Franco Fortini
PARERI EDITORIALI PER EINAUDI
a cura di Riccardo Deiana e Federico Masci
Archivio Franco Fortini / Quodlibet
2023
pp. 256, Euro 20
ISBN 9788822920126
«L’abilità di stendere frasi o pagine a comando e quasi su qualsiasi argomento mi ha consentito di nutrirmi, di fornire abiti e acqua calda alle persone della mia famiglia, di usare un’auto. C’è un modo di dire più energico: mi ha dato da vivere».
Questa annotazione di Franco Fortini si legge in Ventiquattro voci per un dizionario di lettere. Breve guida a un buon uso dell’alfabeto (1968) e ci ricorda che dal primo dopoguerra agli anni Novanta del Novecento Franco Fortini svolse un’intensa attività di consulente per alcuni dei principali editori italiani: Einaudi, Feltrinelli, Mondadori, il Saggiatore. In questo volume sono raccolte le schede di lettura e i pareri editoriali scritti da Fortini per la casa editrice Einaudi, spesso in forma di lettera a redattori come Natalia Ginzburg, Italo Calvino, Luciano Foà o lo stesso Giulio Einaudi, documenti tutti conservati nell’Archivio Fortini dell’Università di Siena e in quello di Einaudi. L’ambito delle opere esaminate – sia italiane che straniere – è vasto quanto le competenze del critico: saggi, romanzi, poesie; acuminati i giudizi ma al tempo stesso ponderati nel tener conto del contesto e delle esigenze dell’industria culturale: l’arguzia propria dell’“ospite ingrato” e la lungimiranza del saggista di lungo corso vi convivono in perfetta sintesi.
Nato a Firenze nel 1917, Franco Fortini ha vissuto in quella città gli anni giovanili, entrando in contatto sia con i protagonisti della stagione dell'Ermetismo, sia con gli intellettuali che prima della guerra hanno fatto la storia della cultura italiana, da Montale a Noventa e Vittorini.
Dopo aver partecipato alla Resistenza in Valdossola diventa redattore del «Politecnico», dal 1948 al 1953 lavora alla Olivetti, per la quale continua a collaborare come copywriter fino agli anni '60; scrive per riviste e quotidiani, tra cui «Officina», «Quaderni rossi», «il manifesto» e il «Corriere della Sera». Nel 1985 gli è stato conferito il Premio Montale - Guggenheim per la poesia. È morto a Milano nel novembre '94. La produzione di Fortini comprende la saggistica, la poesia, la narrativa, sceneggiature, traduzioni in versi ed in prosa dal francese e dal tedesco.
La sua opera poetica è raccolta in Fortini Fortini, Tutte le poesie (Oscar Mondadori, 2014); un’antologia degli scritti saggistici è in Saggi ed epigrammi (Mondadori, 2003). Nelle edizioni Quodlibet sono apparsi I cani del Sinai (2002, 2020), Un giorno o l’altro (2006), Lezioni sulla traduzione (2011), Dieci inverni. 1947-1957 (2018), Foglio di via e altri versi (edizione critica e commentata, 2018), oltre al catalogo ragionato della produzione pittorica e grafica Disegni Incisioni Dipinti (2001). Fortini ha tradotto Flaubert, Eluard, Doblin, Gide, Brecht, Proust, Goethe, Einstein, Queneau, Kafka.
Nessun commento:
Posta un commento