domenica 20 ottobre 2019

Jane Austen - AMORE E AMICIZIA - La Vita Felice


Jane Austen
AMORE E AMICIZIA
a cura di Franco Venturi
Traduzione di C.Ferrari, testo inglese a fronte
La Vita Felice
Collana Il Piacede di Leggere 49
pp.132, giugno 2012, Euro 10,00, brossura

Incipit

PRIMA LETTERA
Da Isabel a Laura
Quante volte, in risposta alle mie ripetute suppliche di dare a mia Figlia un ordinato resoconto delle Disgrazie e della Avventure della vostra Vita, avete detto "No, amica mia non acconsentirò mai alla vostra richiesta fino a quando non correrò più il Rischio di sperimentarne di altrettanto terribili."
Certamente quel momento è ormai prossimo. Oggi voi avete 55 anni. Se mai una donna può essere ritenuta al sicuro dalla risoluta Perseveranza di sgradevoli Innamorati e dalle crudeli Persecuzioni di Padri ostinati, certamente dev'essere in quest'epoca della Vita.
Isabel.       
2ª LETTERA
Laura a Isabel
Sebbene io non possa essere d'accordo con voi nel supporre che non sarò mai più esposta a Disgrazie immeritate come quelle che ho già sperimentato, tuttavia per evitare l'accusa di Ostinazione o cattiveria, appagherò la curiosità di vostra figlia, e possa la forza d'animo con la quale ho sopportato i molti Dolori della mia Vita passata, rivelarsi per lei un'utile Lezione per sostenerla in quelli che potranno capitarle nella sua.
Laura
3ª LETTERA
Laura a Marianne
Come Figlia della mia più intima amica ritengo che abbiate il diritto di conoscere la mia infelice Storia, che vostra Madre mi ha così spesso sollecitata a raccontarvi.
Mio Padre era originario dell'Irlanda e viveva nel Galles; mia Madre era la Figlia naturale di un Pari di Scozia e di una ballerina italiana dell'Opera - io sono nata in Spagna e sono stata educata in un Convento in Francia.
Una volta raggiunti i diciotto Anni fui richiamata dai miei Genitori al tetto paterno in Galles. La nostra casa era situata in una delle zone più romantiche della Valle dell'Usk. Sebbene il mio Fascino sia ora considerevolmente attenuato e alquanto compromesso dalle Disgrazie patite, un tempo ero bella. Ma per quanto fossi attraente le Grazie della mia Persona erano la minima parte delle mie Perfezioni. Di tutte le doti tipiche del mio sesso, ero Padrona. - In Convento, i miei progressi andavano sempre oltre gli insegnamenti; i miei Risultati erano sorprendenti per la mia Età, e in breve tempo avevo superato i miei Maestri.
Nella mia Mente, erano riunite tutte le Virtù capaci di renderla attraente; era il punto d'incontro di ogni buona Qualità e di ogni nobile sentimento.
Una sensibilità troppo viva per ogni pena dei miei Amici, dei miei Conoscenti e in particolare per ogni pena che mi riguardasse personalmente, era il mio unico difetto, se difetto si può chiamare. Ahimè! come sono cambiata ora! Anche se per la verità le mie Disgrazie non mi toccano meno di quanto facessero prima, tuttavia ora non provo più nulla per quelle degli altri. Anche le mie doti, cominciano ad affievolirsi - non sono più capace di cantare così bene né di Danzare in modo così elegante come un tempo - e ho completamente dimenticato il Minuetto Di Corte -
Adieu.           
Laura  

Il libro

Amore e amicizia, il più famoso tra gli Juvenilia, è una parodia in forma epistolare dei racconti romantici; le protagoniste (Laura, Isabel e Marianne) descrivono per corrispondenza le proprie emozioni amorose con toni forti e violenti dimenticando il decoro e il buon senso.
La Austen tratterà approfonditamente questo tema pochi anni dopo con il personaggio di Marianne Dashwood in Ragione e sentimento. È il romanticismo portato all’estremo con accenti languidi e un concentrato di sventure che invece di mettere in rilievo l’eroicità dei protagonisti, ne svelano la mediocrità e insulsaggine, suscitando sentimenti di ridicolo anziché di stima.
Laura ad esempio, l’autrice delle 15 lettere indirizzate alla figlia della sua migliore amica, narra “i molti dolori” della sua vita passata e quindi del suo amore contrastato per Edward, dell’incontro con la coppia Sophia e Augustus, della serie apocalittica di disgrazie, colpi di scena a lei occorsi. Già nel 1770, quando l’autrice aveva soli 15 anni, Jane Austen aveva stabilito, se non come dare forma alla sua opera creatrice, almeno la direzione verso cui indirizzarla, direzione totalmente opposta al romanzo sentimentale propriamente detto, dove svenimenti e disgrazie erano all’ordine del giorno.

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