Paolo Febbraro
POETA IN DUE
versioni italiane
nota di Marco Sonzogni
introduzione di Paolo Febbraro
Samuele Editore
gennaio 2025
pp. 240, euro 16
ISBN 979-12-81825-21-5
Volume realizzato in collaborazione con AltreVoci – tra parola e immagine e con il supporto di Marco Amore
All’interno della nostra longeva e lungimirante tradizione poetica scorre una vena particolarmente importante e influente, a prescindere dal credo teorico che l’accompagna in modo più o meno esplicito: quella del poeta traduttore.
Il quaderno di traduzioni di Paolo Febbraro, significativamente intitolato Poeta in due, lo dimostra, e andrà nel tempo a occupare un posto imprescindibile nella storia della poesia scritta o tradotta in italiano. Le note ricevute e restituite da Febbraro poeta-traduttore smontano in modo per me definitivo le riserve che da Dante a Frost hanno nei secoli condizionato quasi a priori la possibilità stessa che la poesia possa essere tradotta. Con le parole del traduttologo statunitense Jacob Blakesley, i nostri poeti che traducono poesia sono «traduttori dell’impossibile». Poeta in due, per maestria e per modulazione, è uno degli esempi più alti di questo viaggio nell’impossibile.
Nella sua nota introduttiva Febbraro afferma che il poeta-traduttore «per riuscire deve “rivivere”». E questo Febbraro ha fatto, e i poeti che ha tradotto rivivono e riparlano nella sua poesia.
Ascoltiamo lui e ascoltiamo loro.
Marco Sonzogni
John Donne
Two Epigrams
Fall Of A Wall
Under an undermined and shot-bruised wall
A too-bold captain perish’d by the fall,
Whose brave misfortune happiest men envied,
That had a town for tomb, his bones to hide.
A Licentious Person
Thy sins and hairs may no man equal call;
For, as thy sins increase, thy hairs do fall.
Due epigrammi
Le mura cadute
Uomini lieti invidiano la mortale scossa,
o capitano impavido caduto con le mura
minate dai colpi, poiché ti diede ossa
invisibili e una città per sepoltura.
Un licenzioso
Peli e peccati fanno in te diversamente:
i tuoi peccati aumentano, e i capelli niente.
Paolo Febbraro (Roma, 29 gennaio 1965) è un poeta e critico letterario italiano. Ha studiato presso l’Università La Sapienza di Roma, dove ha raggiunto il titolo di dottore di ricerca. Svolge l’attività di insegnante presso le scuole statali superiori. Come poeta ha esordito nel 1993 nella silloge Quarto quaderno italiano, a cura di Franco Buffoni con Disse la voce, che in seguito venne inserita nel suo primo volume di poesie del 1999 intitolato Il secondo fine. Nel 2003 pubblicò l'opera in versi Il diario di Kaspar Hauser iniziando così una riflessione sul personaggio letterario dell'isolamento, che lo porterà anche alla pubblicazione di saggi di critica militante e recensioni sull’Annuario critico di Poesia fondato da Giorgio Manacorda, che poi ha curato dal volume Poesia 2006 all’ultimo, Poesia 2012. Ha pubblicato saggi su De Sanctis, Palazzeschi, Penna, Saba, Pontiggia, Berardinelli. Ha tradotto versi di Edwin Muir, Ted Hughes, Seamus Heaney e Geoffrey Brock. Ha pubblicato la prima edizione italiana del poeta inglese Edward Thomas. Le sue poesie sono state tradotte in inglese («Poetry», «PNReview»), francese («Po&sie») e spagnolo («Zibaldone. Estudios italianos»). Ha collaborato con UTET ed Enciclopedia Italiana Treccani e contribuisce alle pagine culturali del «Manifesto» e del «Sole 24ore». Collabora alla Rivista “L’Eta del Ferro” ed. Castelvecchi.
Nessun commento:
Posta un commento