MANIFESTO INCERTO
Ezra Pound chiuso in gabbia,
la morte di Walter Benjamin
(Manifeste incertain - volume III. Ezra Pound mis en cage. La mort de Walter Benjamin, 2014)
Traduzione di Nicolò Petruzzella
L'Orma editore
pp. 224, luglio 2020, Euro 28
ISBN 9791254760093
Il libro
«Una delle imprese artistiche più originali e illuminanti del nostro tempo.» Emanuele Trevi
Parigi,
1939. Lo scrittore e filosofo ebreo Walter Benjamin, come migliaia di
altri rifugiati tedeschi in Francia, è costretto ad abbandonare il
proprio domicilio e a recarsi nella più vicina stazione per essere
internato in un campo per «lavoratori volontari». Quando due mesi e
mezzo dopo viene liberato, Parigi è ormai nelle mani dell’esercito
nazista; per Benjamin comincia un lungo pellegrinaggio clandestino
fino al confine spagnolo sui Pirenei. Nel suo unico bagaglio porta un
manoscritto che, dice, «è più importante della mia stessa vita».
Ma proprio alla frontiera, a Portbou, la fuga si interrompe per un
tragico e beffardo scherzo della burocrazia, e il manoscritto è
perduto per sempre.
Rapallo, 1945. Il poeta americano Ezra Pound
viene arrestato sulla porta di casa e consegnato alle autorità
statunitensi che lo accusano di tradimento: da anni la follia
totalitaria lo ha contagiato trasformandolo in un improbabile
strumento di propaganda che gli stessi fascisti non mancano di
irridere. Pound viene trasferito in un campo di detenzione vicino
Pisa e rinchiuso per settimane in una gabbia a cielo aperto,
mescolato ad assassini e stupratori. Qui scriverà alcuni dei suoi
versi più celebri, in bilico tra delirio e poesia
assoluta.
Attraverso i destini diversi, quasi opposti, di questi
due giganti travolti dalla catastrofe della Storia, nel terzo volume
della serie Manifesto
incerto Frédéric
Pajak disegna con china e parole i contorni di un’epoca, riuscendo
a farla parlare con il nostro presente e le sue nuove ideologie,
angosce, speranze.
L'autore
Nato in Francia nel 1955, Frédéric Pajak ha avuto un’esistenza assai tribolata. A sedici anni viene ammesso all’Accademia delle Belle Arti, ma vi resta solo un semestre, oppresso dalla rigidità dell’ambiente. È l’inizio di un lungo valzer di mestieri che lo porterà negli anni successivi a lavorare come operaio, grafico, cuccettista sui treni notturni, inserviente in un macello industriale. In questi anni conosce la povertà più disperata – arrivando a chiedere l’elemosina tra i boulevard di Parigi – e una solitudine cui riesce a sfuggire soltanto grazie alla scrittura, alla poesia e al disegno. I libri della serie Manifesto incerto, l’impresa letteraria di una vita, intessono esistenze, parole e immagini di grandi figure dell’arte e del pensiero del XIX e del XX secolo. Tradotti in oltre dieci Paesi, dagli Stati Uniti alla Corea del Sud, dalla Russia alla Germania, hanno ottenuto prestigiosi riconoscimenti come il premio Médicis per il saggio 2014 e il premio Goncourt per la biografia 2019 e, nel 2021, il Gran premio svizzero di letteratura e il premio di saggistica “Città delle Rose”.
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