mercoledì 19 marzo 2025

Bernardo Pacini - IPOTESI SUL MIO DISFACIMENTO - Mar dei Sargassi

 
Bernardo Pacini
IPOTESI SUL MIO DISFACIMENTO
prefazione di Andrea De Alberti
Mar dei Sargassi Edizioni
collana Apnea
giugno 2024
pp. 87, euro15
ISBN 9791280720245


L’inchiesta del poeta mette in scena l’esistenza di individui che – senza presentare la minima turba psichica superficiale – esaltano un carattere particolare, una celata richiesta di aiuto. Pacini scava un vuoto che è un grembo perfettissimo di memoria usando gli stessi attrezzi per seppellire e disseppellire, in un’azione e contro-azione etica che determina attorno all’io tre sfere concentriche. la seconda che va più lontano della prima; la terza che va più lontano della seconda. In mezzo, l’io si dilata fino al disfacimento (o almeno alla sua ipotesi): vorrebbe ricostruire tutta l’esperienza in un nuovo spazio, abbracciarla in un tempo libero e liberato da un pensiero dominante che non è compatibile con il tempo della poesia. […] Una specie di assimilazione involontaria del reale attraverso i tic, che procede in modo del tutto naturale, quasi istintivo. Il tic sembra essere per Bernardo il Big Bang, lo sforzo da cui facciamo derivare le idee, le parole e i pensieri. In un tic assurdo può avvenire il tac: due semplici suoni capaci di generare un’esplosione di senso.
 
Alcune poesie

Ho un quaderno su cui scrivo se mi accade di squamarmi.
Si può dire che è un quaderno in vera pelle.
I singoli brandelli danno forma al volumetto: più mi sgretolo
più spazio avrò per scriverne, almeno fino a quando
non si estingue la specie singolare a cui appartengo solo io
assurdo ed esclusivo come un codice fiscale.
Quintali di particole di carne, che anno dopo anno
ho ricucito a filo refe in sedicesimi.
Se cadono le placche più ingombranti per un sisma
il sangue si riversa sulla pagina formando
macchie brune tipo Rorschach che gli esperti
sono pronti a analizzare immantinente: e che gli devo dire?
Le ipotesi sul mio disfacimento sono giuste, quasi sempre.
 
***
GHOSTING
(“I could experience only absence or presence” – A. Ernaux)
 
(nebbia)
Io sono
la fine del tuo gioco su di me.
 
*
(insistere a inesistere)
I
La fine del messaggio mi trasforma in un fantasma:
da ora posso dirti cosa sentono le pietre sotto il mare.
Costringo le mie gambe ad incrociarsi, e non è facile. Tu… fantasmi.
Intendo dire: tu stai fantasmando, la carne del tuo nome
si è fatta evanescente. Per quanto io mi sforzi di negarlo
sparisce chi decide di sparire: insistere a inesistere è un mestiere
forse un’arte.
II
Continuo a mescolare le persone come carte, senza farne a pezzi i corpi.
Sono moduli: li assemblo come Lego con ferocia di scimmione
usando molto sangue per detergere altro sangue.
Non è una decisione, il plasma che pullula dal telo
del fantasma come un sogno, come mestruo, senza fine.
Rido, mi tormentano le risa di un fantasma.
 
*
(tornando)
Se è fermo
vi state avvicinando l’uno all’altro.

Bernardo Pacini (1987) vive a Firenze. Il suo ultimo libro di poesia è stato Fly mode (A27 poesia, 2020). Ha tradotto con Clarissa Amerini le poesie di Bill Knott (Volarsi dentro, Italic Pequod) e Russell Edson (Il tunnel, Taut), uscite nel 2022 con prefazioni di Charles Simic. Nel 2021 ha cofondato la rivista layOut magazine.

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