Storia naturale del maiale
(e perché lo mangiamo)
(titolo originale Litt som oss, 2020)
traduzione di Andrea Romanzi
(titolo originale Litt som oss, 2020)
traduzione di Andrea Romanzi
Codice Edizioni
settembre 2024
pp. 354, Euro 26
ISBN 9791254501092
settembre 2024
pp. 354, Euro 26
ISBN 9791254501092
Il maiale incarna nell’immaginario collettivo tutto ciò che è sporco, brutto, volgare e di cui ci si dovrebbe vergognare. Il maiale però è anche un animale molto intelligente, con capacità cognitive paragonabili a quelle di un bambino di tre anni, ed è un modello medico di valore inestimabile su cui si esercitano i medici e che serve per ricavare “pezzi di ricambio” per noi esseri umani, dalle valvole cardiache ai reni. È etico mangiare senza troppi sensi di colpa un animale che ci somiglia così tanto? Se l’è chiesto il giornalista Kristoffer Hatteland Endresen, che si è fatto assumere in un allevamento intensivo e per sei mesi ha seguito una cucciolata di maialini dalla nascita alla macellazione. Nato come reportage giornalistico, Un po’ come noi racconta una quotidianità fatta di recinti, sporcizia e spazi angusti, e allo stesso tempo si interroga su alcuni temi urgenti: il nostro contraddittorio rapporto con il maiale – perché metà del mondo lo alleva per cibarsene mentre l’altra metà lo considera un animale impuro – e le più recenti ricerche scientifiche, quelle che studiano l’intelligenza del maiale e quelle in cui è protagonista di esperimenti medici finalizzati a migliorare la nostra vita.
«Il destino dei maiali non è che il risultato della forza innovatrice e del giudizio degli esseri umani. Siamo stati noi ad allevarli e poi a rinchiuderli. Il racconto della storia dei maiali è anche il racconto della nostra storia.»
Kristoffer Hatteland Endresen, storico e giornalista. I suoi articoli sono stati pubblicati da alcuni tra i più noti quotidiani norvegesi come “Aftenposten”, “Dagens næringsliv” e “Stavanger Aftenblad”. Un po’ come noi, nato come reportage giornalistico, è il suo primo libro.
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