sabato 8 marzo 2025

Peter Bichsel - LA POIANA - Casagrande

 
Peter Bichsel
LA POIANA
Di ubriaconi, poliziotti e della bella Maghelona
(titolo originale Der Busant: Von Trinkern, Polizisten und der schönen Magelone, Suhrkamp Verlag AG, febbraio 2000)
traduzione di Gabriella de' Grandi
Casagrande
Collana «Scrittori»
2024
pp.136, Euro 20.00 (CHF 20.00)
ISBN 9791255590194 


A un giornalista che gli chiedeva perché fosse diventato scrittore, Peter Bichsel rispose: «Ho avuto la sfortuna di essere un cattivo calciatore». Queste parole già permettono di farsi un’idea dello sguardo limpido e della peculiare ironia di un autore tanto discreto quanto imprescindibile, che ha segnato la letteratura europea degli ultimi cinquant’anni.
La poiana raccoglie otto racconti dai risvolti ora comici, ora romantici, ora inquietanti, accomunati però da un tema costante: il narrare. Si direbbe che Bichsel tenti qui un esperimento: cerca di cogliere il segreto del narrare… narrando. Così eccolo calarsi, nel racconto che dà il titolo al libro, nei panni dei cantastorie antichi e riscrivere la leggenda medievale di Pietro di Provenza e della bella Maghelona, amanti divisi costretti a cercarsi per tutta la vita (ma nella sua versione non vagano tra foreste e castelli, bensì tra le bettole e gli uffici di una cittadina contemporanea); e poi condurci, in Carriera, nella sua officina, dove assembla davanti a noi un personaggio avviandolo al suo destino, come un giocattolo meccanico; o eleggere a protagonista, in Una dichiarazione per l’apprendista di Prey, un narratore tanto preso dal raccontare da dimenticarsi di vivere – ma Bichsel è pronto a riscattarlo, facendo della sua vita povera di eventi un resoconto sorprendentemente avvincente.
Di racconto in racconto, ci si avvicina sempre più all’essenza misteriosa del narrare: un nucleo pulsante dove la memoria, bacino di aneddoti e storie, incontra le innumerevoli possibilità dell’immaginazione. Ma non si può narrare senza qualcuno che ascolta: e così le vere eroine ed eroi di questo libro sono coloro che, come te, stanno leggendo.

Peter Bichsel (Lucerna, 24 marzo 1935) è uno scrittore svizzero, conosciuto soprattutto per i suoi racconti brevi e le sue rubriche sulla stampa scritta e alla radio. Dopo la pubblicazione di brevi testi letterari, soprattutto poesie, in riviste e giornali, esce nel 1960 la sua prima opera in prosa, in un'edizione privata. Nell'inverno a cavallo tra il 1963 e il 1964 partecipa a un corso di scrittura in prosa a Berlino, tenuto dallo scrittore e critico letterario Walter Höllerer. Documentano questa esperienza le testimonianze raccolte nel volume Prosaschreiben e il romanzo Das Gästehaus, scritto a più mani dai partecipanti del corso (tra cui Hubert Fichte e Klaus Stiller); Bichsel vi contribuisce con il primo capitolo. Nel 1964 diventa di colpo famoso grazie ai racconti brevi della raccolta In fondo alla signora Blum sarebbe piaciuto conoscere il lattaio. Il Gruppo 47, il più importante circolo letterario tedesco di quegli anni, lo accoglie entusiasta tra le sue file e nel 1965 gli consegna il Premio per la Letteratura.
Nel 1968 inizia a tenere una rubrica dapprima sul settimanale Weltwoche, attualmente sulla rivista Schweizer Illustrierte. Queste rubriche costituiscono da allora in poi la sua attività principale. Nel 2014 è comparsa su Schweizer Illustrierte l'ultima puntata della sua rubrica Notabene.
Nel 1970 si dimette per protesta, assieme ad altri 20 autori, dall'Associazione Svizzera degli scrittori e partecipa alla fondazione del Gruppo Olten, un movimento letterario di orientamento pacifista e sociale. Peter Bichsel è membro dell'Accademia di belle Arti di Berlino e socio corrispondente dell'Accademia tedesca di lingua e poesia di Darmstadt.
Un fondo con le sue carte si trova presso l'Archivio Svizzero di Letteratura (ASL) a Berna.

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