sabato 16 luglio 2022

Dara Horn - VITA ETERNA - Atlantide

Dara Horn
VITA ETERNA
(Eternal Life, 2018)
Traduzione di Matteo Vignali
Atlantide
edizione 999 copie numerate
pp. 272, 2020, Euro 24
ISBN 9788899591373





Il libro
Aspettarti è uno dei miei più grandi piaceri, Rachel. Lo è sempre stato”, disse dolcemente Elazar. “Sei l’unica cosa per cui valga la pena attendere. E io ho tutto il tempo del mondo”.
Le porse la mano.
A suo eterno rimpianto, lei la prese.
Le porse la mano.
A suo eterno rimpianto, lei la prese.

Come sarebbe davvero vivere per sempre?
Rachel, che è stata una ragazza al tempo della distruzione del Tempio di Gerusalemme e da allora continua a vivere, attraversando i secoli e le nazioni della Terra, assistendo, generazione dopo generazione, alla morte degli uomini che ha amato e dei tre figli che ha partorito, lo sa.
Come lei, lo sa Elazar, suo amante segreto da quando entrambi non erano stati ancora toccati da questo singolare dono, o forse maledizione. Elazar e Rachel infatti sono uniti per sempre, nonostante lui continui ad amarla mentre lei non può più farlo, per ciò che Elazar ha commesso quando ogni loro vita doveva ancora dispiegarsi.
Racconto d’amore e di avventura, personale e originalissima trasposizione al femminile del mito dell’Ebreo errante, romanzo filosofico e religioso, Vita eterna è un’opera assolutamente unica e affascinante che viene proposta per la prima volta in Italia nella traduzione di Matteo Vignali.

Con Vita eterna Dara Horn emoziona il lettore e lo fa diventare un filosofo cosmico
CYNTHIA OZICK

L'incipit
O tutto importa, oppure tutto quanto è una scandalosa perdita di tempo. Questo è quel che avrebbe detto, se qualcuno glielo avesse chiesto. Ma a nessuno interessa l’opinione di una vecchia pazza. Se l’avesse descritto suo padre (scrivere era il suo mestiere, o perlomeno copiare, anche se gli piaceva inventarsi qualche dettaglio da aggiungere qua e là), forse lui avrebbe scritto: Queste sono le generazioni di Rachel, colei che mantiene i voti, che ha fatto un patto con Dio ed è vissuta. Se l’avesse scritto suo figlio (il suo primo figlio, quello saggio, la ragione per cui tutto il resto è accaduto), l’avrebbe messa in modo differente: Se tutti i cieli fossero pergamena e tutti i mari inchiostro, ciò non sarebbe sufficiente per raccontare i giorni di Rachel, i cui anni non sono che un battito di ciglia del Signore del Mondo. Se lo avesse scritto il suo ventesimo figlio (era un ruffiano, un leccapiedi, ma ai tempi ciò aveva avuto la sua utilità), avrebbe cosparso il tutto di petali di rosa fino a farlo puzzare: O madre di migliaia, colei che è sfuggita alla spada; la più amata, la più onorata, la più benedetta dal Signore! O qualcosa di altrettanto trito. Non era un poeta, ma si era trattato di un’illusione innocua. Il suo sessantatreesimo figlio, che era stato uno dei suoi preferiti, avrebbe scritto qualcos’altro, in una lingua differente, stavolta, sebbene usando lo stesso alfabeto: Se ti va, caro lettore, ti racconterò una storia che non dimenticherai finché vivrai, su come una volta mia madre fece una promessa che rimpianse per sempre. Solo, non dire a nessuno che te l’ho raccontata io. Quest’ultima nipote le aveva riportato alla mente quel sessantatreesimo figlio: era silenziosa, con un sorriso semplice che nascondeva un intelletto vorace. Spesso aveva perso la pazienza con i fratelli selvaggi di quel sessantatreesimo figlio, ma lui era sempre stato tranquillo, quasi ignorato. Poi, un giorno, si era alzato in piedi su una sedia durante un pranzo e aveva declamato, in rima e in ordine alfabetico, tutte le maledizioni che la madre aveva lanciato contro di lui e i suoi fratelli, e lei aveva riso fino a starne male. Persino adesso provava un senso di leggerezza quando pensava ai libri che lui aveva scritto in seguito, che ancora la facevano ridere. Era stata sul punto di dirglielo, ma alla fine non l’aveva fatto: lo avrebbe preso per uno scherzo.

L'autrice
Dara Horn è nata nel New Jersey nel 1977. Sua madre, Susan, era un'insegnante di inglese, il padre, Matthew, è un dentista che ha studiato storia cinese alla Temple University di Filadelfia. Quando Horn aveva 14 anni vinse un viaggio in Polonia e Israele arrivando prima in una competizione sulla storia israeliana . Al suo ritorno negli Stati Uniti, ha scritto un saggio sul suo viaggio per Hadassah Magazine che è stato nominato per un National Magazine Award nel 1993. Ha conseguito la laurea in lettere comparate, summa cum laude , nel 1999 e il dottorato di ricerca. in letteratura comparata in ebraico e yiddish nel 2006, entrambi presso l'Università di Harvard . Ha terminato il suo master in letteratura ebraica all'Università di Cambridge. Ha insegnato letteratura ebraica e storia israeliana al Sarah Lawrence College e alla City University di New York . Ha ottenuto la cattedra in Studi ebraici ad Harvard, insegnando letteratura yiddish ed ebraica. Horn è stata Distinguished Visiting Scholar presso la Yeshiva University durante l'anno accademico 2019-2020. È stata anche collaboratrice del New York Times e dell'Atlantic. 


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