domenica 22 giugno 2025

B.Traven - ROSA BLANCA - WoM

 
B.Traven
ROSA BLANCA
(titolo originale Die Weisse Rose, 1929)
WoM
collana Neri
giugno 2025
pp. 270, euro 20
ISBN 9791281016927

 
Nelle pianure assolate del Messico pre-rivoluzionario, l’hacienda Rosa Bianca rappresenta un’oasi di tradizione e armonia con la terra. Quando una potente compagnia petrolifera statunitense mira ad appropriarsi di queste terre fertili, gli abitanti si trovano a fronteggiare una minaccia che mette a repentaglio il loro stile di vita e la loro eredità culturale.
Uno scontro senza tempo tra giustizia e sfruttamento: Rosa Blanca esplora le tensioni tra progresso e tradizione, avidità e giustizia, svelando con ferocia narrativa i meccanismi del colonialismo economico, dipingendo un ritratto vivido della lotta per la dignità e l’autodeterminazione e soprattutto anticipando le battaglie di oggi su terra, risorse e potere.
La traduzione della presente edizione si basa sulla versione in lingua tedesca del 1929 pubblicata presso i tipi della Verlag der Buchergilde Gutenberg, a Berlino. A questa è stata affiancata quella del 1978 sempre presso lo stesso editore, la quale presentava differenze anche sostanziali che sono state integrate.
Secondo alcune testimonianze, Hans Scholl, uno dei fondatori del gruppo di resistenza Weiße Rose, conosceva e apprezzava il romanzo di Traven. Durante gli interrogatori della Gestapo, Scholl dichiarò che il nome del gruppo era stato scelto casualmente. Tuttavia, questa affermazione potrebbe essere stata un tentativo di proteggere altri membri del gruppo o di evitare ulteriori persecuzioni. Alcune fonti indicano infatti che Rosa Blanca potrebbe aver influenzato la scelta del nome del gruppo di resistenza.


Nel 1972, il regista messicano Roberto Gavaldón, già noto per l’adattamento di Macario, porta Rosa Blanca sul grande schermo. Le riprese iniziarono nel gennaio del 1961, ma il governo messicano ne proibì la proiezione nei cinema, in quanto la trama del film, ambientata negli anni precedenti l’espropriazione petrolifera del 1938 – venne considerata troppo dura dagli Stati Uniti, motivo per cui l’uscita del film fu posticipata al 1972.

Così, nel 1926, in una lettera inviata al proprio editore americano, B. Traven avvertiva: «Quando si cerca un lavoro da guardiano notturno o da lampionaio, viene richiesto un curriculum vitae. Ma questo non è qualcosa da pretendere da un lavoratore che crea opere intellettuali. È poco educato ed è un invito alla menzogna…». Utilizzando tutte le tecniche di mimetizzazione per sovvertire le trappole dell’identità, quest’eterno clandestino, resterà fedele al suo adagio: «L’uomo creativo non deve avere altra biografia, al di fuori delle sue opere». Da qui l’assoluto mistero che lo circonda. Chi è B. Traven? Il fotografo ed esploratore Berick Traven Torsvan? Il contrabbandiere e agente cinematografico Hal Croves? L’attore e rivoluzionario in esilio Red Marut e contemporaneamente il rifugiato politico Otto Feige? Jack London sotto mentite spoglie? Tutte le ipotesi, comprese le più strambe, sono state tentate, per un totale di una trentina di pseudonimi, più o meno altrettanti luoghi e date di nascita e quattro o cinque nazionalità diverse.

«Faccia il favore, tolga di mezzo quel dannato “misterioso” se cita il mio nome o il mio lavoro. Non c’è nessun mistero in me, sul serio, non un briciolo di mistero. Tutto il mio mistero è che odio i columnist, gli scrittori a soggetto, i giornalisti strappalacrime e i recensori che non sanno nulla del libro di cui parlano. Non c’è gioia e soddisfazione maggiore per me che essere sconosciuto come scrittore quando incontro una persona o vado in un posto. Soltanto in questo modo posso essere me stesso e non essere costretto a recitare».

nella foto, Ret Marut (secondo alcune teorie alter ego di B. Traven) fotografato nel 1923


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