giovedì 10 ottobre 2019

Charloes Juliet - BRANDELLI - Mauro Pagliai



Charles Juliet
BRANDELLI
(Lambeaux, P.O.L., Parigi, 1995)
Traduzione di Federico Mazzocchi
Mauro Pagliai Editore
Biblioteca di Letteratura 29
pp.120, novembre 2015, Euro 9,00, brossura



L’incipit

“Tu sei la maggiore e spetta a te occuparti di loro. Il piu’ delle volte la madre è fuori, nei campi, a lavorare con il padre. Tu, bloccata in casa, ben presto costretta alle faccende domestiche e ai molteplici doveri della vita agricola.
Giunto l'inverno, nel piccolo stabilimento di un paese vicino, la madre è impegnata a montare orologi. Quattro chilometri la mattina, e di sera altrettanti per il ritorno. A piedi. Quasi sempre al freddo, tra nebbia e neve.”.


Il libro

Brandelli è una delle opere di maggiore successo degli ultimi vent’anni in Francia, un classico che ridefinisce i confini tra autobiografia e romanzo, dando vita a un prodigioso “libro di speranza”. L’autore evoca le sue due madri: quella da cui è stato strappato a soli tre mesi senza più rivederla, internata in un ospedale psichiatrico dove morirà otto anni dopo, e quella che lo ha accolto nella propria famiglia crescendolo con amore e dedizione. Scritto in seconda persona, Brandelli si rivolge nella prima parte alla madre biologica ripercorrendone l’esistenza straziata, e quindi al se stesso adolescente e bambino: dall’infanzia contadina alla scuola militare, sino alla scoperta della scrittura che ha sconvolto e illuminato la sua vita.
In quest’opera esemplare, tradotta per la prima volta in italiano, Charles Juliet ci offre la vivida testimonianza di come scrivere sia, innanzitutto, il bisogno imperioso di conoscere se stessi.

“Le parole di Charles Juliet sono parsimoniose, nude, senza veli, senza foschia, senza rumore”.
Tahar Ben Jelloun

“La semplicità perentoria ed estrema che scaturisce dalla fedeltà di Juliet all’opera vissuta, vivente, è eccezionale”.
Mario Luzi


L’autore

Charles Juliet (Jujurieux, 1934) è uno dei maggiori scrittori francesi viventi.
A tre mesi, in seguito all’internamento della madre in un ospedale psichiatrico, è affidato a una famiglia di contadini: la perdita della madre, che morirà senza averlo mai rivisto, segna profondamente la sua vita e la sua opera. Dopo otto anni di scuola militare e tre anni all’École de Santé Militaire di Lione, nel 1957 Juliet abbandona gli studi di medicina per dedicarsi esclusivamente alla scrittura. Una scelta radicale, compiuta con impressionante rigore e rafforzata dall’incontro con scrittori come Samuel Beckett e Michel Leiris e pittori come Bram Van Velde e Pierre Soulages. Il suo primo libro, 
Frammenti, vede la luce nel 1972, ma il grande successo arriva soprattutto con i romanzi L’anno del risveglio (1989) eBrandelli (1995), che assieme a L’inatteso (1992) sono esempi di una fusione tra autobiografia e letteratura che per originalità e coesione è ununicum nella letteratura odierna. Oltre alla prosa, l’opera di Charles Juliet comprende dodici raccolte di poesia, tre pièce teatrali, i saggi e i quaderni di viaggio e infine il Diario, la cui pubblicazione ciclica – ormai giunta al settimo tomo – è accolta in Francia come un evento editoriale. I suoi libri sono stati tradotti in più di dieci lingue e soltanto Brandelli ha venduto in Francia mezzo milione di copie. Nel 2013 Charles Juliet ha vinto la sezione poetica del Premio Goncourt, il più importante riconoscimento per uno scrittore francese. Brandelli è la sua prima opera narrativa ad essere tradotta in Italia, mentre le sue poesie sono state pubblicate nell’antologia Radici della luce, in occasione del conferimento del Premio Ciampi – Valigie Rosse 2012.
Charles Juliet vive a Lione.

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