SI DEVE DIRE
Transmutazioni
Infinito Edizioni
2023
pp. 208, Euro 21
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La società ha sempre più ristretto i margini di un dire contraddittorio, di un pensiero impossibile, di una presenza dell’inaudito. All’estrema complessità del presente, il sapere istituzionale va rispondendo con strategie comunicative volte a semplificare la complessità, escludendo tutto ciò che non può essere detto per il semplice fatto che non può essere semplificato. Viviamo un paradossale ribaltamento del pensiero positivo in pensiero nichilista: un rovesciamento che è frutto, non del pensiero apocalittico e irrazionale, ma di quello progressista, convinto di avere sovranità sulla tecnica e sulla natura. Ecco perché è arrivato il momento di dire le cose che si ritiene vadano civilmente taciute, responsabilmente oscurate. Forse la particolare assenza di responsabilità che infesta le nostre civiltà dipende non da un loro cedimento episodico, ma da un loro irreversibile svuotamento. Ecco perché conviene affiancare, senza alcuna mediazione dialettica, le cose che non si sanno alla consunta dicibilità delle cose che si sanno, delle cose socialmente riconoscibili.
Alberto Abruzzese è Professore Emerito di Sociologia dei processi culturali e comunicativi presso l’Università IULM di Milano. In precedenza ha insegnato anche all’Università di Roma La Sapienza e all’Università di Napoli Federico II. Ha svolto ricerche e consulenze per Telecom, Rai, Mediaset, Cnr e Ministero dei Beni Culturali. Saggista prolifico, è uno dei più importanti teorici dei media in Italia, autore di importanti studi sull’industria culturale e sull’immaginario collettivo.
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