Daniele D'Ippolito
MI CHIAMO DANIELE
Armando editore
collana Narrare
agosto 2025
pp 174, euro 15
ISBN 9791259848765
Con il sostegno del MiC e di SIAE, nell’ambito del programma “Per Chi Crea”
“Nella mia ignoranza di adolescente che vive, senza intralci d’alcun tipo, non avevo ancora fatto esperienza di un luogo che ti ama in quanto malato”. Daniele, a soli quattordici anni, vede con i suoi occhi una “transizione tra due vite”, uno stravolgimento causato da un tumore cerebrale. La lunga degenza all’ospedale pediatrico Bambino Gesù, in cui si interfaccia con la parte buona dell’animo umano, lo tiene lontano dal mondo reale, osservabile solo attraverso i ricordi e una finestra. Daniele, nel raccontarsi, dialoga con il sé del passato, e si domanda se proprio quel ragazzino ingenuo, condannato a chiudere gli occhi il 10 settembre 2018 per un intervento decisivo, esista ancora, da qualche parte, nei meandri del proprio cuore. Un romanzo di formazione, doloroso e reale, narrato da chi, di fronte alla malattia in giovane età, ha voluto vedere la luce.
MI CHIAMO DANIELE
Armando editore
collana Narrare
agosto 2025
pp 174, euro 15
ISBN 9791259848765
Con il sostegno del MiC e di SIAE, nell’ambito del programma “Per Chi Crea”
“Nella mia ignoranza di adolescente che vive, senza intralci d’alcun tipo, non avevo ancora fatto esperienza di un luogo che ti ama in quanto malato”. Daniele, a soli quattordici anni, vede con i suoi occhi una “transizione tra due vite”, uno stravolgimento causato da un tumore cerebrale. La lunga degenza all’ospedale pediatrico Bambino Gesù, in cui si interfaccia con la parte buona dell’animo umano, lo tiene lontano dal mondo reale, osservabile solo attraverso i ricordi e una finestra. Daniele, nel raccontarsi, dialoga con il sé del passato, e si domanda se proprio quel ragazzino ingenuo, condannato a chiudere gli occhi il 10 settembre 2018 per un intervento decisivo, esista ancora, da qualche parte, nei meandri del proprio cuore. Un romanzo di formazione, doloroso e reale, narrato da chi, di fronte alla malattia in giovane età, ha voluto vedere la luce.
Quando la gente mi vede, non vede. Il passato si nasconde dietro le cicatrici, timoroso di presentarsi. Posso solo dirvi che è piuttosto disordinato nella mia testa, viste le cianfrusaglie da risistemare nella mia cronologia. Tra gli scaffali della memoria sono poste emozioni contrastanti, sostenute da delusioni e pentimenti, ma anche da semplici sorrisi rimasti impolverati e lasciati là, per estetica, in quella piccola libreria. Sono bene accorto di quanto Dio si sia divertito a fare da burattinaio con la mia anima, tagliando quei fili che controllavano il mio destino e rischiando di gettarmi in un burrone. Nonostante ciò, mi ritengo il più fortunato tra gli innumerevoli sfortunati, viste le vittorie conquistate: questo è ciò che mi ripeto sempre nella mente, continuando imperterrito a sostenere questa teoria. In particolare, un frammento della mia vita si è danneggiato, alterando irreversibilmente il futuro. Così, in un giorno autunnale, quando le foglie affrontavano la morte con peripezia gettandosi dalle elevate altezze dei rami, provai a raccogliere i miei ricordi e a mischiarli in quel vuoto bianco appartenente ad un foglio preso come bozza. Dopo molteplici tentativi di scrittura, la mia vita, per quanto ancora piccola ma ricca di esperienze, seguiva finalmente la sua logica. (Dall'introduzione dell'autore)
Daniele D’Ippolito è nato il 20 febbraio 2004 a Roma. All’età di quattordici anni viene ricoverato presso l’ospedale pediatrico Bambino Gesù per via di un tumore cerebrale e a distanza di sei anni avverte l’urgenza di raccontare la propria storia. Oggi studia Lettere Moderne all’Università Roma Tre.
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