sabato 13 settembre 2025

Dolki Min - IN FORME - add

Dolki Min
IN FORME
traduzione di Lia Iovenitti
add editore
settembre 2025
pp. 156, euro 20
ISBN 9788867835447

Vincitore dell’Otherwise Award 2024

Dolki Min ha scritto un romanzo queer sul sentirsi fuori posto nel proprio corpo e nel mondo, e il godimento con cui ha disegnato il suo personaggio dà vita a un incontro vivace e memorabile con un’alterità che in sostanza è solo apparente.- THE NEW YORK TIMES BOOK REVIEW

Dopo essersi schiantato con la sua astronave nel bel mezzo del nulla, un alieno mutaforma si trova bloccato su un pianeta sconosciuto e per lui inesplorabile a causa della forza di gravità. Per sopravvivere, dovrà imparare a camminare, a nascondere con cura i suoi arti supplementari e i vari orifizi, a procacciarsi cibo, finché un bel giorno scoprirà che gli esseri umani sono un pasto delizioso. Intelligente e astuta, la creatura cambia aspetto e comportamento per adattarsi alle preferenze sessuali delle sue prede, e ucciderle non prima di aver raggiunto l’apice del piacere.
Dalla sua prospettiva mostruosa (almeno secondo i canoni umani), riesce a cogliere l’insensatezza delle convenzioni sessuali, la solitudine dilagante, il desiderio inappagabile dei corpi costretti a muoversi in una società repressa. Creatura lussuriosa e scorretta, ci restituisce un’immagine lucida e ironica dell’umano che di rado riusciamo a scorgere.

Un estratto

56 KM
Oggi vado al lavoro presto. Un evento raro. Ma il tipo dice che ha la casa libera solo di mattina. E vista l’ottima combinazione di requisiti, non posso lasciarmelo scappare. Quando parlo di requisiti, mi riferisco ovviamente a quelli fisici. Per il resto, non ho idea di che persona sia: cosa gli piaccia mangiare, colore preferito, gusti musicali… Di questo non m’importa niente. Il tempo di scambiare qualche parola in chat, e ci siamo dati appuntamento. Maschio, belloccio, 26 anni, 173 cm per 65 kg. E, a quanto dice, un cazzo di 18 cm abbondanti. Ah, dimenticavo: abita al sedicesimo e ultimo piano. Lo sto raggiungendo in metro. Ho trovato un posto libero e me lo godo in pace. Bella fortuna! Mi viene quasi da piangere per la gioia. Perché per quanto mi sforzi di vedere il lato positivo, infilarmi nel formicaio umano, aggrapparmi alle maniglie e oscillare avanti e indietro, mi dà sempre il volta… voltastomaco. Quando poi sono in riserva come oggi, restare in equilibrio su due gambe è ancora più difficile. In ogni caso, la metro è sempre meglio dell’autobus, quelle gabbie di metallo che ti intrappolano e ti scuotono senza pietà, e dove è già un miracolo non finire spiaccicati a terra. Sarà stato un paio d’anni dopo il mio arrivo qui...? Avevo vagato fino a tardi senza meta e senza concludere niente, trascinando sovrappensiero il mio corpo esausto fino a una fermata. Tornare a casa in autobus non rientrava nei miei piani, ma all’epoca ignoravo che di notte la metro chiude. Certo, avevo visto spesso gli umani salire su un taxi, ma tutte le volte che pensavo di farlo la paura prendeva il sopravvento. Troppo stressante. Era il periodo in cui la sola idea che qualcuno potesse restare sconvolto vedendo il mio braccio mi raggelava. È, lo confesso, il motivo per cui ancora oggi non riesco a prendere un taxi. L’unica volta che ho trovato il coraggio, l’autista si è accorto che l’unghia del piede mi sbucava dall’avambraccio, ha strabuzzato gli occhi e ha sterzato di colpo fuggendo come un pazzo. Da allora, i taxi li ho sempre accuratamente evitati. Dunque, dicevo, quei gradini erano un’impresa. All’epoca, autobus accessibili non ce n’erano. Temevo di non farcela: l’alzata era più ardua del previsto. Le scale che avevo usato fin lì per allenarmi erano decisamente più basse e facili. Ma non avevo scelta, e così sfidai la gravità con tutte le mie forze: alla fine ci riuscii. Pensavo che il mio scheletro si sarebbe sbriciolato. Invece no, e una volta dentro provai una punta di orgoglio. (…)
 
DOLKI MIN (they/them) è lo pseudonimo di una figura enigmatica e riservata di artista e scrittorə, che vive in Corea del Sud. Per In forme, il suo romanzo d’esordio, ha realizzato una serie di illustrazioni inedite. Ha ricevuto l’Otherwise Award 2024, in passato vinto anche da Ursula K. Le Guin, premio per opere di fantascienza o fantasy che indagano i temi del genere e dell’intersezionalità.  

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