Isabelle Rimbaud
MIO FRATELLO ARTHUR
(titolo originale Mon frère Arthur, 1921- Ab initio, Paris: Mazeto Square, 2015)
traduzione e cura di Antonio Castronuovo
Elliot
collana Antidoti
marzo 20255
pp. 120, € 18.00
«Gli bastavano poche parole per dire molto, e in un modo preciso e attraente. A volte scherzava, prendendosi gioco di tutto, del passato, presente e futuro, degli oggetti che lo attorniavano, delle persone che conosceva e di sé stesso; e in quei casi riusciva, dal suo letto, a far ridere fino alle lacrime chi lo ascoltava».
Nel 1891, Isabelle Rimbaud aveva trent’anni e stava per sposarsi senza convinzione con un piccolo proprietario terriero quando suo fratello Arthur, gravemente malato, la chiamò d’urgenza al suo capezzale. Isabelle era di sei anni più giovane e non lo vedeva da undici anni, non sapeva nulla delle sue vicissitudini africane e non aveva mai letto una sua poesia. Raccolse la richiesta del fratello e partì per Marsiglia, dove gli restò amorevolmente accanto negli ultimi difficili mesi di vita. Dopo la morte, Isabelle eseguì le sue ultime volontà e si occupò di difendere la sua memoria e far pubblicare i suoi scritti. Il presente libro costituisce una testimonianza preziosa di quel periodo e uno sguardo unico sull’uomo e poeta Arthur Rimbaud, di cui Isabelle raccolse pensieri, ricordi e speranze.
Isabelle Rimbaud (1860-1917). Nata a Charleville, scrittrice e sorella minore di Arthur Rimbaud. Dopo la morte del fratello iniziò una lunga corrispondenza con il poeta Pierre Dufour; si sposarono e si trasferirono ad Auteil, sobborgo di Parigi, diventando devoti – arrivando anche a correggere e tagliare i suoi testi – di Arthur. Scrisse anche un romanzo, Dans le remous de la bataille.
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