(titolo originale Queer, 19551/1953)
a cura, e con un'introduzione, di
Oliver Harris
Traduzione di Katia Bagnoli
Adelphi
collana gli Adelphi, 436
2013, 5ª ediz.
pp. 205, euro 12
ISBN 9788845928048
Traduzione di Katia Bagnoli
Adelphi
collana gli Adelphi, 436
2013, 5ª ediz.
pp. 205, euro 12
ISBN 9788845928048
In una sterminata suburra, che Burroughs avrebbe poi definito «Interzona», e che qui va da Città del Messico, capitale mondiale del delitto («il cielo di quella speciale sfumatura d’azzurro che si intona tanto bene con gli avvoltoi volteggianti»), a Panama, Lee, alter ego dello scrittore, tesse la sua amorosa tela intorno a Allerton, un giovane ambiguo, indifferente come un animale. Si aggira in locali sempre più sordidi, bazzicati da una fauna putrescente, e così divagando, picaro alieno, ci regala schegge del suo nerissimo humour. Con questo romanzo, che risale agli inizi degli anni Cinquanta – e che viene qui presentato in una nuova edizione condotta sui manoscritti originali –, affiora per la prima volta il paesaggio allucinato che oggi ormai porta il nome di Burroughs.
William Seward Burroughs II, più noto come William S. Burroughs ([Saint Louis, 5 febbraio 1914 – Lawrence, 2 agosto 1997), è stato uno scrittore, saggista e pittore statunitense, tra i massimi del secondo Novecento.
Ispiratore della Beat generation, ma dalla vastissima influenza anche sui movimenti letterari successivi e finanche nel campo della fantascienza, Burroughs scrisse diciotto romanzi, sei raccolte di racconti e quattro raccolte di versi. Cinque sono inoltre i libri pubblicati che raccolgono interviste o corrispondenze. Apparve inoltre in vari film e collaborò con numerosi musicisti e performer.
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