Vince Ebert
NON E' ANCORA LA FINE DEL MONDO
Una visione pratica e ottimista del dibattito sul clima
traduzione di Simona Piangatello
Prefazione di Mario Abbadessa
Liberilibri
pagg. XX- 192, euro 18.00
marzo 2024
ISBN 979-12-80447-38-8
Dopo il successo editoriale in Germania, arriva nelle librerie italiane Non è ancora la fine del mondo (sottotitolo: Una visione pratica e ottimista del dibattito sul clima), un saggio di Vince Ebert, fisico, divulgatore scientifico e stand-up comedian tedesco.
Con un linguaggio semplice e chiaro e un tono spesso ironico, ma sostenuto da un imprescindibile rigore scientifico, il libro discute del cambiamento climatico e di tutto ciò che gli ruota attorno da una prospettiva originale, invitando anzitutto al dubbio e alla curiosità. Diviso in tre grandi capitoli dedicati a “Miti e mezze verità”, “Trappole mentali e irrazionalità” e “Soluzioni e alternative”, lo scritto di Ebert fornisce una prospettiva finalmente ottimista sul futuro nostro e del pianeta.
Dati alla mano, Ebert osserva: «In tutti gli scenari di riscaldamento globale, persino in quello peggiore, i ricercatori si aspettano un miglioramento della qualità della vita a livello mondiale». E aggiunge: «I Paesi economicamente più liberi hanno anche i punteggi più alti nell’indice di sostenibilità ambientale. I Paesi economicamente meno liberi sono quelli che hanno anche i valori peggiori di sostenibilità ambientale. Da un punto di vista ecologico, il capitalismo non sembra essere il problema ma la soluzione».
Secondo Ebert mai come oggi abbiamo a disposizione tutti gli strumenti tecnologici necessari per arginare eventuali mutamente climatici. Occorre dunque privilegiare un approccio realistico e non ideologico, vedere cosa è possibile e conveniente fare, e come lo si può fare, senza stabilire utopistiche agende che rischiano di trasformarsi in un terribile boomerang politico e, soprattutto, sociale ed economico.
Un testo utile a stimolare il dibattito e adatto a una platea molto vasta di lettori, sempre più interessati al tema del cambiamento climatico ma non necessariamente da un punto di vista catastrofista e apocalittico.
Il libro è arricchito dalla Prefazione di Mario Abbadessa, manager responsabile del Gruppo Hines in Italia, società internazionale di investimento, sviluppo e gestione immobiliare impegnato in prima fila in progetti di grande rilevanza urbana, il quale sottolinea la necessità di guardare «ai dati in maniera razionale, senza farsi prendere dall’emotività del momento o da pulsioni ideologiche», gli unici che possono darci «una seria e reale speranza di essere concretamene ottimisti per il futuro».
pagg. XX- 192, euro 18.00
marzo 2024
ISBN 979-12-80447-38-8
Dopo il successo editoriale in Germania, arriva nelle librerie italiane Non è ancora la fine del mondo (sottotitolo: Una visione pratica e ottimista del dibattito sul clima), un saggio di Vince Ebert, fisico, divulgatore scientifico e stand-up comedian tedesco.
Con un linguaggio semplice e chiaro e un tono spesso ironico, ma sostenuto da un imprescindibile rigore scientifico, il libro discute del cambiamento climatico e di tutto ciò che gli ruota attorno da una prospettiva originale, invitando anzitutto al dubbio e alla curiosità. Diviso in tre grandi capitoli dedicati a “Miti e mezze verità”, “Trappole mentali e irrazionalità” e “Soluzioni e alternative”, lo scritto di Ebert fornisce una prospettiva finalmente ottimista sul futuro nostro e del pianeta.
Dati alla mano, Ebert osserva: «In tutti gli scenari di riscaldamento globale, persino in quello peggiore, i ricercatori si aspettano un miglioramento della qualità della vita a livello mondiale». E aggiunge: «I Paesi economicamente più liberi hanno anche i punteggi più alti nell’indice di sostenibilità ambientale. I Paesi economicamente meno liberi sono quelli che hanno anche i valori peggiori di sostenibilità ambientale. Da un punto di vista ecologico, il capitalismo non sembra essere il problema ma la soluzione».
Secondo Ebert mai come oggi abbiamo a disposizione tutti gli strumenti tecnologici necessari per arginare eventuali mutamente climatici. Occorre dunque privilegiare un approccio realistico e non ideologico, vedere cosa è possibile e conveniente fare, e come lo si può fare, senza stabilire utopistiche agende che rischiano di trasformarsi in un terribile boomerang politico e, soprattutto, sociale ed economico.
Un testo utile a stimolare il dibattito e adatto a una platea molto vasta di lettori, sempre più interessati al tema del cambiamento climatico ma non necessariamente da un punto di vista catastrofista e apocalittico.
Il libro è arricchito dalla Prefazione di Mario Abbadessa, manager responsabile del Gruppo Hines in Italia, società internazionale di investimento, sviluppo e gestione immobiliare impegnato in prima fila in progetti di grande rilevanza urbana, il quale sottolinea la necessità di guardare «ai dati in maniera razionale, senza farsi prendere dall’emotività del momento o da pulsioni ideologiche», gli unici che possono darci «una seria e reale speranza di essere concretamene ottimisti per il futuro».
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