martedì 21 gennaio 2025

Gialàl ad-Dìn Rùmì - MATNAWI - Luni

 
Gialàl ad-Dìn Rùmì
MATNAWI
Introduzione, traduzione e note: Anna Maria Martelli
Luni Editore
gennaio 2025
pp. 208, euro 22
ISBN: 9788879849142

Il Matnawi di Rùmì è considerato una summa dottrinale della mistica musulmana: al tempo stesso è un amplissimo commentario o trasposizione, in senso mistico, della spiritualità del Corano, cui si aggiungono menzioni di tradizioni del Profeta, vite di Santi, racconti tratti dalle opere dei suoi predecessori: ‘Attàr, Sanà’ì, Avicenna.
Ogni aneddoto è intrecciato ad altri aneddoti, pensieri e riflessioni, spesso legati tra loro dal fecondissimo autore ai precedenti, solo da un sottilissimo filo che unendoli ne determina un quadro complessivo a tutto tondo che per il lettore diventa non solo piacevole alla lettura ma di profonda esperienza spirituale.
Alcuni commentatori hanno voluto distinguere negli aneddoti del Matnawi due stili: quello terreno-visibile narrativo dell’aneddoto tale e quale, e un “secondo stile”, che spesso entra in funzione dopo appena pochi versi dall’inizio della storia principale, lasciata in sospeso, per passare in un regno di riflessione pura. Il poeta, nella descrizione, sembra dimenticare la storia che aveva iniziato a narrare per poi ritornarvi dopo sinuose digressioni nel regno dello Spirito, appigliandosi a una parola o a un filo esile e secondario.
L’aneddoto diventa, alla fine, trattato in tal modo, tutto traslucido di realtà superiori. La realtà terrena, sostiene del resto esplicitamente Rùmì non è che un riflesso della realtà simbolica che è la vera realtà, come è più semplice comprendere dalle sue stesse parole:
«L’arpa siamo noi, e Tu, Tu suoni sulle nostre corde. Noi siamo come il flauto, la nostra musica viene da Te, [siamo come] i pezzi di una scacchiera che Tu in battaglia schieri e fai muovere per la sconfitta o la vittoria. Le nostre esistenze altro non sono che non-esistenza. Tu sei l’Essere assoluto, Tu fai apparire le cose periture. Noi siamo leoni blasonati su stendardi che fiammeggiano: il Tuo soffio invisibile ci spiega sopra il mondo».

Gialàl ad-Dìn Rùmì nacque a Balkh, entro i confini dell’odierno Afghanistan, nel 1207. Quando aveva cinque anni, il padre, mistico anch’egli, caduto in disgrazia del principe di Balkh, lasciò la patria, e tutta la famiglia migrò, spostandosi in varie città fino a giungere in Turchia. Su invito del principe selgiuchide di Konya, il padre si stabilì in quella città dove morì nel 1231. Il figlio, Gialàl ad-Dìn, rimase quasi sempre a Konya, dove fondò una famosa confraternita mistica, fino alla morte nel 1273. Due eventi spirituali furono determinanti nella vita di Rùmì: l’incontro con il suo misterioso maestro spirituale noto come “Il Sole di Tabrìz”, e la conoscenza, a Damasco, con il grande pensatore mistico Ibn al-‘Arabì. Di Rùmì Luni Editrice ha già pubblicato Il libro delle profondità interiori.


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