lunedì 14 ottobre 2019

Robert Walser - COMMEDIA - Adelphi


Robert Walser
COMMEDIA
Traduzione di Cesare De Marchi
Adelphi
Collana Piccola Biblioteca Adelphi 725
pp.256 , 2018, Euro 14,00, brossura



Estratto

«Egli se ne stava lì, ritto al sole, e il suo manchevole abbigliamento gli diveniva sempre più insostenibile. Quel po' di iattura gli faceva perdere la testa. Possiamo in effetti diventare spaventosi se la nostra situazione ci appare spaventosa. Se abbiamo spavento di noi, anche gli altri si spaventano di noi. Mi auguro che tutti voi lo abbiate già sperimentato almeno una volta. Vi prego di ricordarvene. Una sottilissima, lievissima, dico un'ombra di capacità d'uccidere, e che?, non è forse dentro ciascuno di noi? Dico il residuo fievolissimo di una disposizione risalente a secoli addietro?? Me lo domando. Domandatevelo anche voi. Nessuno di noi è in grado di sapere se non sia peggio di quel che è»

Il libro

Una Cenerentola che ama servire e farsi battere dalle sorelle; il principe che all'improvviso s'innamora della matrigna di Biancaneve, la quale però gli preferisce il ben più prestante cacciatore («val quanto diecimila principi»); Rosaspina che respinge il principe azzurro, reo di avere destato lei e gli abitanti del castello dalla beatitudine del sonno. Nei «piccoli drammi» in versi, provocatori rifacimenti – ma sarebbe forse più giusto parlare di sabotaggi – di Fiabe dei Grimm, l'invenzione linguistica e l'ironia di Walser toccano uno dei loro vertici. E se la forma metrica ne mostra la natura di compiaciuto, finissimo divertimento letterario, non si può non cogliere nei personaggi, come osservava Benjamin, gli inconfondibili tratti walseriani: «Sono personaggi che hanno dietro di sé la follia, e per questo rimangono di una super- ficialità così lacerante, così completamente inumana, così impassibile. Se volessimo descrivere con una parola quello che essi hanno di felice e di perturbante, potremmo dire che sono tutti ‘guariti’. Ma il processo di questa guarigione ci resta oscuro, a meno di non cimentarsi con la sua Biancaneve – una delle figure più profonde della poesia moderna –, che da sola basterebbe a spiegare come mai questo poeta, all’apparenza il più scanzonato di tutti, sia stato uno degli autori prediletti dell’inesorabile Franz Kafka».

L’autore

Walser, Robert. - Scrittore svizzero tedesco (Biel1878 - Herisau 1956). Già a 14 anni apprendista in una banca, lavorò come impiegato a Basilea, Stoccarda e Zurigo. Passato a Berlino, compì senza successo alcuni tentativi teatrali. Tornato in Svizzera, trascorse alcuni anni sereni e produttivi, favorito da un buon successo di pubblico per quanto veniva pubblicando. Presto, però, trascurato, subì disturbi fisici e psichici che lo portarono all'internamento in una clinica psichiatrica, dove trascorse gli ultimi 28 anni della sua vita. Solitario e scontroso, portato dall'osservazione realistica a risalire alla trasfigurazione surrealistica, sempre sconcertante e propenso a una dolorosa ironia, scrisse in rapida successione tre romanzi a sfondo autobiografico, Die Geschwister Tanner (1907), Der Gehülfe (1908), Jakob von Gunten (1909), romanzo quest'ultimo in cui Kafka ravvisò elementi precursori della sua stessa opera. Il campo in cui W. seppe meglio esprimersi fu quello della prosa breve e impressionistica, d'incisività quasi aforismatica: sono oltre mille brani e talora frammenti, raccolti solo parzialmente da W. e oggetto di numerose edizioni postume (Dichtungen in Prosa, a cura di C. Seelig, 5 voll., 1953-62; ecc.). Postumo (1975) è anche il romanzo Der Räuber (scritto nel 1925).
(voce dell’Enciclopedia Treccani)

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