L'APOCALISSE DIALOGICA
Scambi di battute nella poesia italiana del Novecento
Carocci
Collana Lingue e Letterature
Scambi di battute nella poesia italiana del Novecento
Carocci
Collana Lingue e Letterature
novembre 2024
pp. 428, euro 44,00
ISBN 9788829027699
Che succede quando una poesia si apre al dialogo, al passaggio di voce? Di cosa parlano gli interlocutori, e perché viene attivato un espediente (lo scambio di battute dirette) tanto eccentrico rispetto alle forme enunciative più propriamente liriche? Il libro propone un attraversamento inedito della poesia italiana del Novecento, scegliendo come oggetto d’analisi proprio le accensioni dialogiche che la contrappuntano, da Pascoli fino a Cavalli (passando per Gozzano, Luzi, Sereni, Montale, Fortini, De Angelis e Bordini, con incursioni in altri grandi autori). Oltre a offrire il primo inquadramento teorico del fenomeno del dialogismo lirico, il volume utilizza una serie di strumenti che colgono aspetti finora taciuti dei testi più noti e fanno emergere nuovi snodi, faglie, congiunture fra i diversi poeti. Il concetto di “apocalisse” presente nel titolo, con riferimento tanto al senso etimologico di “rivelazione” quanto al senso comune di “catastrofe”, porta in primo piano la tesi di fondo per cui, nel momento stesso in cui si manifesta, il dialogismo lirico mostra il suo lato disfunzionale, indicando costantemente una crisi della comunicazione: invece di scambiarsi informazioni, supportarsi, fondare un senso del noi, i parlanti si oppongono, si fraintendono, si deludono...
ISBN 9788829027699
Che succede quando una poesia si apre al dialogo, al passaggio di voce? Di cosa parlano gli interlocutori, e perché viene attivato un espediente (lo scambio di battute dirette) tanto eccentrico rispetto alle forme enunciative più propriamente liriche? Il libro propone un attraversamento inedito della poesia italiana del Novecento, scegliendo come oggetto d’analisi proprio le accensioni dialogiche che la contrappuntano, da Pascoli fino a Cavalli (passando per Gozzano, Luzi, Sereni, Montale, Fortini, De Angelis e Bordini, con incursioni in altri grandi autori). Oltre a offrire il primo inquadramento teorico del fenomeno del dialogismo lirico, il volume utilizza una serie di strumenti che colgono aspetti finora taciuti dei testi più noti e fanno emergere nuovi snodi, faglie, congiunture fra i diversi poeti. Il concetto di “apocalisse” presente nel titolo, con riferimento tanto al senso etimologico di “rivelazione” quanto al senso comune di “catastrofe”, porta in primo piano la tesi di fondo per cui, nel momento stesso in cui si manifesta, il dialogismo lirico mostra il suo lato disfunzionale, indicando costantemente una crisi della comunicazione: invece di scambiarsi informazioni, supportarsi, fondare un senso del noi, i parlanti si oppongono, si fraintendono, si deludono...
L'incipit della prefazione
Dialogo e lirica sembrano, a prima vista, irriducibili l’uno all’altra. Il senso più comune di entrambi i termini rimanda a due tipi diversi di evento discorsivo e, di fatto, a due diversi tipi di relazionalità: sociale e individuale. Evento, discorso e relazione sembrano invece in continuo cortocircuito: ogni discorso implica una relazione, nella relazione si produce un evento ricostituibile come discorso, e via dicendo. Se il dialogo è un evento sociale fondato sulla cocostruzione di un discorso da parte di due parlanti in relazione, il gesto lirico si presenta come l’evento di un singolo individuo, il suo divenire nell’identità locale (cioè nello spazio discorsivo) di un atto linguistico da lui stesso prodotto, mettendo in relazione sé con sé.
L’apparente irriducibilità dei due processi rende saliente la questione della loro intersezione nei testi dialogici, ossia quelle liriche che riportano scambi di battute dirette tra interlocutori; e rende saliente il complesso di questioni che vi ruotano attorno: di cosa e in che modo si parla, perché l’espediente dialogico si attiva, che tipo di orientamento produce nel testo, come ci entra in rapporto. In breve, quali sono le forme e le funzioni degli scambi di battute in poesia. Fin dalle prime fasi di questa ricerca, è emerso un fenomeno orizzontale al punto da intitolarla e determinarne l’intera prospettiva, quello dell’apocalisse dialogica: gli scambi si presentano connessi a una sorta di difetto di fabbrica, da cui prende vita una rete di patologie e disfunzioni. Il termine “apocalisse” è quindi assunto sia per il suo senso etimologico, dal greco ἀποκάλυψις, “rivelazione”, “svelamento”, “manifestazione”; sia per il suo senso comune di catastrofe, cataclisma, fine del mondo. Epifania e disastro: l’aspetto duplice del titolo intende restituire quello che è concretamente il cuore di questo lavoro, ovvero il fatto che l’emergenza del dialogismo nella poesia italiana del Novecento sia sostanzialmente connessa a una crisi della comunicazione, che cioè la funzione dialogica, nel suo apparire, si converta in funzione antidialogica (ovvero si presenti come comunicazione disfunzionale).
Questo libro intende dunque dimostrare la presenza, nella poesia italiana del Novecento, di una costante funzione antidialogica, che compare con l’emergere stesso del dialogo in una molteplicità di sintomi collocati su una molteplicità di livelli: strutturale (come il salto di turno); pragmatico (per esempio, le risposte con domanda di rimando); del contenuto (la tendenza a tornare su argomenti intrattabili); relazionale (la disconferma, cfr. par. 2.3.3).
Giulia Martini ha svolto un dottorato di ricerca in Filologia e Critica all’Università di Siena, in cotutela con l’Université de Fribourg. Per Interno Poesia è autrice dei libri di poesie Coppie minime (2018) e Tresor (2024) e ha curato l’antologia Poeti italiani nati negli anni ’80 e ’90, uscita in tre volumi fra il 2019 e il 2022.
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