Flavio Fusi
LA BALLATA DELLE FRONTIERE
Storie dal secolo belva
Exòrma Edizioni
marzo 2024
pp.276, € 16,50
ISBN 9788831461634
Con La ballata delle frontier atterriamo su un pianeta di conflitti a bassa intensità che poi deflagrano, come a Gaza. Dalla dissoluzione del fianco orientale dell’Europa alla gola squarciata tra Nord e Sud del mondo.
Le testimonianze frammentarie degli ultimi, le storie minuscole, si mescolano alla ricostruzione degli eventi e alla descrizione dei luoghi in un racconto periferico e avvolgente.
Veniamo trasportati tramite un’affascinante narrazione a ritroso nell'epicentro di un mondo sconvolto dalle conseguenze della guerra di Putin, ma non solo: l’autore guarda ai milioni di esseri umani spinti oltre le frontiere dal secolo belva: antiche frontiere che esplodono e frontiere nuove che sorgono, frontiere non scritte, terre di mezzo e grandi fiumi-frontiera, tra illusioni, nuove schiavitù e massacri.
La prefazione di Giovanni Floris ci introduce magistralmente a questo viaggio letterario, sottolineando l'importanza della responsabilità nel comprendere le complesse dinamiche delle frontiere e dei conflitti che le attraversano.
La Ballata delle Frontiere è quindi molto più di un semplice libro: è un invito a esplorare le sfide e le speranze di un mondo in continua trasformazione, a riflettere sulle conseguenze dei confini e delle divisioni, e a riscoprire il sostrato umano che ci accomuna al di là delle frontiere geografiche.
Flavio Fusi ha imparato il mestiere di giornalista alla vecchia scuola de “L’Unità”. Ha coltivato poi la passione del viaggiatore sulla navicella corsara del Tg3 della Rai. In compagnia delle storie e delle immagini televisive ha consumato suole e scarpe inseguendo come inviato tutte le più importanti crisi internazionali nel passaggio tra il secolo breve e il secolo belva. Le frontiere – l’esplosione delle frontiere, la caduta dei muri, le brevi tregue, i nuovi muri e la transumanza di popoli e comunità – sono state per trent’anni il suo pane quotidiano: dalla Russia al Caucaso e all’Ucraina, dai Balcani alla Cecenia all’Irlanda, in Africa e sui confini incerti tra le due Americhe.
Nelle pause del lungo viaggiare è stato corrispondente Rai a New York e Buenos Aires, e poi conduttore e commentatore del Tg3. Oggi continua a viaggiare e scrivere, muovendo dai luoghi modesti e incantati della sua Maremma.
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