collana Micromegas
febbraio 2025
pp. 122, euro 10
ISBN 9788833056135
Qualche settimana prima, sia pure con qualche esitazione, Henrik Ibsen aveva deciso di risiedere a Ischia, insieme alla moglie Suzannah e al figlio Sigurd. Grazie ad alcuni connazionali del Circolo Scandinavo, era riuscito a trovare una sistemazione abbastanza confortevole nella Villa Pisani, a Casamicciola, una località di pochi abitanti che presentava il vantaggio di una vista magnifica e un ambiente assai tranquillo. Nulla a che vedere con l’infinito bailamme di Roma, dove troppo spesso era stato interrotto da mille svariati motivi. Distrazioni di ogni genere nell’Urbe, il che era una cosa inammissibile per lui. A Ischia si è sentito subito fortunato perché ha trovato il silenzio e la concentrazione che da tempo cercava. Sa bene che non avrà pace finché non sarà in grado di chiudere il lavoro che ormai lo sta impegnando da un bel po’ di mesi. È assediato da troppi pensieri e da troppi spettri che, comunque, riesce a tenere a bada. Non vuole dare spazio al passato: la sua ambizione chiede la precedenza su tutto. Sente il bisogno di dimostrare a se stesso e alla Norvegia intera chi è veramente Ibsen. Fin dove arriva il suo talento di poeta e drammaturgo.
febbraio 2025
pp. 122, euro 10
ISBN 9788833056135
Qualche settimana prima, sia pure con qualche esitazione, Henrik Ibsen aveva deciso di risiedere a Ischia, insieme alla moglie Suzannah e al figlio Sigurd. Grazie ad alcuni connazionali del Circolo Scandinavo, era riuscito a trovare una sistemazione abbastanza confortevole nella Villa Pisani, a Casamicciola, una località di pochi abitanti che presentava il vantaggio di una vista magnifica e un ambiente assai tranquillo. Nulla a che vedere con l’infinito bailamme di Roma, dove troppo spesso era stato interrotto da mille svariati motivi. Distrazioni di ogni genere nell’Urbe, il che era una cosa inammissibile per lui. A Ischia si è sentito subito fortunato perché ha trovato il silenzio e la concentrazione che da tempo cercava. Sa bene che non avrà pace finché non sarà in grado di chiudere il lavoro che ormai lo sta impegnando da un bel po’ di mesi. È assediato da troppi pensieri e da troppi spettri che, comunque, riesce a tenere a bada. Non vuole dare spazio al passato: la sua ambizione chiede la precedenza su tutto. Sente il bisogno di dimostrare a se stesso e alla Norvegia intera chi è veramente Ibsen. Fin dove arriva il suo talento di poeta e drammaturgo.
Francesco Marroni, già professore ordinario di Letteratura inglese e Storia del teatro inglese presso l’Università Gabriele d’Annunzio di Chieti-Pescara, dirige le riviste "Merope", "RSV: Rivista di Studi Vittoriani" e "Traduttologia". Nel 1993 ha fondato il CUSVE (Centro Universitario di Studi Vittoriani e Edoardiani) che ha diretto fino al 2019. È vice presidente della Gaskell Society (Manchester) dal 1990.
Ha pubblicato numerose monografie sulla letteratura vittoriana, tra le quali Miti e mondi vittoriani (Carocci, 2004), Spettri senza nome: modelli epistemici e narrativa vittoriana (Carocci, 2007), Victorian Disharmonies (University of Delaware Press, 2010) e Come leggere ‘Jane Eyre’ (Solfanelli, 2013). Ha tradotto opere di Elizabeth Gaskell, George Gissing, Washington Irving, G.B. Shaw, Desmond Egan, Charles Tomlinson, Desmond O’Grady, ecc.
Dirige diverse collane di anglistica e studi comparati, fra le quali “Victorian and Edwardian Studies” (Peter Lang, Berna e Berlino), “Anglia and Beyond” (Carabba, Lanciano), “Rasselas” e “Crossways” (entrambe le collane per Solfanelli). Tra i suoi ultimi lavori, Teatro di George Bernard Shaw (Bompiani, 2022) e George Bernard Shaw: commediografo e saltimbanco (Carabba, 2023).
Dal versante della scrittura creativa, oltre ad aver pubblicato sei raccolte di racconti, collabora attualmente a svariate riviste.
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