Il libro
Sulla scena di un sontuoso e pacchiano matrimonio di provincia, con un tornado di personaggi, il lettore precipita subito in mezzo a una grande famiglia malavitosa che impera sulla immaginaria cittadina rivierasca di Porto Dattero (in un Sud Sardegna pure immaginario). A sposarsi è la figlia del patriarca ricco, rozzo e appena eletto Onorevole, malauguratamente legatasi a un drammaturgo fallito. Il boss, i familiari stretti, gli acquisiti e una banda di delinquenti più che altro da strapazzo, vivono un’esistenza tra affari sporchi (con la copertura di una agenzia di pompe funebri), cibi prelibati, omicidi, psichiatria, supremazie da imporre al meno derelitto di loro. Ma stanno comunque tutti insieme, falsamente amandosi e trescando per convenienza. In un caos sfavillante (ironico e dolente nello stesso tempo) signoreggia il sesso, ma non c’è sentimentalismo e neppure erotismo se non quello di un’immensa farsa delle carni. Così il romanzo di Neri rende il cinismo e i tempi nostri di vuoti esistenziali, e il Niente da colmare nelle più disparate maniere.
L'incipit
Dopo la cena, prima del ballo tondo, gli sposi salirono in camera per darsi “una rinfrescata”. I più maliziosi ne sorrisero, ma in verità Augusta aveva una forte colica da pesce burro e doveva andare di corpo.
I suoi lamenti, dietro la porta a soffietto, rimbombavano: - Ohi, se avessi dato retta a babbo: meglio il parago o il sampietro!
Tuo padre ha votato grongo, - precisò Edmondo Seduto a bordo letto, annusava il garofano bianco all'occhiello con quella sensazione di ineluttabilità che solo i garofani sapevano dargli.
Poi, udì bussare.
Donna Genesia, piacentissima, entrò quasi di soppiatto: fasciata nell'abito a squame argentate e con strascico di tre metri, era una sirena che si avvicinava allo scoglio del naufrago: - Ti ho portato l'osso di morto, - dichiarò porgendo il biscotto liturgico avvolto nella carta velina.
Edmondo, che dall'agliata in poi aveva mangiato a forza, era stomacato: - Tanto basta un morso, no ?
Neanche per sogno, - rispose la suocera, - si chiama Assaggio, ma nemmeno una briciola devi lasciarne. E' la tradizione.
Era, sì, una tradizione, e risaliva alla prima nocte dei trisavoli di Donna Genesia: Estella di San Bartolomeo, marchesina di Monfenera, e Abelardo Troja, principe di Giorgino. Narra la leggenda che la marchesina, nell'intimità dell'alcova avesse frenato il primo irruento assalto del principe con l'offerta di quel biscotto; e poiché l'unione si era rivelata felice e prolifica, il rito dell'Assaggio, per la discendenza, aveva un significato propiziatorio.
L'autore
Giulio Neri (1978), antiquario cagliaritano, ha esordito nel 2016 con il romanzo Carta forbice sasso. Memorie senza raccordo (Asterios). Per Il Maestrale ha pubblicato i romanzi A tie solu bramo (2018; seconda edizione nei “Tascabili”: 2020) e Portoro (2020).
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