martedì 21 gennaio 2025

Uwe Timm - TUTTI I MIEI FANTASMI - Sellerio

 
Uwe Timm
TUTTI I MIEI FANTASMI
(titolo originale Alle meine Geister)
traduzione di Matteo Galli
Sellerio
Collana La memoria n.1329
gennaio 2025
pp.328, euro 16
ISBN  8838947791


Uwe Timm, come un Philip Roth tedesco, riesce a fissare sulla pagina un’epoca, una generazione, un popolo, senza mai alzare il racconto oltre l’orizzonte delle storie private, dei personaggi incontrati.
Siamo nel dopoguerra, a metà degli anni Cinquanta, il padre dell’autore è un pellicciaio che, pur amando i libri, ritiene che il figlio debba proseguire la sua attività, e lo arruola quattordicenne, appena finite le medie, come apprendista in un laboratorio di pellicce. È qui, nella grande bottega del signor Levermann, a metà tra il pregiato artigianato e la manifattura industriale, che avviene la crescita del protagonista-narratore negli anni che corrono dall’adolescenza all’università. Un apprendistato che attraversa i segreti e le insidie di quest’arte, e le pagine dedicate alla precisione del mestiere sono una esaltazione del lavoro dell’artigiano come processo che genera significato: «Voglio descrivere tutto ciò in modo dettagliato perché il lavoro si sta estinguendo o si è già estinto». Ascolta le storie dei colleghi: il vecchio socialista Kruse, per cui «il lavoro politico e le doti di artigiano sono un tutt’uno»; il giovane Erik che ha attraversato l’America come Jack Kerouac e che lo introduce al jazz; Johnny-Look col suo tenero rispetto per gli animali finiti in pelliccia, verso di loro «l’obbligo di trasformare la vita in bellezza»; il gigantesco Jensen che lo infila nel divertimento di espedienti avventurosi. E poi tanti altri tipi umani, ognuno animato da un contagioso fermento, per finire con la piccola Lilith, la movimentata sessualità che è come un congedo verso gli anni Sessanta dell’università. Cosa ha imparato da tutti loro? Oltre al mestiere, oltre ai libri, alle poesie, alla grande letteratura, Uwe ha appreso cosa significhi conservare e tenere in vita la memoria di una generazione che ha attraversato il dolore del Nazismo ma ha consegnato ai suoi figli un desiderio travolgente di vita e di esperienze nuove. I suoi fantasmi sono stati gli spiriti che lo hanno trasportato dalle rovine di città vuote di speranza a un’epoca di ricostruzione, ricostruzione di se stessi e dei legami sociali.
Con Tutti i miei fantasmi Uwe Timm si conferma come uno degli scrittori maggiormente capaci di traghettare con profondità e delicatezza il racconto del Novecento nel nostro secolo.

Uwe Timm, nato ad Amburgo nel 1940, è autore di romanzi, sceneggiature e letteratura per bambini, tradotti in molte lingue. Ha ricevuto numerosi premi tra cui il Premio Napoli e il Premio Mondello nel 2006.
Si è imposto all’attenzione del mondo letterario con il racconto La scoperta del currywurst (Sellerio Editore 2020, titolo originale: Die Entdeckung der Currywurst), una storia d’amore ambientata alla fine della seconda guerra mondiale. Come mio fratello (Mondadori 2007, titolo originale: Am Beispiel meines Bruders) fa luce sulla breve vita del fratello, volontario delle SS, e al contempo sulle origini dell’autore.
Sulle orme della storia contemporanea sono anche il romanzo d’esordio Heißer Sommer, 1974, trad. lett. Un’estate calda), che rievoca la rivolta studentesca del Sessantotto così come L’amico e lo straniero (titolo originale: Der Freund und der Fremde, 2005), Kerbels Flucht (trad. lett. La fuga di Kerbel), Rosso (Rot, 2001), sulle utopie perdute, e Penombra (Mondadori 2011, titolo originale: Halbschatten), sul passato della Germania.

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