Elliot edizioni
collana Scatti
collana Scatti
aprile 2025
pp. 192, € 18.00
ISBN nd
Autore caposaldo del Novecento giapponese noto per la vita dissoluta e per gli innumerevoli tentativi di suicidio – le sue opere, ma anche la sua figura, hanno ispirato svariati anime contemporanei –, Dazai Osamu è stato uno scrittore radicato nella sua realtà e al contempo aperto alle influenze della cultura europea e classica. Nelle sue storie, le suggestioni occidentali si sono armoniosamente coniugate con l’impianto narrativo orientale, con un’attenzione per il particolare in cui riecheggia lo stile poetico degli haiku. La raccolta comprende dodici racconti, per la maggior parte inediti in Italia, in cui emerge un aspetto poco noto e studiato dell’autore: la fascinazione per il cristianesimo. La speranza ma, soprattutto, l’inquietudine, il senso di inadeguatezza e di disagio interiore dei personaggi intessono un discorso di protesta contro Dio, esortando il lettore a riesaminare le dinamiche del rapporto tra il divino e l'individuo. Racconti intrisi di simboli religiosi e della sfrontatezza dell’autore che rappresentano un’opportunità significativa per riscoprirne le opere in contesti narrativi inaspettati.
Dazai Osamu, nato nel 1909 in una potente famiglia di proprietari terrieri del Giappone settentrionale. Studente brillante, entra nel Dipartimento di Francese dell’Università di Tokyo nel 1930, ma ne esce dopo cinque anni senza la laurea e vantandosi di non aver mai assistito a una lezione. Le sue prime opere sono piene di inventiva e arguzia, ma è dopo la guerra che raggiunge la sua piena statura, prima con il racconto La moglie di Villon e poi con Il sole si spegne, romanzo ancora oggi simbolo della crisi economica derivata dalla guerra, dalla successiva inflazione e dalle riforme agrarie. Si suicidò gettandosi nelle acque del bacino idrico di Tamagawa a Tokyo nel giorno del suo trentanovesimo compleanno, il 19 giugno 1948.
Autore caposaldo del Novecento giapponese noto per la vita dissoluta e per gli innumerevoli tentativi di suicidio – le sue opere, ma anche la sua figura, hanno ispirato svariati anime contemporanei –, Dazai Osamu è stato uno scrittore radicato nella sua realtà e al contempo aperto alle influenze della cultura europea e classica. Nelle sue storie, le suggestioni occidentali si sono armoniosamente coniugate con l’impianto narrativo orientale, con un’attenzione per il particolare in cui riecheggia lo stile poetico degli haiku. La raccolta comprende dodici racconti, per la maggior parte inediti in Italia, in cui emerge un aspetto poco noto e studiato dell’autore: la fascinazione per il cristianesimo. La speranza ma, soprattutto, l’inquietudine, il senso di inadeguatezza e di disagio interiore dei personaggi intessono un discorso di protesta contro Dio, esortando il lettore a riesaminare le dinamiche del rapporto tra il divino e l'individuo. Racconti intrisi di simboli religiosi e della sfrontatezza dell’autore che rappresentano un’opportunità significativa per riscoprirne le opere in contesti narrativi inaspettati.
Dazai Osamu, nato nel 1909 in una potente famiglia di proprietari terrieri del Giappone settentrionale. Studente brillante, entra nel Dipartimento di Francese dell’Università di Tokyo nel 1930, ma ne esce dopo cinque anni senza la laurea e vantandosi di non aver mai assistito a una lezione. Le sue prime opere sono piene di inventiva e arguzia, ma è dopo la guerra che raggiunge la sua piena statura, prima con il racconto La moglie di Villon e poi con Il sole si spegne, romanzo ancora oggi simbolo della crisi economica derivata dalla guerra, dalla successiva inflazione e dalle riforme agrarie. Si suicidò gettandosi nelle acque del bacino idrico di Tamagawa a Tokyo nel giorno del suo trentanovesimo compleanno, il 19 giugno 1948.
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