Matteo Giusti
AFRICANI BRAVA GENTE
Dittature, golpe, guerre tra clan: cronologia del post colonialismo
Paesi edizioni
collana Babilonia
giugno 2025
pp. 144, euro 14
ISBN 9791255411093
La catena di golpe che negli ultimi anni ha portato al potere giunte militari in molti Paesi del Sahel non può essere compresa se non si torna alle radici del post colonialismo africano iniziato nel 1960. Da quell’anno i Paesi africani hanno faticosamente tentato di formare governi autonomi - sul piano politico ed economico - dalle ex potenze colonizzatrici. Complici le ingerenze persistenti dei dominatori stranieri, i risultati di questo processo sono però stati deludenti. Ma sono anche altre le cause di questo fallimento, e molte riguardano gli stessi africani.
Nel suo nuovo libro Africani brava
gente Matteo Giusti, tra i più autorevoli africanisti in
Italia, ricostruisce decennio dopo decennio la storia dell’Africa
dal 1960 a oggi, riportando una dettagliata cronologia dei fatti,
dando voce a politici, golpisti, attivisti per i diritti civili,
e distinguendo finalmente in modo netto le colpe dell’Occidente
da quelle degli africani.
Se la storia dell’Africa
indipendente dal gioco coloniale continua ancora oggi a essere scossa
da guerre, scontri etnici e tensioni tribali, dittature e colpi di
stato (di cui il continente detiene il primato nel mondo) lo si deve
non solo alle mire espansionistiche di «vecchi» (Francia in
primis) e «nuovi» colonizzatori (Cina e Russia su tutti). Ogni
qualvolta il seme del progresso ha provato ad attecchire in Africa, è
stato estirpato con forza dai militari, soffocato dalla sete di
potere di cleptocrati sostenuti da classi politiche locali corrotte.
È accaduto con Patrice Lumumba in Congo, Ahmed Ben Bella in Algeria
e Thomas Sankara in Burkina Faso.
Scrive Matteo Giusti: «Una
visione superficiale potrebbe far credere che gli africani conoscano
e accettino soltanto la violenza e molti analisti riducono all’ideale
di “uomo forte” il risultato scontato di tante tornate elettorali
nel continente. Ma se in Egitto, Tunisia, Libia, Etiopia, Zaire (oggi
Repubblica Democratica del Congo) hanno dominato per decenni
dittatori, la spiegazione è molto più profonda. Troppo riduttivo
scaricare le colpe su colonialismo e neocolonialismo».
Un
altro interessante spunto di riflessione contenuto nel libro riguarda
il rapporto tra noi, l’Occidente, e loro, gli africani. La
cronaca delle vicende africane è stata spesso relegata dai media ai
margini del mainstream, secondo una serie di stereotipi che non hanno
mai colto il significato di un radicale cambiamento della geopolitica
del Sud globale.
Scrive ancora l’autore: «Bacino di
uomini, di metalli preziosi, di legname e animali, da sfruttare e
allo stesso tempo da ignorare: è stato questo il rapporto
dell’Occidente con l’Africa e gli africani. Un rapporto che però,
sul fronte africano, si è consumato a due velocità: da una parte i
governanti, dall’altra i governati, con i primi pronti ad
approfittare di ogni possibile opportunità di guadagno,
saccheggiando sulla pelle degli altri africani l’enorme tesoro
sepolto, spesso a loro insaputa, sotto i loro piedi».
Dall’Egitto
dei Liberi ufficiali alla Rivoluzione Verde di Muammar
Gheddafi, dalle tensioni e i massacri nella regione dei Grandi
Laghi alle Primavera arabe, seguendo lo sviluppo
cronologico degli avvenimenti questo libro si propone come un testo
di riferimento per chiunque voglia conoscere la storia dell’Africa
dal 1960 a oggi, lasciando che siano i fatti a parlare e non le
posizioni ideologiche.
Matteo Giusti - Giornalista
professionista, analista geopolitico, saggista, è tra i più attenti
osservatori delle dinamiche internazionali, in particolare del
Mediterraneo e del continente africano.Collabora con L’Espresso, Limes, Domino, Panorama, La Verità, Il Riformista, Radio Capital, Rai e Mediaset. Consulente per il Mediterraneo per la Commissione Esteri della Camera dei deputati, ha pubblicato L’omicidio Attanasio (Castelvecchi, 2021), Delitto Diplomatico (Paesi Edizioni, 2022) e La Loro Africa (Castelvecchi, 2022).
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