giovedì 10 ottobre 2019

Antonio Ortuno - LA FILA INDIANA - Sur

Antonio Ortuno
LA FILA INDIANA
(La fila india, Antonio Ortuno 2013)
Traduzione di Silvia Sichel
Sur
Nuova Serie 7
pp.206, settembre 2017, Euro 16,50, brossura




L’incipit

“Una mano uscì dall’ombra. Aperta, patetica. Gloria, si chiamava l’assistente sociale. Si raddrizzò gli occhiali sul naso e riuscì a distinguere, alla luce incerta della lampada che illuminava il portone, le dita pulite dell’uomo acquattato nel buio. Aprì la borsa, brutta, di plastica, che le avevano regalato per un compleanno, e si dispose ad accontentare il mendicante con una moneta. Gli altri impiegati che si occupavano del dormitorio per migranti gli avrebbero offerto un letto, acqua, un pasto, qualche vestito rammendato. Ma Gloria sapeva che a mezzanotte, quando la fame e la sete si considerano implacabili, un uomo vuole soddisfare solo gli appetiti della carne o quelli provocati dall’abitudine al vino, all’erba e alla colla da sniffare. Che fossero adolescenti forforosi o nonnetti, non faceva differenza..”.


Il libro

Santa Rita è un’immaginaria città di frontiera nel sud del Messico, un passaggio obbligato per chi cerca fortuna negli Stati Uniti. È qui che Irma, una giovane assistente sociale con una figlia di sette anni e un divorzio alle spalle, viene inviata per gestire un’emergenza presso la Commissione Nazionale Migrazione: la morte di centinaia di migranti a seguito di un incendio in un centro di accoglienza. Quello che però Irma ancora non sa è che portare sua figlia con sé non è stata una buona idea, come non lo è entrare in contatto con una sopravvissuta, tentando di proteggerla. Ancor meno lo è fidarsi dei funzionari governativi del posto, incompetenti e corrotti, che sembrano non far nulla per prendere in mano la situazione.
Costruendo il romanzo come un caleidoscopio di voci e punti di vista, che alternano sarcasmo e amarezza, Ortuño ci offre una storia appassionante ed estremamente attuale, dai toni noir, e al tempo stesso indaga il difficile rapporto tra un individuo e il paese in cui vive.

“Ortuño è uno degli autori messicani più famosi della sua generazione, uno scrittore brillante e un ritrattista in grado di trasformare i vizi e i sentimenti più triviali, ma estremamente umani, in letteratura pura.”
El País

L’autore

Antonio Ortuño (1976) è uno scrittore e giornalista messicano. Dal 1999 lavora come reporter, editor e redattore. Ha pubblicato i romanzi El buscador de cabezas, Risorse umane (Neri Pozza, 2007) Ánima, e Méjico. Considerato dalla rivista Granta uno dei migliori giovani scrittori in lingua spagnola, nel 2017 ha vinto il Premio Ribera del Duero con la raccolta di racconti La vaga ambición.

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