IL CONOSCENTE
Marcos y
Marcos
Gli
Alianti
pp.320, febbraio
2019, Euro 20,00, brossura
Incipit
1.È vero: ci sono giorni che
le vostre parole più care e buone mi suonano come insulti, giorni che dal
mattino alla sera il sole splende contro di me come contro un ritaglio di
lamiera: non mi si parla senza avere diritto in faccia il suo abbaglio
tremendo. Ci sono volte che mi trovate là, fermo, freddo come l’avanzo nel
piatto. Non vi ascolto, non alzo nemmeno gli occhi. È che ho la testa piena di
una scena che ho visto tanti anni fa. 2. Estate. Una grande villa sul mare. Lì,
tra scogli e pinoli, si teneva la Convenzione. Incontri, scambi, battere di
ciglia, docce, equivoci, gare, eventi vari, pause, sbadigli, digrignare di
denti. Gente in mezzo alla gente. Gente, anch’io: uno in più chiamato a
convenire. Un convenuto, un ospite. Un estraneo. Eppure quei mattoni tiepidi,
quelle aiuole di gerani, quelle fontane, quei portici, li sentivo parenti.
Stavo lì come il mondo nella mente. In ogni pavimento riposava un’aria che
sapevo; ogni stipite profumava di luce, di abbondanza. Persino il sentore di
lardo, nelle cucine, era sobrio, solenne. Nel fresco delle stanze, nel legno
bruno dei tavoli, nelle maniglie patinate dagli anni e dalle mani respirava una
calma, un ordine antico e quieto, senza nemici. Un gesto largo, discreto. Ah,
le case dei ricchi. I ricchi veri, voglio dire, come io ne ho incontrati (in
sogno, forse) fin da bambino. I signori. A quelle mura solide e misurate noi
Convenuti stavamo tornando, al termine dei lavori di una giornata rovente,
carichi di mare e vento, di sole, di fatica e di pace. Era l’ora in cui la
volontà finalmente si ferma, tace e si mette in ascolto, l’ora in cui dietro le
forme del mondo che si ritirano dentro la pancia buona dell’ombra, senti una
promessa. Ecco la sera. Ecco il premio che arriva, la ricompensa che il giorno
tratteneva. Noi saremo contenti.
Il libro
Un personaggio riemerso dal
passato. Ridicolo e insinuante, arrogante e mellifluo. ll retro del mondo, i
misteri: la storia italiana del secolo scorso, delle utopie, delle stragi. Un
viaggio lungo le bellezze della penisola, fin ‘dietro le cose’. L’ineffabile,
potentissimo signor Olindo. La malattia, la cura. Un’isola fumante. Una gara di
insulti. Una canoa, un antico bassorilievo. Selva, la femmina che seduce e si
restringe. Il confronto finale.
Il nuovo libro di Umberto Fiori è un racconto in versi falsissimamente autobiografico, un sogno – e per certi aspetti un incubo, un’allucinazione – il cui protagonista porta lo stesso nome e cognome dell’autore. Il suo ambiguo antagonista – il Conoscente: mestatore politico, tuttologo rampante, infine tartufesco ‘guaritore’ – lo lusinga e lo provoca, lo trascina attraverso una serie di incontri che dovrebbero ammaestrarlo, rivelargli ciò che si ostina a ignorare, e finiscono invece per stordirlo e confonderlo. La verità, in questa storia, è un segreto osceno che si esibisce e si sottrae, un enigma di cui il Conoscente pretende di avere in pugno la chiave. ‘Umberto Fiori’ affronta i vari incontri come ci si sottopone a una serie di prove d’iniziazione nelle favole. Solo, senza amici, assediato da un’umanità grottesca e spocchiosa, riuscirà alla fine a sfuggire alla presa del suo mefistofelico terapeuta?
Il nuovo libro di Umberto Fiori è un racconto in versi falsissimamente autobiografico, un sogno – e per certi aspetti un incubo, un’allucinazione – il cui protagonista porta lo stesso nome e cognome dell’autore. Il suo ambiguo antagonista – il Conoscente: mestatore politico, tuttologo rampante, infine tartufesco ‘guaritore’ – lo lusinga e lo provoca, lo trascina attraverso una serie di incontri che dovrebbero ammaestrarlo, rivelargli ciò che si ostina a ignorare, e finiscono invece per stordirlo e confonderlo. La verità, in questa storia, è un segreto osceno che si esibisce e si sottrae, un enigma di cui il Conoscente pretende di avere in pugno la chiave. ‘Umberto Fiori’ affronta i vari incontri come ci si sottopone a una serie di prove d’iniziazione nelle favole. Solo, senza amici, assediato da un’umanità grottesca e spocchiosa, riuscirà alla fine a sfuggire alla presa del suo mefistofelico terapeuta?
L’autore
Umberto Fiori è nato a
Sarzana nel 1949. Vive a Milano. Negli anni ’70 ha fatto parte degli Stormy
Six, uno dei gruppi storici del rock italiano. In seguito ha collaborato con il
compositore Luca Francesconi, per il quale ha scritto due libretti d’opera (Scene e Ballata) e numerosi altri testi. È autore di saggi sulla musica (Scrivere con la voce, 2003) e di un
romanzo breve, La vera storia di Boy
Bantàm (2007). Le sue raccolte poetiche sono: Case (S. Marco dei Giustiniani,
1986) e, per Marcos y Marcos, Esempi (1992), Chiarimenti (1995), Parlare al muro (con immagini del
pittore Marco Petrus, 1996), Tutti (1998), La bella vista (2002) e La poesia è un fischio – Saggi 1986-2006 (2007).
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