domenica 30 marzo 2025

W.G. Sebald - SULLA TERRA E SULL'ACQUA - Adelphi

 
W.G. Sebald
SULLA TERRA E SULL'ACQUA
Poesie scelte 1964-2001

(titolo originale Über das Land und das Wasser Ausgewählte Gedichte 1964-2001, 2008)
traduzione e note di Ada Vigliani
(la traduzione di questo volume è stata realizzata con il sostegno del Goethe Institut)
a cura di Sven Meyer
Adelphi
collana Biblioteca Adelphi, 771
2025
pp. 138, 1 immagine bn, euro 18
ISBN 9788845939808


«Il mio mezzo espressivo è la prosa» ha dichiarato Sebald nel 1997, suffragando così l’opinione di chi vedeva in lui soprattutto un grande narratore e saggista. In realtà la poesia era stata la sua prima vocazione, e aveva poi continuato a coltivarla – un fiume sotterraneo che affiora in sporadiche pubblicazioni e si manifesta pienamente solo nel sostanzioso lascito di carte. Una produzione, quella del Sebald poeta, rimasta dunque in buona parte celata e ora finalmente tornata alla luce, dai primi versi giovanili sino alle ultime liriche del 2001. Vi si aggirano le stesse figure che abitano capolavori come Vertigini o Gli anelli di Saturno, e che, svincolate dal meccanismo della prosa, si impongono al lettore con l’evanescenza di immagini oniriche («un canale d’acqua ferma / una barca alla proda / il cacciatore Gracco / ha già toccato terra»). Tutt’intorno, i freddi luoghi del viaggio – sale d’attesa, aeroporti, camere d’albergo –, la folla dei toponimi e le ultime tracce della natura, travolta dall’«ago magnetico» della ragione, che «la nave sospinge / fino allo schianto». Sotto lo sguardo benevolo degli animali e delle costellazioni, l’unico in cui si intravede un barlume di salvezza, Sebald si cala negli abissi di sogno e memoria, per riportare in superficie questi versi in cui echeggia «il suono delle stelle e / la vastità del silenzio / sopra la neve e i boschi».
 
Alcune poesie dalla raccolta

Arduo da comprendere
è infatti il paesaggio,
quando tu sul Direttissimo
da un capo all’altro sfrecci,
mentre quello muto
guarda il tuo andar sparendo.

*****

Piccoli orti urbani lungo il pendio
nell’inoltrarsi dell’autunno.
Mucchi di foglie
rastrellate.
Presto – sabato –
un uomo
vi darà fuoco.

*****

Non vuole più
muoversi il fumo,
non più lo vogliono gli alberi,
dacché la sera accerchia
i colori del villaggio.
Al termine volge
il destino dell’ombra.
La risposta del paesaggio
non attende replica.


Winfried Georg „Max“ Sebald (Wertach, 18 maggio 1944 – Norfolk, 14 dicembre 2001) è stato uno scrittore tedesco, conosciuto come W.G. Sebald.
Più volte annoverato da eminenti critici letterari fra i più grandi saggisti e prosatori contemporanei, prima della sua improvvisa e tragica morte, avvenuta in un incidente stradale, in molti lo avevano individuato come possibile vincitore del Premio Nobel per la letteratura.




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