 9791222310732

 
E se la storia ufficiale del popolo ebraico, costruita e tramandata dagli studiosi, non fosse altro che un mito con cui giustificare l’impresa coloniale dello Stato di Israele? E se la narrazione che ne propone una storia “unitaria”, descrivendola come un percorso lineare che dall’epoca biblica arriva ai giorni nostri con il ritorno nella terra perduta, fosse il falso ideologico di una storiografia di stampo nazionalista?
Nella sua opera più importante, che ha acceso un ardente dibattito in diversi paesi ed è diventata un best seller, lo storico israeliano Shlomo Sand smonta la teoria dell’esilio forzato a opera dei Romani, sostenendo che gli ebrei discendano da una moltitudine di convertiti provenienti da varie aree del Medio Oriente e dell’Europa orientale. Il viaggio a ritroso nella storia proposto da Sand, basato su fonti e reperti archeologici, mette in discussione con coraggio le fondamenta della politica identitaria dello Stato di Israele ed è animato dalla speranza in un futuro di pace e in una società israeliana aperta e multiculturale.
Con una prefazione inedita dell’autore.
 
Shlomo Sand (Linz, 1946), storico e scrittore di fama internazionale. Nato da una famiglia di ebrei polacchi sopravvissuti all’Olocausto, nel 1948 emigra a Giaffa. Nel 1977 si laurea in Storia all’Università di Parigi. Attualmente è professore emerito di Storia all’Università di Tel Aviv. L’invenzione del popolo ebraico è stato nella classifica dei best seller in Israele per diciannove settimane e in Francia ha vinto il premio Aujourd’hui.



Silvio Ziliotto - DAYTONSKA STANICA - Infinito

 
Silvio Ziliotto
DAYTONSKA STANICA
Viaggio nella pace che non c’è 

prefazione di Luca Leone
introduzione di Diana Bošnjak Monai
presentazione di Marina Brualdi
postfazione di Roberto Borghi
Infinito edizioni
ottobre 20255
pp. 104, € 14,00
ISBN 9788868618605
 

Daytonska stanica. Viaggio nella pace che non c’è è un percorso che parte dalla “stazione di Dayton” per ricordare quello che non vuole essere più ricordato, ormai posto nel dimenticatoio della nostra memoria, che ha rimosso una delle pagine più ambigue e oscure della storia europea, apertasi con l’aggressione militare alla Bosnia Erzegovina del 1992 e conclusasi – o più probabilmente no – nel novembre del 1995 con gli Accordi di pace che prendono nome dall’anonima cittadina dell’Ohio. Una pagina che tuttora, dagli anni Novanta, segna una profonda faglia tra la cosiddetta Europa democratica e quella obliata e in divenire, fonte spesso di caos e di problematiche che riguardano l’intero continente, per non dire il mondo.
Un libro coraggioso nato sul campo, che trae spunto dalle infinite situazioni e persone incontrate nell’esistenza balcanica dell’autore, parallela a quella italiana. Non uno sguardo vuoto al passato, tuttavia, ma riflessioni e spunti per il presente e il futuro di tutte le terre che hanno subìto dapprima le guerre degli anni Novanta, poi gli Accordi di Dayton.

Silvio Ziliotto (Milano, 1971) è traduttore, interprete e docente di lingua e letteratura serba, croata e bosniaca. È consulente e autore dei lemmi degli autori e dei profili delle letterature slovena, croata, serba, bosniaca, montenegrina, macedone e albanese della Garzantina della letteratura (2007). Tra i libri tradotti ama ricordare: la monografia Palmižana, la saga della Quintessenza (2005); la raccolta di racconti Gli occhi colmi di terra, di  (2011); Diario da Sarajevo, di Dubravka Ustalic (Infinito edizioni, 2016). Ha pubblicato La sentinella del piccolo popolo (Infinito edizioni, 2019) e ha curato con Luca Leone il saggio Dayton, 1995 (Infinito edizioni, 2020).

Fumio Yamamoto - I DILEMMI DELLE DONNE CHE LAVORANO - Neri Pozza


Fumio Yamamoto
I DILEMMI DELLE DONNE CHE LAVORANO
(titolo originale 働く女たちのジレンマ, 2000)
traduzione di Gala Maria Follaco
Neri Pozza
collana Bloom
ottobre 2025
pp. 224, euro 18
ISBN 9788854531529


Haruka deve smettere di parlare della sua malattia, ma non sa se ne è capace. È guarita, eppure la malattia sembra ormai diventata la sua identità. Tutti nella sua vita, amici, fidanzato, famiglia, la vedono come la solita Haruka. Nessuno pare accettare la sua trasformazione. Izumi deve trovarsi un lavoro ma, da quando è stata costretta a stravolgere la sua realtà, non è più sicura di volerlo. E se questa nuova vita, senza marito e senza occupazione, fosse la felicità? Ogni notte Katō deve arrivare alla fine del turno al minimarket senza essere molestata. Deve soprattutto cercare di non pensare alla figlia adolescente, che non vive più in casa da quattro anni e che spera solo di non diventare mai come sua madre. Mito deve scegliere se sposare il suo fidanzato. Oppure lasciarlo. Dopo sette anni, sarebbe il naturale esito della loro relazione, anche se per Mito significherebbe sposare un quasi trentenne disoccupato: e se il passato fosse tutto quello che è rimasto fra loro? Sumie deve fermarsi. Selvaggia e senza un luogo in cui posarsi, cerca calore, forse adorazione, di sicuro una vita eccitante. Non è però disposta a barattare nulla in cambio della sua libertà.
In questo libro ormai diventato di culto, Fumio Yamamoto racchiude le tante anime femminili della società giapponese, tra emancipazione e ruoli tradizionali, aspirazioni legittime e millenarie aspettative. Riscoperto a venticinque anni dalla prima pubblicazione, e solo ora tradotto in italiano, questo classico moderno, femminista e anticapitalista, è una lettura senza tempo.

Fumio Yamamoto (1962-2021) è autrice di romanzi e saggi. Tra i suoi titoli ricordiamo Loveholic, che ha vinto il Yoshikawa Eiji Prize nel 1999, e Blu o l’altro blu (atmosphere libri 2024). I dilemmi delle donne che lavorano ha vinto il prestigioso Premio Naoki che lo ha consacrato a bestseller mondiale.

Cinzia Caminiti - FRANCESCA SERIO E LE ALTRE - Algra

 
Cinzia Caminiti
FRANCESCA SERIO E LE ALTRE
Donne contro la mafia

Algra editore
ottobre 2025
pp. 184, euro 15
ISBN 9788893418577


Quindici racconti veri, vissuti a partire dagli anni Cinquanta in poi. Storie. E anche Storia della mafia subita e combattuta da quindici donne che la ricordano da vittime, dolenti spettatrici e attiviste. Donne diventate, loro malgrado, emblema e simbolo della lotta a cosa nostra in Sicilia. Una Sicilia che non aveva tenuto conto di quella forza e di quel coraggio. Donne di valore le “donne contro la mafia”, testimoni della ferocia mafiosa, pietre d’inciampo per chi volesse provare a cancellare la memoria delle vittime. Storie sì di vite spezzate, ma anche di lotta rigenerativa, di denuncia, di fiducia nelle nuove generazioni chiamate qui a riscattare una terra insanguinata. Questo libro, tutto al femminile, è duro come un pugno nello stomaco perché se si racconta la mafia bisogna raccontarla in tutta la sua crudezza. Non è un’analisi del fenomeno mafioso, né un studio giuridico, né un trattato sociologico. è solo la narrazione asciutta e semplice di fatti veri tratti dalla cronaca, ché solo così arriverà alla pancia e al cuore di tutti. Dolore. Poesia. Speranza nella Giustizia e in un domani migliore.

Cinzia Caminiti Nicotra, sin da giovanissima avviata allo studio del canto e della musica, sotto la guida del M° Franco Greco, partecipa a importanti concorsi televisivi nazionali e internazionali, nonché all’incisione di alcuni LP. Nel 1980 inizia il suo percorso teatrale e nel 1986, con l’intento di promuovere e divulgare la cultura popolare siciliana, costituisce l’Associazione Culturale Schizzid’Arte della quale, dal 1991, è Presidente e Direttore Artistico. Poliedrica la sua attività che la vede impegnata, anche con altre realtà teatrali e musicali, come cantante, attrice, ricercatrice, autrice di testi teatrali, regista e, più specificatamente, come animatore socioculturale ed esperta in materia etno-antropologica. Attualmente sta lavorando alla catalogazione di canti, cunti, santini e altro materiale riguardante il Natale siciliano.



Arkadij e Boris Strugackij - LA SECONDA INVASIONE DEI MARZIANI - Marcos y Marcos

 
Arkadij e Boris Strugackij
LA SECONDA INVASIONE DEI MARZIANI
(titolo originale Второе нашествие марсиан, 1966)
traduzione di Marco Zapparoli
copertina di Andrea drBestia Cavallini
Marcos y Marcos
collana Gli Alianti
ottobre 2025
pp. 128, € 16,00
ISBN 9788892942257

 
Non lontano da Maratona accadono strani fenomeni: esplosioni, bagliori accecanti, vibrazioni del suolo simili a un grande terremoto. Mentre si sparge la voce che il Paese è stato invaso dai marziani, assieme al panico prende piede una strana insurrezione rivoluzionaria. I cittadini, più che agli extraterrestri, sembrano interessati a sfruttare nel migliore dei modi alcune singolari propensioni degli ‘invasori’. Fortissimi, generosi, parrebbero disposti a sborsare cifre ingenti per acquistare i succhi gastrici dei terrestri e diffondono una prodigiosa varietà di grano blu dotata di poteri nutritivi senza precedenti. Ma chi ha visto, realmente e da vicino, questi marziani? Chi ha avuto scambi con loro, che idea se ne è fatto? Esistono davvero, o si tratta di voci diffuse dal Regime, preoccupato di mettere a tacere le fazioni ribelli? Una potente allegoria contro il potere e il controllo dell’informazione. Un libro profetico, come molti dei fratelli Strugackij.

Arkadij e Boris Strugackij sono tra i massimi esponenti della narrativa del fantastico mondiale. Nato nel 1925, Arkadij si è dedicato al lavoro editoriale; Boris, nato nel 1933, alla ricerca astronomica. Insieme, i due grandi scrittori russi hanno raccontato scenari plausibili del futuro prossimo e lontano. Nel 1980 hanno pubblicato, dopo un lungo e tormentato conflitto con la censura istituzionale sovietica, il loro capolavoro, Picnic sul ciglio della strada, che ha ispirato a Tarkovskij uno dei suoi film più belli, Stalker. Anche È difficile essere un dio ha una straordinaria potenza immaginifica e ha ispirato a sua volta ben due film. Un miliardo di anni prima della fine del mondo, sempre pubblicato da Marcos y Marcos nella traduzione di Paolo Nori, racconta il pomeriggio di un astrofisico che in pieno agosto tenta invano di concentrarsi sulla sua ricerca, solleticato dalle più allettanti distrazioni. Arkadij è morto a Mosca nel 1991, Boris a San Pietroburgo nel 2012.

William Morris - IL SOGNO DI JOHN BALL - Alegre

 
William Morris
IL SOGNO DI JOHN BALL
(titolo originale A Dream of John Ball, 1888)
traduzione di Wu Ming 4
prefazione di Wu Ming 4
Edizioni Alegre
settembre 2025
pp.144, euro155
ISBN 9791255600541


Gran parte dell’attenzione editoriale che William Morris ha ricevuto negli ultimi anni deriva dal successo del genere fantasy, in particolare dell’universo creato da J.R.R. Tolkien, di cui Morris fu ispiratore letterario con i suoi romanzi di ambientazione fantastica e medievale. Nella cultura di massa però il suo nome evoca soprattutto immagini di tappezzerie e carte da parati a motivi vegetali e frontespizi con titoli in caratteri gotici. Eppure, almeno nella seconda parte della sua vita, per lui ricerca estetica e impegno politico furono completamente intrecciati, un fatto troppo spesso sottovalutato o dato per scontato.
Con una nuova traduzione e un’ampia prefazione critica di Wu Ming 4, diamo qui nuova luce a uno dei romanzi più politici di Morris, pubblicato nel 1888 e da anni introvabile in lingua italiana.
L’alter ego dell’autore crede di risvegliarsi da un sogno, ma in realtà è un sogno dentro il sogno, e scopre di trovarsi nella primavera del 1381, nella campagna del Kent, nel pieno della Rivolta dei contadini inglesi. Nella sua percezione la permanenza nella bolla temporale dura un giorno e una notte, il tempo necessario per toccare con mano il mondo medievale, assistere a una battaglia, e confrontarsi con il leader spirituale della rivolta: il prete e predicatore rivoluzionario John Ball. Sarà infatti John Ball a intervistare il viaggiatore venuto dal futuro per sapere cosa riservano i giorni a venire e cosa ne sarà di quella lotta. È l’occasione per il protagonista non solo di esporre la visione dialettica della storia, ma soprattutto di osservare il sistema capitalistico attraverso uno sguardo esterno, quello di un uomo del Medioevo, con una nitidezza impeccabile.

William Morris (Walthamstow, 24 marzo 1834 – Londra, 3 ottobre 1896) è stato un artista e scrittore britannico. Fu tra i principali fondatori del movimento delle Arts and Crafts; è considerato antesignano dei moderni designer ed ebbe una notevole influenza sull'architettura e sugli architetti del suo tempo.
Durante il corso della sua vita Morris ha scritto e pubblicato poesie, narrativa e traduzioni di testi antichi e medievali. I suoi lavori più noti includono La difesa di Ginevra (The Defence of Guinevere, 1858), Il paradiso terrestre (The Earthly Paradise, 1868-1870), Un sogno di John Ball (A Dream of John Ball, 1888), Notizie da nessun luogo (News from Nowhere, 1890), e il fantasy La fonte ai confini del mondo (The Well at the World's End, 1896).



Manuel Azaña - LA VEGLIA A BENICARLO' - minimumfax

 
Manuel Azaña
LA VEGLIA A BENICARLO'
(titolo originale La velada en Benicarló. Diálogo de la guerra de España, manuscrito de 1937, Editorial Losada, Buenos Aires 1939; Pozuelo de Alarcón: Espasa-Calpe, España,1981)
traduzione di Leonardo Sciascia e Salvatore Girgenti
prefazione di Leonardo Sciascia
minimumfax
collana Gli Introvabli | 1
novembre 2021
pp. 158, euro 12
ISBN 9788833893068

Un medico, due ufficiali, un ex deputato e un'attrice si mettono in viaggio da Barcellona a Valencia a bordo di un'automobile, mentre intorno a loro e in tutta la Spagna infuria la guerra civile. Si fermano a dormire a metà strada, in un albergo di Benicarló dove si trovano già un ex ministro, un avvocato, uno scrittore, un dirigente socialista e un propagandista. In breve tempo, la sosta notturna si trasforma in una lunga veglia e in un confronto collettivo sui grandi temi politici, morali ed esistenziali che il conflitto impone a un paese dilaniato. 
A lungo protagonista della politica spagnola negli stessi anni che qui ha deciso di raccontare, Azaňa consegna ai posteri un romanzo di scintillante intelligenza, che ci riporta nel cuore di un evento decisivo per le sorti dell'Europa intera e al tempo stesso getta una luce forte e inquietante sul nostro presente. 

Un breve estratto
L’auto del dottor Lluch divora la distanza tra Barcellona e Benicarló. Sul radiatore sventola una bandierina giallo-oro e nella parte posteriore si legge, in una targa bianca coperta di polvere, «Metge». La professione, il servizio, erano valsi a Lluch la concessione di usufruire dell’auto, ultimo residuo delle sue comodità borghesi: e la guida con una punta di ironia, nel ricordo della sua antica condizione di «signore». Accanto a Lluch viaggia Miguel Rivera, deputato ancora giovane e, fino a sei mesi prima, milionario. Dietro stanno il capitano Blanchart; un ufficiale di aviazione, Laredo, convalescente da gravi ferite; e Paquita Vargas, attrice di operetta. Costretti a viaggiare per motivi differenti, Rivera aveva ottenuto che il suo amico Lluch ospitasse nella sua auto i due militari e la Paquita, fino a Valencia. Al tramonto di un giorno di marzo, attraversano la campagna del Panadés, l’aspra terra folta di ulivi e carrubi che rovescia torrenti verso il mare, e poi i campi di Tortosa, e giungono alla Piana, fiammeggiante l’ocra della costa sopra l’acqua azzurra, annegata in gradazioni di viola la confusa irruenza del Maestrazgo. Nessun inciampo. A mezza strada, un funerale. Cipressi verdineri, toccati dall’oro del tramonto, nel cimitero contiguo alla strada. Lluch frena l’auto. Sopra il feretro una bandiera rossa e nera; dietro, l’intera popolazione, in fila, e una banda musicale che tace. Al passaggio del feretro, Lluch saluta a pugno chiuso. Inquietudine di Rivera. Alcuni del corteo rispondono al saluto. Si sente lo strascicare dei passi sulla strada. Occhi che scrutano dentro l’automobile, incuriositi dalle uniformi. Più avanti, una pattuglia.
«Alt! I documenti!»
Lluch esibisce un foglio consunto da firme, cifre di protocollo, timbri, contrassegni e marche, sufficienti a provare la sua lealtà. Il capo della pattuglia sembra perforare con lo sguardo la carta. Lluch è impaziente.
«Meno fretta, compagno. Bisogna assicurarsi».
«Lo faresti prima, compagno, se leggessi il foglio dall’altra parte».
Lo restituiscono.
«Potete passare. Salute!»
«Salute... e auguri», esclama Lluch avviando la marcia. Spavento di Rivera: «Ci spareranno dietro». «Bah! Non sono tanto cattivi!» Lluch gode della rapida corsa, della pace di quei campi da un lavoro secolare resi armoniosi e fecondi. Bianche masserie tra appezzamenti rossastri per la recente aratura e seminati rigogliosi, splendenti del verde cupo delle nuove messi. Carri di lavoratori, dalle alte tende, con i finimenti dei muli ornati da fitte borchie dorate. Qualche vignaiolo pota le ultime viti. La miracolosa pennellata dei fiori sembra sciogliersi dai frutteti precoci e volare, nella fuga dell’auto, verso l’orizzonte dei monti nevosi. «Spianeranno tutto. Non lasceranno in piedi né alberi né case. Gli uomini, fucilati. E perché no le donne e i bambini? Non li vediamo già fatti a pezzi? Verrà il nostro turno...» mormora Lluch. L’impressionabile Rivera di solito fluttuava tra le opinioni altrui, specialmente se manifestate in catastrofiche previsioni, a causa di una sua recente, terribile esperienza. In tale esperienza, tuttavia, desiderava fondare una certa speranza nella propria sorte, come se avesse già esaurito le probabilità avverse.

Manuel Azaña (1880-1940), politico, romanziere e saggista, è stato l’ultimo presidente della Repubblica spagnola dopo la vittoria del 1936 del Fronte popolare, fino all’affermazione nel 1939 del regime fascista capeggiato da Francisco Franco


AA.VV. - LA DONNA CHE HA CAMBIATO IL MONDO - Liberilibri

 
AA.VV.
LA DONNA CHE HA CAMBIATO IL MONDO
Margaret Thatcher e la sua eredità

a cura di Luca Bellardini
prefazione di Federico Carli
Liberilibri
ottobre 2025
po. 168, euro 16.00
ISBN 9791280447661

Esce oggi nelle librerie La donna che ha cambiato il mondo. Margaret Thatcher e la sua eredità a cura di Luca Bellardini. Nel centenario della nascita della Lady di Ferro (13 ottobre 1925-8 aprile 2013), ricordarla «non è un’operazione scontata», come si legge nella Nota del curatore.
Le motivazioni di tale operazione non stanno solo nelle sue politiche capaci di guarire il Regno Unito, “grande malato d’Europa”, dopo decenni di stagnazione; e non stanno neanche solo nella validità delle sue opinioni, sintesi efficace e originale di etica vittoriana, liberalismo classico e conservatorismo anglosassone.
Soprattutto, Margaret Thatcher va ricordata per la sua straordinaria capacità di mutare le idee dominanti nella società dell’epoca (come disse lei stessa: «L’economia è soltanto il mezzo, l’obiettivo è cambiare la mente e l’anima»), per il suo coraggio di condurre una campagna vincente, senza compromessi, contro quel “consenso” che a Londra aveva reso indistinguibili i due partiti maggiori, e nel mondo infiacchiva le democrazie capitaliste minacciate dal socialismo.
Questo libro, arricchito da una Prefazione di Federico Carli, si compone di sei saggi, scritti nell’ordine da Elvira Cerritelli (Il Regno di Maggie: comunicazione e cultura), Domenico Maria Bruni (Il thatcherismo nella storia politica del Regno Unito), Daniele Meloni (La Fede e Mrs. Thatcher), Lorenzo Castellani (I governi di Margaret Thatcher e la Riforma della pubblica amministrazione britannica), Cosimo Magazzino (Il thatcherismo in economia) e Luca Bellardini (La nazione intraprendente: dalle privatizzazioni alla riforma della City).
Ognuno di questi scritti va alla radice della visione thatcheriana, del suo impatto contingente e della sua eredità nel tempo, ispiratrice per la soluzione di molti problemi contemporanei, raccontando come oltremanica fu possibile dare battaglia – e prevalere – contro i rischi di uno Stato onnipotente e un individuo massificato. Perché fu la “figlia del droghiere”, divenuta Primo ministro grazie al suo intelletto, al suo carisma e alla sua determinazione, fu una donna del popolo della provincia inglese a difendere il bene più prezioso di tutti: la libertà.


sabato 4 ottobre 2025

Nuoro celebra Salvatore Satta a 50 anni dalla scomparsa. Il 10 ottobre la città natale dello scrittore e giurista inaugura i convegni sattiani; altri due incontri previsti il 17 ottobre a Sassari e in dicembre a Roma

Nuoro, Sassari e Roma, tre luoghi fondamentali nella vita di Salvatore Satta, ospiteranno tra ottobre e dicembre altrettanti convegni dedicati alla figura del celebre scrittore e giurista, in occasione del cinquantesimo anniversario della sua scomparsa. Gli appuntamenti, organizzati dall’Associazione Editori Sardi con la curatela scientifica di un Comitato scientifico, prenderanno il via dal capoluogo barbaricino venerdì 10 ottobre alle 9 all’auditorium Giovanni Lilliu dell’ISRE, nell’incontro “Originalità di pensiero e tematiche ricorrenti nell’opera di Salvatore Satta”.
Parteciperanno Romano Vaccarella della Sapienza di Roma, già assistente di Salvatore Satta, Massimo Onofri, docente di Letteratura italiana all’Università di Sassari, Bruno Sassani, docente emerito dell’Università Tor Vergata di Roma, Alberto Bertoni, poeta, critico letterario e italianista dell’Università di Bologna, Carlo Felice Casula, professore emerito di Storia contemporanea nell’Università Roma Tre, Alessio Lo Giudice, docente di Filosofia del diritto nell’Università di Messina e Andrea Cannas, docente di Letteratura italiana nell’Università di Cagliari. Dopo i saluti istituzionali dei rappresentanti della Regione Sardegna e degli enti patrocinanti, la giornata nuorese sarà introdotta dalla critica letteraria Angela Guiso – direttrice del comitato scientifico che cura gli incontri, composto anche da Carlo Felice Casula, Luigi Nonne e Rosanna Ortu – e vedrà la testimonianza di Giacomo Satta, nipote di Salvatore. I lavori saranno coordinati da Claudio Consolo, professore di Diritto processuale civile alla Sapienza di Roma e Cristina Lavinio, già ordinaria di Linguistica educativa all’Università di Cagliari.
La città natale dello scrittore è la prima tappa di questa iniziativa, anche in considerazione del fatto che Il giorno del giudizio, il romanzo capolavoro pubblicato postumo nel 1977, ha valore di lascito testamentario a Nuoro e al mondo per l’importante ruolo giuridico dello scrittore. La sua pubblicazione, unitamente alle altre opere letterarie e alla vasta produzione giuridica, ne ha certificato l’assoluta grandezza come maestro di diritto oltreché uomo di lettere. Il convegno vuole essere un momento di studio e di approfondimento, oltre che di ricerca di inedite riletture critiche, sia di giuristi che di letterati, provenienti da realtà differenti per confermare la vitalità di una “sublime” scrittura letteraria e giuridica e di temi ormai universali.
Il secondo convegno è in programma a Sassari, città in cui Salvatore Satta ha concluso gli studi liceali e universitari, venerdì 17 ottobre dalle 9 nell’aula magna dell’ateneo turritano.
Sono inoltre previsti due eventi collaterali a Nuoro: sempre a ottobre, nello Spazio Ilisso, una campagna di lettura ad alta voce e il 4 novembre un percorso emozionale nei luoghi di Satta, in collaborazione con gli operatori culturali della città. L’iniziativa, resa possibile dal sostegno prezioso dell’Assessorato Regionale alla Cultura, gode del patrocinio dell’Università degli Studi di Sassari, dell’Accademia dei Lincei, dell’Istituto Regionale Etnografico di Nuoro, dei Comuni di Nuoro e Sassari, dell’Ordine degli Avvocati di Nuoro.

venerdì 3 ottobre 2025

Flavia Forestieri - ENCICLOPEDIA DEL SERIAL KILLER - Burno


Flavia Forestieri
ENCICLOPEDIA DEL SERIAL KILLER
Burno edizioni
collana Saggistica | 10
ottobre 2025
pp. 848, euro 45
ISBN 9791280772404


Quanti serial killer esistono al mondo? Quante vittime hanno mietuto? Ma soprattutto: cosa li spinge a uccidere? Questa enciclopedia cataloga e analizza centinaia di serial killer, riportando dettagli sul loro modus operandi, sulle vittime e sulle origini della loro follia omicida. Da Jeffrey Dahmer a Ted Bundy, da Henry Lee Lucas al mostro di Firenze. Oltre 300 schede corredate da immagini, curiosità e riferimenti pop per un inquietante e preciso quadro dell’efferatezza della mente umana.
Mai come in questo periodo storico è stata dedicata tanta attenzione alle vicende di cronaca nera. Podcast, serie tv, documentari e libri hanno alimentato un sempre crescente interesse per le menti criminali, per il loro modus operandi e per le origini che si celano dietro la loro follia omicida. Questa corposa enciclopedia riporta e cataloga in ordine alfabetico centinaia di serial killer provenienti da tutto il mondo. Oltre trecento schede corredate da immagini e suddivise in numero di vittime, modus operandi, cattura e curiosità, a cui si aggiungono otto lunghi approfondimenti dedicati ad alcuni dei serial killer più famosi della Storia: Ted Bundy, Killer Klown, Ed Kemper, Jeffrey Dahmer, BTK, H. H. Holmes, Il Mostro di Rostov e Charles Sobhraj. Un viaggio nella mente dei serial killer che, grazie a un ricco approfondimento psicologico e criminologico, esplora traumi e meccanismi che portano a gesti così estremi. Ideale per gli appassionati del genere true crime ma anche per chi è affascinato dalla psicologia umana, dalla criminologia e dalle indagini che svelano l’oscurità nascosta nella società.

Flavia Forestieri nasce a Civitavecchia nel 1992. Si forma presso l’Università La Sapienza di Roma, laureandosi in Lettere e poi in Arti e Scienze dello Spettacolo. Nel 2019 frequenta l’Accademia Nazionale Silvio d’Amico di Roma, dove si diploma in “Drammaturgia e Sceneggiatura”. Nel 2020 pubblica insieme ad altri otto artisti per Edizioni NPE il graphic novel Il tiro del cane, dopo aver vinto il concorso “Residenza d’artista” nell’ambito del bando siae “Per chi crea”.
Attualmente collabora con la testata online Teatro e Critica, scrivendo recensioni d’opera lirica, lavora come editor per la casa editrice di fumetti Tunué e content editor per Burno.