E
LA SPOSA CHIUSE LA PORTA
(veHa-kallà
sagrà et Ha-delet,
2017)
Traduzione di Alessandra Shomroni
Giuntina
Collana
Israeliana
pp. 112, 2020, Euro 14, brossura
Il libro
«Non mi
sposo, non mi sposo, non mi sposo!». Mancano poche ore al
matrimonio, ma Marghi si è chiusa in camera e la sua decisione
appare irrevocabile. Fuori dalla stanza, tutti cercano di capire cosa
sia successo e provano a convincerla a uscire, senza ottenere
risposta. Il fidanzato Mati e i suoi genitori, la madre Nadia, la
vecchia nonna, il cugino Ilan – qualcuno di loro riuscirà a
parlare al cuore della promessa sposa?
E la sposa chiuse la
porta è una commedia sulla precarietà delle relazioni, sulla
libertà di scelta e l’ereditarietà del destino. Leggera e intima
allo stesso tempo, sembra suggerire l’idea che ognuno di noi
dovrebbe avere la possibilità di ripararsi dietro una porta chiusa,
lasciando fuori tutto e tutti. Ma è possibile?
L'autore
Ronit Matalon (1959-2017) è nata a Ganei Tikva in una famiglia ebraica di origine egiziana. Ha studiato Letteratura e Filosofia all’Università di Tel Aviv e ha lavorato come opinionista per il quotidiano Ha’aretz. Insegnante di scrittura creativa presso l’Università di Haifa, è considerata una delle scrittrici più importanti di Israele. Per i suoi libri ha vinto numerosi premi e ha ricevuto la laurea honoris causa dall’Università Ebraica di Gerusalemme. In italiano è stato pubblicato il suo romanzo Il suono dei nostri passi (Atmosphere, 2011) e, su di lei, i saggi contenuti nei testi Tre scrittori mizrahi a Venezia di Emanuela Trevisan Semi (Giuntina 2015) e La letteratura israeliana mizrahi di Dario Miccoli (Giuntina, 2016).
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