Paolo Cortesi
MEDIUM & GERARCHI
Metapsichica e spiritismo in Italia durante il Regime Fascista
Manzoni editore
2024
pp.200, euro 20
ISBN 979 1280635433
La metapsichica (oggi si preferisce il termine parapsicologia) fu un argomento frequente durante il regime fascista. Durante la dittatura, ci fu un nuovo grande interesse verso lo spiritismo; si organizzarono convegni ufficiali sulla radiestesia; uscirono libri con le sedicenti comunicazioni dall’al di là. Il legame tra regime e indagatori dell’occulto fu continuo e circolare: i metapsichisti dichiaravano la loro fede fascista, il regime riconosceva ufficialmente la realtà dei fenomeni e il valore delle ricerche. Nel ventennio, i metapsichisti italiani furono fascisti, nella colpevole illusione che lo spirito di cui essi parlavano fosse lo stesso di cui parlava Mussolini; ma non era così: alla pacifica umanità di fratelli, uguali e liberi nella ricerca dell’Assoluto, il fascismo opponeva una massa di docili esecutori sottoposti alla guerresca volontà del capo.
L’insanabile diversità giunse inevitabilmente alla crisi, e il regime non tardò a proibire certi volumi e a sciogliere certe associazioni; soprattutto dopo il 1938, l’anno delle leggi razziali, quando la metapsichica fu ritenuta, dai fascisti più feroci, una subdola creazione ebrea a danno degli ariani.
Questa ricerca, basata tutta ed esclusivamente su fonti documentarie di prima mano, ricostruisce vicende e figure di un momento significativo della storia culturale e politica del nostro paese.
Paolo Cortesi (1959) è scrittore e saggista. Si è occupato soprattutto di divulgazione storica (l’ultimo libro pubblicato è Cinquanta cose che non sai di Parigi, Intermedia edizioni, 2024); ma ha prodotto anche ricerche originali (L’officina di Nostradamus, Carocci editore, 2018). Il suo più recente romanzo è L’ultimo incubo di Kafka (Newton & Compton, 2021). Ha scritto i testi delle venti puntate delle due serie del programma Testimoni, trasmesso da Rai Storia.
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