Dazai Osamu
LA STUDENTESSA
e altri racconti
(titolo originale 女生徒)
traduzione e cura di Mario Scalise
Luni editrice
luglio 2025
pp.144, euro 17
ISBN 9788879849470
La studentessa e altri racconti, pubblicato nel 1939, non è solo il ritratto luminoso e segreto di un’anima giovane che osserva e sfiora il mondo con parole lievi; è soprattutto il monologo interiore più intenso e limpido scritto da Dazai, un diario senza destinatario, un canto sommesso ma lucidissimo sull’attesa, sulla solitudine e su quella sottile malinconia che accompagna chi si affaccia alla vita adulta con occhi già troppo profondi.
Dazai presenta il mondo intimo di una giovane liceale degli anni Trenta senza mai cadere nello stereotipo: un monologo che si sviluppa con sorprendente precisione psicologica e stilistica. Ccon la grazia spietata che lo contraddistingue, l’autore offre una delle sue pagine più pure, testimonianza rara di uno scrittore profondamente empatico, che ha saputo fondere autobiografia, osservazione sociale e tensione poetica, creando una lettura essenziale per comprendere le radici della narrazione introspettiva giapponese del Novecento e in particolare della coscienza femminile nella società del Giappone prebellico.
In La favola di Urashima, Dazai prende una leggenda millenaria e la trasforma in una meditazione struggente sulla fuga, l’illusione e il ritorno; Urashima è l’uomo che, per un attimo d’amore o di sogno, abbandona il mondo: il mare diventa specchio della memoria e l’oblio, un dono avvelenato. È una favola che parla di tutti noi, che abbiamo sperato di sfuggire al dolore.
Nel racconto Applausi, l’autore ci accompagna dietro le quinte di un’esistenza fragile, dove il desiderio di essere amati si confonde con l’eco vuoto del palcoscenico: il protagonista cerca negli applausi un senso che la vita gli nega, ma i battiti delle mani, come il battito del cuore, non bastano a colmare il vuoto. È il racconto di chi, pur stanco del mondo, continua a recitare, sperando che qualcuno, alla fine, lo guardi davvero.
Dazai Osamu nacque nel 1909 in una famiglia di ricchi proprietari terrieri. Iscritto alla facoltà di lingua e letteratura francese dell’università di Tokyo, trascurò gli studi vivendo una vita irregolare e controcorrente.
Si dedicò alla scrittura, alla pittura e all’attivismo politico, aderendo al partito comunista, in continuo conflitto con la famiglia e con la società. Dopo un primo tentativo di suicidio nel 1935, negli anni Quaranta emerse come uno degli scrittori più autorevoli, famosi e controversi del panorama letterario giapponese dell’epoca. La sua vita, segnata da vari divorzi e tentativi di suicidio, dall’alcol e dalla morfina, dalla tubercolosi, ma anche da un coraggioso anticonformismo, diventò la materia principale della sua opera letteraria. Nel primo dopoguerra, pubblicò i suoi romanzi principali, Il sole si spegne e Lo squalificato, considerati tra le opere principali della letteratura giapponese moderna. Dopo vari tentativi, nel 1948 compì shinjū (doppio suicidio) con l’ultima moglie, gettandosi in un canale.
Di Dazai Luni ha pubblicato Il fiore delle buffonerie.
Mario Scalise (1924–2003) è stato uno iamatologo, traduttore, critico letterario e partigiano; docente di lingua giapponese all’IsMEO all’Università Statale di Milano, alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Torino e a quella di Scienze politiche di Pavia; presidente dell’IsIAO di Milano, nel 1973 fonda l’AISTUGIA – Associazione Italiana per gli Studi Giapponesi, con Fosco Maraini, Giuliana Stramigioli, Paolo Beonio-Brocchieri e Adolfo Tamburello, della quale è presidente dal 2000 al 2003. È stato insignito dell’onorificenza giapponese dell’Ordine del Sacro Tesoro.
Nessun commento:
Posta un commento