Curatela e traduzione di Andrea Sirotti
InternoPoesia, collana Interno Books
pp. 236, giugno 2022, Euro 15
ISBN 978-88-85583-71-9
Il libro
Travolgente, disorientante, genuinamente «civile», la poesia di Tishani Doshi arriva per la prima volta in Italia con un libro in cui intimo, pubblico e sacro si intrecciano e danno vita ad una voce unica e originale. Una lingua composita e meticcia, assertiva, non di rado bizzarra, colta e popolare al tempo stesso, ricca di espressioni e parole che raramente trovano cittadinanza in poesia. Una formidabile eloquenza e vitalità in cui i versi liberi, cadenzati, pensati per essere letti ad alta voce, sono disposti con estro e consapevolezza sulla pagina. Quella di Doshi è una militanza a 360° gradi. Nessuna questione di scottante attualità è esclusa, in India come altrove nel mondo. Le poesie sgorgano dalla cronaca e dalla storia, dalle ultime notizie come dai vecchi rancori e contrapposizioni, lo spunto può essere un articolo di giornale, un video su YouTube, una foto, un dipinto, un libro. Poesie sempre pronte a denunciare le disuguaglianze, il mancato rispetto dei diritti civili. Tra i temi ricorrenti: la condizione della donna, le diseguaglianze economiche e sociali, le trasformazioni esistenziali in tempo di Covid, le relazioni sentimentali, la malattia, le difficoltà quotidiane del singolo individuo; il tutto mediato dalla contrapposizione di due visioni del mondo, tra laica indifferenza e fanatismo religioso, tra spiritualità e materialismo.
Una poesia
Maybe
what you miss is what’s simple,
which isn’t childhood, but
that bird
of prey holding the air with its claws.
If you knew
it would cost nothing
to keep your wings open like an
albatross,
that you could go ten thousand miles without
a
single flap, that it has to be this way,
this glissando between
soaring and falling,
you could pack up your indignations
and
move towards the phone booth
in the sky. A god at the door
sitting
on a giant buffalo offers you a sip
of wine to make the
bitterness go away.
Your final phone call is to the future,
We’re
fine,
you say. We’re
all going to be just fine.
Forse
quello che ti manca sono le cose semplici,
che non è l’infanzia,
ma quell’uccello
rapace che afferra l’aria con gli artigli.
Se
tu sapessi che non costerebbe nulla
tenere le ali aperte come un
albatro,
che potresti andare per diecimila miglia senza
un solo
battito d’ali, che deve essere così,
questo glissando tra
impennata e caduta,
potresti impacchettare le tue indignazioni
e
andare verso la cabina telefonica
nel cielo. Un dio alla porta
seduto
su un bufalo gigante ti offre un sorso
di vino per far
passare l’amarezza.
La tua ultima telefonata è verso il
futuro,
Stiamo
bene,
dici. Staremo
tutti bene.
L'autrice
Tishani Doshi è poetessa e narratrice nata nel Tamil Nadu da madre gallese e padre gujarati. Per quindici anni ha lavorato come prima ballerina di bharatanatyam (un tipo di danza classica indiana) nella compagnia Chandralekha a Madras. Ha pubblicato sette libri di narrativa e poesia, i più recenti dei quali sono Girls Are Coming Out of the Woods, inserito nella shortlist del Ted Hughes Poetry Award, e un romanzo, Small Days and Nights (Giorni e notti fatti di piccole cose, Feltrinelli 2020, traduzione di Silvia Rota Sperti), inserito nella shortlist del RSL Ondaatje Prize. Ha intervistato più di cento scrittori sul mestiere di scrivere e ha pubblicato saggi su diverse testate tra cui «The Hindu», «Granta», «The National», «The New York Times», «The Guardian», «Lithub» e il «Corriere della Sera». È visiting professor alla New York University di Abu Dhabi e, per il resto del tempo, vive presso una spiaggia del Tamil Nadu. A God at the Door, la sua quarta raccolta di poesie, è stata selezionata per il prestigioso Forward Prize for Poetry del 2021.
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