sabato 10 aprile 2021

Daša Drndić - LEICA FORMAT - La Nave di Teseo

Daša Drndić

LEICA FORMAT
(Leica Format, 2003)
Traduzione di Ljiljana Avirovi
ć
La Nave di Teseo
Collana Oceani 49
pp. 420, gennaio 2019, Euro 22, brossura


Il libro

Dall’autrice di Trieste – tradotto in numerose lingue e divenuto un caso internazionale – un romanzo luminoso e caleidoscopico, che compone, come in un collage mozzafiato, fatti realmente accaduti e storie di pura invenzione, parole e immagini. In un continuo sovrapporsi di istantanee, Leica format ci conduce nei mondi percorsi dai suoi protagonisti, a volte destinati a incrociarsi, a volte invece costretti a rimanere solo prossimi: una pianista che ha perso la memoria incontra uno sconosciuto che le rivela che la sua identità è soltanto una menzogna; un ospedale austriaco che conserva ancora segretamente gli esperimenti di eugenetica condotti sotto al Nazismo; una viaggiatrice che arriva in una cittadina e si avvicina, inconsapevolmente, al suo passato; un uomo sordo che sembra essere al centro di un’opera di Beckett.
Tra Fiume, Vienna, gli anni dell’Olocausto e quelli della fine della Jugoslavia, Daša Drndić ci fa dono di un’opera poetica ed errante, che – come la sua pagina, graficamente mossa, vitale – accende la narrazione di salti e fughe, di segreti nascosti nel cuore di altri, oscillando tra i temi della memoria e della perdita, prendendo in prestito qualcosa da ogni grande tradizione letteraria (da Pessoa a Calvino, da Sebald a Eliot, da Bernhard a Baudelaire), per tessere un racconto sull’amore e sull’inesausta indagine della vita e della Storia, fra le domande più difficili da porsi e le risposte impossibili da trovare.


L'autore

Daša Drndić (Zagabria, 10 agosto 1946 – Fiume, 5 giugno 2018) è stata una scrittrice croata. Ha studiato lingua e letteratura inglese all'Università di Belgrado. Drndić ha ottenuto un Master universitario alla Southern Illinois University negli Stati Uniti in teatro e comunicazioni. La frequenza è stata resa possibile dal Programma Fulbright.[1] All'Università degli Studi di Fiume ha ottenuto il dottorato, ha quindi insegnato in Canada e negli Stati Uniti per tornare poi nuovamente a Fiume.

Ha lavorato per molti anni come editrice e drammaturga alla Radio Televizija Beograd scrivendo numerosi spettacoli radiofonici ed ha iniziato a pubblicare i suoi libri nel 1982, quando ancora esisteva la Jugoslavia. Nel 1982 ha esordito pubblicando Put do subote (inglese: The Way to Saturday) seguito da Kamen s neba (inglese: The Stone from Heaven), Mary Częstochowska continua ad annegare o Morire a Toronto, Canzone di guerra, Totenwande, Doppelgänger (italiano: Il doppio), Leica format, After Eight, Manoscritto femminista o parabola politica, Sonnenschein (in italiano: Trieste), April u Berlinu, Belladonna ed infine EEG nel 2016.

Sonnenschein è stato tradotto in più di dieci lingue. Nel romanzo Drndić affronta il tema della persecuzione razziale e in 43 pagine riporta i nomi di 9.000 ebrei che furono deportati o uccisi in Italia e in altri paesi occupati tra il 1943 e il 1945. Di queste, quasi due pagine intere sono composte da persone che portano il cognome Levi. Nel testo ricorda anche la Risiera di San Sabba, il lager nazista della città di Trieste.

Belladonna è stato tradotto in inglese da Celia Hawkesworth ed ha ricevuto nel 2018 il riconoscimento postumo al Warwick Prize per Women in Translation. Le tematiche affrontate in modo frammentato e tipico di Daša Drndić, quasi immagini fotografiche senza apparente legame cronologico, sono la malattia che tocca i protagonisti e la società, la necessità della memoria, le atrocità commesse durante l'occupazione della Croazia da parte delle truppe naziste tra il 1941 ed il 1945.È morta il 5 giugno 2018 a Fiume all'età di 71 anni. Da due anni combatteva una sua battaglia contro il cancro.





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