mercoledì 12 marzo 2025

Walter F. Otto - IL CORPO UMANO E LA DANZA - Lindau

 
Walter F. Otto
IL CORPO UMANO E LA DANZA
(titolo originale Menschengestalt und Tanz, 1955)
traduzione e cura di Giovanni Pirari
Lindau
collana Piccola biblioteca
febbraio 2025
pp. 108, euro 14
ISBN  9791255842071

Pubblicato per la prima volta in Germania nel 1955 e mai tradotto in italiano, Il corpo umano e la danza raccoglie il pensiero di Walter F. Otto intorno al fenomeno della danza, pensato non tanto come atto performativo quanto come originaria risposta del corpo umano all’incontro con l’essere, col tacito disvelarsi del divino nel mondo.
Denso di riflessioni suggestive che si inquadrano nel contesto della filosofia del mito che ha reso celebre Otto, il saggio accompagna il lettore alla scoperta della danza come espressione della parte più profonda e ancestrale del nostro essere, mettendola in relazione non solo con le origini del teatro greco e con i culti dionisiaci, ma anche con la mistica di Cusano e la teoria morfologica di Adolf Portmann: «Se noi consideriamo la danza originaria una forma di presentazione di sé, possiamo e dobbiamo chiederci cosa sia questo “sé” […]. Quando l’uomo riesce ad essere appieno ciò che realmente è nel profondo, ovvero vivente forma originaria, egli non è più semplicemente sé stesso – il limite è tolto; è compagno delle essenze e delle potenze dell’essere; è inghiottito nell’eterno, accolto in Dio».

Dalla prefazione di Giovanni Pirari
In questo testo di eccezionale densità e ardita, quasi visionaria intelligenza, colpisce l’originalità della domanda posta da Otto. Parlando dell’origine e del senso del la danza, l’autore non interroga l’oggetto della sua riflessione riconducendolo a causalità finali o efficienti. La domanda non viene pacificata da una narrazione che la assorba in una tessitura di effetti e cause, intenzioni e finalità. Se circostanze esteriori e funzionalità pratiche possono dare ragione di singo le manifestazioni coreutiche, la danza «in generale», il fatto della sua esistenza come fenomeno comportamentale, rap presenta un mistero solo forzatamen te risolubile col rimando a motivazioni estrinseche. Anziché trattare la danza come oggetto da collocare e ordinare in una de scrizione causalistica del mondo, Otto s’interroga sul vissuto che inizialmente la muove; inverte la prospettiva del domandare, chiedendosi da che tipo di esperienza scaturisca l’impulso primigenio a danzare, e quale visione del mondo l’accolga e alimenti. Questo percorso prende la forma di un’anamnesi. L’originalità della do manda sta infatti anche nell’esigere dal domandante che si metta in ascolto di un’origine, non estrinseca rispetto al fe nomeno di cui è fondamento, ma inter na e sempre intimamente presente nelle manifestazioni genuine e più compiute di esso. La risposta, o una preveggenza di essa, guida qui il domandare, disponendo l’atteggiamento a cui possa rivelarsi: Otto sembra seguire le tracce di un’esperienza a lui in qualche modo preconosciuta, e non solo in forza dell’esaustiva e estensiva padronanza della materia, ben sì, per così dire, in prima persona. Già in apertura del testo da noi tradotto, Men schengestalt und Tanz, l’autore riconosce di avere ricevuto i pensieri ivi espressi dalla danza vivente. Non è noto se Otto praticasse qual che forma di danza, ma è distintivo del suo stile scientifico l’argomentare come a partire da un vissuto. Il tessuto argo mentativo delle sue tesi, anche nei testi più autorevoli e di maggiore influenza, non si limita a fondarle sul piano logico, storico e filologico, ma include come uno slancio attraverso e oltre questi, che sa at tingere e ricostruire il vissuto e la visione del mondo da cui nacquero i fenomeni studiati. Negli scritti di Otto l’autorevolezza dello studioso si arricchisce di una qualità vibrante; le sue affermazioni sulla cul tura e la religiosità del mondo greco anti co sono presentate con la fermezza di chi sa cosa vedesse e sentisse l’uomo greco, come se ne condividesse il vissuto. (...)

Walter F. Otto (1874-1958) è stato un filologo e uno storico delle religioni tedesco. Ha insegnato letteratura latina e greca in varie università, tra cui quelle di Francoforte sul Meno, Königsberg e Tubinga. In opposizione alle correnti positivistiche, il suo pensiero ha cercato di riaffermare il valore religioso della mitologia antica, evidenziando in particolare la struttura organica e specifica della religione greca, nelle cui divinità Otto ravvisò espressioni di forme oggettive dell’essere. Tra le sue opere tradotte in italiano, ricordiamo: Gli dèi della Grecia; Teofania; Il volto degli dèi; Le muse e l’origine divina della parola e del canto; Dioniso; Spirito classico e mondo cristiano; Il poeta e gli antichi dèi.

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