FRA LE TUE DITA GELATE
Racconti fantastici
(Una violeta de más. Cuentos fantásticos, 1968)
Traduzione di Raul Schenardi
Safarà Editore
pp. 224, aprile 2022, Euro 18
ISBN 9788832107449
Il libro
In molti lo considerano un fantasma. Misterioso costruttore di universi onirici, marginale nella letteratura del suo paese, il Messico, eppure oggi personaggio di culto. Per la prima volta viene pubblicato in Italia, Francisco Tario, autore della raccolta Fra le tue dita gelate. Racconti fantastici, nella traduzione di Raul Schenardi. “Il fantasma di Francisco Peláez Vega”. Così Juan Pablo Villalobos definisce Tario in un accurato e profondo saggio sulla vita e sull’incidenza dell’autore nel panorama letterario messicano, apparso sulla rivista Letras Libre: “Il fantasma di Francisco Peláez Vega”, che fu molte cose e che fu lo scrittore di letteratura fantastica Francisco Tario. Considerato tra i più grandi scrittori messicani del XX secolo, molti critici accostano l’opera di Tario a quella di José Arreola e Juan Rulfo. Lo stesso Octavio Paz fu uno dei suoi più ammirati lettori. Il carattere eccentrico della sua vita e delle sue opere hanno acuito il mistero che per tanto tempo ha avvolto il personaggio Tario, lasciandolo ai margini dei canoni della letteratura messicana, fino a quando studiosi, critici e editori si sono impegnati attraverso il loro lavoro nel riconoscergli l’importanza che meritava. Mentre negli anni Quaranta e Cinquanta, Francisco Tario non sembrava essere neanche uno scrittore messicano, proprio per questa ragione oggi viene considerato il padre della narrativa fantastica messicana a partire dagli anni Cinquanta. Visse tra Città del Messico e Acapulco, la sua unica professione conosciuta fu ricoprire il ruolo di portiere nella leggendaria squadra di calcio Asturias, ora scomparsa. Fu anche proprietario di una sala cinematografica. Lontano dai circoli letterari, si ritirò a Madrid nel 1960 dopo la morte della amatissima moglie Carmen Farell, donna dal fascino straordinario, la cui presenza, voce e lo stesso ricordo sono costantemente invocati nell’opera di Tario e per i quali l’autore non manca di compiere veri e propri balzi a precipizio nel regno dei morti. Fra le tue dita gelate. Racconti fantastici, dedicato proprio alla moglie, con le celebri parole al “mágico fantasma”, è considerato il capolavoro di Francisco Tario. Con una prosa limpida e di inquietante bellezza, ma spesso carica anche di umorismo, i racconti surreali, grotteschi e sensuali qui raccolti illuminano i varchi di accesso verso quella dimensione altra che scorre parallela alla quotidianità, disseminando il testo di anticipazioni che solo i lettori più scaltri sapranno individuare svelando, solo in parte, l’enigma della narrazione. Nascite mostruose, oceani senza fine, manicomi, sepolture tradite, specchi diabolici e sogni pericolosi: lo spirito avanguardistico di Tario avverte il lettore che siamo sul territorio ombroso tra la veglia e il sonno, tra l’incubo e il ricordo, e che il solo modo di uscirne è attraversare questo territorio, facendo molta attenzione a non scivolare per sempre nel lato del possibile. Nei suoi racconti c’è un incessante dialogo tra il presente e la memoria, tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Ma allo stesso tempo Tario esplora la vertigine più oscura dell’umorismo, un umorismo stravagante e fantasmagorico. E non dovrà meravigliarsi il lettore se leggendo i racconti di Tario la sua mente correrà non meno che nella direzione di Poe e Maupassant.
L'autore
Francisco Tario (Città del Messico, 9 dicembre 1911 – Madrid, 30 dicembre 1977) pseudonimo di Francisco Peláez, è stato uno scrittore, apprendista astronomo e calciatore professionista messicano. Considerato un outsider per non avere aderito ad alcuna corrente artistica o gruppo letterario, ha coltivato con particolare maestria l’arte del racconto ed oggi è ritenuto il precursore della narrativa fantastica messicana degli anni Cinquanta. Spesso paragonato a Juan Rulfo per l’approccio radicalmente personale alla scrittura, tra i suoi temi favoriti c’è il limite sensoriale dell’umano nel percepire la vastità del mondo che lo circonda, sempre venato da una vena umoristica e una profonda esplorazione dell’insolito, dello stravagante e del grottesco, coordinate che lo hanno allontanato dal tradizionalismo di molti dei suoi contemporanei, facendogli guadagnare lo status di scrittore di culto.
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