Lydie Salvayre
NON PIANGERE
(titolo originale Pas pleurer, Éditions du Seuil, 2014)
Traduzione di Lorenza Di Lella e Francesca Scala
prefazione di Marcello Fois
Prehistorica Editore
Collana Ombre lunghe
ottobre 2024
pp. 256, Euro 18
ISBN 9788831234207
NON PIANGERE
(titolo originale Pas pleurer, Éditions du Seuil, 2014)
Traduzione di Lorenza Di Lella e Francesca Scala
prefazione di Marcello Fois
Prehistorica Editore
Collana Ombre lunghe
ottobre 2024
pp. 256, Euro 18
ISBN 9788831234207
Non piangere, il romanzo che valse a Lydie Salvayre il Premio Goncourt, esce per Prehistorica Editore arricchito dalla prefazione inedita di Marcello Fois. Un testo necessario, dolce e potente, autentico manifesto letterario antifascista tradotto da Lorenza Di Lella e Francesca Scala.
Spagna 1936. La guerra civile sta per scoppiare. Montse ha quindici anni e, insieme al fratello José, decide di partire per la grande città, dove assiste agli albori della rivoluzione libertaria.
Settantacinque anni dopo, davanti a un bicchiere di anisetta, racconta alla figlia gli eventi di quel periodo. Soffre di disturbi della memoria, ma conserva intatto il ricordo splendido di quell’estate del ’36, in cui visse l’unica avventura della sua vita.
Alle parole intime e delicate di Montse si intrecciano quelle granitiche di Bernanos che, nei Grandi cimiteri sotto la luna, ebbe il coraggio di scagliarsi contro le atrocità dell’esercito nazionalista, denunciando anche l’infame connivenza tra Chiesa e militari durante la guerra spagnola.
L'incipit
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, l’illustrissimo monsignor vescovo-arcivescovo di Palma di Maiorca, con un gesto della veneranda mano su cui brilla l’anello pastorale, indica ai carnefci il petto dei poveri ‘cattivi’. Ce lo dice Georges Bernanos. Ce lo dice un fervente cattolico. Spagna, 1936. La guerra civile sta per scoppiare, e mia madre è una povera cattiva. Una povera cattiva è una povera che non tiene la bocca chiusa. Il 18 luglio 1936 mia madre apre bocca per la prima volta. Ha quindici anni. Abita in un paesino sperduto in cui, da secoli, un pugno di latifondisti costringe tante famiglie come la sua a vivere nella miseria più nera. Nello stesso momento, a Madrid, il fglio di Georges Bernanos, indossata l’uniforme azzurra della Falange, si accinge ad andare a combattere sulle barricate. Per alcune settimane Bernanos resta dell’idea che l’arruolamento volontario del fglio nelle fle nazionaliste sia fondato e legittimo. Le sue simpatie sono note a tutti. Ha militato nell’Action française. Ammira Drumont. Si dichiara monarchico, cattolico e custode delle antiche tradizioni francesi, oltre che 8 intellettualmente più vicino all’aristocrazia operaia che non all’odiata ricca borghesia. Pur trovandosi in Spagna quando scoppia la rivolta dei generali contro la Repubblica, non si rende immediatamente conto dell’entità del disastro. Ma ben presto deve arrendersi all’evidenza. Vede i nazionalisti procedere all’epurazione sistematica di tutti i sospetti, con il beneplacito degli alti prelati che, fra un assassinio e l’altro, concedono loro l’assoluzione nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Ormai la Chiesa spagnola è diventata la Puttana dei militari epuratori. Nauseato, Bernanos assiste impotente all’infame connivenza. Poi, con un grande sforzo di lucidità che lo costringe a rinnegare le convinzioni di un tempo, decide di mettersi a raccontare la straziante realtà di cui è testimone.
Lydie Salvayre è una delle scrittrici protagoniste della scena letteraria francese, in quanto capace di coniugare sensibilità e ironia, unitamente a una verve stilistica che ha pochi eguali nella letteratura contemporanea. Le sue opere hanno riscontrato un enorme successo di Critica e di pubblico. Salvayre nasce nel 1948 a Autainville (nel centro della Francia) da genitori spagnoli rifugiati, sfuggiti alla guerra civile. Si laurea in medicina ed esercita la professione dello psichiatra prima di dedicarsi integralmente alla scrittura. Esordisce nel 1990 col romanzo La Dichiarazione, insignito dal premio Hermès. Di lì, pubblica svariati testi, che le valgono importanti riconoscimenti, tra cui spicca il Prix Goncourt proprio per Non piangere. Ultimo nato in casa Prehistorica e presto protagonista della tourneè italiana.
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