Irmgard Keun
DOPO MEZZANOTTE
(Nach
Mitternacht, 1937)
Traduzione di Eleonora Tomassini
L’Orma
collana Kreuzville Aleph
pp.192, 2019, Euro 16,00, brossura con
alette
L’incipit
“A volte apri una busta e ne
salta fuori qualcosa che ti morde o ti punge, anche se non è un animaletto.
Oggi è arrivata una lettera del genere da Franz. «Cara Sanna,» mi scrive
«vorrei rivederti, perciò magari ti vengo a trovare. Per molto tempo non ho
potuto scriverti, ma ho pensato spesso a te, di sicuro lo sai, devi averlo sentito.
Spero che tu stia bene. Ti abbraccio, mia dolce Sanna. Il tuo Franz.» Cos’è
successo a Franz? È malato? Forse sarei dovuta salire subito su un treno e
andare da lui a Colonia. Non l’ho fatto. Ho ripiegato il foglio e me lo sono
nascosto nella scollatura, e adesso è lì che mi gra4a il petto. Sono esausta. È
stata una giornata così di4cile e faticosa, ma ormai la vita si è fatta tutta
così. Non voglio più pensare, non riesco più a pensare… nel cervello ho
soltanto macchie chiare, macchie scure, e vorticano all’impazzata. Vorrei bermi
in santa pace la mia bella birra, ma quando sento l’espressione visione del
mondo so subito che sta per scoppiare un putiferio. Gerti dovrebbe piantarla di
stuzzicare questo SA con la solita solfa che le uniformi dell’esercito del
Reich sono molto più belle e pure i soldati sono tutti uno schianto, e che se
proprio deve andarsi a pescare un militare che almeno sia uno dell’esercito del
Reich. Ovviamente parole simili ronzano come calabroni inferociti intorno a
Kurt Pielmann, lo pungono e gli bruciano 3n nel profondo… se non muore subito
si può star certi che si incarognisce. Di colpo Kurt Pielmann sembra come
malato, e pensare che 3no a poco fa era così contento, che pena. In 3n dei
conti, tre giorni addietro ha guadagnato un’altra stelletta e oggi è venuto da
Würzburg 3no a Francoforte apposta per rivedere Gerti, e anche il Führer.
Infatti oggi il Führer è arrivato in città per 3ssare tutto serio il popolo dal
balcone del Teatro dell’Opera e assistere alla s3lata di una fanfara di soldati
appena rientrati in Renania. Voglio o6rire un altro giro di birra, così ci
distraiamo; chissà se di soldi ne ho abbastanza… .”
Il libro
Germania 1936: due notti
indiavolate, trascorse tra feste eleganti e chiassose birrerie. Una
diciannovenne come tante e con una gran voglia di ridere si ritrova a decidere
della propria esistenza, mentre il rombo della folla, «profondo, roco e un po’
stanco», acclama Hitler che sfila in corteo lungo le strade della città. In un
tempo in cui il desiderio di vita non può che trasformarsi in necessità di
fuga, lo sguardo svagato di Sanna coglie con irriverente grazia intrighi,
tragedie, violenze e amori di un’indimenticabile compagnia di resistenti loro
malgrado. Incontriamo così il malinconico Franz, con il quale Sanna vagheggia
un futuro di tenera libertà, e poi la smaliziata Gerti, con la sua passione
proibita per l’ebreo Dieter, e ancora il mediocre scrittore Algin, i cui
inoffensivi successi attirano d’un tratto l’attenzione della censura, e il
giornalista Heini, fin troppo lucido e affezionato al proprio cinismo.
Con Dopo mezzanotte – scritto nel 1937 allo stesso tavolino su cui
Joseph Roth stava componendo La Cripta dei Cappuccini – Irmgard Keun
ha raccontato in presa diretta, e con un’ironia a maggior ragione stupefacente,
quella meschinità che produce e alimenta i regimi di ogni tempo, regalandoci
un prodigio di densità e leggerezza.
L’autore
Irmgard Keun (1905-1982) è
stata una delle scrittrici più originali del suo tempo ed è al centro ormai
da anni di una riscoperta da parte di critica e pubblico. Compagna di Joseph
Roth, fu spinta alla scrittura da Alfred Döblin che ne ammirava la vivace
intelligenza e l’umorismo fulminante. È autrice di sceneggiature, reportage e
una dozzina di romanzi in cui ha raccontato le contraddizioni della società
europea prima e durante la Seconda guerra mondiale, concentrandosi in
particolare sulla condizione della donna. Le sue opere furono proibite dai
nazisti; per tutta risposta l’autrice fece causa allo Stato per danni.
All’inizio degli anni Trenta, i suoi Gilgi, una di noi e Doris, la ragazza misto seta trasformarono Keun in un caso letterario e la resero una celebrità internazionale. In esilio scrisse Una bambina da non frequentare e Dopo mezzanotte.
All’inizio degli anni Trenta, i suoi Gilgi, una di noi e Doris, la ragazza misto seta trasformarono Keun in un caso letterario e la resero una celebrità internazionale. In esilio scrisse Una bambina da non frequentare e Dopo mezzanotte.
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